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Autore: VigilanzaCostante    24/01/2023    1 recensioni
"E, d’altra parte, appare anche stupido come motivo di litigio. Albus non può davvero essere arrabbiato perché il suo migliore amico si è fidanzato con sua cugina. È stupido, e infantile; di anni ne hanno diciassette, non quattordici, e i rapporti non sono separati l’uno dall’altro con del filo spinato."
|Storia scritta per il compleanno di Futeki
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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A Futeki, a cui sto regalando una storia angst il giorno del suo compleanno, ma augurandole tutto il contrario: non meriti neanche un goccio di tristezza blu. Spero che questa storia abbia il sapore del verde.

 
Rapporti e filo spinato

 

«Ciao».

«Ciao».

 
Un respiro un po’ più pesante, un sorriso teso. Nessuno da fuori penserebbe che c’è qualcosa che non va, ma loro lo sanno. Lo sanno perché Albus strascica il piede avanti e indietro con fare fin troppo meccanico, e Scorpius sta continuando a giocare con le sue dita, nascoste dietro la schiena. E se non si conoscessero, se non sapessero con esattezza quali tic adotta l’altro nei momenti di tensione, sarebbe più facile. Più facile salutarsi in mezzo ai corridoi facendo finta di niente, più facile accettare che a volte i rapporti cambiano, si incrinano, si sfaldano. Forse sarebbe più facile farla crollare, quella loro amicizia, se fosse superficiale, di passaggio. Ma non lo è, non lo è mai stata.
E, d’altra parte, appare anche stupido come motivo di litigio. Albus non può davvero essere arrabbiato perché il suo migliore amico si è fidanzato con sua cugina. È stupido, e infantile; di anni ne hanno diciassette, non quattordici, e i rapporti non sono separati l’uno dall’altro con del filo spinato.
 
«Come stai? Hai studiato pozioni?» è un tentativo maldestro di pace.

«Non ho capito l’ultimo argomento» è una risposta pragmatica, da estraneo.

 
Albus continua a strascicare il piede avanti e indietro, Scorpius ha smesso di sentire dolore ai polpastrelli.
Tra poco arriverà Rose, scoccherà un bacio sulla guancia al cugino e si farà cingere il braccio da Scorpius. Albus sorriderà, fingendo di non essere infastidito, di non sentirsi escluso. Guarderà lontano per lasciare loro una privacy che – nella sua testa – non hanno nemmeno diritto di avere. Ma in quel preciso momento è il silenzio che fa da padrone, non c’è traccia di capelli rossi e sorrisi veri.
 
«Mi manchi» è la verità esposta su un piatto d’argento.

«Lo so» è la risposta crudele di un animo ferito.

 
«Dai, Al, non mi stai nemmeno guardando negli occhi, non me lo merito» e Scorpius, mentre pronuncia quella frase, sente vibrante il tono di supplica. Eppure, sa di aver ragione. Anche Albus sa che ha ragione.
«Egoisticamente speravo di essere l’unico in grado di capirti sul serio».
«Ma lo sei… lo sarai sempre, questo non riesci a capirlo?» il livore nella sua voce ora è chiaro, Scorpius è arrabbiato.
«Non è così che funziona. Lei ora è la tua ragazza, e dato che è mia cugina devo almeno sperare che tu possa essere vero e sincero con lei. Se fosse qualcun altro, qualsiasi altro, potrei sperare in segreto che tu non ti faccia conoscere come ti conosco io. Invece è mia cugina, devo augurarvi il meglio, anche se mi fa male» Albus è esasperato, ma non urla, non alza la voce. Sibila quelle parole in un sussurro contrito, sperando che le sue emozioni non si riversino per i corridoi di Hogwarts.
«Ma io sono me stesso solo quando sono con te» e quella realtà dei fatti scivola senza trattenersi dalle labbra a forma di cuore di Malfoy, che sembra essersi dimenticato della razionalità, della compostezza, e di tutte quelle qualità che di facciata era abituato a mostrare.
«Ma non…» Albus si interrompe bruscamente, perché Rose è appena uscita dall’aula di Trasfigurazione con un drappello di amiche. Stringe con forza la borsa a tracolla, e il suo sguardo si illumina non appena li vede.
«Ecco le mie due persone preferite!» la pelle pallida di Rose si colora di un sincero e disarmante color pesca, simbolo di reale contentezza «Che facce serie! Di cosa stavate parlando?».

Di come sono innamorato del mio migliore amico. Del fatto che lui lo sa e non fa niente per cambiare il nostro rapporto. Di quanto sia vigliacco a fidanzarsi con mia cugina per distruggere ogni mia speranza, unico modo per preservare la nostra amicizia. Di come, nonostante questo, sono io la persona da cui vuole farsi vedere nella sua interezza.

«Di pozioni, come sempre non ho capito l’ultimo argomento e Scorp si stava gentilmente offrendo di aiutarmi».
Rose sorride, comprensiva, e poi si gira verso Scorpius, come se fosse il salvatore del mondo magico e non un semplice adolescente che si è offerto di aiutare il proprio migliore amico nella materia in cui va peggio.
«Non saresti arrivato al settimo anno se non avessi fatto amicizia con Scorpius il primo giorno del primo anno, non è vero?».
Albus non guarda Rose, quando riceve quella domanda. Guarda dritto negli occhi grigi dell’amico, e per un attimo gli sembra di essere di nuovo il bambino sperduto durante lo Smistamento.  
«Hai ragione, Rosie» e finalmente interrompe quella silenziosa guerra, e rivolge un sorriso alla cugina. «Non sarei sopravvissuto a Pozioni senza di lui».

Li saluta con più distacco di quanto avrebbe voluto, e si volta per percorrere la strada fino ai dormitori di Serpeverde. Sa che dovrebbe essere triste, e d’altra parte è così che si sente per il novanta per cento; ma la parte più egoista e narcisista di lui, quel dieci per cento di essenza serpeverde, esulta. Perché sa cosa voleva dire quello sguardo. Era Scorpius che, senza di lui, non sarebbe mai sopravvissuto. E alla fine della giornata, è quello che conta: che il vero Scorpius e il vero Albus sono due figure sconosciute ai più e reali solo all’interno del loro rapporto. Albus stringe con forza quella certezza, perché sa che non potrà mai avere altro. Non è forse amore, questo?
 
 
 
 
 

 


Nota dell’autrice: è da mesi che prometto a Futeki una storia piccola e angst sul triangolo Albus-Rose-Scorpius, ed eccomi qui a scriverla proprio il giorno del suo compleanno. È una cosa piccolina e non molto ragionata, ma spero che lei possa apprezzarla (e se state passando di qua, anche voi). Se volete leggere Albus/Scorpius davvero scritte bene da una penna incredibile, cliccate sul link del suo profilo!

   
 
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