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Autore: Roseline_    08/01/2023    1 recensioni
Perché il mio corpo reagisce così? È forse il modo in cui combatte?
La mia bocca sta diventando secca, e comincio a dubitare della mia intelligenza.
Adesso solo la letteratura riesce davvero a leggermi dentro.
«Che 'ntender no la può chi no la prova»
Genere: Angst, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Purin Fon/Paddy
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Il sole è alto in cielo, e finalmente posso smettere di far finta di dormire.

Dopo la spiacevole esperienza di ieri sera non sono più riuscita a riprendere sonno, dunque adesso: non sono solo fresca di trauma ,e febbricitante, ma ho anche sonno, parecchio sonno a dir la verità...

Ci manca solo che...

«STRAWBERRY! STRAWBERRY! È ORA DI ALZARSI!»

Ed ecco Mash, puntuale come il boia all'esecuzione ,pronto per far iniziare la giornata con il verso giusto.

«Si, si ti ho sentito! » rispondo assonnata 

Tento di reggermi in piedi e arrivare al bagno.

«Oh, è terribile...» sentenzio non appena accendo la luce dopo essermi guardata allo specchio.

Ho delle profonde occhiaie, e il mio volto è parecchio pallido.
Dimostro sonnolenza a metri di distanza ,e mi sento molto debole fisicamente; ma di buono c'è che la febbre si è abbassata, nonostante senta ancora l'influenza addosso.

Mi lavo i denti con energia ,canticchiando parole totalmente sconnesse tra di loro in inglese, e per sbaglio faccio schizzare un po' di dentifricio nello specchio.

Mia madre mi ucciderà...

Sputo, e mi asciugo i residui di schiuma su di una piccola asciugamano rosa.

Dopo aver fatto un bagno caldo, mi dirigo in camera mia per cambiarmi e iniziare questa nuova giornata.

Metto dei semplici pantaloni, con un maglione oversize grigio perla; rifaccio il letto ,e tento di autorassicurarmi , rammentando di usare due armi viencenti: la logica calma e la santa ragione.

Vado in cucina per versarmi un po' di succo all'arancia energizzante , e a che ci sono prendo un'altra tachipirina , e dello spruzzino per la gola.

Qualunque cosa succeda oggi ,dovrei essere ben preparata.

Pettino per un po' i miei capelli, e i miei occhi cadono su alcune scartoffie di mia madre ; sono impilate in un angolo, e le sue penne sono simpaticamente sistemate in una vecchia tazza di Disneyland Paris.

Sulla scrivania di papà invece ci sono due foto incorniciate: il primo è un vecchio scatto della fine degli anni '70, una posa formale sfumata di seppia di lui e mamma al loro primo anniversario di nozze, volti tondi che sorridono alla telecamera, e la seconda è una  foto di me su un'altalena che guardo divertita l'obiettivo.

Chissà cosa ci trovavo di così divertente...

Nella foto vivevamo ancora a Okinawa , con i suoi grandi paesaggi urbani.
Tokyo ovviamente è tutta un'altra cosa...

Mi distendo su di un divanetto rosso in cucina e leggo sul giornale le ultime notizie.
Niente di particolare , gli alieni a quanto sembra non hanno ancora agito concretamente.
La morsa di paura nel mio stomaco cresce sempre di più...
Stanotte ho provato la sensazione più strana della mia vita; non ho mai avuto grande intimità con Mark, a parte semplici baci a stampo, ma oggi è stato così fuori dalla mia comfort zone da risultare spaventoso.

Quelle mani mi hanno...No!

Se ci penso ,poi non riesco a fare più niente...

Esco per incontrare Mimi e Megan, che subito mi chiedono come va con Mark.
«Questo è l'ultimo argomento che voglio tirare fuori» rispondo acidamente

«Ok, ok, hai ragione , scusaci!» le vedo sorridere sotto i baffi

Finisco di gustare il mio gelato alla fragola; siamo al "Drake's bar» ed è vicino casa mia; è il posto in cui più amo rilassarmi , al suo interno c'è una meravigliosa sala videogiochi, in cui Puddy ha perso anche la dignità, oltre che tutti i suoi risparmi...

Puddy!

Devo assolutamente chiamarla per farle gli auguri...

«Ehm, scusate ragazze , devo tornare velocemente a casa... Ho ehm- lasciato Mash in forno...» Dico molto vaga, non posso parlargli del compleanno di Puddy, dato che l'ultima volta che ho controllato non erano nella lista degli invitati...

«Cosa è un Mash?»

«Già, si mangia davvero?!»

«Eh-Eh, adesso devo davvero andare! Ci si vede!» dico sbadatamente

Dopo di che scappo via correndo ,tentando di non farmi notare troppo da occhi indiscreti.

Torno a casa, e richiudo la porta col lucchetto.
Prendo il cercapersone nella borsa e digito il numero di Puddy.

«Drin...Drin...Drinn»

«Si, pronto?» 

«Ehi, signorina! Come va?» rispondo allegramente 

«Oh , ciao nonnina! Non preoccuparti, il tempo di superare il lupo cattivo e sono lì con i dolcetti!» 

«Ok, ok! Niente signorina, va bene...» rispondo concitata

«Adesso non sarai mai più la Puddy di un tempo...Tutto cambierà...Sento già che ti stancherai presto di tutto ciò che pensavo amassi; non riusciremo più a trovare nessun punto di  incontro , e in poco tempo cambierai numero cosicché io non possa più cercarti...» dico tutto questo con un tono stanco e afflitto 

«Sei un po' troppo drammatica ,non credi?» risponde divertita

«Tanti auguri Puddy, oggi sarà il tuo giorno preferito dell'anno, promesso!» dico positivamente 

«Se ci sarà una catastrofe , verrò a cercarti per prima!
Insomma Strawberry cosa dici?! Porta male dire così!»

«Ah, ma che dici! Sei esagerata...»

«Comunque pranza in fretta, puoi già venire!
Il resto degli ospiti arriverà verso le 20:00, e ho invitato anche Mimi e Megan alla fine.» 

«Oh, fantastico! Allora pranzo adesso e arrivo!» rispondo felicemente 

Mangio degli spaghetti alle vongole che mio padre aveva preparato il giorno prima, e lascio un post-it per mia madre:

"Ho mangiato gli spaghetti, buonissimi!
Puddy mi ha chiesto di venire ad aiutarla per i preparativi quindi sto scendendo direttamente adesso...
Divertiti con il piccolo disastro ambulante!"

Vado velocemente in camera mia per vestirmi come deciso ieri sera.
Prendo la poscette nera con dentro le chiavi di casa e la spilla, e mi dirigo verso casa di Puddy.

Oggi il tempo è soleggiato, così mi torna in mente  una frase che  lessi tempo fa': "se il cielo è totalmente senza nuvole, qualcuno nel mondo sta sorridendo sinceramente."

Credo non sia vero, ognuno di noi ride per cose totalmente astratte ogni giorno, alcune che nemmeno possono essere spiegate ,poiché sono nostri strani giochi mentali...

Certa gente crede di sapere sempre tutto...

Sono quasi arrivata ,passo vicino ad una gioielleria parecchio costosa ,ed ecco che mi si apre davanti la piccola, ma modesta casa di Paddy.

Ha il tettuccio con i mattoni che sporgono, ed è di un simpatico color giallo senape.
Ci sono parecchi girasoli che si affacciano dalle finestre, e si respira un buon odore di pasta per dolci.

Entro senza esitazione dalla porta legnosa all'ingrsso.

«Ehi Paddy! Sono io! La porta è aperta!»

«Si si , sono upf...Sono qui...Woow»

Sento la sua voce un po' ovattata ,quindi raggiungo velocemente la cucina , e vedo Paddy intenta a reggere cinque pacchi di patatine tra le braccia, e due di pop corn in testa

«Paddy?» domando incerta

«Su! Non te ne stare lì così ,e aiutami!» urla con disperazione 

«Certo, arrivo!»

Le prendo i pacchi di pop corn, ed uno di patatine , e li poggiamo sulla credenza in legno massiccio in cucina.

«I miei fratelli si rifiutano di collaborare... Quegli esaltati maledetti!
A proposito tra un po' dovrebbe arrivare anche Lori.» risponde affaticata

«I tuoi fratelli parteciperanno?»chiedo stranita

«Oh, no, no!
La mia vicina di casa si è offerta di tenerli , a patto che non facciamo troppa confusione con la musica.»

«Mh, ti ha in pugno»rispondo ridendo sotto i baffi 

«Oh, lasciamo perdere! Mi ha ripetuto tutto il sistema giuridico giapponese in questi giorni , e di ricordare: "dell'immenso favore che mi sta facendo."
Tutto questo non sarebbe un problema ,se solo mio padre si degnasse di venirmi a trovare quanto meno per il mio compleanno!» dice risentita

Quando Puddy esprime le sue emozioni così non so mai bene come muovermi, solitamente Lori ha sempre la parola giusta , spero arrivi presto...

La vedo guardare dietro la credenza e aprirsi una bottiglia di gin, e prendere due piccoli bicchieri.

«Vuoi?»

«Nah, grazie»

«Fa niente, berrò anche il tuo.»

Così la vedo bersi due shottini di fila di gin.
Non è una novità che Paddy beva, lo fa spesso e di solito regge molto bene l'alcol.

«Eccomi! Sono arrivata! Puddy? La porta è aperta!»

«Si, si Lori siamo qui!»
Le urla Puddy con voce squillante

Lori entra in cucina, ed è assolutamente bellissima.

I suoi lunghi capelli verdi sono raccolti in una semplice treccia laterale, con alcuni fili ribelli che fuggono dalle forcine; Io a parte le mie due codine infantili non sono mai stata molto brava con i capelli...

Porta un semplice vestito-maglione grigio, è molto largo e nasconde tutte le sue forme; sotto invece ha delle calze a rete grandi color carne, e degli stivali scamosciati grigi ,che le arrivano sotto il ginocchio.

«Ragazze scusate, ma sapete che siamo ancora a fine Agosto, giusto?»
Dice Puddy guardandoci con aria perplessa

Io e Lori la guardiamo entrambe allibite 

«Da quant'è che non esci di qui?!»dice Lori sempre più scioccata

«Già, oggi è la prima volta che spunta un po' di sole dopo tanto tempo.
L'altro ieri persisteva un vento pazzesco,e non c'era nessuno in giro per strada...» dico con fervore

«Ok ok, sono stata un po' indaffarata nel preparare tutto in effetti...» ed ecco che prende un altro shottino di gin

«Ehi, Lori ,tu vuoi un po'?»

«No, no grazie»

«Bene, io ne prendo un altro» e così si versa ancora un altro shottino

La guardo con disapprovazione, ma non mi va di aprire una questione sul nascente alcolismo di Paddy proprio il giorno del suo compleanno...

«Beh ,buon compleanno!» dice Lori tirando fuori un sacchetto color rosso lucido.

«NO! NO! NON È POSSIBILE » urlo disperatamente

Come ho potuto essere così sbadata!

Mi guardano in modo indecifrabile, e poi affermo con sconfitta: «Ho dimenticato il-...»

Le vedo guardarmi sul punto di scoppiare in grasse risate.

«Credo che avrei chiamato un'ambulanza se ti avessi visto arrivare col regalo già la prima volta»
Sentenzia Puddy trattenendo a stento le risate.

Piccola bionda impertinente.

«Bene, sto andando.»
Le guardo con disprezzo mal celato , e rifaccio velocemente tutta la strada all'indietro.
 Prendo il regalo,chiudo casa e torno per la seconda volta da Paddy.
 
Cominciamo a giocare a carte per far passare il tempo, Puddy è sempre stata bravissima in questi giochi;  mentre Lori batte sempre tutti in partite di logica, come scacchi o Risiko; infine io sono semplicemente fortunata, difatti ho spesso la meglio a Monopoli o nel gioco dell'oca.

Dopo aver provato tutti i giochi esistenti nella Terra, balliamo un po' con della musica in sottofondo.
Io e Lori le prime volte in cui Paddy ci costringeva a ballare eravamo un vero disastro, però adesso pian piano siamo diventate sempre più sciolte ,e non ci sentiamo più così imbarazzante a farlo in pubblico.

Dopo circa un quarto d'ora mi accorgo che è praticamente ora di cena, e sento suonare il campanello.

«Queste saranno sicuramente Pam e Mina» dice Puddy con sicurezza, e va ad aprire.

«Ehi, come va? Auguri!»

Esatto! Questa difatti è la voce di Pam.

«Si, auguri, ecco il tuo regalo!» questa invece è Mina , che dopo aver posato il cappotto nell'attaccapanni , entra in cucina.

«Buonasera a tutte, e grazie per gli auguri! 
Fra mezz'oretta dovrebbero arrivare il resto degli invitati!»

«Bene , nel frattempo hai qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame...»
Dice Mina con tono seccato

«Vado a prenderti qualche patatina» Dice Paddy allegramente

«Hai solo cibo spazzatura?» domanda Mina con fare da schizzinosa 

«La cucina francese non era disponibile oggi» Risponde Puddy sarcasticamente con ancora il sorriso in volto.

Mina alza gli occhi al cielo e di siede sul divanetto insieme a Pam.

«Ti accompagno » dice Lori con gentilezza.

Ottimo! Quelle due mi hanno già abbandonato...
Beh fa niente, vorrà dire che combatterò il cane sveglio da sola.

«Vado a fumare una sigaretta, voi volete venire?»

«Per sentire quella puzza nauseabonda? No grazie... » Risponde Mina con saccenza

«Bene, andrò da sola.» 

Esco in un balconcino , e prendo una boccata d'aria.

Si gela qui fuori.

Accendo rapidamente una sigaretta col mio accendino rosso.
Solitamente non fumo, lo faccio solo in brevi momenti di eccessivo stress, mi aiuta a rilassare i nervi, nonostante io sappia benissimo che è una cattiva abitudine, e non dovrei affatto farlo.

Prendo una boccata di fumo e vedo Lori e Puddy tornare in salotto con dei salatini.
Puddy si è anche cambiata ,e adesso indossa un meraviglioso vestito rosso con le maniche lunghe in pizzo, che lasciano scoperte le spalle, dalle quali si intravede un reggiseno rosso.
Il corpetto ha un sacco di fili , e assomiglia ad un corsetto, mentre la gonna è a balze come la mia.
Ha delle calze trasparenti e delle Dottor Martens nere basse.

Ma la cosa più incredibile sono le sue labbra, ha messo il rossetto rosso.

Mi giro verso la strada, ed è praticamente deserta , non ci sono nemmeno animali randagi.

Socchiudo lievemente la porticella in legno del balcone e prendo una boccata di fumo, poi butto giù.

Mi appoggio di più al muretto dietro di me , e inspiro forte un'altra volta.

«Se dovessi scegliere tra un’ultima donna e un’ultima sigaretta, sceglierei la sigaretta: la si getta via più facilmente.» (GainsBourg)

«Cof...cof...cof»

Tossisco un po' di fumo, e pesto velocemente la sigaretta sotto la scarpa.

Rimango basita per qualche secondo,  non vedendo nessuno.

Ma poi...

Una smaterializzazione ,con quel familiare varco trasparente a onde , mi si apre esattamente di fronte , e da lì ne esce qualcuno.

«Ciao bambolina, la mamma non ti ha insegnato che non fa bene ad una signorina fumare?»

Non ho il coraggio di aprire bocca.

Lo guardo fisso negli occhi, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quei vispi occhi chiari.

«Allora, non mi dici niente dopo tutti questi anni?
E io che ti ho fatto tutte quelle visitine notturne...» dice con un sorrisino tra il vittorioso e il mellifluo, mostrando leggermente i canini molto più appuntiti.

La sua voce non è diversa, è rimasta profonda e maschile, esattamente come la ricordavo.
Il resto di lui invece è abbondantemente  cambiato: il fisico pelle e ossa del Ghish di un tempo sembra essere sparito del tutto, per far posto ad un militare, con cicatrici, addominali scolpiti e muscoli forti e resistenti.

«Non erano affatto gradite.» dico severamente, riuscendo a trovare in una parte remota di me un po' di voce.

«Non mi trovi esattamente d'accordo su quest'ultimo punto.
A quanto ricordo l'ultima volta sembravi molto agitata. » Mi guarda con malvagità e disprezzo

Quando eravamo più piccoli , tutto ciò che mi diceva non sembrava mai avere davvero lo scopo di ferirmi, ma adesso i suoi occhi gialli sono contornati di freddezza.
Il suo sguardo non è più quello di un ragazzino volenteroso di combattere per la propria patria, ma è quello di un vero soldato, di un uomo che vuole vendetta e giustizia, e che la otterrà.
Io al confronto mi sento ancora la ragazzina inesperta di dodici anni, che non sa mai bene cosa fare o come muoversi.

«Vedi pure quello che vuoi vedere, come hai  sempre fatto d'altronde!»

Vedo il suo volto farsi sempre più serio e contrito

«Non pensare che tu valga ancora qualcosa per me, sei solo una traditrice senza alcun vero ideale, come tutti gli altri terresti.
Mi divertiro nel farti soffrire Strawberry.»

Fa apparire i suoi due sai , e dietro di lui avvengono altre sei smaterializzazioni, che provocano delle rumorose onde d'urto.

«Cosa diamine sta succedendo in casa mia!?» sento urlare Puddy dalla cucina, e subito dopo : Mina, Pam, Puddy, e Lori, mi raggiungono nel balcone.

Rimangono interdette per qualche secondo,ma successivamente sento qualcosa che mi riporta alla realtà:

«Mew Puddy, trasformazione»

«Mew Lori, trasformazione »

«Mew Mina, trasformazione »

«Mew Pam , trasformazione»

Prendo con sicurezza la mia spilla, e come ai vecchi tempi urlo: " Mew Berry, trasformazione»"

«Molto bene, vedo che siete tornate con i vostri soliti giochetti » sentenzia una voce matura e calda proveniente da dietro Ghish.

Un uomo alto, molto alto, bello e dal fisico possente, con capelli viola ,e occhi dello stesso colore ,solo più intensi, viene fatto passare avanti dagli altri alieni.
Pai non sembra cambiato molto 
 dall'ultima volta in cui lo vidi , ma la sua struttura corporea è decisamente più accentuata di prima.

Guardo di riflesso Lori, la quale ha un'espressione indecifrabile in volto, fra l'ansioso e il determinato.

«Ascoltateci bene» dice Pai guardandoci con un mezzo sorrisetto di superiorità

«Non siete all'altezza di combattere contro di noi.
Vi abbiamo osservato negli ultimi giorni: siete deboli ,senza resistenza, e non toccate un'arma da anni ; noi al contrario vostro siamo dei guerrieri ,ci alleniamo ogni giorno, e combattiamo da una vita»

«Peró vi siete fatti battere da delle ragazzine senza esperienza...
Forse dovresti rivedere i tuoi calcoli»

Non ho mai sentito prima d'ora la voce di Lori così agguerrita e risentita al contempo stesso.

«A te la farò pagare dopo sirenetta, non preoccuparti.» 

Se io sento il mio cuore accelerare dopo questa affermazione, non riesco a immaginare le maratone che stia facendo quello di Lori.

Difatti vedo il suo volto arrossire lievemente e guardare altrove.

«Come stavo dicendo, prima di essere interrotto, sappiamo che avete la stessa forza di anni fa', e dunque che non siete sufficientemente preparate.
Sappiate solo che questa è l'ultima volta che vedete il vosto amato pianeta, che vi ostinate tanto a difendere...

«Ma che razza di problemi avete?!
Noi non abbiamo fatto niente...
C'eravamo lasciati in pace, quindi perché adesso siete qui?!»dice Puddy totalmente fuori di sé 

«Ma come osi! Non permetterti mai più di interrompere così un tuo superiore!»
Ha parlato un ragazzo più minuto rispetto a tutti gli altri, dai capelli blu elettrico, e gli occhi azzurro limpidi.

«No, Jaden, non preoccuparti.
I terrestri hanno un tipo di visione diverso delle donne rispetto a quello presente nel nostro pianeta.»

dice con un mezzo sorriso di arroganza
«Questo non vi è dato saperlo, anche se già ne siete in parte a conoscenza.
Ma sappiate che la furia mia e dei miei fratelli sarà senza pietà.»

Dopodiché gira leggermente il capo per chiedere:

«Capo, vuole aggiungere qualcosa?»

«No ,direi che sei stato abbastanza chiaro Pai.» dice una voce maschile, senza interruzioni.

Ci sporgiamo per vedere meglio, e da dietro Pai si avvicina un ragazzo, alto esattamente quanto Ghish, con i capelli castani e gli occhi arancioni, e un volto con lineamenti forti.

Sento Puddy sussultare accanto a me, e da lì capisco l'identità del bel alieno... 

È irriconoscibile... 
Le sue spalle sono ampie e spesse, le sue braccia ricoperte di venature, e di muscoli, e si notano gli addominali  sotto la loro nuova tunica di combattimento.
Per quanto non ci capisca niente di sex appeal aliena, Tart avrebbe attratto anche me se la situazione non fosse così assurda...

Analizzando ciò che ci circonda, tutti e sette gli alieni sembrano usciti da una macchina di perfezione;  sono ben allenati ,agili e più potenti di noi.
Dobbiamo tentare, come unica chanse ,di resistere ai loro attacchi.

Vedo Tart guardare intensamente Puddy alla mia sinistra, e sussurrare:

 "Attaccate".

Senza neanche darci il tempo di muoverci ,Ghish lancia una delle sue bombe esplosive facendoci saltare tutte in aria.

Sento il mio corpo venire sballottolato a qualche metro di distanza dal punto in cui ero.
I miei capelli rossi mi cadono davanti gli occhi , impedendomi di vedere chiaramente.
Mi metto sulle ginocchia, con le mani appoggiate al terreno, e provo a rialzarmi.

«Ehi, gattina, sei in difficoltà?»

Questa volta non sta sorridendo, sembra solo  felice del dolore che provo, in modo del tutto sadico.
È sospeso qualche metro sopra di me, e mi guarda come se fossi stupida.

L'assurdità della situazione non mi fa ragionare chiaramente.
Come siamo potuti tornare a questo punto...

«Adesso basta! Smettila di guardarmi con quell'aria da sufficenza! Se voglio anch'io so essere moto forte!» dico aggressivamente

Vedo che sul suo volto appare un ghigno divertito, e sui suoi occhi brilla un luccichio predatorio.

«Bene, vediamo un po' come te la cavi»

Con uno scatto prende i suoi sai, e io dico ad alta voce:

«Fiocco del cuore»

Con furia si teletrasporta ad un passo da me, lasciandomi  a mala pena il tempo di allontanarmi dal muro.

Comincia a bersagliarmi con le sue due spade.

«Avanti micina ritira gli artigli, non sei all'altezz-»

L'ho colpisco forte alla testa col fiocco del cuore , anche se questa mossa sembra averlo solo fatto innervosire di più di quanto già non fosse.

«Confesso che mi mancava combattere contro di te micetta, anche se maledico con tutto me stesso il giorno in cui ti ho incontrata.» mi sussurra con odio

Detto ciò la nostra battaglia assume un temperamento diverso.
Sembra cominciare a combattere seriamente.
Mi ferisce  l'avambraccio sinistro, dal quale comincia a uscire del sangue , e inizia ad attaccarmi con sempre più fervore nell'area dello stomaco;  riesco a difendermi con la mia arma, ma ad un certo punto infilza uno dei suoi tridenti all'interno del fiocco del cuore, e facendo leva sulla curva sinistra, la scaglia via dalla mia mano con forza, facendola sparire.

«Hai qualche altro trucchetto da fatina rosa, o hai già dato il meglio di te?» dice con arroganza 

«Ti ricordo che sono ancora in piedi di fronte a te, razza di psicopatico!» dico con espressione testarda.

«Si, hai ragione, rimediamo subito.» dice con voce calda e distaccata da ogni emozione

La sua enorme autostima e sicurezza mi mettono in difficoltà, mi fanno sentire senza speranza e impreparata.

Scompare dalla mia visuale, mi guardo intorno per capire dove potrebbe essere, e con terrore sento un respiro leggero e caldo dietro di me, accompagnato dalla terrificante presenza di una lama fredda sul lato sinistro della mia giugulare.
Preme leggermente l'arma su di me, così da farmi sentire il pericolo che incombe.

«Ti odio profondamente» dico con un filo di voce

«Oh tesoro, se odi quello che dico, dovresti vedere quello che penso...»Mi soffia leggermente sul viso.
Sento la sua mano accarezzarmi il fianco con possesso spingendomi all'indietro verso di lui.
Il suo petto sembra così solido che sento quasi l'istinto di abbandonarmici, ma con un sospiro tento di staccarmi dalla sua presa ferrea, ma è tutto inutile.
Una volta visti i miei tentavi di distaccarmi ,mi colpisce con un forte pugno allo stomaco, facendomi cadere in ginocchio.
Mi sento così umiliata e debole, ma devo tentare di resistere.
Sento una forte fitta nel basso ventre, il punto in cui mi ha colpito, ma cerco ugualmente di guardarlo negli occhi.

Mi guarda come se fossi un essere inute...

Si avvicina di qualche passo, e si abbassa al mio livello.
Mi guarda negli occhi, e per un attimo intravedo il senso di tradimento, che sembra provare nei miei confronti.
Avvicina il suo volto al mio collo, tenendomi ferma con le braccia muscolose, e mi morde una vena.

«Ahwu... » gemo di dolore misto a eccitazione, difatti sento l'inizio di una pozza calda che si apre nel mio stomaco.

«Questo è un piccolo trucchetto usato nel mio pianeta che serve per far addormentare le donne che parlano troppo.
Ti auguro buon riposo gattina.»

Sento la mia vista offuscarsi e farsi poco chiara, e le mie ultime forze si affievoliscono sempre di più, fino a scomparire del tutto.

Il mio corpo cade per terra, con un sonoro tonfo.






Dopo l'esplosione non riesco a vedere  chiaramente, però percepisco una presenza dietro di me.
Tento di alzarmi in vano, devo essermi slogata una caviglia...

Guardo davanti a me ,e vedo avvicinarsi la minacciosa figura di Pai.
È incredibile che sia diventato ancora più intimidatorio di quanto già non fosse...

Non riesco neanche a guardarlo negli occhi.

La sua espressione è severa e arrabbiata, come se fossi la causa di tutti i suoi problemi, qualcuno da eliminare.
Deglutisco velocemente, e faccio apparire nell'immediato le mie nacchere.

«Cosa c'è? Pensi di potermi combattere? Povera illusa...» Mi squadra per nulla divertito, anzi quasi oltraggiato 

I miei lunghi capelli sono sparsi, e arrivano al pavimento, nascondendo con poca efficacia le mie forme ,ormai troppo voluttuose per il vestito striminzito che ho addosso.

Mi rialzo in piedi ,nonostante la caviglia urli di dolore.
Provo a poggiare il peso per capire l'entità del danno, ma mi accorgo di non riuscire a reggermi sul lato danneggiato, dunque sposto l'equilibrio su un solo arto.

Non mi sono mai sentita così timorosa di qualcuno in tutta la mia vita; delle sue braccia così potenti, in confronto alle mie così esili, e del suo sguardo calcolatore e distaccato.

Il viola dei suoi occhi mi da i brividi, un colore così innaturale sulla terra, e così perfetto portato da lui...

Mio padre è un oculista, e sarebbe rimasto scioccato dai suoi occhi, probabilmente sarebbe andato a strappare la sua laurea cartacea.
Mi chiedo se dopo stasera anch'io avrò la possibilità di definirmi in un ambiente lavorativo, o se questi saranno i miei ultimi pensieri...

Riprendendomi da questi pensieri dico con determinazione:

«Penso di poterti battere in realtà» 

Mi guarda freddamente con una lieve contrazione del sopracciglio destro verso l'alto, come se avessi detto la cosa più stupida possibile.

Guardandolo attentamente noto che sono vestiti ,super giù, tutti allo stesso modo: dei mantelli neri lunghi e pesanti, scaldamuscoli ai polsi e alle caviglie,e indosso quelle che sembrano essere delle tute termiche ,con colori che variano dal verde bosco al blu notte, le quali accentuano il fisico atletico e allenato di ognuno di loro.
Tart invece sembra essere l'unico a portare una specie di spilla in oro a forma di drago.

Fa apparire il suo ventaglio dagli sgargianti colori del giallo, rosso e blu, facendomi tornare sull'attenti; lo punta verso di me con precisione, e mentre le foglie degli alberi si muovono spinti da un fresco vento notturno che mi fa rabbrividire, lui muove con circoscrizione il polso, facendo alzare un potentissimo vento gelido, che si dirige con velocità verso di me.

Provo ad alzare uno scudo acquoso con le nacchere nelle mie dita , riuscirendo a schivare leggermente il suo attacco.

Ma subito dopo vedo arrivare una forte corrente elettrica , che mi butta giù per terra.
Si teletrasporta di fronte al mio corpo accasciato per terra.
Si avvicina al mio orecchio e sussura con sensualità:
« "Sei di nuovo alla mia mercé ragazzina, dovresti davvero smetterla di metterti in queste situazioni."»

Lo guardo rossa di furia, mi sento così inutile in questo momento, ma prima che riesca a fare qualsiasi cosa, mi stringe lievemente la gola, iniziando a forzare sempre di più, finché non riesco più a respirare regolarmente.

Sento una specie di fischio sordo alle orecchie, e i miei occhi si chiudono docilmente.










«Ouch...Che dolore! 
Beh, bel compleanno di mer-»

Non riesco nemmeno a completare la mia esclamazione piena d'angoscia;  prima che dei rampicanti si sollevino da terra : avvolgendosi intorno alle mie cosce, al mio stomaco, e legandomi le mani dietro la schiena, senza darmi il tempo di reagire.

«Ehi, lasciami subito andare!!!»

Vedo Tart avvicinarsi minaccioso, giocherellando con il filo che lega le due palline rosse dell'attacco trick-track

«Sta zitta, mocciosa!»

Sta zitta mocciosa?

A me?

A me?!

Ma come osa quel gremlin insignificante!

«Oh, lascia che mi liberi di qui e ti farò vedere i ganci destri che tira questa mocciosa!»

«Non scherzare con me! Sono molto più potente di te.
Dovresti pregarmi di risparmiarti!»

«Ma fammi il piacere!  Sei solo un bamboccio!»

Dopo questa ultima frase ,vedo il suo volto farsi sempre più aggressivo, e muovere lentamente le dita lunghe della mano, mentre sbatte leggermente le palpebre.
Sento immediatamente le liane stringere di più il mio corpo, rendendomi il respiro affannoso.

Comincia a tirarmi dei duri colpi, mirati a ferirmi e indebolirmi, continuando a ripetere cose come: " io mi fidavo di te", "come hai potuto farmi questo", e "ti detesto".

Ad un certo punto mi prende i lunghi capelli biondi, toccandomi il cuoio capelluto con la sua mano forte e maschile.

Non mi sono mai sentita così con lui.

 Ricordo nitidamente quando combattevamo da bambini, e ci toccavamo molto di più di così, ma adesso: il suo semplice respiro contro il mio collo, la sua mano che mi tocca il capo, o il suo semplice giocherellare con la sua arma ,mi fa provare un vortice di emozioni prima sconosciute.

Provo a scostare la testa, ma la tiene con fermezza e non riesco a muoverla.

Il mio petto si alza e si abbassa velocemente, e lo vedo guardare di sottecchi il mio seno.

«I miei occhi sono più in altro, razza di incivile!»

Lo vedo sorridere in modo sghembo, come se fosse più divertito ,che imbarazzato dalla mia risposta.

«Ho visto di meglio.»

Ricomincio subito a lamentarmi e muovermi in continuazione, cercando di liberarmi.

«Sei un maiale pervertito, lasciami subito!»

«Non è colpa mia se ti sei fatta catturare nel primo secondo di combattimento»

«Quello non era un combattimento, mi hai legata prima che riuscissi a prendere la mia arma!»

«I dettagli della tua incompetenza, non mi interessano.»

Lo guardo fra il basito e l'oltraggiato , e noto con fastidio che tiene ancora il controllo del mio corpo, così capendo che l'unica parte libera che ancora posseggo è la bocca ,faccio qualcosa di cui mi sarei pentita molto presto...

«Puh...»

Passa qualche minuto di assoluto silenzio, poi:

«Mi- mi hai sputato...C-come osi?!»

Si stacca velocemente da me, e mi libera dalle catene naturali alle quali mi aveva precedentemente legato, solo per buttarmi per terra , e salire sopra di me, incastrandomi la vita con le sue ginocchia.

«Ma cosa diamine fai?!» urlo al limite della pazienza

«Sentimi bene scimmia insolente , ti garantisco che questa sarà l'ultima volta in cui ti prenderai questo tipo di libertà col capitano di tutte le fazioni militari di Cyniclonia!»

«Tu capitano?! Dovevano essere proprio nel panico!»

Mi guarda con disprezzo, soprattutto quando passa le sue lunghe dita nelle mie labbra, schiacciandole fra di loro , e sporcandomi malamente i lati della bocca di rossetto.

«Questo è il colore delle puttane.»
Dice con tono suadente, allungando il braccio coperto di muscoli.

Sento in modo totalmente sconnesso le mie mutandine che si inumidiscono di qualcosa.

«E anche del sangue delle vene che scorre in tutti gli uomini»

Rispondo nel vano tentativo di  scatenare in lui le stesse emozioni che stà provocando in me.

Dopodiché lo vedo evocare una pianta di un colr verde petrolio, senza foglie, spoglia da ogni fiore, e infilzarmela in un fianco.

Vorrei urlare dal panico, ma dalla mia gola non esce un filo di voce...

Le mie energie vengono come risucchiate, e ansimo lievemente dal dolore, finché non perdo i sensi.

Nei pochi momenti di lucidità: vedo le mie compagne tutte nella stessa situazione, perfino Mina e Pam vengono attaccate da alieni che non riconosco, venendo sconfitte con una velocità impressionante.

Ah, cavolo!
Strawberry oggi ha parlato davvero troppo!

Buonasera a tutti!
Spero che Mash vi svegli con la sua solita eleganza nuovamente tra soli due giorni, anche se non prometto niente...
Buona Domenica sera! <3<3<3
   
 
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