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Autore: Ombrosa    11/09/2009    5 recensioni
- Non riesco a salire sulla metropolitana. Le porte si chiudono troppo velocemente! – Esclama lui imbronciato mentre le sue guance raggiungono una tonalità molto accesa di rosso. Spalanco la bocca troppo scioccata per parlare e fisso Malfoy per alcuni secondi. Ha un cipiglio vagamente offeso, come se la metropolitana gli avesse fatto un torto. Le braccia sono incrociate, facendolo assomigliare alla caricatura di un bambino al quale è stata negata una Gelatina Tutti I Gusti + 1 al mandarino. Non ci posso credere.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- METROPOLITANA -

E’ un venerdì pomeriggio di febbraio. Un venerdì pomeriggio come tanti.
Mi dirigo verso la metropolitana con passo svelto, come tutti quelli che mi circondano.
I Babbani londinesi sono sempre persi nei proprio pensieri, sembrano avere sempre fretta.
Qualche anno fa io ero l’esatto opposto, riuscivo a trovare qualcosa di speciale anche nelle cose più piccole: un fiore appena sbocciato, una morbida nuvola dalla forma strana.
Invece adesso sono come tutti gli altri, perpetuamente agitata e frenetica.
Beh, in effetti il lavoro che ho scelto non mi offre la possibilità di rilassarmi.
Sono un’organizzatrice di eventi: mostre di pittura, sfilate, concerti, a volte matrimoni.
Ed oltre agli incarichi per i quali vengo pagata, sia da persone Babbane che da Maghi, ho anche un sacco di eventi che devo organizzare per la mia numerosa ed impicciona famiglia.
Ho già organizzato i matrimoni di cinque miei cugini: Albus, Lily, Fred, Molly e Roxanne.
Poi ho preparato il luogo per l’esposizione di quadri di Victoire, che con il pennello ci sa fare.
Ho dovuto anche organizzare il concerto che James ha fatto con il suo gruppo, sebbene io sia ancora dell’idea che suonino e cantino malissimo, ma dopotutto sono ragazzi molto belli e popolari e questo basta per far successo tra i Maghi e le Streghe adolescenti.


- Weasley. - Una voce vellutata e una mano che si posa sulla mia spalla mi fa fermare.
Forse sto delirando, ma questa voce assomiglia assurdamente a quella di Malfoy.
E’ la stessa voce che, per ben sette anni, mi ha ripetuto che lo studio non è tutto nella vita
Mi vedesse Malfoy ora, a fare l’organizzatrice di eventi, ne rimarrebbe scioccato!
Vabbeh, comunque questa voce me la sono immaginata, è alquanto improbabile, per non dire impossibile, che un Purosangue di antica famiglia si rinchiuda in una metropolitana usata esclusivamente da Babbani. Esclusa me, che anche se potrei Smaterializzarmi e ritrovarmi in un attimo nel mio accogliente monolocale, preferisco godermi l’affollata metropolitana.
Lo so, sono strana, è solo che io adoro i luoghi affollati, e cosa c’è di meglio se non la metropolitana, dove si trova un vasto assortimento di persone una diversa dall’altra?
- Weasley! - Sento di nuovo la voce di Malfoy a qualche centimetro dal mio orecchio.
Malfoy? Per le mutande di Merlino, non me lo sono immaginato, è proprio dietro di me!
E ora cosa accidenti faccio? Pensa, pensa, pensa... Trovato!
Ho due possibilità: con un balzo degno di un centometrista spicco una corsa e mi vado a stipare nel convoglio della metropolitana che sta per partire, oppure facendo finta di niente regalo un leggero spintone al ragazzo che ha appena parlato e lo faccio finire sotto le rotaie.
No, anche se la seconda opzione mi affascina un sacco, mi devo girare e domandare gentilmente a quel cretino di un Purosangue cosa vuole da una povera plebea come me.
Deglutisco e mi giro, aspettando di trovare davanti ai miei occhi quel ragazzo vanesio e perennemente sghignazzante dagli grigi e dai capelli troppo... troppo biondi.
- Che diavolo vuoi, Malf... - Le parole acide mi muoiono in bocca davanti a cotanta bellezza.


Questo ragazzo bello come un dio greco non può essere il Serpeverde che mi sono ritrovata per ben sette anni a disprezzare ad Hogwarts, credendolo un bulletto dalle manie di grandezza.
E’ praticamente identico a tre anni fa, eppure è esageratamente più affascinante.
Il suo corpo è splendidamente perfetto modellato da anni di Quidditch.
I suoi vestiti sono quasi estivi, nonostante ci sia un gelo che ti entra nelle ossa.
Indossa un paio di pantaloni scuri dal taglio elegante ed una leggerissima camicia bianca che gli mette in risalto... per Morgana che pettorali, altro che quelli che James si vanta di avere!
Con un briciolo di autocontrollo e di dignità, riesco a spostare lo sguardo sul suo viso.
Sembra il viso di un angelo, il ghigno beffardo di un tempo è stato sostituito da un sorriso da stella del cinema che mette in risalto dei denti perfetti e bianchi. Ora sì che perdo il controllo...
Gli occhi, che un tempo mi parevano dei normali occhi grigi, sembrano quasi argentei.
Sì, nelle sue iridi cristalline riluce dell’argento liquido, ne sono sicura.
E ci sono anche delle pagliuzze di un azzurro chiarissimo, ora capisco perché tutta la popolazione femminile di Hogwarts prima o dopo abbia fatto un pensierino su questo ragazzo.
Senza contare quei gruppetti di fan sfegatate che lo seguivano ovunque lui andasse.
Infine, faccio scorrere lo sguardo sui suoi capelli chiarissimi.
Non sono più tenuti corti, sono più lunghi e alcune ciocche gli nascondono le orecchie.
Non mi ero mai accorta che Malfoy avesse i capelli ricci.
Ma non ricci indomabili come i miei, i suoi sono ricciolini perfettamente modellati.
Sono meravigliosi e come lui muove la testa essi si muovono dolcemente.
Dolcemente? Ma cosa mi è successo? Un conto è ammettere la bellezza inaudita del Re delle Serpi, un’altra è definire dolci i movimenti dei suoi capelli.
Ma porca miseria, non ho tredici anni e non sono in piena tempesta ormonale!
Sento un piacevole calore pervadermi tutte le guance al solo pensiero.
Perfetto, ora sì che ci ho proprio fatto una bella figura, piacevole calore dei miei stivali!


- Che piacere Weasley, vedo che non hai perso la tua acidità. Ti hanno mai consigliato di creare un’azienda di yogurt? Potresti far carriera. - Mi prende in giro il Serpeverde.
- Tu invece sei spiritoso come sempre, aspetta e vedrai che ti prenderanno in un programma di intrattenimento di terza o quarta categoria. - Fortunatamente anche se il mio cervello è andato in vacanza alle Hawaii pensando ai riccioli del ragazzo che ora mi sta sorridendo amabilmente compiaciuto, la mia lingua è sempre lì pronta per ribattere.
Il ragazzo, sempre con quel sorriso capace di tramortire ogni ragazza si trovi nei paraggi, mi squadra da capo a piedi, finendo poi per incatenare le due iridi argentate nell’oro delle mie.
Mi sento arrossire sotto il suo sguardo che non sembra divertito, anzi... pare ammirato.
Beh, lui sarà cambiato tantissimo in questi tre anni, ma anche io sono un po’ diversa.
I miei ricci ramati sono più lunghi e più lucenti e mi arrivano fino a metà schiena, mentre ai tempi di Hogwarts li tenevo più corti e li legavo sempre in una disordinata coda.
Il viso è leggermente truccato, quel poco che basta per mettere in risalto gli occhi di cui vado fiera, visto che sono identici a quella di mia madre e che nessun cugino ce li ha uguali a me.
E poi sono molto più alta e non ho più il corpo di un’adolescente.


- Che lavoro fai? Auror, Bibliotecaria o Medimago? - Mi domanda Malfoy improvvisamente.
Come se gliene importasse qualcosa, probabilmente cerca un pretesto per prendermi in giro.
Eppure ha dipinta sul viso un’espressione curiosa, come se gli interessasse veramente.
E va bene, lo accontenterò, ma solo per farmi pubblicità.
Solo per quello, giuro, che non si dica che mi sento in soggezione a causa del suo sguardo!
- Sono un’organizzatrice di eventi. - Rispondo distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
L’espressione curiosa ed interessata si tramuta subito in una di puro sbigottimento.
Ha gli occhi spalancati e la bocca leggermente dischiusa.
Avessi una fotocamera immortalerei questo momento e poi lo ricatterei.
Oppure me la terrei io la foto, per ammirare i suoi meravigliosi occhi dalle iridi argentee...
No, no, cosa diamine vado a pensare! Sicuramente il troppo lavoro mia ha dato alla testa.
- Sorpreso, Malfoy? Mi immaginavi a sgobbare tra libri polverosi? - Gli chiedo io con la voce più acida di quel che avrei voluto, ma ormai io con lui riesco ad usare solo questo tono.
- Veramente... sì. - Ribatte lui, ma non sembra essere una presa per i fondelli, visto il tono di voce sincero, il ghigno assente sulle sue labbra e gli occhi privi di malizia o derisione.
Rimane per alcuni istanti così, con espressione sincera a fissarmi, perso nei suoi pensieri.
- Comunque posso sapere perché mi hai fermata? - Gli chiedo bruscamente, cercando in tutti i modi di arginare il suo sguardo cristallino che sembra volermi leggere l’anima.
Sembra tornare in sé e poi fa una cosa che mai avrei immaginato di veder fare proprio da lui.
Arrossisce. Un gradevole e tenero rossore gli imporpora le candide guance.
Sembra un bambino piccolo: le guance rosee, gli occhi che si spostano veloci da una parte all’altra come per cercare un nascondiglio in cui rifugiarsi e un sorrisino timido sulle labbra.
Sembra un bellissimo e tenerissimo bambino piccolo, ad essere precisi.


- Ho un problema con la metropolitana. - Dice lui a voce bassissima facendo un passo verso di me, visto che con tutto il caos che c’è in stazione non lo avrei sentito di sicuro.
Un problema con la metropolitana? Forse gli sono cadute le chiavi in mezzo alle rotaie.
Beh, una volta a me è successo, e ho dovuto aspettare ben due ore per recuperarle con un semplice Incantesimo di Appello, ogni volta che non c’erano Babbani nei paraggi passava la metropolitana e così dovevo nascondere in fretta e furia la Bacchetta sotto la giacca.
- Ti è caduto qualcosa tra le rotaie? - Lo incalzo, anche se in effetti mi pare un po’ strano che a lui, Cercatore e sempre elegante nei movimenti, siano scivolate le chiavi di mano.
- No. - Muove la testa a destra e a sinistra mentre il rossore sulle sue guance si accentua, ed io non posso fare a meno di guardare incantata tutti quei ricciolini chiari che si muovono fluidi.
- Non hai il biglietto? - Ma allora è proprio cretino se se lo è dimenticato!
Lui fa di nuovo cenno di no con la testa ed io inizio ad irritarmi.
Non sono una persona molto paziente, soprattutto quando devo indovinare qualcosa.
- E allora cosa diamine ti è successo? - Esclamo irritata guardandolo male.
- Le porte. - Il signorino si degna di dirmi solo queste due parole senza senso.
Gli lancio un’occhiataccia che avrebbe dovuto raggelarlo, ma lui arrossisce ancora di più.
- Non riesco a salire sulla metropolitana. Le porte si chiudono troppo velocemente! - Esclama lui imbronciato mentre le sue guance raggiungono una tonalità molto accesa di rosso.
Spalanco la bocca troppo scioccata per parlare e fisso Malfoy per alcuni secondi.
Ha un cipiglio vagamente offeso, come se la metropolitana gli avesse fatto un torto.
Le braccia sono incrociate, facendolo assomigliare alla caricatura di un bambino al quale è stata negata una Gelatina Tutti I Gusti + 1 al mandarino.
Non ci posso credere.


- La vuoi smettere di ridere? Il mio è un problema serio! - Borbotta Malfoy imbronciato.
Cerco di darmi un contegno - impresa assai ardua - e con una mano mi strofino gli occhi che sono pieni di lacrime provocate dal troppo ridere.
Ebbene sì, dopo la sua rivelazione gli sono scoppiata a ridere in faccia.
E lui non ne sembra molto contento.
- Hai ragione, - mi scappa una risata che cerco di nascondere con una mano, - ora la smetto.
Faccio un bel respiro profondo per calmarmi e mi rimetto in una posa normale, visto che prima ero praticamente piegata in due dalle risate.
- Guarda, sta arrivando la metropolitana! - Esclamo sorridente sentendo il tipico rumore.
Un lampo di paura attraversa le iridi di Malfoy, che si guarda intorno smarrito.
- E... e ora che si fa? - Biascica con voce terrorizzata, puntando il suo sguardo sulla metropolitana che si ferma accanto a noi e dalla quale scendono delle persone.
Velocemente agguanto la mano stranamente fredda di Malfoy e con uno strattone lo porto davanti alla porta, dopodiché lo spingo dentro senza troppe cerimonie e salgo anch’io.
Mi giro verso Malfoy che ha lo sguardo allibito e che guarda la porta che si è appena richiusa con un frastuono, appena dopo che un ragazzo agilmente è riuscito ad entrare.
- Malfoy, ci sei? - Gli chiedo mentre mi accorgo che le nostre mani sono ancora intrecciate.
Lui non mi risponde e continua a fissare la porta con gli occhi sgranati, anche se la metropolitana è già partita e abbiamo superato la stazione da un pezzo.
Ora mi sto preoccupando, che qualcuno abbia Pietrificato il Serpeverde?
Chiamo ancora il suo nome, ma lui non da segni di vita.
Sventolo la mano - quella che non è incollata alla sua, siamo intesi, quella non la staccherei per tutto l’oro del mondo! - davanti al suo bel viso che è tornato pallido come sempre.
Finalmente il ragazzo apre la bocca e parla con voce che è un misto di paura e tensione.
- Io non salirò mai più sulla Metropilotata. Quelle sono delle porte assassine.






Ciao! Utilizzo questo spazio per ringraziare SognatriceCullen_182 e mAd wOrLd per aver recensito la mia scorsa storia, “La fortuna di averti incontrata”. Non sapete quanto mi ha fatto piacere leggere le vostre recensioni e vi ringrazio dei complimenti!

E a tutti quelli che sono arrivati fin qua: le recensioni sono molto gradite e farete felicissima una ragazza con la passione per le Rose/Scorpius!

Alla prossima,

Ombrosa

   
 
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