Marco aprì lentamente un occhio, non lo avesse mai fatto: Jean era inginocchiato sulle piastrelle della doccia, l'acqua calda che gli incollata i capelli al viso e la bocca riempita del suo cazzo.
Gemette portando entrambe le mani sul capo del biondo, spingendolo più vicino al suo pube, poteva vedere il naso tra i suoi ricci e sentire il respiro profondo.
Poteva venire solo a quella immagine, inclinò la testa sbattendo sulle mattonelle ma in quel momento gli importava solo delle dita che gli accarezzavano il sedere e del pene stretto tra quelle labbra che scendeva sempre più in profondità.
"Cazzo…Jean…" gemette muovendo il bacino verso il volto dell'altro, obbligandolo a prendere tutta la sua lunghezza, il sentire i gemiti strozzati vibrare sul suo pene gli fece perdere la lucidità.
Iniziò a spingere con forza raggiungendo la gola sempre più spesso, le sue mani strette tra i capelli biondi e il sedere alla mercé del compagno.
Quando sentì un dito entrargli nell'ano e muoversi lentamente all'interno non riuscì più a trattenere i gemiti.