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Autore: Risa_chan    22/01/2023    3 recensioni
Naruto è un tenete dei marines prossimo al congedo a causa di un grave ferimento durante una missione. Decide di comprare un coniglietto nano all'insaputa del suo ragazzo Sasuke, il quale ha qualcosa da ridire a riguardo.
[One Shot scritta per L'Happy Bunny New Year challenge indetta dal gruppo fb Hurt/confort Italia] [La storia è stata revisionata]
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Baileys

 

Introduzione

 One Shot scritta per #HappyBunnyNewYear #challengedelweekend indetta dal gruppo fb Hurt/confort Italia
 
Questo è la mia prima fanfiction “h/c” non so se sono riuscita a rendere bene il genere,  e di avere reso IC i personaggi.
Spero vi piaccia.
 
Kiss
Risa
 
Edit: Revisionata e corretta

FANDOM: Naruto
TITOLO: Baileys
PERSONAGGI: Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki, Kiba Inuzuka
Coppia: SasuNaru
AVVERTIMENTI: Modern AU, OOC (spero non troppo)
PACCHETTO PROMNT[1]
1987
Fuoco 🔥
Droga 
"Vedo la pietra che ti appesantisce gli occhi,
Vedo la spina che ti trafigge il fianco"
"Sono proprio contento di essere vivo, tutto d'un pezzo, e prossimo al congedo. Certo, vivo in un mondo di m*rda, questo sì, ma sono vivo... E non ho più paura."
 
 
***
 

 
Lo scampanellio della porta lo destò dai suoi pensieri.
Sasuke imprecò e chiuse il rubinetto del lavello. Si asciugò in fretta le mani insaponate sul grembiule, poi di corsa, andò ad aprire la porta.
Era un ragazzo sconosciuto: aveva capelli castani arruffati, occhi grandi e scuri che gli davano un aspetto canino. Teneva in mano una scatola con dei grossi buchi sia sui lati, sia sul coperchio.
“Posso esserle utile?”  
“Sono del negozio di animali signore,” rispose, “sto consegnando un coniglio Ariete per il tenente Uzumaki Naruto.”
“Deve esserci un errore…” provò a dire ma il ragazzo insisté: “nessun errore. Sono venuti ieri da noi un ragazzo dagli occhi azzurri accompagnato da uno strano tipo pallido come la morte. Hanno scelto e pagato questo esemplare.”
Con una delicatezza incredibile gli passò la scatola, poi prese un foglietto dalla tasca.
“Mi hanno chiesto di consegnarlo all’indirizzo scritto qui sopra,” gli piazzò il foglietto davanti al viso, dove effettivamente era annotato l’indirizzo di casa loro.
 “Vede, nessun errore.”
Sasuke aprì leggermente la scatola e subito un musetto nero spuntò fuori annusando il suo odore. Non ci poteva credere, aveva lasciato Naruto da solo per un fottuto pomeriggio…
“Hai detto con un ragazzo pallido?”
Il ragazzo annuì: “Sissignore!” indicò un camioncino con scritto Inuzuka Pet Shop, “vi vado a prendere anche la gabbia.”
Maledetto Sai!
Naruto era convalescente e l’unica cosa di cui aveva bisogno era di riposo assoluto, non di andare in giro a comprare animali domestici.
La colpa era la sua perché aveva avuto fiducia di due idioti, sperando mantenessero fede alla promessa che gli avevano fatto rispettando le direttive del dottore.
Rientrò con la scatoletta e la gabbia depositandole in salotto.
Al piano di sopra, Naruto riposava ancora; Sasuke voleva che continuasse a farlo. Avrebbe prima finito di lavare i piatti, poi avrebbe sistemato la bestiola.
Ebbe giusto il tempo di sciacquare i piatti e metterli ad asciugare, che sentì dei passi scendere le scale.
Si affacciò e beccò Naruto sul corridoio. “Dove stai andando?”
Era bello il suo tenente, aveva le spalle larghe, le gambe lunghe, gli occhi brillanti e capelli biondi tagliati cortissimi; nonostante fosse debole e smagrito, non aveva perso il suo aspetto rassicurante e imponente.
Naruto era un marines impegnato nella guerra in Iraq fino a poco tempo prima; purtroppo, durante una ricognizione lui e la sua squadra era rimasto vittima di un esplosione, la quale gli aveva inflitto lesioni gravi a tal punto da costringerlo a passare sei mesi in un ospedale militare.
Naruto si morse il labbro inferiore un paio di volte. “Per caso è arrivato qualcosa?”
Sasuke si mise le mani nei fianchi.  “Doveva arrivare qualcosa? e esattamente cosa?”
Naruto fece un mezzo sorriso ma non ebbe il tempo di rispondere perché Sasuke aggiunse: “la cosa è in salotto.”
Il suo uomo esultò: “meno male!”
Veloce entrò in salotto seguito a ruota da Sasuke.  Aprì la scatola per permettere al coniglietto di uscire.  Naruto lasciò l’animale sul tavolo senza avvicinarsi troppo o cercare di accarezzarlo. Teneva il braccio sul tavolo con la mano protesa verso il coniglietto come a volersi presentare.
“Ciao Baileys, io sono Naruto, piacere di conoscerti.”
Sasuke era esterrefatto: “Gli hai già dato un nome?”
“Ssssst, parla piano o lo spaventerai,” lo rimproverò Naruto.
Baileys era di colore nero blu, il musetto leggermente schiacciato e lunghe orecchie cadenti; girava la testa da una parte e l’altra, annusava l’aria e si muoveva lentamente. Stava sondando il nuovo ambiente; ci volle poco prima che permettesse a Naruto di accarezzarlo e, finalmente, prenderlo in braccio.
“Sei un amore!” esclamò colmo di gioia Naruto.
Lo prese tra le mani, stringendolo delicatamente, per metterlo nella sua nuova casa dotata di tutti i confort: mangiatoia, dispenser per l’acqua, coperte colorate, giochini e inoltre, la gabbia aveva delle rotelle per poterla muovere con facilità.
“Lui è Sasuke, è un po’ Teme[2]” disse rivolto al coniglio, “ma sa essere un grande e poi lo amo da morire. Sono sicuro che andrete d’accordo.”
Sasuke sbuffò incapace di credere alle proprie orecchie: “Usuratonkachi…[3]
Naruto invece di arrabbiarsi, scoppiò a ridere. “Potresti riempire il dispenser dell’acqua per Baileys per favore?” chiese passandogli il cilindro.
Sasuke afferrò il contenitore senza però muoversi da lì. “Ma cosa gli daremo da mangiare?”
“Fieno ed erba, oppure cibo adatto per lui,” rispose, “a proposito ne ho comprato una confezione ieri, l’ho nascosta in garage, puoi andare a prendere anche quella?”
Sasuke voleva ribattere, invece, fece come il suo ragazzo gli aveva chiesto di fare.
 Non era arrabbiato tanto per l’animale in sé, piuttosto per il momento in cui aveva deciso di comprarlo.  Naruto non si era ripreso ancora  del tutto, aveva incubi la notte: lo aveva sorpreso più volte a fissare le fiamme del fuoco del caminetto con terrore, eppure non parlava mai di quello che gli  era accaduto, ignorava il dolore che provava ancora come se non ci fosse.
Naruto stava beatamente giocando con il suo nuovo amico. Sasuke gli passò il dispenser e il ragazzo lo agganciò alla gabbia.
“E’ ora del antibiotico, te lo vado a prendere,” disse Sasuke passandogli anche il sacchetto del cibo.
“Non succede niente se lo prendo più tardi,” rispose Naruto. Aprì il sacco per lasciar cadere un po' di pellet dentro la mangiatoia.
“Invece sì,” si arrabbiò Sasuke, “e per favore potresti sedere sul divano piuttosto che sul pavimento?”
Naruto lo accontentò, sistemandosi sul divano proprio di fronte alla gabbia. “Mi spieghi perché te la prendi tanto?”
Sasuke fece finta di non aver sentito la domanda; non voleva litigare, Naruto non era nelle condizioni per affrontare una discussione. Andò a prendere una pasticca con un bicchiere d’acqua.
“Tieni,” disse Sasuke. Stranamente obbediente, Naruto ingoiò la pasticca, appoggiò il bicchiere vuoto sul tavolino.
Con una mano fece segno a Sasuke di sedersi accanto al lui. “Allora?” chiese mentre il suo ragazzo gli si accomodava vicino.
“Allora cosa?”
Naruto gli lanciò un occhiata  eloquente: “sei troppo ansioso, sto bene.”
Sasuke gli fece il verso: “sei troppo ansioso, sto bene, dice!”
“Sto davvero molto meglio. Non puoi continuare a trattarmi come un oggetto di vetro che potrebbe andare in mille pezzi.”
Sasuke chiuse gli occhi, avrebbe voluto urlare ma non poteva fare agitare Naruto più del dovuto e inoltre avrebbe spaventato il coniglio.
“Hai subito una perforazione al polmone, la quale ha portato come conseguenze insufficienza respiratoria e la polmonite che ti ha colpito in fase post operatoria,” disse con un filo di voce, “non so se te lo ricordi ma io si: hai rischiato di morire Naruto.”
Sasuke era un fiume in piena. “Se questo non bastasse hai dovuto affrontare cose indicibili, morte e distruzione, patito il caldo del deserto, e chi sa cos’altro, eppure tu ti rifiuti di parlarne con me. Sembri felice e contento come se fossi tornato da una vacanza ai caraibi e io…lasciamo perdere!” Sasuke fece per alzarsi dal divano ma Naruto glielo impedì. Gli afferrò il polso costringendolo a tornare seduto. Sasuke cercò di voltare il viso da un'altra parte.
“Sasuke guardami,” delicatamente gli prese il viso e puntò quei fari blu nei suoi occhi. Gli accarezzò il viso prima di sporsi e baciarlo.
I baci di Naruto erano intensi e struggenti, era come se ogni volta gli stesse dando il suo ultimo, gli facevano tremare le budella, lo lasciavano senza fiato.
“E’ vero, ci vorrà più tempo per superare ogni cosa, ma sono contento,” cominciò Naruto, "sono proprio contento di essere vivo, tutto d'un pezzo, e prossimo al congedo. Certo, vivo in un mondo di m*rda, questo sì, ma sono vivo... E non ho più paura."
Naruto sorrise, gli diede un altro bacio prima di continuare il suo discorso: “finché ho te so di poter affrontare tutto! Mi dispiace solo di non aver capito di cosa avessi bisogno.” Si mise una mano nel cuore, le piastrine da soldato tintinnarono. “Ti prometto solennemente che seguirò le prescrizioni mediche, cercherò di non tenermi dentro tutto e parlare con te, di come mi sento, di quello che ho passato. Lo sai, quando prometto qualcosa non cambio idea finché non l’ho mantenuta.”
Finalmente Sasuke sorrise, gli diede una leggera spinta alla spalla. “Affare fatto.”
Naruto reclamò le sue labbra ancora una volta, spingendo Sasuke disteso sul divano, e avrebbero potuto continuare così per molto tempo se un rumore non li avesse distolti.
Baileys stava rosicchiando un piccolo gioco tra le coperte beato e tranquillo. Sia Sasuke sia Naruto lo osservarono giocare.
“Perché tra tanti animali hai scelto proprio il coniglio?” chiese Sasuke.
“E’ simbolo di rinascita, fertilità e” alzò le sopracciglia maliziosamente, “Sesso.”
Naruto Uzumaki era un idiota, ma era il suo idiota.
Lo amava più di qualsiasi persona al mondo e questo bastava a placare tutte le sue paure: avrebbero affrontato qualsiasi cosa, pure il fuoco, perché erano insieme e nulla avrebbe potuto batterli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

[1] I prompt che ho scelto di usare sono quelli in grassetto.
[2] Parola giapponese per bastardo, è il modo in cui a volte Naruto chiama Sasuke.
[3] Perdente, nel canon diventa il modo affettuoso di chiamare Naruto.
   
 
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