Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Roseline_    16/01/2023    2 recensioni
Perché il mio corpo reagisce così? È forse il modo in cui combatte?
La mia bocca sta diventando secca, e comincio a dubitare della mia intelligenza.
Adesso solo la letteratura riesce davvero a leggermi dentro.
«Che 'ntender no la può chi no la prova»
Genere: Angst, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Purin Fon/Paddy
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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«Brush...Brush...Brush»

Si muove tutto, e sembra di ondeggiare nel vuoto.
Sento una specie di tremore intorno a me.
Rimango immobile, e socchiudo lievemente le palpebre.

I miei capelli rossi sono sparsi intorno ai miei occhi, non permettendomi di vedere tutto con chiarezza; ricordo ciò che è successo alla perfezione: dal momento in cui sono comparsi gli alieni, a quando mi sono battuta contro Ghish; con un brivido involontario ripenso allo scontro con quest'ultimo...

Sembra che la temperatura si abbassi sempre di più, muovendoci a velocità della luce.

Cerco di vedere, attraverso il breve spiraglio di luce che mi è concesso dai fili di capelli, ciò che ho attorno.

Sono sicura di essere a bordo della navicella spaziale degli alieni, ed è esattamente come me la sarei potuta immaginare.

Ci sono almeno una ventina di oblò con accanto tanti piccoli divanetti rossi, che assomigliano leggermente a dei pouf; hanno degli strani motivi in blu e verde che ,unendosi tra di loro, formano la figura dello stesso drago disegnato nella spilla di Tart.

L'insopportabile rumore stridente di strani materiali è imperterrito; si sentono per l'esattezza : dei fischi, sibili e cori, una sorta di sinfonia suggestiva, la quale sembra essere originaria  da forze elettromagnetiche.

Questi posti a sedere  sono comodissimi, come pieni di piume morbide, e accoglienti; ricordano gli arredamenti presenti in case vecchio stile, o in negozi di oggetti d'antiquariato.

 Le altre sono anche'esse distese addormentate negli altri divanetti, e Puddy ha uno strano stelo di pianta conficcato in un fianco, ma per fortuna sembriamo essere sole...

Le mie mani e le caviglie sono entrambe legate da una strana erbaccia di un verde acceso, ed è appiccicosa; ovviamente siamo ancora tutte trasformate, dato che la metamorfosi non può essere interrotta dall'esterno, se non per eccessivo sfinimento fisico.

L'astronave è in tinta di colori chiari: il bianco, azzurro e viola, e dalle varie finestrelle si riesce a vedere il  meraviglioso cielo di un blu notte intenso, con singoli punti di luce.

Come faremo adesso a tornare a casa?

Questa è la domanda che mi affligge dal momento in cui mi sveglio, prendendo coscienza dell'ambiente in cui mi trovo.

Quei maledetti ci stanno rapendo, e portando in un pianeta sconosciuto...

Come reagiremo all'atmosfera di quel luogo?

Riusciremo a sopravvivere così lontane dal sole?

Mangerò qualcosa per cena?

Quest'ultima sembra non essere importante come le precedenti, ma nella mia scala di interessi si trova al primo posto.

All'improvviso sento delle voci, così provo a sporgermi con prudenza senza farmi notare, e noto una strana stanza: in tinta bianca, con qualche arco, e una serie di complicati dispositivi tecnologici con pulsanti su un piano orizzontale.

«Hai avvertito Kujaki che presto arriveremo nell'orbita Candese?»chiede una voce melodiosa.


«Non ancora» dice con voce piatta, e senza alcuna emozione ,quello che sembra essere Pai.

«Mh, capito! In effetti tende a essere piuttosto nervoso durante gli atterraggi... 
Le Mew Mew sono ancora svenute?» chiede subito dopo

«Dovrebbero, ma non si può mai essere troppo sicuri...Va a controllare.» risponde Pai sovrappensiero 

Spalanco gli occhi terrorizzata, e corro, il più silenziosamente possibile, di nuovo al divanetto.
Mi corico esattamente come prima, chiudendo gli occhi, e sperando non si accorga del respiro affannoso, o dei capelli leggermente scombinati.

Sento il piccolo scoppio di un'apparizione vicino la porta ad arco a tutto sesto, e dei passi affrettati di un alieno alto, con limpidi occhi blu.
Lo vedo controllare frettolosamente tutte quante , e tornare velocemente in quella che sembra essere un'autentica sala comandi.

Una volta definitivamente uscito, mi alzo quasi con un balzo , e sveglio faticosamente tutte le altre.

«Mhm, cosa diamine vuoi Strawberry? Torna a dormire!» dice Paddy con sonnolenza fra un gemito e l'altro.

«Oh, Paddy! Siamo dentro un maledetto disco volante! Non è questo il momento di dormire!» dice Lori quasi febbricitante.

A quel punto Paddy spalanca gli occhi, alzandosi immediatamente dal posto a sedere.

«Tenete, è per slacciare le piante.» dice Mina passandoci una forcina dei suoi due chignon.

A turno ci liberiamo tutte , guardandoci con circoscrizione, per trovare un possibile nascondiglio

«Intanto credo sia opportuno ritrasformarci, così sprecheremo meno energia, e successivamente spiare gli alieni, per provare a capire quanto dista la Terra dal luogo in cui ci stanno portando.»condiglia Loro meditando sulla situazione 

Acconsentiamo tutte, e ci ritrasformiamo , tenendo a portata di mano le spille.

«Oh, mio dio ragazze! Ma qui si muore di freddo...»dice Mina tremante

«Si ,hai ragione, probabilmente siamo molto più lontani dal sole, ma per fortuna la nostra costituzione è parecchio simile a quella degli alieni, dunque sarà solo questione di abitudine» risponde Pam intelligentemente 

Così cominciamo a incamminarci in un corridoio pieno di luci.

«Evidentemente gli alieni non posseggono delle telecamere, dato che per controllarci sono venuti di persona » rifletto ad alta voce

«Questo significa che fino a quando non si accorgono della nostra scomparsa possiamo stare tranquille.» chiarisce Pam con positività

Continuamo a camminare rimanendo unite tra di noi, ma un pensiero mi passa per la testa.

«Oh no, hanno preso Mash!
Non è più agganciato al mio cercapersone...»

«Ah, mannaggia! Pai lo starà analizzando in qualche stanza della tortura a quest'ora!» esclama Paddy con disperazione

«Cosa facciamo» domanda Mina rattristata 

«Andiamo avanti, non sappiamo nemmeno dove sia Mash, però abbiamo la certezza che sia molto difficile da distruggere, visto l'ultima volta...» confida Pam con chiarezza

«Qusto non significa che lo abbandonerò!» dico severamente

Sentiamo una rumorosa onda d'urto che ci fa  cadere malamente a terra.

«Ma che diamine succede!?»urla Paddy sconcertata

Iniziano a risuonare degli allarmi.

«Inizio entrata nell'orbita Candese»ripete una voce robotica di donna

«Questo cosa dovrebbe significare?» dice una Mina terrorizzata

«Non lo so» dico preoccupata

«Non sono più lì! Non capisco cosa sia successo...»

«Ti avevo dato solo un compito!» risponde Pai rabbiosamente 

Ci guardiamo spaventate , e subito dopo ci accorgiamo che qualcuno sta venendo proprio verso di noi; dunque iniziamo a correre dal lato opposto , superando parecchie stanze a forma di semi cerchio e lampade infuocate appese al soffitto a forma di clessidra.

Il corridoio sembra non finire mai, quasi come un labirinto infinito, ma ad un certo punto intravediamo una porta aperta di fronte a noi, la attraversiamo ed entrano in una sottospecie di magazzino delle scorte , con alimenti di vario tipo impagliati; alcuni di essi somigliano a cibi e bevande terrestre ,mentre altri sembrano più sabbioline colorate, o gelatine dall'aspetto poco invitante.

«Nascondiamoci! » suggerisce Pam ,con l'aspetto un po' trasandato

Gaudo le mie compagne, vestite come alla festa di Paddy, prima che ci trasformassimo.
Siamo ancora in abito da sera, e del tutto fuori posto in quell'ambiente così serio e freddo.

Io,Mina e Pam entriamo dentro un armadietto in legno d'olmo, mentre Paddy e Lori  si nascondono sotto un ampio scrittoio grigio molto ammaccato.

Rimaniamo lì per un bel po' di tempo, senza emettere il minimo rumore, fino a che non sentiamo di nuovo la stessa voce robotica:

«L'atterraggio avverrà fra mezz'ora esatta, si prega di allacciare le cinture di sicurezza »

«Oh, no! Significa che siamo già all'interno del loro pianeta?!» urla Mina fuori di sé

«Tecnicamente non sappiamo per quanto tempo siamo state fuori gioco...
Potrebbero essere passati giorni.»dice Pam in tono risoluto

Usciamo fuori dai nascondigli per prepararci all'atterraggio in un luogo più confortevole, ma nello stesso istante in cui mettiamo piede fuori dalla porta, ci si smaterializzano davanti tutti e sette gli alieni.

«Pilota automatico attivato» ripete atona la voce robotica

Sembrano arrabbiati e pronti al combattimento.

«Vi facciamo un'offerta: dateci le vostre spille, e noi eviteremo di attaccarvi per il momento» dice Tart in tono persuasivo

«Te lo puoi scordare » dico con un sibilo

«Mew Berry metamorfosi »

«Mew Mina metamorfosi »

«Mew Lori metamorfosi»

«Mew Paddy metamorfosi »

«Mew Pam metamorfosi»

Le spille si illuminano di una luce fluorescente , e compiono la loro trasformazione.

«Bene, avete scelto voi la via più difficile! » dice lo stesso Tart in modo più risentito di prima

Così cominciano gli attacchi, con lampi di luce accecanti da ogni parte, e continue turbolenze.

Ghish mi osserva combattere senza muovere un muscolo, come se fosse uno spettatore di un film mai pagato.

Combatto contro due alieni che non conosco , e che mettono a dura prova le mie potenzialità; ad un certo punto si sincronizzano, lanciandomi una scarica elettrica che mi catapulta dal lato opposto del corrido , schiacciandomi al muro; vedo Ghish avanzare verso di me.

Si abbassa alla mia altezza, e con il respiro caldo che mi sfiora l'orecchio da gatto sussurra:

«Che c'è micetta? Gli altri non ti riservano la stessa dolcezza nello sconfiggerti che ti riservo io?»

Con le ultime forze rimaste provo a rimettermi in piedi, e stringendo il pugno destro lo colpisco rabbiosamente dritto nel naso.

Lo vedo indietreggiare di qualche metro, tenendosi con entrambe le mani il punto dolente.

«Non ho sentito bene, prova a ripetere.» dico respirando affannosamente , e lanciandogli contemporaneamente uno sguardo omicida

Stringe i denti bianchi e le zanne perfettamente affilate con furia; spalanca i grandi  occhi gialli fissandomi il guanto rosso e sibila:

«Questa me la paghi piccola»  fecando un ghigno che non promette nulla di buono











«Ah, diamine Tart! Ti detesto più di ogni altra cosa in questo momento!»
dico con voce mesta e arrabbiata 

Le mie gambe e ginocchia non sono mai state così doloranti , oltre al fatto che presento enormi lividi bluastri giganti in svariate parti del corpo.

Tart continua a molestarmi con duri colpi, mirati a farmi del male; sembra non fermarsi mai, ma ciò che mi scandalizza maggiormente è: il suo essere così compiaciuto delle mie sconfitte, degli errori che commetto nel colpire, o dalla differenza di bravura e astuzia che emerge combattendo.

«Farò in modo che tu mi pregherai di smetterla.
Non ti comporterai più come se fossi una mia pari, ma avrai paura di me, come sarebbe sempre dovuto essere!
Non sopporto la tua sicurezza nel provocarmi, e non pensare che sia finita, perché è appena cominciata! »

Non ricordo di averlo mai visto con così tanta tenacia e sicurezza.

«Sai cosa mi fa paura? Il tuo enorme egocentrismo che un giorno potrebbe schiacciarci tutti!»

Il suo volto assune un'espressione fra lo sconcerto e l'incredulo, come se non avesse altre parole per contestare la veridicità della mia frase.

«Te la farò pagare, Puddy. Questa è una promessa.»















Tento di trovare una via d'uscita dal corridoio , per potermi riparare dai continui attacchi alieni, ma Pai mi si para davanti prima che possa pensare a qualsiasi soluzione.

«Posso vedere gli ingranaggi della tua testa girare Mew Mew» dice con la sua solita espressione seria e portatrice di giudizi.

«I miei ingranaggi girano costantemente per tua  informazione!» rispondo risentita.

Pai ha quel potere di farmi sentire stupida con un solo sguardo; mi sento sempre giudicata ,e sotto osservazione quando lui è nei paraggi.
Alle volte è come se fossi più piccola della mia stessa età, non abbastanza matura o intelligente per contrastare l'enorme potenziale naturale dell'alieno.

«Bene, vediamo quanto velocemente allora...» contrasta con uno di quei suoi rari sorrisi furbi pieni di superiorità.

Scompare velocemente dalla mia vista, per poi riapparire dietro di me , e smaterializzarsi di nuovo in un altro angolo della stanza ,dal quale mi sarebbe venuto praticamente impossibile contrastare il suo attacco, difatti vengo colpita in pieno petto, annaspando e soffocando con la mia stessa saliva.

Sono esausta e con poche forze , nonostante il mio sguardo cerchi di sostenere il suo.

Schivo dei potenti colpi in direzione della spalla ,ma il mio vestito verde si riempie di tagli, e le mie nacchere cadono a qualche metro da me, anche se riesco a riprenderle con velocità.

In un breve istante di concentrazione noto quanto sia pulita minuziosamente la navicella: in ogni mattonella è possibile riflettere il proprio volto ,e le pareti sono così lucide da risultare appena dipinte.

Pai si avvicina lentamente a me con passi misurati e precisi.

Lo guardo coraggiosamente nei profondi occhi viola, mentre sistema leggermente i suoi scaldamuscoli sui polsi.
Poggia il suo pollice all'altezza del mio mento, schiudendo di poco le mie labbra.
Sento il suo sguardo  scivolare sulla mia gola e per un lungo istante si concentra sul mio collo, con il ventaglio pronto a colpirmi nella sua mano.

I muscoli della mia mascella  si irrigidiscono, e il suo labbro si arriccia per la derisione.

Alza la sua arma verso il mio volto, trascinandola con una lentezza insopportabile fino alla mia spalla sinistra,e si diffonde in me una fresca sensazione di formicolio.

Ad un certo punto però i suoi occhi diventano freddi e inspressivi.

«Ti farò pentire di essere stata scelta da quel biondo ossigenato ragazzina!»

«Io sono stata scelta dalla Terra » affermo con sicurezza, facendo riapparire le mie nacchere terrorizzata dal suo improvviso cambiamento di espressione.

Ogni nervo del mio corpo si incendia, facendomi capire la gravità del pericolo in cui siamo finite.











Guardo alla mia sinistra ,e vedo tutte e quattro le mie compagne in seria difficoltà.

Non so che fare...

Ghish ha un'espressione agguerrita, come se niente lo spaventasse, io invece sento una paura irrefrenabile.

Guardo sul tetto, e osservo attentamente le luci ,sono tutte collegate tra di loro...

Faccio un balzo verso Mew Zakuro, avvicinandomi alla sua schiena.

«Ehi, riesci a sentirmi?»

«Strawberry?! Sono leggermente impegnata!» dice mentre scaglia la sua arma verso un nemico

«Ho un'idea» affermo piena di iniziativa 

«Strawberry stiamo letteralmente atterrando» mi risponde con una nota di incredulità

«Proprio per questo! Creremo un po' di scompiglio...» dico sorridendo furbamente 

Mi guarda con poca fiducia, quindi la trascino dietro una parete turchese per esporle il mio piano.

«Ehi lupetta! Lo vedo che ti stai nascondendo con il gattino...Sú uscite fuori dalla tana!» 

Un alieno dalla carnagione grigiastra, e i capelli dello stesso viola intenso di Pai si aggira nel corridoio, tentando di scovarci.

Vedo Pam guardarlo disgustata, ma decido di non indagare...

«Ascolta, le luci sono tutte collegate dallo stesso filo conduttore, questo significa che se spezzi una qualsiasi bolla luminosa, tutte le altre si spegneranno automaticamente! »


La loro tecnologia sembra in qualche modo diversa dalla nostra, come più avanzata , ma prodotta da risorse differenti, ad esempio: ciò che produce luce, non sono né delle lampadine, né delle candele , sembrano più simili a delle sfere illuminate di luce propria  con una fiamma interna, la quale persiste con l'energia elettrica interna al filo conduttore; altri strani apparecchi tecnologici sono quei sottospecie di computer con gli schermi rialzati che vidi qualche ora fa nella sala comandi : hanno lo sfondo bluastro , e sono presenti una serie di dati inseriti secondo un preciso ordine, accompagnati da percentuali e strane statistiche; per non parlare di tutti quegli strani pulsanti fluo, e leve metalliche...

«Ok, ho capito! Vuoi che ne colpisca una con la frusta!» mi chiede Pam di colpo, spalancando gli occhi.

«Si , esatto! Non sono sicura funzionerà, ma non abbiamo altra scelta...»

«Ok, allora vad- AH!»

Pam viene presa d'assalto dall'alieno di pochi minuti fa, che adesso tiene stretta in una morsa la sua coda da lupo bianco; è molto più grande di lei, di almeno una quindicina d'anni, e sembra anche parecchio più forte.

Provo ad aiutare Pam, ma d'improvviso sento una voce dietro di me:

«Ehi, micetta! Non sapevo fossi un tipo da voyerismo»

«Cosa?! Ma che diamine dici razza di pervertito!»

 Mi lancia un occhiolino sfacciato ,colpendomi subito dopo con un'onda elettromagnetica, generata dai suoi sai, che riesco a schivare solo buttandomi sopra qualcuno...

«Ma come diamine ti muovi?!» mi dice una Puddy molto scocciata dal pavimento.

«Scusa, scusa, scusa!» dico frettolosamente, tornando al combattimento con Ghish.

La navicella termola sempre di più, e da un vicino oblò scorgo uno strano paesaggio di un bianco cristallino.

«Prepararsi all'atteraghio fra: 10-9-»

«Cosa pensi che otterrete?! Noi non abbiamo nulla che vi possa aiutare! »
Urlo sempre più nel panico...

«Parte del vostro DNA sarà sufficiente, insieme alla soddisfatta vendetta che mia nonna avrà su di voi! »dice ghignando

«Tua nonna?!»

«8-7-6-»

«Nostra nonna fu una valorosissima guerriera, potente e giusta con i suoi nemici; voi ,in un suo attimo di misericordia, l'avete tradita , rubandole l'anima con la sua magia»

«Ma noi non abbiamo fatto niente!» grido ancora una volta con le lacrime che mi oscurano la vista.

«Non capisci?! Tutto gira intorno a voi!
 
É stata uccisa in modo che TU e le tue amiche poteste trasformarvi in delle scuse per guerriere.

Lei è stata la nostra guida: attraverso i suoi libri che ci hanno trasmesso la sua immensa cultura , e il suo incredibile amor di patria, il quale è stato scambiato , a causa delle vostre "armi", in abbandono del campo di battaglia, poiché i suoi resti non sono stati neanche rintracciabili per la potenza nucleare delle bombe, se non attraverso degli stupidi fossili anni dopo, gettando fango fino a poco tempo fa' sul nostro nome!

Adesso però è tutto finito; hanno autorizzato la nostra missione riportando giustizia alla nostra famiglia, dopo anni e anni di voci e sguardi pieni di ribrezzo, la gente è tornata ad ammirarci per la nostra forza e coraggio, ma cosa più importante, onora il ricordo di: "Juleka Ikisatashi"!»

«5-4-»

Parla con voce piena di orgoglio e rabbia focosa, sarebbe pronto a fare qualsiasi cosa per la propria famiglia...

Sfodero il fiocco del cuore, e lo punto contro di lui.

Si avvicina finché non siamo l'uno di fronte all'altro, io con il mio cuore rosa di peluche , e lui con due coltelli argentei affilati.

È molto alto visto da così vicino ,circa 1.85; io sono almeno venti centimetri più bassa.

Cominciamo a combattere prendendoci a calci e dandoci schiaffi.

«3-2-»

«Sappi che non vi renderemo la vita affatto facile!» dico distratta dai continui assalti

«Sarà un piacere punirti ogni notte micetta» dice prendendomi di forza la coda, cominciando a torcerla malamente.

«Smettila subito maniaco che non sei altro!» 

I peli mi si rizzano, senza riuscire a fermarli, non sento solo dolore...

La sensazione dei suoi bicibiti vicino le mie orecchie da felino e le sue mani nella mia coda mi fanno sentire in modo strano.

Improvvisamente penso a Mark...

Cosa farà quando non riuscirà a contattarmi?

Quando non risponderò alla sue email della domenica che cominceranno ad accumularsi?

Chiamerà mia madre?

Oh no, mia madre!

La mia povera madre sarà preoccupatissima a quest'ora...

I miei genitori saranno già andati a casa di Paddy per mettermi in punizione a vita?

Quanto tempo è passato?

Nello spazio il tempo può scorrere più lentamente?

Questo significa che potrebbero già essere passati giorni...

Comincio a pensare alle cose più disparate, mentre Ghish continua a torturarmi le orecchie e la coda.
[08:35, 16/1/2023] ♪: «Sei un bipolare con disturbi dell'umore, malefico goblin!»

«Tu si che sai come descrivere qualcuno»

La vicina di Paddy si starà occupando dei suoi fratellini e della sua sorellina, o li ha abbandonati in mezzo ad una strada?

E gli invitati della festa?

Cosa avranno pensato dopo non aver trovato nessuno?

Ci avranno sicuramente tempestato di telefonate...

«-0»

«Apertura porte»

Delle barriere gialle si disattivano, ed ecco che si spalancano due giganti portoni grigio perla

«Finalmente a casa!» pronuncia uno degli alieni psicopatici

Oh, no! Adesso siamo davvero nei guai...

Penso guardando il surreale paesaggio innevato di fronte ai miei occhi, con una serie di sguardi pieni di interesse , e orecchie prominenti.


Buongiorno a tutti, oggi è il giorno più difficile della settimana ,quindi vi auguro tanta fortuna🐞
La sezione commenti si sente molto sola, dunque se vi va lasciate pure una recensione, positiva o negativa che sià. 
Grazie per essere arrivati fino a qui, siete stati bravixximi!😚
   
 
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