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Autore: Dreamer47    08/01/2023    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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HUNTER'S LEGACIES
Capitolo 33.
 
 
Si risvegliò nel piccolo letto singolo del motel, stiracchiandosi appena e sentendo lo stomaco brontolare per la fame fino a farle male, ed Abby sorrise divertita perché ultimamente il suo appetito stava cambiando e stava superando persino quello di Dean. 
Rimase qualche istante in più a letto, avvolta dal tepore delle coperte e si sfiorò l'addome piatto sotto le lenzuola, accennando un piccolo sorriso amorevole. 
Guardò la luce tenue del sole filtrare dalla finestra e colpirle delicatamente il viso, facendola voltare e accoccolarsi meglio sotto le coperte. 
Era tornata con i Winchester da poco più di due settimanae, la ferita alla sua spalla era quasi ormai del tutto guarita e prendeva le pillole che le avessero prescritto in ospedale per rialzare il ferro, mentre la verità la ossessionava pensando che fosse questione di tempo prima che i ragazzi capissero. 
Sapeva che se Dean avesse saputo sarebbe diventato più apprensivo del solito nei suoi confronti e che avrebbe provato a metterla al sicuro in ogni caccia, allontanandola dal loro mondo e spedendola chissà dove.
Eppure le piaceva ancora quando il ragazzo dimostrasse tutta quella preoccupazione per lei, specialmente quando arrivarono al motel la prima notte dopo l'ospedale, dove Dean le avesse chiesto di poter rimanere nella sua stanza per quella notte almeno per accertarsi che stesse bene, ma Abby lo aveva spedito indietro nella camera del fratello perché non lo voleva così vicino a lei. 
Abby sospirò e si tirò su a sedere, pensando che si sentisse davvero preoccupata per Sam, che ultimamente stesse male peggio del solito con le sue allucinazioni e che fosse arrivato persino a privarsi del sonno per non vedere più Lucifer intorno a sé. 
Lei e Dean avevano davvero provato di tutto, avevano sperato che in qualche modo avrebbe trovato un guaritore, uno sciamano voodoo che avrebbe potuto fargli un incantesimo e addirittura avevano pensato di richiamare Morte, ma nessuna della opzioni si era rivelata d'aiuto. 
Nel frattempo i leviatani continuavano ad acquistare terreno poiché Dick, oltre ad aver commercializzato la forte droga nel cibo che riducesse la popolazione in schiavi, aveva anche mandato i suoi uomini a sterminare Franck. 
La ragazza sbuffò e scosse la testa, massaggiandosi appena lo stomaco e trovando il lato positivo a tutta quell'orrobile faccenda, e fece per alzarsi e recarsi in bagno, quando udì dei forti colpi decisi contro la sua porta, facendola sobbalzare. 
"Apri, sono io!". 
Abby aprí la porta senza pensarci, riflettendo solamente dopo che quello davanti a lei potesse essere un mutaforma o un leviatano, e sgranò gli occhi quando vide lo sguardo impaurito di Dean, che entrò senza aspettare un invito. "Dobbiamo andare! Prepara le tue cose". 
"Calmati, che è successo?". 
Dean la guardò con aria agitata mista a preoccupazione e scosse la testa, ed in quel momento Abby si rese conto che Sam non fosse con lui e qualcosa di grave sarebbe potuto succedere. "Dov'è Sam?". 
 
 
 
Guardò lo schermo all'interno del furgone dentro cui si trovassero, sbuffando sonorosamente seduta su una delle sedie che i ragazzi avessero fatto entrare dentro il retro del veicolo ed estrasse dall'involucro di carta il suo panino ricco di carne e di proteine che avrebbero fatto bene non solamente a lei. 
Sapeva di trovarsi ancora nel bel mezzo di una caccia molto importante, eppure Abby non riuscì a fare a meno di chiudere gli occhi e gemere di piacere mentre masticava quel delizioso panino a cui avesse pensato tutto il giorno; sollevò lo sguardo e vide i due Winchester guardarla con aria allibita, perché non capivano come Abby potesse pensare a mangiare in un momento di tensione come quello. 
Dean scosse la testa e rise nervosamente, tornando a guardare lo schermo e lanciando di tanto in tanto uno sguardo al fratello seduto accanto a sé e non riuscendo a capacitarsi come tutto ciò fosse possibile: Sam, la settimana precedente, era finito in un ospedale psichiatrico in seguito ad un incidente dovuto alla sua carenza di sonno e alle allucinazioni su Lucifer, e Abby e Dean si erano messi all'opera per trovare qualcuno che potesse sistemare il problema di suo fratello. 
Erano giunte voci di un guaritore, Emmanuel, e quando i due cacciatori lo trovarono, rimasero sbalorditi scoprendo che si trattasse proprio del loro angelo Castiel con una forte amnesia che non gli facesse ricordare nulla di chi fosse realmente e delle azioni che avesse commesso. 
Abby pregò Anael, che li raggiunse immediatamente e rimase di stucco quando Castiel la guardò con uno sguardo smarrito, allungando una mano per presentarsi. 
Ben presto furono raggiunti da Meg e, nonostante non si fidassero di lei, le permisero di aiutarli dato che l'ospedale psichiatrico dove fosse rinchiuso Sam fosse gremito di demoni e da soli non ce l'avrebbero fatta. 
Anael e Castiel tornarono ben presto a fare squadra, annientando tutti i demoni e permettendo il loro ingresso nell'ospedale, ed Anael sentí il cuore spezzarsi ancora una volta quando vide il suo compagno sacrificarsi e prendere il posto di Sam, assorbendo da lui la parte malata dell'inferno che non lo lasciasse più vivere. 
Dean si schiarí la voce e tornò al presente, osservando il fratello tornato in perfetta salute al suo fianco, mentre Abby deglutiva l'ultimo morso del suo panino con aria scontenta perché se lo avesse avuto a portata di mano ne avrebbe mangiato un altro, e il maggiore scosse la testa cercando di metabolizzare ciò che fosse accaduto: aveva finalmente ritrovato il suo migliore amico e l'aveva perso di nuovo senza che potesse far nulla per aiutarlo. 
Ed il fatto che Meg fosse rimasta in ospedale per vegliare su di lui non lo tranquillizzò per niente. 
Allo stesso tempo i due Winchester avevano ripreso la loro caccia sui leviatani, quando vennero contattati dal fantasma di Bobby. 
Dean sapeva che il loro vecchio amico non fosse andato via, lo aveva capito ormai da molto tempo, eppure Sam ed Abby non ne erano mai stati troppo convinti, ma quando lo videre materializzarsi nella stanza non potevano che essere grati di poterlo rivedere e parlare con lui ancora una volta.
Sam ed Abby si chiesero per quanto sarebbe durata quella particolare condizione, prima che Bobby desse di matto ed impazzisse diventando uno spirito vendicativo, perché era questo che sarebbe stato destinato a diventare se non fosse passato oltre. 
"State zitti". 
Dean chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente, portandosi il microfono vicino alle labbra per parlare con Charlie, la ragazza che stessero usando per decriptare le mail di Dick e che a sua volta il capo dei leviatani l'avesse usata per accedere al hardisck di Frank, e scosse la testa, sapendo che i due ragazzi l'avrebbero preso in giro da lì a breve. 
"Charlie, ripeti dopo di me: Wow, che grandi muscoli! Qualcuno qui sta andando molto più spesso in palestra. Oltre a questo, nel tempo libero inviti anche le belle ragazze a bere qualcosa insieme?". 
Sam ed Abby trattennero una risata e Dean lì fulminò con lo sguardo, sentendosi improvvisamente sporco e orribile per aver pronunciato delle frasi del genere, nonostante sapesse che il raggiungimento del loro obiettivo valesse tutti quegli sforzi. 
 
 
 
Guardarono il pullman allontanarsi sempre di più ed i tre cacciatori non riuscirono a far altro che sorridere, perché Charlie aveva dato loro una forte soddisfazione e prova di coraggio, decriptando la posta di Dick e facendoli arrivare in tempo per prendere un pacco destinato proprio a lui che stesse cercando di proteggere con le unghie e con i denti, operando uno scambio di valigette. 
Sperarono di non vedere più Charlie per il suo bene, dato che stava andando via con un braccio rotto e cambiando nome e città per non farsi trovare da Dick; Sam ed Abby detestarono aver avuto ragione su Bobby, dato che quando le cose si fossero messe male per Charlie si fosse materializzato per salvarla ma nel farlo le avesse fatturato un osso.
Il processo di trasformazione di Bobby stava avvenendo fin troppo velocemente ed i tre cacciatori sapevano cosa volesse significare e come avrebbero dovuto comportarsi: avrebbero dovuto bruciare la fiaschetta a cui Bobby fosse legato e l'avrebbero dovuto fare in fretta, prima che Bobby diventasse qualcosa che non sarebbe mai voluto diventare e non avrebbe più ottenuto un posto nel Paradiso che meritava, eppure perderlo di nuovo faceva troppo male. 
I tre ragazzi non persero tempo e cercarono subito di capire cosa contenesse la valigetta tanto ambita da Dick, ma non avrebbero mai immaginato che nel momento in cui si fosse aperta, avrebbero trovato un pezzo di pietra con delle strane scritte incise sopra, decisamente in una lingua del tutto incomprensibile per loro che esulasse anche dall'enocchiano. 
Per completare, le stranezze di Abby non accennavano a smettere e Dean non le prese sotto gamba, iniziando a credere che qualcosa non andasse seriamente in lei, ma alla fine Dean si rispose che fosse tutta colpa sua se Abby comportasse un modo strano: per quanto la ragazza non lo desse a vedere, sorridesse e parlasse esattamente come prima, Dean sapeva di averle fatto un torto davvero grande e che non sarebbe stato facile da superare. 
Ma quando quella mattina, addormentati in un'unica stanza, il telefono del maggiore squillò e Meg gli diede notizia che Castiel fosse riuscito a riemergere dallo stato comatoso in cui fosse rimasto bloccato dopo aver curato Sam, i due ragazzi scattarono subito in piedi per prendere l'auto e dirigersi nuovamente verso la clinica in cui si trovasse il loro amico, ma ben presto l'attenzione del maggiore venne attirata dal fratello, che provò a chiamare Abby ancora dormiente sul letto, senza però ricevere risposta.
Dean si avvicinò a grandi passi al letto, scuotendo la ragazza che dormisse serena e con un sorriso sulle labbra, ma Abby non reagì al suo tocco, facendo salire il panico in entrambi i Winchester. 
Sam aggrottò le sopracciglia e si guardò attorno, frugando poi nel borsone della ragazza per capire se avesse fatto uso di qualche sostanza che l'avesse portata a dormire in quella maniera così profonda, ma trovò nella tasca più interna solamente dei flaconi arancioni di vitamine, che gli fecero sollevare un sopracciglio, non capendo cosa le stesse accadendo. 
"Abby andiamo, che ti succede?" chiese Dean sospirando e scuotendola nuovamente con maggiore forza, ma quando non ottenne nuovamente risposta infierí con le dita sulla sua ferita alla spalla sinistra. 
Abby sussultò subito, sgranando gli occhi e sedendosi di scatto sul letto, scansando le dita del ragazzo e toccandosi la ferita con forza mentre lo guardava in cagnesco provando dolore. "Ma sei pazzo?".
"Ti chiamiamo da un po', non ti svegliavi: cos'avrei dovuto fare?" chiese il maggiore allargando le braccia e sospirando, scusandosi con lo sguardo ma accennando un sorriso divertito per la sua espressione furiosa. "Mi sono spaventato". 
Abby sgranò gli occhi e si massaggiò delicatamente la spalla, sospirando e scostandosi appena la maglietta per controllare che i punti fossero ancora attaccati e che non fossero saltati. "E dovevi farmi male per forza?". 
Sam si schiarí la voce e si avvicinò guardandola con aria curiosa, cercando di capire qualcosa che avesse sulla punta della lingua ma gli sfuggisse, qualcosa che sembrasse così ovvio ma a cui non arrivasse. "Da quand'è che hai il sonno così pesante?". 
Dean volse lo sguardo verso il fratello notando la sua espressione indagatrice, e sollevò un sopracciglio guardando nuovamente la ragazza, che si coprì in fretta e tornò a guardarli entrambi. "Già. Quando dormivamo insieme ti infastidivi anche solamente se respiravo, adesso dormi anche con me e Sam che facciamo rumore ed il telefono che squilla?". 
Abby si morse il labbro trovandosi spiazzata ma non senza parole, e scese dal letto con un sorriso divertito sulle labbra, superando entrambi ed afferrando la sua giacca. "Ero molto stanca, in fondo non ci siamo fermati un attimo in queste settimane e non ne potevo più di sentire le tue stupidaggini, Dean". 
Sam sorrise e si rilassò appena, seguendo la ragazza ed iniziando a sistemare il suo pc e le loro cartelle, mentre Dean sosteneva lo sguardo della ragazza non mollando la presa, perché riusciva a cogliere certi segnali nelle nuove abitudini di Abby che avrebbero dovuto fargli capire cosa nascondesse, ma che non capisse davvero fino in fondo. Sospirò ed imitò il fratello, raccogliendo le sue cose sparse per la stanza e mettendosi la giacca; salirono in auto tutti e tre, e Dean si sistemò meglio sul sedile prima di accendere il motore per uscire dal parcheggio, quando Abby sbucò dal sedile posteriore e gli sfiorò delicatamente la giacca, incrociando i suoi occhi dallo specchietto retrovisore. "Lo so che dobbiamo correre da Castiel, ma portami a prendere qualcosa da mangiare prima, per favore. Sto morendo di fame". 
 

 
"Sempre felice di sanguinare per i Winchester!".
Abby aveva visto Castiel, o almeno una strana versione di lui, passare ai due ragazzi una fiala con dentro il suo sangue come primo ingrediente per prepare un incantesimo che avrebbe distrutto i leviatani; avevano da poco scoperto l'esistenza di un altro profeta, Kevin, un ragazzo brillante con un futuro davanti che si era ritrovato invischiato in quella spiacevole situazione, ma l'unico in grado di leggere e decifrare ciò che fosse scritto nella tavoletta tanto ambita da Dick.
Erano necessari altri ingredienti, come il sangue di un alfa e di un demone, e in pochi giorni i tre cacciatori riuscirono a raggruppare tutti i componenti che servissero loro, compreso un osso di una suora virtuosa. 
Quando tutto parve essere pronto per la battaglia finale, Meg si recò dai cacciatori nel casolare di Rufus portandosi dietro Castiel, informandoli che Dick avesse preso Kevin e, come se non bastasse, Bobby si era finalmente reso conto di stare diventando un fantasma vendicaticativo, furioso per esser stato ucciso da Dick. 
Quando i due fratelli si allontanarono dal piccolo soggiorno della casa di Rufus per recarsi in auto per prendere la fiaschetta e discutere se quella fosse la giusta cosa da fare, Abby rimase a guardare Bobby con un sorriso amaro sul viso, pensando che le sarebbe mancato e che nonostante tutto fosse stato piacevole averlo avuto vicino in quell'ultimo periodo. 
"Tesoro, volevo parlare con te prima di.. Di andare oltre".
Abby lo guardò e aggrottò le sopracciglia, guardandosi attorno e trovandosi sola insieme a lui, avvicinandosi lentamente. "Si Bobby, mi prenderò cura di loro e starò attenta che non facciano stupidaggini". 
"Oh, so che lo farai. Ma non è questo a cui mi riferisco.." sussurrò Bobby sospirando e divenendo un po' più serio, per poi indicare una parte specifica del suo corpo. "Non credi di dover fare qualcosa a proposito del tuo problemino?". 
Abby sgranò gli occhi sforzandosi di capire a cosa si riferisse, quando seguì il suo sguardo addolcito e istintivamente si portò le mani al ventre, accennando un sorriso. "Come fai tu a..". 
"Sono un fantasma, tesoro: vedo e sento tutto, anche quello che non vorrei. Come te e Dean.." sussurrò Bobby sospirando rumorosamente ed avvicinandosi alla ragazza, che nel frattempo si fosse seduta sul divano abbassando lo sguardo lucido. Bobby era sempre stato per loro un punto di riferimento che spesso risolveva per loro le discussioni, facendo tornare il senno ad ognuno di loro: voleva provare almeno a spianare la montagna di rabbia che vi fosse ancora fra Abby e Dean. "Lui è davvero dispiaciuto per ciò che è successo, io lo so: Dean ha fatto un errore solamente perché nella sua mente da idiota, farsi odiare da te sarebbe stato più facile che vederti morire". 
Abby sollevò lo sguardo verso di lui, con occhi sgranati e aria sconvolta, mentre il cuore le batteva più velocemente nel petto. "Ma di che stai parlando?". 
Bobby accennò un sorriso amaro e sospirò, facendo spallucce e sedendosi accanto a lei. "Sono qui con voi da molto prima che vi accorgeste di me e ho visto tante cose, come il suo modo di reagire alla morte. Dean aveva il terrore che ciò che fosse successo a me, potesse accadere anche a te. Ha fatto ciò che ha fatto, solamente per allontanarti e spingerti via da questa vita, sapeva che era l'unico modo". 
"Non era l'unico modo, poteva parlarne con me e avremmo trovato una soluzione insieme, come abbiamo sempre fatto" rispose Abby con aria agitata, scuotendo la testa e sentendo gli occhi pungere e la voce tirare, continuando a sfiorarsi il ventre come se potesse proteggerlo da quella verità. 
"Immagino di sì, ma Dean fa sempre scelte estreme: come vendere l'anima per salvare chi ama e condannarsi all'inferno o andare a letto con una sconosciuta solamente per ferirti e farti andare via, facendosi odiare" disse Bobby sospirando e sorridendole per infonderle un po' di coraggio, pensando quanto quei tre stupidi e le loro vicende gli sarebbero mancati. "Non sto dicendo che devi perdonarlo, sto dicendo che Dean merita di sapere ciò che ti sta succedendo perché riguarda anche lui". 
Abby abbassò lo sguardo e scosse la testa con sicurezza, chiudendo sul petto il cardigan che indossasse e stringendosi in esso come se stesse costruendo una fortezza.
Bobby avrebbe tanto voluto prenderla per mano o sfiorarle i capelli, mentre beveva il suo bicchiere di Bourbon che avrebbe reso le sue parole più fluide. Ma fece spallucce e le sorrise nel tentativo di infonderle un po' di coraggio. "Starai bene, Abby. State per formare una famiglia, tesoro: è una notizia fantastica. So che saprai prendere la scelta giusta". 
Lo guardò con le lacrime agli occhi ed Abby avrebbe tanto desiderato di abbracciarlo, sentirsi al sicuro. Bobby era tutto ciò che le rimanesse di una figura paterna, non voleva perderlo. 
Aprì la bocca per fargli sapere che avrebbe riflettuto a lungo prima di prendere una decisione definitiva, ma la conversazione venne prontamente interrotta dalla porta di ingresso che si aprì, facendo entrare i due ragazzi con la fiaschetta fra le mani; si asciugò le lacrime di alzò dal divano ed ognuno disse addio a Bobby nel proprio modo, fin quando l'anziano cacciatore fu pronto e disse a Dean che fosse arrivato il momento di gettare la fiaschetta che lo tenesse ancorato al loro mondo, fra le fiamme del camino ed i cacciatori lo salutarono per l'ultima volta,  
 
 
"Dick ci sta aspettando, giusto? Allora faremo un'entrata in grande stile". 
Abby sorrise amaramente sentendo le parole di Dean, osservandolo indicare la sua Impala che tornava in pista dopo tanto tempo nascosta in un magazzino; osservò Castiel, Meg e Sam tornare all'interno del casolare di Rufus, pensando a quando Anael fosse andata via perché era troppo difficile per lei restare ad osservare il modo in cui il suo compagno angelico si fosse ridotto e come andasse dietro a Meg come un cagnolino, e scosse la testa. 
Ma Abby aveva osservato la scena in silenzio, mentre i suoi pensieri vagavano e la paura avesse la meglio su di lei. 
Pensò alle parole di Bobby e sorrise annuendo osservando Dean in piedi nel parcheggio del motel, che ancora accarezzava la carrozzeria della sua Impala pensando a ciò che avesse in serbo per lei: se fossero sopravvissuti all'attacco dell'indomani alla SucroCorp sicuramente come prima cosa Dean l'avrebbe rimessa a nuovo, lavorando sulla sua piccola per farla tornare all'antico splendore. 
Poi si sarebbero presi una lunga pausa rilassante, giusto per riorganizzare le idee ed Abby avrebbe dovuto dire la verità a Dean: dentro di sé, Abby aveva preso una decisione nel momento in cui la dottoressa Robinson le avesse rivelato i risultati delle sue analisi del sangue. 
Doveva solamente rivelarlo a Dean, non avendo la più pallida idea su come avrebbe potuto prenderla. 
Si schiarí la voce e si avvicinò al ragazzo che si voltò a guardarla con aria più seria del solito, studiando la sua espressione ed il modo in cui si fosse avvicinata a lui. 
Dean incrociò il suo sguardo e accennò un sorriso, mentre pensava che Abby non fosse mai stata bella come in quel momento.
Con uno sguardo era stata in grado di togliergli il fiato più del solito, facendolo rimanere perplesso sull'effetto che Abby avesse su di lui dopo tutti quegli anni.
Dena aveva notato il modo in cui la ragazza avesse modificato alcune sue abitudini, come per esempio non toccare alcolici o fumare, ed il modo in cui le pillole per il ferro le aprissero l'appetito ancora più del solito, il modo in cui fosse sempre ottimista e di buon umore nonostante la brutta situazione in cui si trovassero. 
"Senti Dean, mmh.. Ciò che succederà domani.. Io.." sussurrò Abby sospirando rumorosamente ed appoggiandosi alla fiancata dell'Impala con un debole sorriso sulle labbra e facendo spallucce. "Lo farò io. Lo ucciderò io. Ho un conto in sospeso". 
Dean trattenne una risata e scosse la testa, tornando a guardare e sfiorare la carrozzeria della sua auto, sentendo lo sguardo della donna su di sé. "Perché vuoi farlo tu?". 
Perché così non sarai costretto a farlo tu pensò istintivamente Abby e si morse un labbro, trattenendo quelle parole ma udendo nella sua voce un pizzico di amarezza. 
Così attirò la sua attenzione su di sé e divenne più seria, annuendo convinta. "Perché mi ha rapita e mi ha quasi fatta ammazzare e..". 
"Quindi è per vendetta? Per questo vuoi farlo tu?" chiese Dean studiando il suo sguardo e sollevando un sopracciglio, osservando però la sua espressione convinta. 
Abby si mise un po' più dritta con la schiena e lo guardò storto per qualche secondo, serrando le braccia al petto e fissandolo negli occhi. "Finiresti per farti uccidere: anche se io venissi ferita, mi rigenerei più velocemente di te e..". 
"Va bene, Abby". 
Rimase per qualche secondo in silenzio, non aspettandosi che il ragazzo cedesse così velocemente e sollevò un sopracciglio per capire se Dean la stesse solamente tenendo buona per non farla impazzire, ma vide il suo sguardo sicuro di sé e onesto, così si rilassò appena e sorrise. "Ok, allora". 
La ragazza sorrise felice e distolse lo sguardo dal suo, voltandosi in silenzio e fece per raggiungere gli altri all'interno del casolare, continuando a sentire lo sguardo di Dean sulle sue spalle; le parole di Bobby tornarono nella sua mente e distrattamente si fece più stretta nel suo cardigan, rabbrividendo appena per la brezza della sera. 
Rise nervosamente pensando che lei e Dean si ritrovavano sempre in una situazione come quella, che fosse colpa di Abby o di Dean, era sempre difficile mantenere stabile la loro relazione. 
"Mi dispiace tanto, il mio comportamento è stato da codardo e da vigliacco. Le mie parole non valgono niente, lo so, ma voglio che tu sappia che ho commesso un errore pensando che tu saresti andata via, perché avevo paura di vederti morire. Volevo che te ne andassi, che ti mettessi in salvo lontana da me e da questa vita che tu non meriti: voglio che tu sia felice, ragazzina. Che abbia un uomo che ti ami per bene, qualche marmocchio da crescere e una vita normale". 
Si fermò di colpo e sobbalzò come se quelle parole l'avessero toccata o bruciata facendole male, ed Abby si voltò nella sua direzione immediatamente, serrando la mascella e guardandolo con occhi lucidi. 
Avrebbe voluto dire tante cose, ma un groppo in gola glielo impediva, specialmente quando vide Dean avvicinarsi lentamente nella sua direzione con un sorriso amaro. "Non ti sto chiedendo di tornare insieme, perché so di aver distrutto tutto. Ti chiedo solamente di perdonarmi e quando questa storia sarà finita, voglio che torni a casa con i tuoi fratelli per vivere la vita che desideri davvero, Abby".
La ragazza abbassò lo sguardo sentendo gli occhi pizzicare e formare lo strato lucido, e tirò su con il naso sospirando rumorosamente; si portò i capelli dietro l'orecchio ed accennò un sorriso amaro sollevando lo sguardo verso di lui.
"Non ho mai portato rancore verso di te: ti ho perdonato immediatamente. La verità è che qualsiasi cosa tu possa fare, io la perdonerò sempre.." sussurrò Abby sospirando rumorosamente e togliendosi quel grosso peso dal cuore, sentendosi afferrare una mano con una stretta delicata, da cui però non si ritrasse. "Non è cambiato niente per me, Dean. Non cambierà mai quello che provo quando stai vicino a me, quando mi tocchi o mi guardi così. Mi hai ferita e questo fa male, ma se vuoi dimostrarmi il tuo dispiacere, non farmi scherzi domani: lascia che sia io ad uccidere Dick per sempre. Per favore, voglio solamente proteggerti: lasciamelo fare". 
Non fu sorpresa quando lesse nei suoi occhi gli stessi sentimenti che avesse sempre visto e lo sentí avvicinarsi di più a lei; le sue mani risalirono fino alle sue guance e Dean si chinò su di lei per unire le loro labbra in un bacio dolce e lento. 
Abby chiuse gli occhi e gli cinse il collo con le braccia, mentre Dean la teneva più stretta a sé e sentiva il cuore battere più velocemente dall'emozione, soprattutto perché Abby lo aveva scelto ancora una volta; Dean non sapeva decidere se quella scelta fosse giusta o sbagliata, ma era così teso per lo scontro con Dick dell'indomani che non voleva rovinare quel momento insieme ad Abby che poteva essere l'ultimo. 
Mentre lo baciava e provava gli stessi sentimenti di sempre, Abby fu tentata di scansarsi da quel tocco solamente per dirgli ciò che stesse accadendo nel suo corpo, dirgli che presto non si sarebbe trattato solamente di loro due. Ma sapeva che se Dean ne fosse venuto a conoscenza, le avrebbe impedito di affrontare Dick, così si limitò a rimanere in silenzio quando Dean l'allontanò appena per guardarla meglio in viso. "Te lo prometto, Abby. Niente scherzi domani". 
  
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