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Autore: Nolowende    19/01/2023    0 recensioni
Forse a Mandos otterresti almeno l'oblio. E non puoi permetterlo. Le tue colpe sono troppo pesanti perché tu possa permetterti di dimenticarle.
Hai giurato di vivere solo per ricordare.
E per quanto faccia male, speri che il tuo dono basti a narrare ciò che ancora tormenta i tuoi sogni.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maglor
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un tempo la tua voce avrebbe sovrastato il rollio delle onde. Avresti avuto la forza di gridare fino a quando non fosse tutto finito, fino a quando le tue parole non si fossero spente insieme alla tua vita.
Se non fossi troppo stanco per vivere, e persino per morire...
È troppo tardi per tornare indietro. Forse lo hai saputo già nel momento in cui le parole del Giuramento hanno invaso l'aria, senza ricordare quando avessi iniziato a usare la voce per promettere sangue e distruzione. Anche allora non pensavi di essere condannato a sopravvivere solo per poter pronunciare ancora un lamento funebre.
Tutti gli altri forse già sapevano che anche loro sarebbero bruciati nelle fiamme che avrebbero appiccato - solo a te non è stato concesso di andare incontro al destino che avevano tracciato nel sangue.
Non è stato per la pietà di Ilúvatar.
Forse tu, tuo padre e tutti coloro che vi hanno seguiti hanno smesso di meritare di vivere quando le vostre spade hanno macchiato di sangue Alqualondë. Se ti fosse stato assegnato lo stesso destino dei suoi fratelli, potresti averne gioito, anche sapendo che non sareste mai tornati a vedere la luce.
Ora, anche sotto il sole che brucia ogni parte di te fuorché la voce, l'oscurità sembra più fitta di quella che ha avvolto Valinor il giorno in cui tutto è precipitato.
Questo è l'unico futuro che ti aspetta. Questo, o una morte che non riesci ancora a convincerti a raggiungere.
Forse a Mandos otterresti almeno l'oblio. E non puoi permetterlo. Le tue colpe sono troppo pesanti perché tu possa permetterti di dimenticarle.
Hai giurato di vivere solo per ricordare. 
E per quanto faccia male, speri che il tuo dono basti a narrare ciò che ancora tormenta i tuoi sogni.
Tutti quegli anni di sangue e sofferenza non possono essere cancellati. Versare nel mondo ciò che ti hanno lasciato, senza nessuno che possa ascoltare, nessuno che possa capire, non ti salverà.
Ma qualcuno deve sapere, ricordare ciò che è andato in rovina - anche solo i gabbiani che gridano e gemono sopra di te. 
Corpi forti e pieni di vita, che non avrebbero mai dovuto conoscere cicatrici. Sorrisi fieri destinati a durare per sempre. Mani abili per creare, non per uccidere.
Come siete potuti arrivare a questo?
Pentirsi non serve più a nulla. E non sono solo le bruciature sulla tua mano a ricordartelo, quanto le notti in cui il modo in cui Russandol[1] ti ha guardato prima di fuggire brucia nei tuoi sogni, e ti svegli gridando.
Sei certo che l'ombra nei suoi occhi si sia infiltrata dentro di te ora, ma tu non cederai al richiamo del mare come lui ha ceduto a quello del fuoco. Non sei ancora degno di essere libero.
Tutto il peso del sangue che avete versato deve ricadere su di te ora. Se non hai ancora raggiunto la tua famiglia, è solo per pagare il prezzo delle vostre azioni. Giungerà l'ultima battaglia e la tua voce - la voce che tua madre ti aveva donato per cantare di vita e di gloria, non per pronunciare una promessa di morte - sarà consumata prima che tu possa ottenere un perdono che hai smesso da tempo di desiderare.
Ma tu canterai ancora. Rimembrerai la forza di Russandol anche se non è servita a farlo restare. Ricorderai l'orgoglio di Tyelkormo[2] anche se ha solo accelerato la sua fine. Piangerai le ceneri di Telvo[3], l'ultimo sguardo di Carnistir[4], rivolto a rimpianti segreti, il sorriso sul volto di Pityo[5] mentre cadeva, e il nome di Tyelperinquar[6] nell'ultimo respiro di Curvo[7]. 
Le tue parole e i tuoi sogni sono l'unico modo in cui potrai rivederli. Loro forse troveranno la pace - ma tu non puoi lasciare che accada anche a te.
La tua unica speranza che almeno i tuoi figli siano salvi - che si siano riuniti alla loro famiglia, a coloro che hanno salvato Endórë[8] invece di sfregiarla, e che abbiano ottenuto la vita che meritano, guarendo dalle loro ferite in un mondo rinato. La tua unica preghiera è che tuo nipote torni a casa prima che sia troppo tardi, e che la luce nel cielo, per quanto flebile rispetto a quella degli Alberi, basti a donare conforto a tua madre. A volte ti chiedi ancora se sentano la tua mancanza.
Ma il loro disgusto è qualcosa che non potrai mai affrontare. Non puoi andare a cercarli, anche se sono tutto ciò che ti resta.
Puoi solo restare qui, cantare un'elegia per la bellezza e l'amore infranti, e lasciare che le tue lacrime si fondano con la marea.
Padre, perché ci hai condannato?






Note:
Il titolo viene da Dead boy's poem dei Nightwish.

[1]: Maedhros

[2]: Celegorm

[3]: Amrod

[4]: Caranthir

[5]: Amras

[6]: Celebrimbor

[7]: Curufin

[8]: Terra di Mezzo

 

   
 
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