Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Dreamer47    11/01/2023    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HUNTER'S LEGACIES
Capitolo 34.
 
Un anno e mezzo dopo.
 
 
La luce dell'alba filtrò dalla finestra della sua stanza del motel sfiorandole il viso e disturbando il suo sonno, ed Abby si mosse in maniera scocciata, girandosi dalla parte opposta nel grande letto perché era appena riuscita ad addormentarsi dopo una lunga caccia in solitaria ad un piccolo branco di licantropi che avevano iniziato ad uccidere a Minneapolis, nutrendosi dei loro cuori. 
Abby era arrivata appena in tempo quella volta, impedendo che quei mostri uccidessero un'intera famiglia che avessero trascinato nella loro tana nel cimitero per trasformarli nella loro cena; aveva ucciso i mostri decapitandoli con una lama d'argento e aveva messo in salvo la famiglia, riaccompagnando a casa i due genitori e la loro figlia di 4 o 5 anni, la quale prima di salutarla le chiese di chinasi per stringerle braccia al collo con dolcezza e ringraziarla. 
Si girò ancora una volta nel letto con aria scocciata e sbuffò, incapace di prendere sonno e pensando che quel ritmo l'avrebbe uccisa. 
Ormai da quattro mesi aveva ripreso la sua attività da cacciatrice, dopo che il suo problemino così come lo avesse definito Bobby con un sorriso, fosse stato risolto. 
Appoggiò la schiena sul materasso e si passò una mano sul viso, sospirando rumorosamente mentre fissava il tetto con occhi aperti perché ogni volta che li chiudesse, le immagini di ciò che accadde nei laboratori della Sucrocorp tornavano a tormentarla. 
"Pensavi davvero di riuscire a battermi così?". 
Abby ricordava il modo in cui Dick avesse riso di gusto, estraendo dal suo petto l'osso che lei gli avesse appena piantato nel cuore e lo vide divertirsi mentre lo spezzava davanti ai suoi occhi increduli: si instaurò in lei il panico, pensando che Crowley li avesse traditi e immediatamente cercò lo sguardo di Dean dietro il leviatano, che invece le sorrise e le fece l'occhiolino convinto di ciò che stesse facendo. 
Dick la colpì al viso con una forza tale da scaraventarla dalla parte opposta del laboratorio, facendole atterrare su un tavolo di metallo con la schiena, interrompendole il respiro e facendola cadere rovinosamente a terra; ma Abby non si diede per vinta e si sollevò quel tanto che bastasse per vedere Dean estrarre dalla sua giacca il vero osso della suora su cui avessero fatto l'incantesimo, colpendo Dick dritto al collo con un sorriso compiaciuto. 
"No, infatti dovevamo solamente prenderti di sorpresa
Abby accennò quasi un sorriso vittorioso quando vide Dick contorcersi dal dolore, osservando Dean e Castiel vicini che erano sicuri di aver ucciso il leviatano e di aver vinto quell'ennesima guerra: ma niente si può ottenere senza un prezzo molto alto da pagare. 
La ragazza venne soccorsa da Sam, che l'aiutò a rimettersi in piedi accertandosi che stesse bene e si chinò su di lei per proteggerla con il suo stesso corpo quando una forte esplosione soprannaturale coinvolse il laboratorio; quando si voltarono, entrambi i ragazzi non videro più Dean né Castiel, ma al loro posto solamente Crowley che portò via il loro profeta, mentre con un sorriso divertito li informava che quell'osso era un'arma a doppio taglio, facendogli intuire che Dean e Castiel fossero morti. 
Abby sbatté le palpebre e tornò al presente, cacciando quei ricordi dalla sua mente mentre sentiva le lacrime tornare sui suoi occhi; dalla sera in cui Dean e Castiel fossero spariti, Abby aveva perso tanti di quei pezzi del suo cuore che aveva iniziato a pensare che non sarebbe mai tornata tutta intera come un tempo. 
Sentí qualcuno bussare alla sua porta e roteò gli occhi, alzandosi dal letto in modo molto stanco e sollevandosi dal letto per avvicinandosi all'ingresso, trovando dall'altra parte l'unica persona che non avesse mai lasciato il suo fianco in quel duro e difficilissimo anno e mezzo. 
Senza pensarci Abby si tuffò fra le braccia della donna, abbracciandola forte e chiudendo gli occhi sentendosi a casa, sorridendo serenamente. "Anael, è bello vederti". 
L'angelo sorrise e le sfiorò la testa, sciogliendo subito l'abbraccio perché nonostante si sentisse molto vicina alla sua amica, certe esternazioni la facevano ancora sentire a disagio, e osservò le ferite sul suo viso e sulle sue braccia con un sopracciglio alzato ed aria di rimprovero. "Sei di nuovo andata a caccia da sola?". 
"Lo sai che sono testarda" disse Abby ridendo appena, facendole cenno col capo di entrare ed andando a versare un grosso bicchiere di Whisky, appoggiandosi al tavolo e prendendone qualche sorso. "Da quando bussi e non appari nella stanza in silenzio?". 
Anael sospirò e la guardò bene, osservando il modo in cui fosse diventata fin troppo magra e la pelle del volto stesse iniziando a diventare fin troppo scavata e pallida, mentre della vera Abby restava soltanto un lontano ricordo: l'angelo sapeva quanto la sua amica avesse perso durante quell'anno, dopo aver perso anche Dean. 
L'aveva vista in tutti gli stati nel corso degli anni, ma quando la vide tornare dal laboratorio della SucroCorp con quell'aria distrutta ed il cuore spezzato, Anael ebbe davvero paura: fu difficile per lei far parlare la sua amica, nonostante avesse capito che qualcosa stesse accadendo al suo corpo, poiché gli angeli riuscivano a sentire quando una nuova vita veniva generata. 
Capì il suo punto di vista e la voglia di sparire e proteggere, ed Anael l'aiutò a nascondersi per bene: nessuno aveva saputo dove fosse fuggita per tutto quel tempo, neanche i suoi fratelli o Sam. 
Le dispiace averli lasciati per quel periodo, ma era necessario: il fatto che lei restasse nascosta e che nessuno sapesse la verità, era vitale affinché restasse protetta. 
Quando fu in grado di tornare allo scoperto, aveva fatto visita a Sam, scoprendolo a vivere in Texas con una donna davvero dolce e carina, che era stata molto ospitale con lei senza neanche conoscerla, invitandola a rimanere per tutto il tempo che volesse, ma Abby non poteva. 
Aveva ancora molto da fare e si congedò presto, salutando Sam e stringendolo in un forte abbraccio, felice che almeno uno dei due fosse riuscito a cambiare vita. 
La tappa successiva fu per lei Louisville, dove incontrò nuovamente i due fratelli e sentí Dan molto arrabbiato nei suoi confronti, dicendole di averlo fatto morire di paura e che avesse creduto che lei fosse morta quella notte insieme a Dean. 
Li rassicurò, dicendo loro che non sarebbe mai più mancata da casa per tutto quel tempo, dato che non avesse fatto sapere più nulla di sé per i sei mesi successivi all'attacco alla SucroCorp, dicendo loro che si sarebbe fatta viva più spesso ma che la sua vita era la caccia e lo sarebbe stata per sempre. 
Fu dura per Abby lasciare quella casa, mantenendo quel segreto dentro di lei e non essendo onesta con i suoi fratelli, eppure riuscì a sorridere ed a far finta di nulla poiché sapeva che fosse per uno scopo più importante. 
"Da quando vivo con te mi sento sempre più umana, ho quasi dimenticato il Paradiso" disse l'angelo sorridendo con rammarico, muovendosi all'interno del nuovo completo scuro che Abby le avesse regalato per farle cambiare il suo vestito rosa da ragazzina, mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni neri abbinati alla giacca. "E tu? Come stai?". 
La ragazza fece un sorriso tirato e bevve un altro sorso di Whisky mandandolo giù con rabbia, perché tutto ciò che provava dentro di sé era una forte furia per tutto ciò che avesse perso nel corso della sua vita, cominciando da suo padre e proseguendo con l'amore della sua vita, fin ad arrivare al dolore più grande che era stata costretta a provare, quando dovette abbandonare l'unica cosa che amasse di più al mondo per darle una vita migliore. 
Anael sospirò e scosse la testa, portandosi i lunghi capelli biondi dietro le spalle e guardandola con i suoi occhi azzurri limpidissimi. "Senti Abby, c'è qualcuno che ti sta cercando". 
La ragazza rise divertita, voltandosi e versando un altro bicchiere di Whisky scuotendo la testa. "Lascia che i demoni vengano, muoio dalla voglia di un'altra rissa". 
"Non sono i demoni a cercarti.." sussurrò l'angelo sospirando e facendo un passo avanti, fino ad arrivare a poca distanza dalla ragazza. Le tolse il bicchiere dalle mani e le mise una mano sulla spalla, osservando i suoi occhi azzurri e la guardò con aria preoccupata. "Da quanto tempo non senti Sam?". 
 
 
 
Sentí la stretta delle sue braccia muscolose e possenti attorno ai suoi fianchi, ed Abby si aggrappò più forte alle sue spalle, sentendo il cuore battere più forte dentro il suo petto, respirando di nuovo il suo odore e sentendo gli occhi pizzicare perché la gioia di rivedere e stringere nuovamente Dean galoppova nel suo petto come un cavallo impazzito; Abby fu grata che Anael fosse riuscita a trovarla presto quella mattina e che l'avesse portata nel casolare di Rufus nel più breve tempo possibile.
Non appena si trovò all'interno del rifugio Abby si guardò attorno, osservando la casa identica a un anno prima, e ricobbe subito le due figure a lei tanto familiari: vide Sam con un sorriso tirato sul viso e Dean guardarla con aria felice. 
Non ebbe bisogno di conferme che fosse davvero lui, che non si trattasse di uno scherzo o di un mutaforma o qualsiasi mostro potesse impersonalo, fece dei grandi passi verso di lui fino a stringerlo forte ed affondare il viso sul suo petto, rimanendo stretta a lui per momenti che sembrarono eterni rimanendo in silenzio. 
Non si tirò indietro quando Dean la scostò per baciarla con delicatezza, per poi trasformarsi in un bacio avido e pieno di mancanze, perché un anno senza sentire la sua voce o sentire i suoi rimproveri fu troppo anche per lui. 
La strinse più forte ed Abby non oppose resistenza, mentre sentiva un'unica lacrima scivolarle sul viso. 
Non sentirono neanche Sam e Anael schiarirsi la gola quando la loro stretta durò per più di qualche minuto, ed Abby rimasta vigile abbastanza da sentirli spinse Dean ad indietreggiare fino ad entrare nell'unica stanza da letto della baida, la stessa che avessero condiviso molto tempo prima quando si nascondevano dai leviatani, chiudendosi la porta alle spalle. 
Dean la sollevò dai glutei e l'adagiò con delicatezza sul letto, stendendosi con cura su di lei e continuando a baciarla, mentre i vestiti iniziarono a scivolare sul pavimento: a nessuno dei due importò di darsi prima le spiegazioni su dove fossero finiti durante quell'anno di lontananza, stretti per com'erano l'uno nell'abbraccio dell'altra, e quando Dean iniziò a muoversi dentro di lei, Abby si aggrappò più forte alle sue spalle per trattenerlo, sentendosi come se quello fosse solamente un lungo sogno e che presto si sarebbe svegliata. 
Ma così non fu ed Abby invertí le posizioni, tirandolo su dal materasso ridendo e sedendosi a cavalcioni su di lui, avendo voglia di sentire le sue mani su di lei e le labbra contro le sue. 
Passò poco prima che entrambi sentirono quel calore dentro di sé, sentendosi esplodere di gioia, e Dean l'attirò svelto contro il suo petto, coprendo entrambi con il lenzuolo e carezzandole la schiena con delicatezza, baciandole la tempia. 
Era passato davvero tanto tempo, troppo, dall'ultima volta che si fossero avuti in quella maniera: probabilmente da prima della morte di Bobby. 
Abby sollevò il viso per controllare che fosse davvero lì con lei e quando incrociò i suoi occhi verdi nella penombra della stanza gli sorrise felice dopo tanto tempo, sentendo la sua mano libera sfiorarle la guancia, e si allungò di poco per colmare la distanza fra le loro labbra. "Sei qui". 
"Si, sono qui ragazzina.." sussurrò Dean sorridendo contro le sue labbra, baciandola nuovamente. "Troverò sempre un modo per tornare da te, dovresti saperlo ormai". 
 
 
"Eravamo responsabili per Kevin e voi due lo avete ignorato per un anno". 
Il tono che Dean usò nel dire quella frase carica di disappunto e di dissenso, avrebbe dovuto farle abbassare lo sguardo ed arrossire dalla vergogna un po' come fece Sam, che si nascose dietro il fatto che volesse semplicemente una vita normale furoi dalla caccia e che finalmente l'avesse trovata insieme ad una donna in Texas, ma Abby rimase a fissarlo con aria accigliata e sopracciglio sollevato, con le braccia conserte. 
Aveva sentito i messaggi in segreteria che Kevin avesse lasciato a Sam in quel lungo anno, a cui il ragazzo non avesse mai risposto perché non aveva più toccato il suo telefono da cacciatore per evitare qualsiasi contatto con quel mondo, eppure Abby non riusciva a sentirsi in colpa. 
Aveva passato dei momenti davvero, davvero difficili, ma nonostante ciò non aveva mai abbandonato il giovane profeta e l'aveva messo al sicuro, perché sapeva quanto Crowley lo volesse di nuovo con sé per decifrare la tavoletta. 
"Calmati Rambo, non arrivare alle conclusioni così in fretta: è stato un anno difficile per tutti, non solamente per te!". 
Abby sostenne il suo sguardo e sollevò un sopracciglio, guardandolo in cagnesco perché non gli piaceva il tono accusatorio che il maggiore avesse usato con loro, né il modo in cui avesse preso a guardarla da quando avesse aperto bocca. 
Osservò Dean rivolgere verso di lei lo sguardo incredulo che fino a pochi istanti prima usò per canzonare Sam, e lo vide assottigliare gli occhi per studiare il suo sguardo, riconoscendo perfettamente la sua espressione arrogante e sicura di sé. 
"Già, perché non inizi a raccontarci cosa hai fatto per l'intero anno? Sam mi ha detto che dopo l'attacco alla SucroCorp è stato impossibile per lui rintracciarti e che sei magicamente tornata quattro mesi fa!". 
Il suo sguardo rimase impassile e lo guardò con aria glaciale, perché mai avrebbe ceduto e avrebbe raccontato ad anima viva ciò che avesse davvero fatto durante quel lasso temporale quando Anael la nascose dal mondo angelico e demoniaco, rendendola irrintracciabile persino per i migliori cacciatori come Sam. 
"Ho cacciato". Abby mentí bellamente ricambiando l'occhiataccia e vide il ragazzo guardarla con aria incredula, riconoscendo immediatamente la sua menzogna. 
Dean sollevò un sopracciglio e fece un passo verso di lei, appoggiata ancora alla scrivania con braccia conserte accanto a Sam, che si interessò particolarmente a quella conversazione perché aveva provato di tutto per rintracciarla dopo che Dean e Castiel fossero spariti, ma nessuno l'aveva più vista e non aveva lasciato alcuna traccia di sé. 
"Hai cacciato? Davvero? E come mai non riesco a crederti?". 
Abby scosse la testa e respirò rumorosamente, facendo spallucce e superando il maggiore fino ad afferrare il suo giubbotto di pelle appoggiato allo schienale del divano, infilandolo con un gesto veloce per poi voltarsi a guardare entrambi i Winchester con aria truce. "Kevin mi ha contattata dopo essere riuscito a scappare da Crowley e io ed Anael l'abbiamo subito messo al sicuro. Sta bene".
Sam aggrottò le sopracciglia e raggiunse  fratello, che nel frattempo si era voltato per seguire la ragazza con lo sguardo, ed aggrottò le sopracciglia guardando Abby. "Messo al sicuro come? Sarebbe dovuto andare al college e vivere una vita normale dopo l'attacco alla SucroCorp". 
La ragazza rise divertita e scosse nuovamente la testa, sistemandosi la giacca. "Vita normale? Non esiste vita normale per chiunque appartenga a questo mondo, Sammy. Dovresti averlo imparato ormai. Adesso volete vedere Kevin o no?". 
 
 
 
"Eravamo innamorati in un modo così tenero e dolce, ma Brick vedeva la fine dei miei giorni farsi sempre più vicina e non riusciva a sopportarlo. Mi amava troppo per continuare a vivere la sua vita senza di me". 
Abby, in piedi a braccia conserte fra le due poltrone su cui fossero seduti i due Winchester nel salotto di Betsy a Minneapolis, sentí per un breve momento lo sguardo di Dean posarsi su di lei, che però non ricambiò continuando ad osservare la donna anziana seduta davanti a loro; ormai erano passate due settimane da quando i due fratelli si fossero assicurati che Kevin stesse bene, salvando poi lui e sua madre Linda da una particolare asta in cui la posta in gioco era proprio la tavoletta dei Demoni con tanto di profeta annesso, per poi perderlo dopo che Crowley avesse posseduto e scioccato Linda, riuscendo a scappare con la tavoletta. 
I tre cacciatori avevano provato a rintracciare Kevin e sua madre, ma ogni sforzo fu inutile, tanto che decisero di tornare a seguire un caso insieme, almeno per provare a sistemare i sentimenti irrisolti fra loro: fra Sam e Dean le cose sembravano lentamente tornare a normalizzarsi, nonostante il minore avesse chiaramente espresso la sua volontà di lasciare la caccia e tornare alla vita normale che si fosse costruito, tornando magari all'università e finendo il collage, ma Dean non credeva che quello fosse ciò che suo fratello volesse veramente perché convinto che il loro posto fosse insieme nella loro auto a dare la caccia ai mostri in giro per il paese, distruggendo ogni forma malvagia che si scagliasse contro il mondo. 
Ma fra Dean ed Abby era tutto un altro piano di maniche: per Dean era già abbastanza difficile accettare che Sam non avesse neanche cercato un modo per farlo uscire dal Purgatorio, ma pensare che anche Abby non avesse mosso un dito per trovarlo lo fece arrabbiare non poco, ottenendo come unico risultato che piu Dean provasse a parlare e chiederle qualche informazione su l'anno precedente, più Abby gli mentisse bellamente dritto in faccia nonostante sapesse che il ragazzo riuscisse sempre a capire quando omettesse di dirgli la verità.
In più Abby continuava ad essere strana, nonostante si sforzasse di apparire tranquilla e serena, ma Dean sapeva leggere nei suoi occhi come mai nessuno fosse stato in grado di fare e sapeva che la ragazza gli nascondesse qualcosa; in segreto provò a chiamare persino Dan e Silver, chiedendo loro qualche informazione in più rispetto a quella che la sorella non si curasse di dargli, e rimase sorpreso quando persino i due ragazzi confermarlo loro che per almeno sei mesi Abby fosse completamente sparita dalla circolazione. 
Ciò non fece altro che far incuriosire Dean, perché voleva davvero capire se si fosse messa nei guai o se qualcuno le avesse dato la caccia. 
Provò a parlare ed a chiederle con tranquillità cosa le fosse accaduto, ma Abby sembrava essere tornata ad indossare la sua vecchia armatura, nascondendo il suo dolore dietro l'arroganza e il sarcasmo, proprio com'era solito fare Dean. 
Nonostante ciò, la ragazza continuava a presentarsi ogni notte nella sua stanza del motel, non riuscendo a placare quell'immensa voglia che aveva di avere Dean accanto nell'ultimo anno e saziandosi con i suoi baci e con il sesso, per poi sgattaiolare via la mattina presto per tornare nella sua stanza; Dean non aveva ancora capito se fossero tornati ad essere una coppia o se Abby volesse semplicemente divertirsi la notte insieme a lui, però quando facevano l'amore riusciva a scorgere nei suoi occhi che i sentimenti che provasse per lui non fossero mai passati.
Ma quella notte, dopo aver risolto il caso ed aver ucciso il cuore del problema, Dean aveva sentito bussare alla sua porta e aveva subito capito che fosse Abby; bevve l'ultimo goccio della terza o quarta lattina di birra che avesse sorseggiato per tutta la serata mentre faceva zapping in TV, allentandosi ancora un po' la cravatta fino a toglierla completamente e si alzò per andare ad aprire.
Trovò Abby sorridente con fra le mani un sacchetto che mettesse in bella vista la crostata che avesse comprato per Dean, e la vide sollevare un sopracciglio con aria divertita sussurrando un Sorpresa! mordendosi il labbro; Dean la fece entrare senza esitare e la vide appoggiare il cibo sul tavolo perché non era di quello che Abby fosse realmente affamata. 
Voleva Dean e solo Dio poteva sapere quando anche lui la desiderasse con la stessa intensità, però il ragazzo iniziava a pensare che quella che avesse davanti non fosse la vera Abby. 
Non gli aveva mai chiesto come stesse, come fosse stato il Purgatorio o cosa fosse accaduto a Castiel e Dean capí presto che Abby non glielo chiedesse per evitare che anche lui le ponesse le stesse domande, costringendola a rispondere a qualcosa che volesse tenere per sé. 
Sentí le sue mani delicate sulle sue braccia e vide il suo sorriso malizioso, mentre Abby si avvicinava sempre di più e Dean le scostò i capelli dalla guancia per guardarla meglio osservando i suoi occhi, ma la ragazza parve molto infastidita da quel gesto molto intimo, tanto che si sollevò sulle punte per baciarlo con avidità. 
Non voleva dolcezza, non voleva carezze gentili e baci dolci, voleva solamente essere portata nel suo letto per soddisfare le sue voglie: lo spinse indietro muovendosi in sincrono con lui, fino a fargli scontrare i polpacci con il letto, e lo fece sedere mettendosi a cavalcioni su di lui, baciandolo con intensità e trasporto, mentre le mani di Dean salirono a sfiorarle la pelle nuda della schiena insinuandosi sotto la maglietta. 
Dean aveva notato sin dalla prima volta che l'avesse rivista al casolare che Abby non indossasse più la collana o il bracciale che lui le avesse regalato, e pensò che ciò fosse molto strano perché non era solita separarsi da quei due oggetti neanche durante le loro peggiori litigate. 
Fu difficile per lui trattenersi e sedare quella grossa voglia che Abby aveva fatto crescere dentro di lui, ma si distaccò appena afferrandole il viso fra le mani ed allontanandola per guardarla negli occhi. 
"Aspetta, aspetta Abby.." sussurrò il ragazzo deglutendo a fatica, sentendo le sue mani intente ad aprirgli la camicia bianca che indossasse per sfiorargli la pelle. "Dobbiamo parlare prima".
"Tu vuoi parlare?". Abby sollevò un sopracciglio e lo guardò ironicamente parlando con una punta di incredulità nella voce, ridendo di gusto e scuotendo la testa credendo fosse una sorta di scherzo, ma guardò bene nei suoi occhi trovando serietà e decisione, e anche la sua espressione mutò facendo scemare il suo sorriso. Sbuffò sonoramente e lasciò immediatamente la presa sul suo corpo, scendendo in maniera scocciata dalle sue gambe e facendo spallucce. "Non sono venuta per questo". 
Dean si alzò, osservando la ragazza afferrare da terra il giubbotto di pelle che Dean le avesse fatto scivolare via non appena lei si fosse fiondata sulle sue labbra, e la vide dirigersi verso la porta con aria accigliata. "Aspetta Abby, ma perché fai così? Prima parlavamo spesso quando uno dei due aveva un problema". 
"Quindi io avrei un problema?" chiese Abby voltandosi a guardarlo con aria quasi divertita, scuotendo la testa e tornando a guardarlo in modo più serio ed arrabbiato. 
Aveva provato a non sentire rabbia o rancore nei suoi confronti, aveva sperato che quei sentimenti per lui passassero, ma la verità era che Abby lo aveva odiato dall'istante in cui lui fosse venuto meno alla sua promessa. 
Lo guardò con aria furiosa incapace di trattenersi ed assottigliando gli occhi in una sottile linea, mordendosi il labbro per evitare di parlare. "Io non voglio parlare con te. Non voglio sapere ciò che hai passato in Purgatorio, di come ne sei uscito o di quello che hai dovuto fare. Non mi interessa un accidente".
Dean rimane ad osservarla con aria sorpresa e sbalordita, e finse che quelle parole non lo avessero ferito  e nemmeno toccato, avanzando verso di lei e bloccando il suo tentativo di evasione trattenendola per un braccio prima che potesse uscire dalla porta. 
Abby tornò a guardarlo con astio e Dean studiò il suo volto contratto dalla rabbia, e si chiese cosa avesse dovuto passare in quell'anno per renderla così arrabbiata. "Che è successo? Parlarmene, ti farà bene". 
Lo guardò negli occhi verdi incapace di pensare che fosse tutta colpa sua, che ogni cosa fosse andata storta da quando Dean le avesse mentito in quella maniera e l'avesse esclusa dal piano; cercò di liberarsi dalla sua presa, ma Dean strinse fin troppo forte il suo polso, ed Abby non riuscì a scrollarselo di dosso e ad andare via da quella particolare situazione. 
Si vide costretta a dargli un pugno dritto al viso, che gli fece aprire immediatamente la mano per portarsela al naso lasciando la presa su di lei, ed Abby fece per uscire ma Dean la riagganciò passandole entrambe le braccia attorno alla sua vita e stringendola contro il suo petto per non farla agitare troppo. 
"Adesso basta: voglio sapere che è successo, perché stai così. Voglio solamente aiutarti, ragazzina!". 
Le parole che Dean le sussurrò all'orecchio la fecero irrigidire per qualche momento e solamente per un attimo pensò che avrebbe potuto vuotare il sacco e raccontargli tutta la verità, perché in fondo era Dean a chiederglielo; sferrò una gomitata allo stomaco, che Dean riuscì a parare con il braccio, e provò a dargli una forte testata al viso, ma i l ragazzo la bloccò con una forza che non aveva mai usato su di lei e che Abby sconosceva. 
Ma la ragazza non si diede per vinta e lo sbilanciò inarcando la schiena in avanti e portandolo con sé facendolo cadere rovinosamente a terra; lo guardò con il fiato corto, mentre si alzava nuovamente pronto a fermarla ancora, ed Abby fu accecata dalla rabbia: si mise su di lui e lo bloccò con forza contro il pavimento, facendolo rabbrividire e addirittura pensare che quella davanti a lui non fosse affatto la Abby che ricordasse. 
Gli bloccò le braccia con una mano e con l'altra gli afferrò il viso malamente, costringendolo a guardarla. "Vuoi sapere che è successo?! Che mi hai mentito, brutto figlio di puttana! Mi avevi promesso che sarei stata io ad uccidere Dick, volevo proteggerti ma tu mi hai ingannata dandomi un osso finto!".
"Abby.." provò a dire Dean, ma Abby gli diede una piccola spinta per fargli capire che non avesse ancora finito e che quello fosse solamente l'inizio. 
La furia della ragazza sfiorava quasi la pazzia e Dean ebbe paura che avesse fatto qualcosa di irreversibile, come un patto o qualcosa del genere. 
"Da quando sei sparito insieme a Dick e Cas, è andato tutto a rotoli. Saresti dovuto essere qui a proteggerci!". 
Dean la guardò con aria seria e cercò di liberarsi dalla presa al viso delle dita della ragazza, ma Abby in risposta strinse più forte. 
"Tu e Sam ve la sareste cavata da soli, siete due ottimi cacciatori!". 
Abby si morse la lingua e scosse la testa distogliendo lo sguardo, pensando con il plurale che avesse usato nella sua frasi non avesse incluso Sam ma qualcun altro.
Poi tornò a guardarlo con aria furiosa, nonostante sentisse di stare per cedere e scosse nuovamente la testa, guardandolo con occhi velati da uno strato lucido. 
"Non ti perdonerò mai per avermi fatto questo, Dean. Mai. Tu non hai idea di ciò che hai causato con la promessa che hai spezzato". 
Dean lesse nei suoi occhi un grande dolore ed un grande senso di colpa, e la studiò con aria seria cercando di muoversi per allungarsi e toccarla, abbracciarla. 
Ma Abby lo lasciò andare completamente spingendolo via con un sospiro, e si alzò da sopra di lui dirigendosi a grandi passi verso l'uscita della stanza senza voltarsi indietro neanche una volta, mentre Dean si mise seduto di scatto e sospirò perché davvero non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto in quell'anno, ma adesso aveva tutta l'intenzione di scoprirlo. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Dreamer47