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Autore: Justice Gundam    13/01/2023    3 recensioni
Nella città di Biancavilla, una cittadina di campagna nel continente di Kanto, comincia la storia di Ash Ketchum, un ragazzino con l'ambizione di diventare un autentico campione di Pokemon. Con l'aiuto del suo Pokemon più fidato, un Pikachu molto particolare, Ash vivrà grandi avventure e viaggerà in varie parti del mondo per realizzare il suo sogno... ma se le cose fossero andate diversamente da quello che abbiamo vinto in tv? Riscrittura AU dell'anime e della mia saga di Pokemon.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Team Rocket | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon Red & Blue Legends Retold

Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 20 - Scuola di Pokemon

 

"Grazie per averci permesso di restare per la notte, Bill." disse Ash, ringraziando il giovane ricercatore mentre lui e i suoi compagni si apprestavano a riprendere il cammino in quella fresca mattina primaverile. "E grazie per averci fatto vedere i tuoi Pokemon!"

"Pikachu!" rispose Pikachu. Quella mattina, Ash e i suoi compagni avevano fatto rapidamente colazione a casa di Bill e poi avevano raccolto i loro effetti personali e si erano apprestati a riprendere il cammino, pronti ad affrontare qualunque cosa riservasse loro il viaggio.

"E' stato un piacere!" rispose Bill, in piedi sulla porta di casa assieme ai suoi Eevee e al suo Jigglypuff. "La vostra compagnia è stata davvero gradita! Immagino che adesso viaggerete verso Aranciopoli, vero? E' la tappa più popolare per chi ha ottenuto la Medaglia Goccia."

"Forse perchè è il porto più importante della regione di Kanto. Dopo aver affrontato una Palestra di Pokemon d'Acqua, ha anche senso." rispose Trace, per poi dare un'occhiata alla strada. "Ad ogni modo... ragazzi, credo che per adesso le nostre strade si divideranno. Devo... cominciare ad allenare la mia squadra di Pokemon a modo mio, e temo che se restassi con voi, finirei per darvi fastidio e basta. Quindi... per adesso ci salutiamo qui, che ne dite?"

"Oh... allora ci salutiamo qui, per adesso? Guarda che non ci dai fastidio per niente." chiese Misty, un po' dispiaciuta. "Beh... comunque, se hai deciso così, allora non insistiamo. Buona fortuna, Trace!"

"Già, buona fortuna." disse Ash. Raggiunse il suo vecchio amico e gli diede un cinque. "Mi raccomando, Trace, allenati per bene! Quando ci incontreremo la prossima volta, faremo un bell'incontro, okay?"

Trace sorrise con aria sicura. "Ottimo! Sarà un piacere per me!" rispose. "Mi raccomando, allenati anche tu! Quando ci incontriamo, dovrà essere una battaglia indimenticabile!"

"Pika pikachu!" esclamò il topolino giallo con espressione decisa.

"Va bene, Trace! Mi raccomando, stai attento! E buona fortuna!" continuò Brock, facendo un cenno di intesa al ragazzino castano. "Oh, e se per caso dovessi incontrare qualche Infermiera Joy carina... cerca di farti dare il suo numero di telefono, okay?"

Trace sbattè gli occhi sbalordito, ancora più quando Misty prese l'orecchio destro di Brock e lo tirò verso di sè, strappandogli una comica espressione di dolore! "Davvero, Brock? Ti metti a coinvolgere anche i bambini nelle tue scappatelle?" lo rimbeccò la bambina dai capelli arancioni. Poi, sospirò e guardò verso Trace, tutta bella e sorridente! "Non ti preoccupare, Trace. Brock stava solo facendo lo scemo!"

"Ow, ow, owwww! E' proprio vero che l'amore può far male..." si lamentò l'esperto di Pokemon Roccia, mentre un grosso gocciolone di sudore scendeva dalla nuca di Ash, Bill e Trace.

"Ehm... decisamente un gruppo interessante, questo lo devo ammettere." commentò Bill, per poi sospirare e dare una pacca amichevole sulla spalla di Ash. "Ad ogni modo, grazie di tutto! Speriamo di rivederci, più avanti. Che ne dici?"

"Lo spero anch'io, Bill!" rispose Ash. "Grazie ancora!"

Con calma e compostezza, il gruppo di amici cominciò ad allontanarsi, voltandosi indietro di tanto in tanto per agitare le mani in direzione di Bill finchè non fu più possibile vederlo all'orizzonte. Il faro continuava a svettare nel panorama incontaminato delle rupi a picco sull'oceano, e il quartetto fece ancora una mezz'oretta di cammino prima che Trace si fermasse e desse segno ai suoi compagni che anche per lui era venuto il momento di separarsi dal gruppo. Ancora una volta, si fermarono per un po' di minuti per scambiarsi i saluti e gli auguri del caso, ed Ash, Pikachu, Misty e Brock restarono ad accompagnare Trace mentre si allontanava lungo una stradina sassosa che scendeva di novo verso il livello del mare.

"Un tipo in gamba, questo tuo amico." disse Misty, annuendo con approvazione in direzione di Trace. "Da non sottovalutare, Al contrario di qualche allenatore sventato di mia conoscenza..."

Ash storse il naso e fece un'espressione contrariata, ma non perse il suo senso dell'umorismo. "Un... allenatore sventato, eh? E' per caso... qualcuno di mia conoscenza, Misty?" chiese retoricamente.

La ragazzina dai capelli arancioni annuì con aria da saccente. "Sì, diciamo... che è qualcuno che conosci moooolto, ma molto bene!" rispose. Pikachu abbassò le orecchie con rammarico e squittì il proprio nome, temendo che da un momento all'altro quei due si sarebbero impegolati in uno dei loro soliti botta-e-risposta.

"Ma davvero, mia cara Misty?" chiese Ash con un sorrisetto arguto. "Caso strano... visto che questo tipo è uno che conosco molto bene, so anche che è riuscito a conquistarsi una Medaglia Goccia dalla Palestra di Celestopoli! E prima, aveva anche ottenuto una Medaglia Sasso dalla Palestra di Plumbeopoli. Come la mettiamo, eh?"

"La mettiamo che tutti possono avere le loro giornate sì." ribattè Misty senza perdere un colpo. "E' quando hai a che fare con allenatori davvero forti che si vede se hai la stoffa o meno! Per esempio... il Tenente Surge di Aranciopoli. Ho sentito dire che è un asso con i Pokemon Elettro!"

"E' proprio così. Il Tenente Surge è un allenatore di tutto rispetto." confermò Brock, ringraziando tra sè che si fosse presentata la possibilità di deviare la discussione verso binari un po' più tranquilli. "Ho sentito dire che ha combattuto in un'autentica guerra assieme ai suoi Pokemon. Sto parlando ancora di una decina di anni fa... e dicono che non abbia perso nulla della sua decisione e della sua abilità."

"Pikachu..." Il topolino giallo affloscciò le orecchie con espressione preoccupata. Certo, si sentiva sicuro delle sue possibilità, ma stando a quello che sentiva in quel momento, i Pokemon Elettro di Surge erano decisamente più forti di lui. Avrebbe dovuto prepararsi per affrontarlo...

Lo stesso Ash, che di solito era così sicuro di sè, restò meravigliato quando sentì quello che il suo compagno di viaggio aveva da dire del Capopalestra di Aranciopoli. "Cavolo, Brock, dici davvero? Quel Tenente Surge è un autentico soldato, quindi?" chiese. Ma la sua determinazione non permise ad Ash di restare a preoccuparsi più di tanto, e in un attimo recuperò la sua aria decisa. "E va bene! Sarà una sfida che affronteremo! E mostreremo a questo Surge che quando ci mettiamo, sappiamo superare qualsiasi ostacolo, come abbiamo fatto finora!"

"Pikachu..." rispose Pikachu. Non era del tutto sicuro se essere contento della fiducia che Ash nutriva nei suoi confronti, o preoccupato per tutto quello che sentiva dire del Tenente Surge...

 

oooooooooo

 

Il viaggio attraverso le terre selvagge del nord di Kanto si stava facendo difficile. I tre amici e Pikachu si erano presto trovati a dover proseguire in mezzo alla natura selvaggia, in una selva nebbiosa dove diventava arduo vedere oltre pochi metri davanti a sè. Il terzetto di amici stava proseguendo con attenzione, cercando di non perdersi di vista, e soprattutto di non uscire dal percorso che si erano prefissati, in modo da risparmiare tempo e non esporsi ad eccessivi rischi.

"Che nebbia del cavolo... non riesco quasi più neanche a vedere la strada!" si lamentò Misty. "Se continua così, non riuscirò nemmeno a leggere la mappa!"

Pikachu si caricò le guance di energia, in modo da fare da fendinebbia e diradare un po' la foschia che li circondava. Per un attimo, gli sembrò di vedere qualcosa in lontananza quando la luce emessa dal suo corpo penetrò la coltre di nebbia che permeava la foresta, ma era troppo distante per vedere con esattezza di cosa si trattasse. Ritenendo che potesse trattarsi di una via d'uscita da quel luogo nebbioso, il topolino elettrico chiamò a sè il resto del gruppo con un cenno del braccio e li guidò verso ciò che aveva visto in lontananza.

"Pika pika! Pikachu!" esclamò Pikachu. Incuriositi, Ash e i suoi compagni iniziarono a seguire il Pokemon Elettro mentre quest'ultimo faceva loro strada.

"Che succede, Pikachu? Hai visto qualcosa? Magari l'uscita da questo posto?" chiese Ash mentre il gruppo si districava tra i rami che sbarravano loro la strada lungo un sentierino seminascosto.

"Pika pika pi!" rispose Pikachu, sperando che il suo sesto senso gli avesse fatto fare la scelta più corretta. Il gruppo continuò ad avanzare in mezzo alla foschia, finchè la cosa che Pikachu aveva visto in confuso non cominciò ad apparire più evidente.         

"Hm? E quello che cosa...?" cominciò a chiedere Brock, un attimo prima che lo strano oggetto apparisse evidente. Si trattava niente meno che di un tapis-roulant, dello stesso tipo di quelli che si usano per fare esercizio in una palestra, e in qualche modo era stato trasportato lì, nel bel mezzo della foresta!

E non solo, notò stupefatto l'esperto di Pokemon Roccia. La macchina era accesa, e su di essa stava correndo qualcuno - un ragazzino della stessa età di Ash, con i capelli castani chiari pettinati ordinatamente, vestito di un'uniforme blu sopra una camicia bianca con tanto di cravattino rosso. Aveva il fiato corto mentre correva, e attorno a lui si trovavano altri tre ragazzi della stessa età o un po' più grandi, tutti vestiti allo stesso modo. Stupiti da quello spettacolo, Ash, Pikachu e i loro compagni si nascosero dietro un folto arbusto e rimasero a guardare cosa stava accadendo. Era uno spettacolo alquanto inusuale...

"Allora, Joe. Qual è la forma evoluta di Pidgey?" chiese uno dei ragazzi al loro compagno sul tapis-roulant, che continuò a correre e cercò di prendere fiato per rispondere.

Finalmente, dopo alcuni secondi, il ragazzino di nome Joe riuscì a dare la sua risposta. "Pidgey... evolve in... Pidgeotto... huff..." ansimò, e i suoi interrogatori annuirono soddisfatti.

"Bene, bene. Risposta esatta. O forse hai solo tirato ad indovinare." affermò un altro. "E dimmi... quale di queste mosse può imparare Pidgey? Attacco d'Ala, Corposcontro o Mulinello?"

Joe continuò a correre ansimando,  ma questa volta non riuscì a dare la risposta.

"Senti, soltanto perchè c'è un po' di nebbia, non significa che anche il tuo cervello debba essere annebbiato, Joe!" disse un altro ragazzo con un sorrisetto arrogante. Ash provò un moto di rabbia quando si rese conto che quei tre stavano bullizzando il ragazzino più piccolo. "Allora, quali dei tre?"

Ancora una volta, non arrivò alcuna risposta, e Joe continuò a correre senza dire nulla.

Il primo dei tre interrogatori picchiettò con un dito sui comandi del tapis-roulant. "Ti conviene darci la risposta giusta in fretta, caro Joe, o dovrai correre più veloce!" affermò. "Attacco d'Ala, Corposcontro o Mulinello?"

"Ma che razza di vigliacchi..." sussurrò Misty. "Se la prendono con uno più piccolo di loro..."

Alla fine, il ragazzino sul nastro non riuscì più a tenere il passo. Con un'esclamazione di disappunto, scivolò e finì faccia a terra sul nastro, per poi essere trasportato via e deposito per terra dal nastro trasportatore. Joe si rialzò e si massaggiò il naso, rivolgendo ai ragazzi più grandi un'espressione di scuse. "Chiedo scusa, ragazzi. Me ne sono dimenticato."

Delusi dalla risposta, i tre ragazzi più grandi sospirarono, e uno di loro scosse la testa. "Te ne sei dimenticato? Sul serio?" chiese retoricamente. "E tu ti definiresti uno studente dell'Accademia Pokemon Tech? Lascia perdere. Non vogliamo più studiare con un somaro come te."

"Chiedo scusa..." mormorò Joe guardando il terreno.

Ash non riuscì più a restare in silenzio. Con decisione, il giovane allenatore ucì dal suo nascondiglio e avanzò verso il gruppo di ragazzi vestiti di blu, piazzandosi accanto al ragazzino più piccolo. "Hey! Che state facendo? Lasciatelo in pace!" esclamò.

"Pika pikachu!" squittì Pikachu, in piedi accanto ad Ash con le guance crepitanti di energia.

"Giusto! Cosa state facendo? Perchè ve la prendete con questo ragazzo?" esclamò Misty.

Inizialmente sorpresi, i tre ragazzi più grandi si misero sulla difensiva. "Qui non sta succedendo niente di particolare. Fatevi gli affari vostri!" esclamò uno di loro.

"Se proprio volete saperlo, questa è una sessione di allenamento privata!" rispose un secondo.

Brock scosse la testa incredulo. "Allenamento? Voi chiamate allenamento far correre questo ragazzino su un tapis-roulant e tempestarlo di domande?" chiese con decisione.

"E' così. Nella nostra scuola non c'è posto per gli ignoranti che non sanno neanche quali attacchi impara un Pidgey." rispose il terzo ragazzo. "Noi della Pokemon Tech siamo un'accademia di alto livello, e abbiamo degli standard da mantenere!"

L'espressione di Ash si fece dubbiosa. Era la prima volta che sentiva quel nome. "La Pokemon Tech? E che cosa sarebbe?"

"Hah! Non sapete neanche della Pokemon Tech? Che branco di perdenti!" lo prese in giro uno dei tre bulletti.

Un altro dei tre rispose con fare condiscendente. "La Pokemon Tech è una scuola di allenatori di Pokemon che forma i più abili e completi allenatori di tutta la regione di Kanto! Non si può diventare dei veri allenatori se non si frequenta la Pokemon Tech!" esclamò.

"Beh, io ho sentito parlare di questa vostra scuola di Pokemon, e ho sentito dire che è anche piuttosto esclusiva... ma se ne escono allenatori come voi, allora i vostri standard non devono essere poi tanto alti!" ribattè Misty. "Ora, fareste meglio a lasciar stare il vostro compagno, o dovrete risponderne a noi, ci siamo capiti?"   

"Heh. Cos'è, una sfida?" rispose uno dei ragazzi più grandi, vedendo che Misty aveva afferrato una Pokeball e che Pikachu sembrava pronto alla lotta. "Spiacente per voi, ma non abbiamo intenzione di batterci con voi."

"Giusto. Combattere è per i cavernicoli." continuò con arroganza uno dei bulli. "E se perdessimo tempo con questi sciocchi, finiremmo per far fare brutta figura alla Pokemon Tech."

I tre ragazzi, senza nemmeno preoccuparsi di Ash e dei suoi compagni, voltarono loro le spalle e uno di loro fece un cenno a Joe. "Va bene, Joe. Ci si vede all'accademia." affermò. "Cerca di non essere troppo in ritardo."

Il ragazzino più piccolo fece un cenno sommesso con la testa mentre il terzetto di bulletti si allontanava. "Okay..." mormorò, senza neanche alzarsi da terra. Ash, Pikachu e i loro compagni non poterono fare altro che guardare stupiti ed indignati mentre i tre ragazzi più grandi se ne andavano dandosi un sacco di arie, e ben presto si dileguarono nella foschia. 

Dopo qualche secondo di attonito silenzio, Ash strinse i denti e cominciò ad inveire contro i tre individui. "Ma... ma... ma chi si credono di essere, quelli lì?" esclamò rabbiosamente. "Scommetto che sono soltanto un branco di vigliacchi!"

"Fanno tanto i duri quando se la prendono con chi non può difendersi, e quando invece hanno davanti qualcuno che può metterli al loro posto, si tirano indietro nascondendosi dietro quelle loro belle parole!" commentò Misty.

Sorprendentemente, Joe intervenne in difesa dei compagni che lo stavano maltrattando. "No, non è così... non dovete prendervela con i miei amici." affermò. "Loro... stavano solo cercando di aiutarmi."

Ash restò sbalordito. "C-come, scusa? Hai... hai detto che loro sono i tuoi... amici?" esclamò, con una buffa espressione di incredulità. "Ma... ma se sono i tuoi amici... come mai ti trattavano in quel modo?"

"Appunto..." affermò Brock. "Non mi sembra quello il modo di trattare degli amici."

Joe scosse la testa e si rialzò, togliendosi la polvere dai pantaloni con dei rapidi movimenti delle mani. "Come ho detto... i miei amici stanno solo cercando di aiutarmi. E' stato grazie a loro che ho imparato che Pidgey si evolve prima in Pidgeotto, e poi in Pidgeot." continuò. "E poi... anche che può imparare mossa come Attacco d'Ala, Trespolo, Ventoincoda, Aeroassalto... e una vlta che diventa più forte, anche mosse come Eterelama o Tifone! E poi... grazie a loro ho anche imparato che quando si evolve in Pidgeot, può volare a velocità Mach 2, e può vedere un Magikarp da una distanza di un chilometro."

Ash e i suoi compagni rimasero esterrefatti davanti alla conoscenza di Joe, almeno finchè il ragazzino di Biancavilla non gli fece una domanda pertinente. "Ehm... ma se sai tutte queste cose di Pidgey, perchè non gli hai risposto correttamente, prima?"

"A volte faccio finta di non sapere tutte le domande, perchè se dovessi rispondere correttamente, mi farebbero delle domande ancora più difficili." rispose Joe. "E poi... apprezzo il loro aiuto. Non posso permettermi di tornare a casa senza aver ricevuto un diploma da questa scuola. I miei genitori hanno lavorato molto perchè io potessi permettermi di frequentare questi corsi."

"Sì, ho sentito dire che la Pokemon Tech è molto esclusiva, e le tasse di iscrizione sono considerevoli." rispose Brock. "Detto questo, però... non dovrebbe esserci un modo per aiutare anche gli studenti che sono in difficoltà? Un modo che non consista nel farli correre su un nastro trasportatore e farli rispondere a strane domande, si intende."

Joe alzò le spalle, come per dire che non ci poteva fare molto. "E' così che vanno le cose lla Pokemon Tech. Non ci si può permettere di restare indietro, e se non impari subito le cose, devi dare solo la colpa ate stesso." rispose.

"Non riesco a credere alle mie orecchie! Questa è una violazione bella e buona!" esclamò Misty, con tanto di venuzza pulsante sulla nuca. "E chi è dietro a questo sistema? Vorrei andare là a cantargliene quattro!"

"Beh... prima di tutto, permettetemi di mostrarvi la Pokemon Tech." disse Joe con fare rassegnato. Ormai, quei tre e il loro Pikachu avevano deciso di ficcare il naso in affari che non li riguardavano, e Joe dubitava che se la sarebbero messa via tanto facilmente. Fece due passi attraverso la nebbia... e un attimo dopo, la foschia si dissolse come se non ci fosse mai stata, lasciando Ash e il suo gruppo nel bel mezzo di un ampio giardino, adiacente ad un grande edificio simile ad un complesso scolastico dalle mura talmente bianche da sembrare quasi tirate a lucido! Ash non riusciva a crederci... fino ad un attimo prima era convinto di stare viaggiando in mezzo ad una foresta ricoperta di nebbia, e adesso invece si trovava in quel posto da favola?

"Qui la direzione scolastica. Si avvisano gli studenti della Pokemon Tech che la sessione di allenamento speciale nella nebbia si è conclusa." parlò una voce femminile da alcuni altoparlanti. "Domani si terrà l'allenamento speciale in condizioni di neve."

Ash e Pikachu restarono per diversi secondi a guardarsi attorno meravigliati. Era un posto davvero di classe - dalle uniformi indossate dagli studenti, all'ambiente rilassante e pulito in maniera quasi immacolata, Ash aveva davvero l'impressione di trovarsi in una scuola di alto livello. Davanti a lui si ergeva il grande edificio a tre piani del campus scolastico, le pareti percorse da eleganti finestre disposte in maniera regolare, e una grande torre dell'orologio addossata ad uno degli edifici. Dietro di loro si trovava una grande piscina suddivisa in varie corsie, e il viavai di studenti era frenetico ma al tempo stesso ordinato. Non c'era confusione nè rumore - gli studenti dell'accademia mantenevano un contegno impeccabile, le uniformi perfettamente pulite ed ordinate.

Ma mentre Ash e i suoi compagni erano impegnati a guardarsi attorno meravigliati, Joe si limitò a sospirare e a massaggiarsi la tempia con una mano. "Allenamento nella neve." affermò. "Scommetto che toccherà di nuovo a me fare il pupazzo di neve."

"Ma insomma, non puoi permettere a quella gente di trattarti come se fossi il loro zerbino!" esclamò Misty, ricordandosi di colpo il motivo per cui si era voluta prendere la briga di parlare con chiunque stesse dietro a quel sistema.

"E quindi... questa è la Pokemon Tech. Ne avevo sentito parlare bene, ma non credevo fosse così elegante." commentò Brock. "E a quanto vedo, è anche un posto in cui bisogna darsi molto da fare..."

Joe disse di sì con la testa. "Le lezioni qui sono così difficili, che certi studenti vengono trattenuti per anni. Gli studenti si vergognerebbero di tornare a casa senza un diploma." rispose. "Ma in compenso, chi studia alla Pokemon Tech può qualificarsi per la competizione dell'Altopiano Blu - e, se i suoi voti sono abbastanza alti, candidarsi alla posizione di Superquattro della Lega di Kanto - senza dover collezionare le Medaglie della Lega. Anch'io che sono uno studente principiante, ho le stesse qualifiche di un allenatore con due Medaglie. Uno studente intermedio è l'equivalente di avere quattro Medaglie, mentre gli studenti avanzati corrispondono a sei Medaglie."

"Ma non è un po' troppo semplice entrare nella Lega senza Medaglie?" chiese Ash.

Joe alzò le spalle mentre guidava il gruppo verso l'edificio scolastico, ignorando gli sguardi di alcuni studenti che facevano dei commenti sarcastici sui tre "ospiti". "Beh... ci sono degli studenti fuori corso che sono ancora l'equivalente di principianti come me. Ma sono più grandi degli altri, e i miei compagni non danno loro una mano come fanno con me."

"Se quello si chiama dare una mano, allora sono contento di non essermi mai iscritto qui!" rispose Ash.

Misty scosse la testa. "E che cosa dicono gli insegnanti di questo tipo di... aiuto?" chiese con evidente sarcasmo.

"Credo che non ne sappiano nulla." rispose Joe, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. "O se lo sanno, fanno finta di niente."

"Beh, io credo che questa sia una violazione dei diritti degli studenti!" esclamò Misty. "Voglio conoscere lo studente che è a capo di questo sistema e dirgli che deve finire, e subito anche! Chi è a capo di questo sistema da quattro soldi?"

Joe si mise una mano in una tasca dell'uniforme e ne tirò fuori una fotografia che mostrò ai tre allenatori e a Pikachu. "Beh... posso farvi vedere una foto." rispose. "Lei è Giselle, la migliore studentessa del campus."

"Hm? Ma... è una studentessa come te..." disse Ash mentre guardava la foto... e sul suo volto si dipinse un'espressione da pesce innamorato! "Wow, ed è anche molto carina! Può violare i miei diritti quanto vuole!"

La ragazzina nella foto non era molto più grande di Ash, e dava l'impressione di non avere più di dodici o tredici anni, ma si portava con il contegno e la sicurezza di un'adulta. Aveva i capelli castani scuri molto lunghi che le scendevano elegantemente fino alle anche, e i suoi occhi erano dello stesso colore e, anche in quella semplice fotografia, esprimevano intelligenza e decisione. Era vestita dell'uniforme femminile della scuola, con una camicetta bianca a maniche corte, un nastrino rosso legato accuratamente al collo e una sorta di giacchetta azzurra con un gonnellino dello stesso colore. Indossava inoltre un paio di scarpe nere e un paio di calzettoni bianchi che arrivavano appena sotto le ginocchia. Certo non dava l'impressione di essere una persona cattiva, ma sicuramente aveva la presenza e il carisma di una leader, che si riuscivano a percepire anche da quella semplice fotografia.

Anche Brock sembrava affascinato dalla ragazzina nella foto. "Wooow! in effetti... è davvero una gran bella ragazza!" affermò, il suo rossore evidente anche sulla sua pelle scura.

Misty era l'unica che non sembrava essere per nulla impressionata dalla cosiddetta 'migliore studentessa del campus', e storse il naso con espressione infastidita. Quei due si erano fatti incantare da un bel faccino, e adesso avevano dimenticato tutti i loro propositi? Questi ragazzi...

"Per me lei non è niente di speciale." borbottò la bambina dai capelli arancioni. "Solo una smorfiosa che si dà un sacco di arie soltanto perchè è carina. Come fai a farti trattare così da lei?"

"Beh... non mi piace il modo in cui mi tratta, ma è carina." rispose Joe. Misty resistette a malapena all'impulso di coprirsi la faccia con una mano. In che razza di mondo superficiale che viveva...

Ash non potè resistere alla tentazione di punzecchiare Misty. "Beh, se non altro è carina. Non come certe ragazze che ti trattano male e come aspetto sono anche peggio!" affermò.

La reazione di Misty non si fece attendere. Una venuzza pulsante affiorò sulla tempia della ragazzina, che tirò fuori dal nulla un grosso martello di legno e lo suonò sulla testa di Ash, facendolo cadere a terra con tanto di bernoccolo sulla testa!

"Ah sì? E va bene! Mentre voi due ve ne state qui a sbavare come dei fessi davanti alla foto di quella smorfiosa, io vado a cercarla e gliene dico quattro!" esclamò. "E dopo vediamo chi è la migliore allenatrice!"

Pikachu, Joe e Brock si ritirarono, guardando stupiti il risultato della reazione di Misty, che si allontanò a passo di marcia verso l'edificio principale del campus, con tutta la grazia di un Tauros infuriato! Anche alcuni degli studenti si allontanarono in tutta fretta, non volendo avere a che fare con la furia di una Misty decisa a tutto!

"Owwww... hey, Misty! Aspetta!" mormorò Ash, mentre si alzava massaggiandosi la testa.

"Non essere così frettolosa, Misty!" la richiamò Brock, anche se ormai Misty era arrivata alle porte dell'edificio principale. "Non è il caso di iniziare una cosa che poi non sei in grado di finire!"

 

oooooooooo

 

Dai rami di un alto abete non troppo distante dal campus della Pokemon Tech, tre paia di occhi indiscreti osservavano quello che stava accadendo - un ragazzo e una ragazza, entrambi vestiti con le uniformi bianche del Team Rocket, e il Meowth parlante che ormai da molto tempo faceva loro da complice, confidente, compagno di viaggio... e soprattutto, da voce della ragione per evitare che qualcuno dei loro piani raffazzonati li cacciasse in guai ancora più grossi del solito. Il ragazzo dai capelli azzurrini a caschetto, in particolare, stava guardando con espressione imbarazzata e quasi spaventata quel luogo in cui aveva passato alcuni dei peggiori momenti della sua carriera scolastica.

"Eccola lì. E' la Pokemon Tech." disse Jessie, togliendosi finalmente il binocolo dalla faccia e guardando verso i suoi due compagni. "Se i mocciosi sono andati fin lì, non dovrebbe essere tanto difficile coglierli di sorpresa e catturare quel loro Pikachu quando escono. Non siete d'accordo anche voi?"

"Un'ottima pensata, Jessie cara!" affermò Meowth con un largo sorriso. "Certo non si aspettano che li abbiamo seguiti e che li aspettiamo al varco per prendere i loro Pokemon! E tu che dici, James? Sei pronto?"

Il giovanotto dai capelli azzurrini deglutì sonoramente e continuò a guardare in direzione del campus, ricordando fin troppo bene quei micidiali anni scolastici che aveva affrontato tra quelle quattro mura, in quell'ambiente fin troppo competitivo.

"James? Hey, James, ti sei incantato?" chiese Jessie, muovendo rapidamente una mano davanti al viso del giovane. Quest'ultimo si allontanò il binocolo dal viso con un grido di sorpresa e guardò in direzione della sua complice, che lo fissò accigliata. "James? Hai intenzione di restare qui ad ammirare quel club di ricconi snob per tutto il giorno, o possiamo iniziare con il piano?"

Il giovanotto sbattè gli occhi come meravigliato, e scosse la testa. "Ah... scusa, Jessie, è che vedere questo posto mi ha risvegliato dei pessimi ricordi..." affermò il ragazzo.

"Dei pessimi ricordi?" chiese stupito Meowth. "Quindi hai frequentato anche tu questo posto per ricconi?"

Jessie ricordava bene che il suo compagno proveniva da una famiglia molto ricca, che però si era lasciato alle spalle perchè non si sentiva felice. In effetti, pensò, aveva senso che avesse frequentato una scuola di Pokemon esclusiva. "Hm? Quindi hai studiato qui? E che posto era?" gli chiese, un po' incuriosita. Jessie proveniva da una famiglia povera, perciò provava un sentimento di curiosità misto ad invidia quando qualcuno che era vissuto negli agi cominciava a raccontare la sua storia.

James sospirò, un po' troppo affettatamente per essere preso sul serio. "Già... mamma e papà hanno voluto che io ricevessi l'educazione che si addice ad un membro della loro famiglia..." rispose, E sia Jessie che Meowth furono stupiti nel sentire che, per quanto James rimanesse calmo, c'era un'ombra di ostilità nella sua voce. "Ma il programma di studio era soffocante! L'ambiente era ostile, e i miei compagni di classe non perdevano occasione per tempestarmi di domande, prendermi in giro o vantarsi del fatto che avevano voti migliori dei miei! Accidenti se era frustrante..."

Jessie e Meowth restarono a guardare mentre James si metteva in posa drammatica e sfoderava una rosa rossa da sotto l'uniforme, per poi muoverla lentamente davanti a sè e far cadere alcuni petali... giusto per aumentare l'effetto tragico e drammatico!

"E così io, l'ultimo della classe, fui costretto a lasciare l'istituto tra le risate generali e le prese in giro di coloro che una volta dicevano di essere miei amici." si lamentò James, con tanto di comici fiumi di lacrime che gli scorrevano giù dagli occhi! "Da allora non ho mai più voluto sentir parlare della Pokemon Tech... e invece ora siamo qui appostati per cercare di catturare il Pikachu del moccioso. Ahimè, sorte iniqua..."

"Non credi che la stai buttando un po' troppo sul patetico, James?" borbottò Jessie con una buffa espressione annoiata sul volto.

Meowth sospirò e richiamò all'ordine i suoi complici. "Va bene, va bene. Cerchiamo di non disperderci." affermò il Pokemon felino. "Beh, James, non pensi che questa potrebbe essere la tua più grande occasione per vendicarti di quegli impiastri? Adesso siamo qui, e siamo nella posizione perfetta per far capire a quel branco di riccastri con la puzza sotto il naso chi è che comanda!"

James sbattè gli occhi, come meravigliato, e si sfregò il mento come se stesse riflettendo intensamente. "Hm? Beh, in effetti... in effetti non hai tutti i torti, Meowth. Quello che dici ha senso."

"Certo che ha senso, mio caro James!" continuò il Pokemon felino con un largo sorriso. "E intanto, ci prendiamo quel Pikachu... e ci prendiamo anche un po' dei Pokemon di quegli elegantoni! Così il capo ci sarà doppiamente grato!"

"Hahaa! Questo sì che è un colpo di genio, mio caro Meowth!" rispose Jessie entusiasta. "Bene, bene! Allora che aspettiamo? Prepariamo una bella trappola per quei mocciosi! Questa volta, l'onore del Team Rocket sarà vendicato!"

"E io mi prenderò finalmente la rivincita per tutte le umiliazioni che mi hanno fatto passare!" esclamò James. "Grazie, Meowth! Tu sai sempre cosa dire per tirarci su di morale!"

E con queste parole, Jessie e James agguantarono Meowth e lo abbracciarono come un orsacchiotto di peluche, con tanto di facce intenerite! "Sei grande, Meowth! Dove saremmo ora, se non fosse stato per te!" esclamò Jessie!

E il malcapitato Meowth, stretto tra due umani fin troppo entusiasti che gli toglievano il fiato, riuscì appena a trattenersi dall'esclamare ad alta voce i suoi pensieri. "Owwww! Devo dire che non mi piacciono molto quando cominciano a fare le smancerie! Li preferisco quando sono cattivi!" pensò tra sè.

 

oooooooooo

 

Per cercare la famigerata Giselle, Misty aveva dato un'occhiata in varie aule, senza alcun risultato... e anche chiedere in giro non era stato utile in alcun modo, dal momento che nessuno degli studenti si era mostrato interessato a dare una mano ad un gruppo di "estranei" accompagnati da una "matricola" come Joe.

Sempre più frustrata, Misty aveva proseguito la sua ricerca, entrando infine in una stanza che sembrava quasi una sala giochi, piena di dispositivi elettronici disposti in file ordinate lungo i muri e al centro della stanza. Ad un'occhiata più da vicino, Ash e Pikachu si accorsero che si trattava, più che di videogiochi, di simulatori: su ognuno di essi, su uno schermo colorato, si vedevano le rappresentazioni di due Pokemon, sormontati da alcune barre di vari colori e accompagnati da degli strani simboli.

"Questa è la sala dei simulatori." spiegò Joe, prima che Ash o chiunque altro potesse fare la domanda. "Credo che questo sia il posto dove potreste trovare Giselle più facilmente. Lei si allena ogni giorno qui ai simulatori."

"Simulatori?" chiese Ash, un po' interdetto. "Che vorresti dire? Che con questi marchingegni si fanno le battaglie di Pokemon al computer?"

"Esattamente." rispose il ragazzino, senza perdere un colpo. "Ma vincere o perdere conta relativamente poco. L'importante è la tecnica. La tua abilità comeallenatore. E questi simulatori consentono di affinarla. Pensate che persino io, che sono il peggior studente della mia classe, sono considerato più abile di un allenatore con due Medaglie."

"C-Come sarebbe a dire?" esclamò Ash, sentendosi sminuito. Quelle Medaglie se le era pur guadagnate... anche se non facilmente come avrebbe voluto.

"Cosa? Hey, aspetta un momento!" esclamò Misty punta sul vivo. "Io ho imparato ad allenare i miei Pokemon alla Palestra di Celestopoli! Stai forse dicendo che potresti battermi?"

"Hm? Ah, già... Celestopoli, Palestra di tipo Acqua. Io i Pokemon d'Acqua li batto sempre nei simulatori, con il mio Bellsprout." rispose Joe. Si mise seduto ad uno dei simulatori ed avviò una battaglia, selezionando un Bellsprout come suo Pokemon, e una Staryu come avversario. La Staryu fece appena in tempo a spruzzare il Bellsprout virtuale di Joe con una Pistolacqua prima di essere travolta da un attacco Frustata sferrato da quello strano Pokemon simile ad una pianta carnivora ambulante.

"Ma... una simulazione, per quanto accurata, non potrà mai essere sullo stesso piano di una battaglia reale." spiegò Brock con pazienza, anche se pareva un po' contrariato. "Un computer, per quanto avanzato, non può prevedere tutto quello che potrebbero fare degli allenatori umani, e perciò non avrà mai la stessa versatilità."

"E che cosa vorresti dire, scusa?" chiese Joe, un po' interdetto.

Ash sospirò e scosse la testa. "Penso... che Brock volesse dire che una simulazione non può sostituire l'esperienza."

"Pikachu!" confermò Pikachu.

"Giusto! Perchè non verifichiamo subito se sei davvero in grado di battermi?" esclamò Misty. "Facciamo un incontro! Tu ed io, adesso!"

Per nulla impressionato, Joe fece un sorrisetto che ricordò molto ad Ash quello dei bulletti di prima. "Come vuoi, ma non dire che non ti ho avvisato." rispose. Ash, Pikachu e Brock si allontanarono, in modo che Misty e Joe potessero avere lo spazio che a loro serviva per il loro confronto.  Poi, con un movimento della mano, il ragazzino lanciò la sua Pokeball e mandò in campo il suo Pokemon. "Vai, Bellsprout!"

Una strana creatura, simile ad un fiore carnivoro mobile, apparve dalla sfera: le sue gambe erano radici, un paio di ampie foglie verdi facevano da braccia, e la testa era un fiore giallo a forma di campanella, con una bocca tonda dalle labbra ampie e un paio di piccoli occhi neri che parevano quasi chicchi di caffè. Il suo corpo era uno stelo sinuoso che si muoveva quasi come un serpente mentre la creatura si metteva in guardia.

Come sempre, Ash usò il suo Pokedex per vedere di cosa si trattava.

"Bellsprout, il Pokemon Fiore. Tipo Erba/Veleno. Il corpo esile e flessibile di Bellsprout gli consente di piegarsi e oscillare per evitare ogni attacco, anche violento. Dalla bocca sputa un fluido corrosivo in grado di sciogliere anche il ferro. Preferisce gli habitat caldi e umidi. Cattura velocemente le prede con i suoi rampicanti. Mosse conosciute: Frustata, Crescita, Avvolgibotta."

"E va bene..." disse Misty. La ragazzina serrò gli occhi e scelse la sua Pokeball. "Allora adesso ci penso io! Misty chiama... Staryu!". Come era abituata da tempo, Misty scagliò la sua Pokeball e ne fece uscire la strana creatura simile ad una stella a cinque punte.

"Hah!" esclamò con voce decisa, malgrado non avesse neanche una bocca.

"Falle vedere quanto valiamo, Bellsprout!" esclamò Joe, prendendo l'iniziativa. "Usa Frustata!"

"Bell!" esclamò il Pokemon Fiore. Estese un paio di liane dal proprio corpo e cercò di usarle per agguantare Staryu, ma Misty reagì con prontezza.

"Staryu, evitalo con Rapigiro, e poi colpisci!" esclamò la ragazzina. Staryu cominciò a volteggiare su sè stessa come uno shuriken e si lanciò a tutta velocità contro il Bellsprout di Joe, le cui liane non riuscirono a fare presa sul corpo della stella marina e vennero respinte. Incredulo, il ragazzino restò come imbambolato a guardare il suo Pokemon che veniva raggiunto in pieno dall'attacco Rapigiro e scaraventato a terra, con gli occhi trasformati in spirali. Misty sospirò, come per dire che l'esito di quello scontro era scontato, e Brock alzò le spalle e dichiarò la vincitrice.

"Bellsprout non è più in grado di combattere. Misty e Staryu si aggiudicano l'incontro." affermò.

"Ma... com'è possibile?" boccheggiò Joe, sentendosi come un Magikarp fuori dall'acqua. "Io... io credevo che i Pokemon d'Acqua fossero deboli contro quelli d'Erba! Non... non sarebbe dovuta andare così..."

"In teoria, quello che tu dici è vero." intervenne una voce femminile che esprimeva intelligenza, sicurezza e superbia al tempo stesso. "Ma non hai tenuto conto di un particolare importante."

Ash, Pikachu e gli altri si voltarono verso uno degli ingressi della sala, dal quale stava entrando una ragazzina un po' più grande di Ash e Misty, con lunghi capelli castani e la tipica uniforme delle scolare della Pokemon Tech. Riconobbero subito di chi si trattava dalla fotografia che Joe aveva mostrato loro - quella ragazza era Giselle, la studentessa che, stando a quello che diceva Joe, era responsabile di quell'atmosfera di competizione che si respirava nell'accademia.

"Ah... Giselle, mi dispiace..." cominciò a dire Joe.         

La ragazzina più grande non badò a lui e continuò a parlare. "La tua avversaria è una ex-Capopalestra. Tra l'altro, proveniente dalla Palestra di Celestopoli, a cui specialità sono per l'appunto i Pokemon d'Acqua. Perciò, lei ha molta più esperienza di te, e sapeva che mosse usare per neutralizzare la tua tecnica. Avresti dovuto capirlo prima. La tua prestazione è stata... imbarazzante." affermò.

Joe abbassò la testa. "Scusami, Giselle."

"Quindi questa è Giselle, vedo..." disse Ash, per poi guardare la nuova arrivata con espressione trasognata. "Wow, dal vivo è ancora più carina che in fotografia!"

"Ha un portamento che sembra una stella del cinema!" affermò Brock.

Misty gettò un'occhiataccia ai suoi compagni di viaggio, sentendosi invidiosa. Cos'aveva quella marmocchia che lei non aveva? "Hmph... quindi vi piacciono le stelle, vero, razza di impiastri?" pensò tra sè. "Non appena avrò finito con questa ochetta, ve le farò vedere io un po' di stelle!"

Ash si schiarì la voce e fece un passo avanti per presentarsi. "Ehm... chiedo scusa, signorina." esordì, attirando l'attenzione di Giselle. "Lei è per caso... quella Giselle di cui ho sentito tanto parlare? La migliore studentessa del primo anno della Pokemon Tech?"

Senza apparire per nulla sorpresa, Giselle si voltò verso Ash. "Esattamente. Sono proprio io, la studentessa numero uno della classe degli esordienti." affermò. Poi, si mise in posa come una diva del cinema, e Ash e Pikachu ebbero quasi l'impressione che attorno alla ragazza avessero cominciato a brillare delle stelle in miniatura. "E' un peccato che non tutti possano avere la mia bellezza, il mio stile, il mio talento e soprattutto la mia grande modestia. Tutti qui dicono che sono una stella, ma io sono semplicemente..."

Assunse un'altra posa, con una mano sul fianco e l'altro braccio alzato in aria, come se si stesse presentando ad un pubblico immaginario. "...GISELLE!"

 

oooooooooo

 

All'esterno, il terzetto del Team Rocket continuava a guardare con i canocchiali, e aveva inquadrato la scena di Giselle che parlava al gruppo di Ash.

"Grrr... ma guardala, quella smorfiosa! Ma chi si crede di essere?" ringhiò Jessie. "Giuro, quella lì si dà ancora più arie di noi!"

"Però devi ammettere che è carina..." azzardò James... solo per trovarsi di fronte l'espressione collerica della sua complice!

"Questo non è il momento di fare i complimenti alle svampite, razza di stupido!" ringhiò, con tanto di venuzza pulsante sulla testa! "Dobbiamo mettere in atto il nostro piano e catturare quel Pikachu! E magari anche i Pokemon di quegli snob, giusto per dare loro una lezione!"

 

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Giselle sospirò rassegnata e riprese il discorso che stava facendo a Joe. "Io vorrei continuare ad  aiutare i miei compagni di classe a diventare i migliori allenatori possibile. Dovrebbero essere in grado di imparare gli uni dagli altri, rispettarsi a vicenda ed assicurare che le nuove generazioni di allenatori siano quanto migliori possibile." affermò con condiscendenza. "Ma tu sei una delusione, Joe. Farai meglio a diventare più forte in fretta, o il resto degli studenti ti lascerà indietro, e non potrai più recuperare."

La ragazzina castana si voltò, mentre Joe abbassava lo sguardo verso il pavimento, e cominciò ad andarsene lasciandosi dietro le espressioni incredule di Ash, Pikachu e dei loro compagni.

"Pikachu..." mormorò il topolino giallo con disapprovazione.

"Non riesco a credere che quella abbia detto una cosa simile ad un suo compagno di classe..." commentò Ash con acredine.

Misty fu la prima a reagire e a richiamare Giselle mentre quest'ultima se ne stava andando. "Hey! Non così in fretta, tu!" esclamò la ragazzina dai capelli arancioni. "Un vero amico non volterebbe mai le spalle a qualcuno che ha bisogno di aiuto! Sarai anche carina, questo te lo concedo, ma mi ricordi tanto quel vecchio detto che dice che la bellezza è solo superficiale!"

Giselle si fermò, forse un po' sorpresa dal fatto che una ragazzina qualsiasi stesse cercando di farle la predica. "Sì? Beh, neanche la gelosia è una bella cosa." rispose, senza perdere un colpo.

Misty rimase del tutto interdetta. Non si aspettava che Giselle avesse la risposta così pronta, e restò ammutolita mentre la ragazzina più grande si girava elegantemente e rispondeva alla sfida di Misty. "Bene, visto che hai qualcosa da ridire sui miei metodi, credo che potremmo appianare i nostri contrasti con una battaglia di Pokemon. Sei d'accordo? Per una ex-Capopalestra non dovrebbe essere un problema." affermò.

Misty storse il naso infastidita. "Hm? Non crederai di farmi paura soltanto perchè sei più grande e ti sei fatta una certa fama in questa scuola!" esclamò. "Le ragazze forti dovrebbero proteggere i ragazzi deboli! Ed è per questo che io, Misty di Celestopoli, non posso tollerare quello che hai detto al tuo compagno!"

"Ooooh, voglio proprio vedere se sei forte come dici di essere!" rispose Giselle. Con un movimento elegante, estrasse una Pokeball dalla divisa e la lanciò. "Vai, Graveler!"

Una massiccia creatura faccia di roccia grigia uscì dalla Pokeball - un Pokémon bipede simile ad un masso vivente, il corpo rotondo ricoperto da piccole protuberanze, con una cresta rocciosa sopra gli occhi e la bocca. Aveva quattro braccia, ciascuna con una robusta mano a tre dita.  "Grrrrraveler!" esclamò, stringendo tutte e quattro le mani a pugno e mettendosi in guardia.

"Un Graveler?" esclamò Brock, sorpreso ed ammirato. "E' la forma evoluta di Geodude. Sinceramente, non mi aspettavo che Giselle usasse un Pokemon simile."

"Le ragazze di solito hanno con sè Pokemon più... carini, giusto?" chiese Ash, stando attento a non farsi sentire da Misty e Giselle. Ancora una volta, il ragazzino estrasse il suo Pokedex e diede un'occhiata al Pokemon di Giselle per saperne di più.    

"Graveler, il Pokemon Roccia. Tipo Roccia/Terra. Forma evoluta di Geodude. Si nutre di rocce e ha un carattere litigioso. Si lancia in discesa, rotolando su ogni ostacolo senza frenare o mutare direzione. Adora mangiare le rocce coperte di muschio, e ogni giorno ne sgranocchia più di 10 quintali. Mosse conosciute: Rotolamento, Protezione, Magnitudo, Movimento Sismico, Riduttore, Cadutamassi."

"C-Come? Ha così tante mosse?" esclamò allibito il ragazzino. Pikachu aveva già abbassato le orecchie in un'espressione scioccata. "Sto... cominciando a pensare che Misty abbia fatto il passo più lungo della gamba..."

Misty, da parte sua, non fu per niente impressionata dall'apparizione del massiccio Pokemon di Roccia. "Se credi di farmi paura, sei capitata male." affermò. "Sei la studentessa numero uno del tuo corso, e non sai che i Pokemon di Roccia sono deboli contro quelli d'Acqua?"

Giselle continuò a sorridere, chiaramente in pieno controllo della situazione. "I miei sono addestrati così bene da essere in grado di affrontare i Pokemon d'Acqua!" affermò.

"Ora ti farò ingoiare la tua superbia!" ribattè Misty, sempre più in collera. "Staryu, usa Pistolacqua!"

La stella marina puntò una delle sue appendici contro Graveler e scagliò contro di lui un potente getto d'acqua, che il massiccio sasso vivente non era in alcun modo in grado di schivare. Tuttavia, Giselle non fu per niente preoccupata. Con tempismo perfetto, la studentessa modello fece un cenno al suo Pokemon.

"Graveler, Protezione!" ordinò. Il Pokemon roccioso reagì con velocità incredibile per una creatura così pesante ed ingombrante: alzò due delle sue mani e creò davanti a sè uno schermo di energia semi-invisibile, sul quale il getto d'acqua scagliato da Staryu andò ad infrangersi senza fare alcun danno alla creatura di pietra! Esterrefatta, Misty non potè fare altro che guardare il Graveler della sua avversaria che sopportava senza alcuna difficoltà un attacco che in teoria avrebbe dovuto metterlo a terra in un attimo.

"Che cosa?" esclamò la ragazzina più giovane. "Ma come... come hai fatto?"

"Un attacco Protezione, Misty." spiegò Brock. "E' una mossa che permette ad un Pokemon di evitare del tutto l'effetto di un singolo attacco."

Giselle non perse tempo in spiegazioni. "Bene, Graveler! Ora tocca a te! Usa Riduttore!" esclamò. Il Pokemon Roccia si chiuse a palla con un grugnito sicuro e rotolò ad altissima velocità contro Staryu, che non riuscì a scansarsi in tempo e venne colpita in pieno, per poi  essere scagliata come un fuscello contro un muro dietro Misty. La stella marina scivolò a terra stordita, e il gioiello posto al centro del suo corpo lampeggiò in segno che era esausta.

"No, Staryu!" esclamò Misty.

"Come ho detto, non basta sapere quali tipi di Pokemon mandare in campo. La strategia è la cosa che conta." commentò Giselle, la cui espressione faceva chiaramente capire che non si era aspettata nulla di diverso dal risultato che ora era sotto gli occhi di tutti. Guardò in direzione di Joe, per fargli capire che quella predica era rivolta anche a lui. "Spero che tu sia stato attento, Joe. Perchè questa dimostrazione doveva servire soprattutto per te. I Pokemon sono forti soltanto quanto l'allenatore che li addestra. Un Pokemon più debole ma meglio allenato può vincere contro un Pokemon più forte, e l'allenamento di un Pokemon è più importante del suo tipo, quando si tratta di decidere chi vince uno scontro. Anche un allenatore alle prime armi è in grado di fare questo calcolo."

Ash si sentì in dovere di intervenire... a prescindere da quanto carina fosse Giselle. "Aspetta un momento!" esclamò. "Allenare i Pokemon è qualcosa di più che semplicemente fare calcoli e verificare numeri!"

Giselle sbattè gli occhi in un'espressione di vaga sorpresa e guardò verso il ragazzino che aveva appena parlato. "Hm? E tu chi saresti, di grazia?" chiese guardandolo con un misto di curiosità e superiorità.

"Il mio nome è Ash Ketchum, e vengo da Biancavilla." esclamò il ragazzino di rimando. "E ho già due Medaglie!"

Chiaramente, Ash si aspettava che Giselle fosse impressionata dalla sua abilità... invece, la sua espressione altezzosa non sbiadì nemmeno un po'. "Oh? Quindi significa che sei un principiante." affermò, con le mani sui fianchi. "E dimmi, da quanto sei diventato allenatore? E come mai il tuo Pikachu non è nella sua Pokeball? Non sei ancora riuscito ad addestrarlo?"

Colto di sorpresa dalla domanda, Ash restò fermo a contare sulle dita per un po'. "Ehm... beh... in effetti... non ho esattamente tenuto il conto..." mormorò imbarazzato. "Comunque... beh... è stato appena un mese fa..." Quando vide Giselle sorridere ed alzare gli occhi al cielo, decise che non le avrebbe permesso di prenderlo in giro, e le rispose a tono. "E comunque, che importanza ha il tempo? E perchè il mio Pikachu dovrebbe stare in una Pokeball se non vuole?"

"Quasi un mese, e ancora nei riuscito a farlo entrare in una Pokeball?" chiese Giselle meravigliata. "Sei sicuro che non sia il tuo Pikachu ad addestrare te? E poi, quanti Pokemon hai catturato? Non dirmi che non ne hai già almeno sei!"

"E... e perchè dovrei per forza averne sei, scusa? Ne ho quattro, ma ognuno vale per due!" esclamò Ash di rimando, forse sperando di impressionarla. "Soprattutto il mio Pikachu! E' con lui che ho iniziato il mio viaggio!"

"E hai ottenuto due Medaglie con soli quattro Pokemon?" chiese Giselle, gli occhi sgranati in una falsa espressione di meraviglia, per poi iniziare a sciorinare fatti come una mitragliatrice. "Wow, devi ammettere che hai avuto la fortuna dalla tua parte! E hai detto anche di avere ricevuto un Pikachu come starter? Beh, si vede che non sai molto di Pokemon, i Pikachu tendono ad essere difficili come Pokemon iniziali. Lo dice qualsiasi manuale di addestramento! Davvero non lo sapevi? Davvero? E' proprio divertente! Non sai quanto mi faccia ridere! Hohohohoooo!"

"Perchè ho l'impressione che adesso comincerà a fare la lista di tutto ciò che sa di Pikachu?" mormorò tra sè Misty, mentre Pikachu si massaggiava una tempia e guardava Giselle che continuava la sua dimostrazione di conoscenza.

"Un Pikachu evolve dalla sua forma precedente, Pichu... e una volta esposto alle radiazioni di una Pietratuono, evolve in un Raichu." continuò la ragazzina castana. "Un Pikachu può trasmettere una scarica elettrica piuttosto dolorosa, ma a parte questo è molto carino, non credi? Quindi se non fai evolvere un Pikachu, può essere un ottimo compagno domestico, soprattutto per le ragazze! Hai ottenuto due Medaglie e non sai niente di tutto questo? Che cosa buffa, che spasso! Hohohohohooooo!"

Ash non ci stava più a farsi prendere in giro da quella saputella. "Adesso basta! Non ti permetto di prendermi in giro!" esclamò. "Visto che sei tanto brava, perchè non me lo dimostri? Un incontro di Pokemon! Il mio Pikachu contro uno qualsiasi dei tuoi Pokemon! Così vediamo una volta per tutte chi ha ragione!"

"Pika pika!" esclamò Pikachu, le guance cariche e le orecchie appiattite contro la testa.

Giselle smise di ridere di colpo e guardò Ash con aria convinta. "Una sfida, eh? Per me non ci sono problemi." affermò. "Ma non qui. Andiamo nell'area di allenamento del campus! Anche tu, Joe! Credo che sarà una lezione interessante!"

"Sì, Giselle..." rispose prontamente Joe, dando a Misty e a Brock l'impressione di un cagnolino che sperava di fare piacere alla sua padroncina.

 

oooooooooo

 

Pochi minuti dopo, Ash e Pikachu avevano preso posizione ad un lato di un piccolo quadrato che faceva da ring per le battaglie di allenamento per gli allievi della Pokemon Tech - in effetti, sembrava una versione in miniatura del quadrato di una Palestra. Attorno a loro, si erano radunati un po' di studenti dell'accademia, contenti di vedere Giselle in azione. Più di uno guardava Ash e il suo starter con sufficienza, come per dire che erano degli sciocchi a voler sfidare la loro studentessa più forte. Misty e Brock si sentivano un po' fuori posto in quell'atmosfera ostile, mentre Joe guardava i due allenatori che si fronteggiavano senza sapere per chi fare il tifo. Da una parte, restava devoto a Giselle nonostante il modo altezzoso con cui lei lo trattava, ma una piccola parte di lui sperava che Ash si rivelasse un avversario alla sua altezza, per quanto la cosa fosse in effetti alquanto difficile...

"Molto bene, Ash Ketchum." esordì Giselle, tenendo in mano una Pokeball con espressione quasi giocosa. "Sarà un duello di Pokemon, uno contro uno. Nessuna regola particolare. Il primo Pokemon che si arrende o rimane esausto ha perso. E per questa battaglia io scelgo... Cubone!"

Con un rapido movimento del braccio, Giselle estrasse una Pokeball e la scagliò, facendola atterrare al centro del quadrato. La sfera si aprì di colpo, e da essa uscì una buffa creaturina simile ad una lucertola bipede la cui testa era protetta da un teschio allungato con due piccole corna che gli faceva da elmetto, e permetteva di vedere soltanto i suoi grandi occhi dalle pupille nere, il corpo ricoperto di fini squame arancioni che diventavano più chiare sul ventre. Aveva una coda corta e robusta, e in una mano teneva un grande osso a mò di clava.

"Cubone bone!" esclamò lo strano Pokemon, per poi mettersi in guardia.

"Hm? E questo Pokemon... che cos'è?" si chiese Ash, consulando di nuovo il suo Pokedex per avere più informazioni.

"Cubone, il Pokemon Solitario. Tipo Terra. Poiché non si leva mai il suo casco-teschio, nessuno ha mai visto il suo vero viso. Se è stanco o si sente solo, il teschio che ha in testa vibra ed emette un suono lamentoso. Attacchi conosciuti: Ruggito, Ossoclava, Colpocoda, Bottintesta, Ossomerang."

"Un tipo Terra? Accidenti, non ne dava l'impressione..." disse Ash tra sè, stando bene attento a non farsi sentire da Giselle. Questo voleva dire che gli attacchi Elettro di Pikachu sarebbero stati del tutto inutili... ma in quel momento era troppo tardi per tirarsi indietro o avere ripensamenti. Doveva trovare un modo per vincere con quello che aveva... e magari, il suo attacco Codacciaio avrebbe potuto fare la differenza...

"Cominciamo subito, Pikachu! Usa un attacco Ruggito!" esclamò Ash.

Giselle puntò un braccio davanti a sè e diede il suo primo ordine. "Cubone! Usa il tuo attacco Ossomerang!" esclamò.

Pikachu corrugò la fronte e lanciò uno squittio acuto che aveva lo scopo di inquietare Cubone e farlo esitare... ma il Pokemon Solitario non fu per nulla impressionato, e invece prese abilmente la mira e scagliò il suo osso-clava facendolo volteggiare verso Pikachu, che sgranò gli occhi incredulo e fece appena in tempo a gettarsi a terra per evitare l'attacco. Sentì l'impeto dell'attacco che gli passava terribilmente vicino, poi si rialzò e cercò di attaccare Cubone adesso che non aveva più la sua arma.

"Accidenti, c'è mancato un pelo!" commentò Ash. "Ehm... presto, Pikachu! Usa Attacco Rapido!"

"Pika!" Pikachu si lanciò all'attacco, arrivando quasi in faccia a Cubone e colpendolo con una rapida e precisa pedata, ma il Pokemon avversario assorbì il colpo senza troppe difficoltà e riuscì ad allontanarsi a distanza di sicurezza. Pikachu cercò di approfittare del momento per sferrare un altro attacco, ma in quel momento, l'osso-clava che Cubone aveva lanciato tornò indietro come un boomerang dopo aver descritto un arco in aria e si diresse verso la schiena del topolino elettrico.

"Cosa?" esclamò stupefatta Misty. "Attento, Ash! Sta tornando indietro!"

Ash sgranò gli occhi in un'espressione di allarme. "Oh, cavolo... Pikachu, a terra!"

"Pika?" esclamò stupito Pikachu. Si voltò appena in tempo per vedere l'arma di Cubone ormai pericolosamente vicina, e si gettò a terra guidato unicamente dall'istinto, ma anche così non riuscì ad evitare del tutto l'attacco. L'Ossomerang lo raggiunse ad una spalla, facendolo squittire prima di tornare nelle mani di Cubone. Era stato solo un colpo di striscio, ma fu sufficiente a mandare a terra Pikachu e a costringerlo a rialzarsi barcollando.

“Pikachu, stai bene?” chiese Ash preoccupato. Quando il topolino giallo annuì, il ragazzino tirò un breve sospiro di sollievo e si rivolse a Giselle con evidente frustrazione. “Hey, ma che razza di trucco era questo?”

"Ossomerang è un attacco di tipo Terra." spiegò Giselle. "E' per questo che ha così tanto effetto sul tuo Pikachu, che è un Pokemon di tipo Elettro. Evidentemente non sapevi che può colpire sia all’andata che al ritorno."

Ash strinse i denti con rabbia. In effetti, non poteva darle torto. Era la prima volta che aveva a che fare con un avversario come quello, e ammise tra sé che se avesse studiato un po' di più, forse adesso avrebbe saputo come fare. Ma non rimase a pensarci su più di tanto e decise di passare al contrattacco. “E va bene! Se la vogliamo mettere su questo piano… Pikachu, usa di nuovo Attacco Rapido, e poi Codacciaio!”

Giselle non cambiò espressione, ma venne colta di sorpresa. Codacciaio, eh? Forse quel ragazzino non era sprovveduto come lei pensava…

“Paralo con Ossoclava, Cubone!” esclamò. Pikachu scattò in avanti e sferrò un colpo debole a Cubone, in modo da scuoterlo un po' e fargli abbassare la guardia… poi, spiccò un salto enorme e scese giù, la cosa avvolta da uno scintillio metallico che la faceva sembrare fatta di ferro. Cubone reagì con velocità sorprendente e sollevò il suo osso-clava con entrambe le mani, usandolo per parare il colpo… e uno schianto tremendo risuonò tutt'attorno quando i due attacchi si scontrarono. L'osso-clava di Cubone scricchiolò sotto l'impeto del colpo di Pikachu, costringendo la lucertolina a puntare i piedi a terra per non essere scaraventata a terra.

“Hm. Adesso si comincia a ragionare.” Commentò la brunetta con un lieve sorriso. “Cubone, usa di nuovo Ossoclava!”

Cubone!” esclamò il Pokemon Solitario. Con un rapido gesto delle braccia, Cubone costrinse Pikachu a staccarsi, e il topolino elettrico fece una capriola in aria e atterrò in piedi a distanza di sicurezza. “Continua così, Cubone! Questa volta usa un attacco diretto!”

Cubone ridusse rapidamente la distanza con Pikachu e sferrò un fendente con il suo osso, cercando di colpire il topolino elettrico sopra la testa. Pikachu riuscì a scansare l'attacco con un rapido movimento laterale e sollevò la coda ancora crepitante di energia, in un tentativo di colpire direttamente il suo avversario, che si difese abilmente ancora una volta e parò l'attacco con la sua arma improvvisata. I due Pokemon si respinsero a vicenda, ma Cubone sembrò rprendersi più velocemente, e Giselle diede un altro ordine.

"Adesso usa Ruggito anche tu, Cubone! Poi attaccalo di nuovo con Ossomerang!" esclamò la ragazzina. Cubone alzò in aria il suo osso come se fosse stato una spada e lanciò un acuto ruggito che fece esitare Pikachu... poi scagliò di nuovo la sua arma, mirando dritto contro il topolino elettrico. Pikachu si scansò di nuovo, e questa volta tenne d'occhio l'osso volteggiante per evitarlo al ritorno. Riuscì a scansarsi, ma Cubone afferrò di nuoco al volo la sua arma e si rimise in guardia.

"Accidenti, qui si mette male..." commentò Brock. "Ash e Pikachu non riescono a trovare un'apertura per attaccare."

"Ve l'ho detto che Giselle è in gamba..." disse Joe, sicuro di sapere già chi avrebbe vinto.

Misty non aveva intenzione di accettare così questo verdetto. "Avanti, Ash, falle vedere chi sei!" esclamò, desiderosa di vendere vendicate sè stessa e Staryu. "Mostra a quella saputella che ci sai fare anche tu!"

"Ugh... certo che Misty la fa un po' troppo facile..." disse tra sè il ragazzino, mentre guardava Pikachu che cercava in qualche modo di resistere all'attacco di Cubone. Il Pokemon Solitario stava cercando di sferrare un'altra serie di attacchi Ossoclava, che Pikachu riusciva a malapena a schivare. Sapeva che doveva sferrare un colpo decisivo in fretta, altrimenti avrebbe ben presto perso le forze e si sarebbe esposto ad un colpo decisivo da parte di Cubone.

Ma come fare? Attacco Rapido non faceva abbastanza danni, e i suoi attacchi elettrici non erano in grado di fare neanche un po' di danni... L'unica possibilità era usare Codacciaio, ma Cubone aveva dimostrato che era perfettamente in grado di difendersi...

Improvvisamente, Ash cominciò ad avere un sospetto... che si trasformò rapidamente in un'idea. Certo, Cubone non poteva essere danneggiato dagli attacchi Elettro. Ma questo non voleva dire che non potesse esserne influenzato in alcun modo...

Dopo averci rapidamente pensato su, Ash decise che a quel punto, tanto valeva tentare. "Pikachu!" esclamò, vedendo che il suo starter era riuscito a malapena a schivare il colpo successivo, e che Cubone continuava ad incalzare. "Pikachu, allontanati un po' e usa Tuonoshock!"

"Pika?" chiese Pikachu con evidente sorpresa.

"Sei così disperato da tentare un attacco Elettro contro Cubone?" chiese Giselle, senza mai perdere la sua espressione altezzosa. "Stai solo perdendo tempo! Lo hai detto tu stesso che i Pokemon di Terra non subiscono danni dagli attacchi Elettro!"

Nonostante i suoi dubbi, Pikachu si caricò... e un attimo dopo, rilasciò una scarica elettrica che sfrecciò davanti a lui e si schiantò davanti a Cubone! Il colpo sprigionò un lampo di luce che raggiunse gli occhi di Cubone... e il piccolo Pokemon Terra sussultò per la sorpresa e barcollò all'indietro abbagliato, cercando di farsi scudo con un braccio. Sbalordita, Giselle ebbe un momento di esitazione, che fu esattamente ciò di cui Ash aveva bisogno per mettere a segno un colpo decisivo!

"Certo, gli attacchi Elettro non fanno danni a Cubone... ma può ancora essere abbagliato!" esclamò Ash. "Ed ora, Pikachu... usa Codacciaio di nuovo!"

"Pika pikachu!" Comprendendo ora cosa voleva fare il suo allenatore, il topolino elettrico rese di nuovo la sua coda robusta e resistente come il ferro, poi volteggiò su sè stesso e sferrò un poderoso colpo dall'alto verso il basso, abbattendo la sua coda sulla testa di Cubone!

Il Pokemon Solitario strabuzzò comicamente gli occhi e cadde a terra a faccia in giù sotto il tremendo colpo di Pikachu! Cercò di rialzarsi, ma le forze gli vennero meno e si afflosciò a terra. I suoi occhi si trasformarono in spirali, mentre il resto degli studenti guardavano stupefatti il risultato dello scontro. Quel ragazzino venuto da chissà dove aveva battuto Giselle?

"Cubone!" esclamò stupita la ragazzina castana. "Ma... com'è stato possibile? Quella mossa... mi ha colta completamente di sorpresa!"

"Beh, come puoi vedere, Giselle... un combattimento di Pokemon non è solo questione di studiare sui libri! Bel colpo, Pikachu!" esclamò Ash, per poi abbracciare il suo Pokemon. Pikachu emise uno squittio di vittoria e ripetè il suo nome, mentre Misty e Brock applaudivano soddisfatti, e Joe restava a guardare a bocca aperta.

"Giselle... ha perso?" mormorò il ragazzino. "Non credevo fosse possibile..."

La soddisfazione di Misty era palpabile. "Come puoi vedere... è possibilissimo! Ben fatto, Ash!"

Dopo un attimo di sorpresa, Giselle sospirò e richiamò Cubone nella sua Pokeball. "Beh, lo ammetto. Ho perso." commentò. "Sei stato bravo lo stesso, Cubone. Torna pure."

"Avete visto che roba, ragazzi?" si sentì una voce tra la folla. "Non credevo che quel moccioso avrebbe battuto Giselle!"

"Sicuramente è stato un colpo di fortuna."

"Se è stato così, se non altro ha avuto stile..."

Brock scosse la testa al sentire quelle voci. "No, non è stato un colpo di fortuna." commentò. "E' stata una dimostrazione di determinazione, volontà e creatività."

"Sì, lo devo ammettere. E' stata una trovata niente male, Ash Ketchum." rispose Giselle, per poi tirare un sospiro. "Certo, non mi aspettavo di essere battuta così..."

"Hm? Ma che sta... succedendo?" chiese improvvisamente Joe, notando che stava accadendo qualcosa di strano. Improvvisamente, una strana foschia avvolse il giardino del campus, e tutti si guardarono attorno stupefatti alla ricerca dell'origine di quello strano fenomeno. Giselle, ancora stupita per la sua sconfitta, ci mise qualche secondo ad accorgersi di cosa stava accadendo, mentre una voce acuta e dal tono altezzoso iniziava le presentazioni...

"Hohohohohooo! Allora, che ve ne pare della nostra entrata in scena?" esclamò la voce che Ash e i suoi compagni riconobbero subito come quella di Jessie. Come da programma, il terzetto del Team Rocket apparve in piedi sopra la rete che separava il resto del campus dalla piscina, anche se ci volle qualche secondo perchè la nebbia si diradasse abbastanza da distinguerli.

"Hm? E quelli chi sono?" chiese Joe.

"Preparatevi a passare dei guai, la ricreazione è finita!" esordì Jessie.

"Dei guai molto grossi, è nostra la partita!" le fece eco James, prima che il terzetto cominciasse il suo ormai noto grido di battaglia.

"Proteggeremo il mondo della devastazione!"

"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!"

"Denunceremo i mali della verità e dell'amore!"

"Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!"

"Io sono Jessie!"

"E io sono James!"

"Team Rocket, pronto a partire alla velocità della luce!"

"Arrendetevi subito, oppure preparatevi a combattere!"

Meowth apparve in mezzo ai suoi due complici e alzò le zampe in aria mettendosi in posa assieme a loro. "Meowth! Proprio così!"

"Ancora voi... ma non vi stancate mai?" si lamentò Ash con un sospiro. Pikachu scosse la testa, ormai rassegnato all'idea che avrebbero avuto a che fare con quei tre impiastri ancora per un bel po'...

"Ora che sappiamo che hai un Pikachu così eccezionale, marmocchio, non ti lasceremo andare tanto facilmente!" rispose Jessie con un sorrisetto altezzoso. "Forza, James, ora che Pikachu è stanco per la battaglia, possiammo acchiapparlo!"

James tirò fuori la Pokeball del suo Koffing e si accinse a lanciarla. "Con piacere, Jessie!" esclamò.

Ma il suo entusiasmo venne spento all'istante quando Giselle, messa da parte la sua sorpresa, si rivolse a lui. "Aaah, adesso ho capito chi sei!" esclamò rivolta al giovanotto dai capelli azzurri. "Tu sei James, il peggior allievo della nostra accademia! So che hai preso i voti più bassi agli esami di ingresso!"

Il malcapitato James passò dalla sicurezza all'imbarazzo in mezzo secondo. "Ah? Ehm... ma... ma tu come fai a saperlo? Tu... tu non c'eri quando frequentavo la Pokemon Tech!" esclamò con una comica espressione di stupore.

Imperturbabile, Giselle alzò le spalle. "Oh, non è certo un segreto!" affermò. "Visto che siete qui per combinare qualche guaio, perchè non vi misurate in uno scontro di Pokemon? La vostra squadra contro quella della Pokemon Tech!"

"Che cosa?" esclamò infastidita Jessie, mentre si accingeva a mandare in campo il suo Ekans. "Okay, marmocchia! Adesso mi hai fatto proprio arrabbiare! Ti faccio vedere io cosa succede a prendersi gioco del Team Rocket! Vai, Ekans!"

"Ben detto, Jessie! Diamole una lezione!" ribattè James. "Tocca a te, Koffing!"

I due Pokemon apparvero davanti a Jessie e James, forse immaginando che sarebbe stata una passeggiata... ma si resero conto che non sarebbe stato così quando Giselle schioccò le dita e si rivolse ad un gruppetto di studenti. "Ragazzi! Accompagniamo gentilmente questi signori all'uscita, che ne dite?"

Con grande stupore e rammarico del Team Rocket, si fecero avanti almeno una decina di studenti, ognuno armato della sua Pokeball, e si schierarono accanto a lei e ad Ash! "Con piacere, Giselle!" esclamò una ragazzina, e come uno solo, gli allievi della Pokemon Tech fecero uscire i loro Pokemon - Rattata, Pidgey, Spearow, Geodude, Jigglypuff e molti altri che Ash non aveva ancora visto. Giselle stesse aveva fatto uscire il suo Graveler, che in queel momento si stava sgranchendo le mani pronto a dare una lezione al Team Rocket!

"A-A-Asp... Aspettate un momento!" balbettò Meowth di fronte a quello schieramento di Pokemon. "Ma... ma una battaglia di Pokemon non dovrebbe essere ad armi pari?"

"Poche storie e combattete!" tagliò corto Giselle. "Graveler! Cadutamassi!"

"Grrrrav!" Il Pokemon simile ad un macigno vivente si mise in posa e scagliò una raffica di pietre dal proprio stesso corpo, mentre il resto degli studenti della Pokemon Tech davano i loro comandi ai loro Pokemon... ed Ekans e Koffing strabuzzarono comicamente gli occhi e furono costretti a muoversi a zig-zag per evitare tutti i colpi che venivano scagliati loro addosso! Due dei sassi scagliati da Graveler li colpirono in pieno e si scaraventarono contro le rete, scuotendola con violenza e facendo perdere l'equilibrio a Jessie, James e Meowth, che agitarono scompostamente le braccia in aria nel vano tentativo di restare in piedi!

"Aaaaaah! Questo ballo non mi piace per nienteeeee!" si lamentò Meowth.

"Bel colpo, Giselle!" esclamò Ash. "Ed ora tocca a me! Pikachu! Usa Tuonoshock su Ekans e Koffing!"

"Pika pikachuuuuu!" rispose prontamente il topolino giallo, per poi scagliare una potente scarica elettrica contro i due Pokemon avversari. Il colpo andò a segno, e la scarica si diffuse rapidamente lungo la rete, investendo anche i malcapitati Jessie, James e Meowth... e dopo un paio di secondi, una potente esplosione scaraventò in aria tutti e cinque gli imbranati fuorilegge!

"Sigh... che tristezza. Mandato via due volte dalla stessa scuola..." si lamentò James.

"Io non ci sarei stato altri due minuti, tra quegli snob..." commentò Meowth.

Jessie strinse i denti per la rabbia. "E ancora non siamo riusciti a prendere quel Pikachu..."

"IL TEAM ROCKET RIPARTE ALLA VELOCITA' DELLA LUCEEEEE!" esclamarono tutti assieme, prima che loro, Ekans e Koffing si perdessero in lontananza...

Soddisfatta, Giselle si mise le mani sui fianchi e annuì. "Bene. E non fatevi più rivedere da queste parti." disse rivolta al Team Rocket, per quanto ormai non potessero più sentirla. Gli studenti, Joe compreso, applaudirono alla loro rappresentante, che si voltò verso Ash per fargli le congratulazioni. "E anche tu hai fatto un buon lavoro, Ash Ketchum. Degno di uno studente della Pokemon Tech."

"Grazie, Giselle! Sei in gamba anche tu!" rispose allegramente Ash, mentre Pikachu e Graveler si davano il cinque in segno di intesa.

 

oooooooooo

   

Quella sera, mentre il gruppo di Ash si apprestava a riprendere il viaggio...

"Allora, Joe, hai deciso di prendere una pausa." disse Giselle, guardando dritto negli occhi il ragazzino più piccolo. Un gruppetto di studenti dei primi anni era con loro per salutare Ash e il resto del gruppo... e tra essi, Ash ebe l'impressione di vedere anche i tre ragazzi più grandi che stavano interrogando Joe sul tapis-roulant.

Joe disse di sì con la testa. "Sì, è così... voglio dire, non me ne voglio andare per sempre. Dopotutto, i miei genitori hanno pagato per farmi studiare qui, e non voglio che i loro soldi vadano sprecati." affermò. "Ma... mi sono reso conto che ci sono delle cose che non si possono imparare sui libri."

Giselle accettò la risposta di Joe con un cenno della testa. "Sì, sono d'accordo. Anch'io ho imparato qualcosa oggi. D'ora in poi, cercherò di aiutare meglio i miei colleghi studenti. E non ci saranno più quelle sessioni di... allenamento speciale... che avete visto fare a Joe." rispose, rivolta al gruppo di Ash. Poi, senza perdere il sorriso, gettò uno sguardo ai tre "amici" di Joe. "Avete capito? Non siete autorizzati a trattare male nessuno degli altri studenti."

I tre ragazzi si misero sull'attenti con espressione imbarazzata. "S-sì, Giselle! Tutto chiaro!" esclamarono all'unisono.  

"A presto, Giselle. Tanti auguri..." cominciò a dire Joe, prima di guardare da un'altra parte con imbarazzo. "Ehm... e già che ci siamo, posso chiederti... se posso portare con me la tua foto?"

"Naturalmente. Anch'io ho foto dei miei amici." rispose prontamente la castana. "E anche una tua, ovviamente. Buona fortuna, Joe... e arrivederci a presto."

Ash sospirò con un pizzico di enfasi. "Hai visto, Misty? Quei due sì che sanno essere veri amici. Perchè non possiamo essere anche noi come loro?" chiese alla sua compagna dai capelli rossi.

La quale non esitò a dare una risposta. "Hmph. Te lo dico il perchè, Ash Ketchum." affermò storcendo il naso, per poi puntare un indice direttamente al petto di Ash, che si ritrasse imbarazzato. "Perchè LUI, al contrario di TE, non mi deve una bicicletta nuova!"

Pikachu sospirò rassegnato ed abbassò le orecchie. Aveva l'impressione che quella storia sarebbe andata avanti ancora per molto tempo.

"Pikachu..."

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

 

 

  
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