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Autore: Helen_Rose    07/01/2023    1 recensioni
A grandissima richiesta di IRoccoPerSempre, ecco qua la raccolta di minific.
Enjoy!
Genere: Comico, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epifania, 1964
 
Roberta Pellegrino non riesce a trovare il tasto "spegni risata".
Da cinque minuti buoni, suo marito e il marito dell'amica la fissano attoniti.
Solo Irene è a conoscenza della causa celata dietro l'attacco di ridarella che ha colpito la futura ingegnerA più insospettabilmente 'facilmente impressionabile' di tutta Italia.
 
"Robè, ora lo possiamo sapere picchì riri?" incalza Rocco per l'ennesima volta, atono poiché procede quasi in automatico, confuso sul proprio stato d'animo: spazientito, certo; ma d'altro canto, l'interlocutrice ride talmente di gusto da averlo parzialmente contagiato col buonumore.
"Perché..." tenta per l'ennesima volta, frenata però sia dal contorcimento di budella, sia dalla consapevolezza dell'altissima probabilità che Irene Cipriani le leverebbe il saluto, qualora si azzardasse a proferire parola.
 
"Vabbè, io torno a mandare avanti la caffetteria." commenta Marcello, che invece non ha il minimo dubbio sulle proprie sensazioni: non vede sua moglie così divertita da mesi.
La routine la stressa enormemente; più che di strapparle qualche sorriso risata sporadica, non ha il potere.
Evidentemente, l'evento scatenante deve aver scoperchiato un vaso di Pandora contenente serotonina.
A giudicare dall'espressione di Irene, è piuttosto certo di doverla ringraziare.
 
Come volevasi dimostrare, la 'minaccia' del marito sortisce l'effetto di farla sbloccare definitivamente:
"Come d'accordo, sono andata in magazzino per venire qua insieme a pranzo..." esordisce, ormai prossima ad un potente attacco di singhiozzo.
Rocco rizza le antenne, incuriosito: tutti gli spettacoli migliori avvengono sempre quando è fuori per consegne.
"Lei" -indica un'Irene preventivamente furente- "stava smistando i giocattoli per gli orfanelli; mi ha quasi aggredita perché non avevo collegato la pistola a Calamity Jane, ragion per cui è adatta anche per femmine, benché lo fosse chiaramente a prescindere..."
L'oggetto del simpatico racconto non è in vena di ripetere davanti a tutti l'osservazione destinata all'amica:
'Non è colpa mia, se il tuo cervello è talmente sovraccarico di formule INUTILI da dimenticare le basi.'
 
"Salvo poi destinare d'imperio la mini racchetta da tennis con palline incluse alla cesta dei maschi, solo perché lei da piccola non riusciva a giocarci. Cioè..."
Non occorre che aggiunga altro: da sempre, sia nella vita che nell'umorismo, i parametri di Irene Cipriani si basavano unicamente su ciò che lei avrebbe o non avrebbe fatto/saputo fare, persino.
Quest'ambito non fa eccezione.
 
Naturalmente, nessuno biasimerebbe mai Roberta poiché si diverte non alle sue spalle, bensì pienamente in faccia a lei.
Irene ha imparato a stare allo scherzo di buon grado; non può pensare di essere la depositaria della taglienza ai danni altrui.
Tuttavia, stavolta sul suo volto non si legge l'offesa, bensì una sfumatura più sottile che ha colto solo Rocco: la vergogna.
Così come ha immediatamente colto che non si tratti del prevedibile 'smacco alla reputazione dell'invincibile Irene Cipriani'.
 
Ma sarebbe insensato accusare di Roberta di alcunché, essendo all'oscuro di quell'aneddoto; ecco perché sceglie di condividerlo, visto il clima instauratosi di piena fiducia praticamente inscalfibile:
"Quando ero piccola, ero l'unica tra i miei cugini a non saperci giocare; andava a finire che mi escludevano e mi deridevano."
"I cugini a cui davi le ripetizioni?" s'informa Rocco, perplesso e dispiaciuto al contempo. Se c'è qualcuno che sa cosa significhi sentirsi esclusi, è proprio lui.
"Loro, sì. Ho continuato solo per non scontentare mia zia Luisa." taglia corto lei.
Voleva spiegarsi, non farsi compatire.
Ragion per cui blocca sul nascere il tentativo di Roberta di scusarsi.
"Non è niente di drammatico." precisa.
Accenna un mezzo sorriso al suo indirizzo.
 
"Beh, peggio per loro." osserva Rocco.
"Vorrà dire che non saranno invitati, quando Dieguzzo sarà abbastanza grande per giocarci e tu sarai la mamma più imbattibile del mondo. Non sia mai che possano sentirsi sconfitti, questi cugini che si saranno pure scordati come si fa."
Il che può significare una sola cosa: sarà lui, pazientemente, ad insegnarglielo.
Un bacio di gratitudine, benché in pubblico, è il minimo che possa meritare in cambio.
   
 
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