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Autore: lmpaoli94    26/01/2023    1 recensioni
Un castello maestoso. Una scuola di magia dove alcuni di loro combatteranno per i loro ideali e cercheranno di essere i più forti agli occhi degli altri.
Alcuni di loro cercheranno di trovare l'amore.
Ma trovare il fatidico “E vissero per sempre felici e contenti”, non sarà facile.
Che cosa succederebbe se alcuni dei loro professori potessero togliere di mezzo i loro stessi alunni nel mistero più profondo dove il senso della magia verrà messo a dura prova.
Ci saranno molti protagonisti ma anche tanti antagonisti.
Un unico universo dove il destino verrà sancito grazie ad un diploma.
Chi diventerà il cavaliere della magia tra gli uomini?
E chi sarà tra le donne la principessa della magia?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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il natale era finalmente giunto e la magia di tali desideri avevano avvolto l'intero castello.
Numerosi dolci e prelibatezze di ogni genere, erano stati preparati per quel giorno felice in cui tutte e quattro le casate si univano in un meraviglioso abbraccio e passavano le loro giornate a ridere e scherzare come non avevano mai fatto prima d'ora.
Tutti sembravano felici per quel giorno tanto spensierato, tranne per il preside Merlino.
Il mago non faceva che essere paranoico nel pensare che qualcuno avrebbe fatto qualcosa di male all'interno delle mura di quel castello, mettendo in pericolo anche gli stessi alunni.
Ma non riusciva nemmeno a trovare il coraggio di confessare le sue preoccupazioni alla sua fedele collega di mille avventure: la professoressa Malefica.
< Merlino, che cosa le succede? >
< Niente, Malefica. Va tutto bene. >
ma la fata sapeva benissimo che non era così.
Scrutando gli occhi del preside, Malefica capì che stava mentendo.
E nel poter scoprire la verità, la fata doveva solo seguire i suoi movimenti di quel giorno tanto speciale e di quel pranzo così infinito che inchiodò gli alunni rimasti al castello e i professori, a pranzare assieme in quel salone ricco di calore e di complicità.

 

 

Mentre il sole stava scendendo dietro l'orizzonte, Merlino non aveva più ricevuto notizie da Tremotino.
Il professore di difesa contro le arti oscure sembrava scomparsa nel nulla, senza sapere dove poterlo cercare.
Le sue preoccupazioni presero il sopravvento e solo con l'aiuto di Malefica e di Quasimodo che Merlino trovò i giusti alleati.,
> Merlino, chi sta cercando? >
< Non sono affari che vi riguardano. Vi prego di tornare dai ragazzi. >
< Non lo faremo, Merlino. Non prima di sapere che cosa sta succedendo. >
Quasimodo sapeva bene che mancare di rispetto ad un mago rispettoso come Merlino poteva comportare qualche problema, ma non era il momento delle punizioni.
Mentre il grande mago accettò tutto l'aiuto necessario dei due maghi, alla fine gli confessò che dovevano trovare Tremotino al più presto.
< Non c'è bisogno che voi continuiate a cercarmi > fece Tremotino piombando improvvisamente dinanzi a loro < Avevo bisogno di restare da solo. Tutta la bontà del natale mi stava quasi cariando i denti. Non fa per me così tanta compagnia. Credo che voi lo sappiate. >
Quasimodo e Malefica si guardarono quasi confusi, ma per Merlino era diverso.
Sapeva bene che stava continuando a nascondere qualche misfatto, ma solo la correttezza e le parole giuste di Merlino avrebbero fatto parlare quel mago che ai suoi occhi era un individuo oscuro.
< Bene, visto che non c'è più pericolo, direi di tornare dai nostri ragazzi > fece Quasimodo < Andiamo, malefica? >
< Sì. Non vedo l'ora di giocare con alcune cose chiamati... mi sembra scacchi? >
< Ci sono gli scacchi dei maghi che sono molto più divertenti. Ma muovere gli oggetti senza la magia può essere divertente. Chissà quanto saranno bravi i nostri alunni. >
< Non ci resta che scoprirlo. >
Una volta che Merlino rimase da solo con Tremotino, non poté che dare sfogo alle sue preoccupazioni.
< Dove ti trovavi? >
< Nei miei appartamenti, Merlino. >
< Non mentire. Io non ti credo. >
< Dovrà farsene una ragione, preside. Perchè questa è la pura verità. Ma se non si fida di me, controllarmi non sarà sufficiente. Questo castello è molto grande. Persino per lei. >
Merlino capì subito che Tremotino lo stava sfidando e il suo modo di parlare lo rendeva nervoso e irascibile.
< Ti stai mettendo in guai molto seri. Me lo sento. >
< Se il mio guaio è rimanere qui con voi e assentarmi quando lo credo il momento adatto, allora non so cosa dirgli. Mi vuole forse rinchiudere nelle segrete del castello? >
> Nessuno è a conoscenza di quel posto > ribatté Merlino irritato < Hai fatto una capatina alla sezione proibita? >
< Io posso farlo, Merlino. Ma gli assicuro che non ho trovato niente che possa minimamente comprometterla. I suoi segreti sono al sicuro. >
< Che cosa ti dice che io abbia qualche segreto nascosto in questo castello? >
< Andiamo Merlino, ognuno di noi ha dei segreti... Soprattutto un mago potente come lei. Non faccia finta che io sia stupido perchè non lo sono. >
< Non l'ho mai pensato, Tremotino. Ma dovresti stare molto attento a quello che fai. Tu sei da solo, mentre io posso contare con maghi molto potenti che ti potrebbero scoprire in qualsiasi istante. >
< Bene. Che lo facciano pure. Come ho detto, io non ho niente da nascondere. E se non sono più il benvenuto in questo castello, la prego di farmelo sapere al più presto. Me ne andrei senza convincerla del contrario. >
merlino sapeva bene che per tenere d'occhio Tremotino, era necessario farlo rimanere al castello.
< No. Non c'è bisogno che tu te ne vada, Tremotino. E mi scuso per il mio tenere tutto sotto controllo, ma non posso farne a meno. Ho paura che qualche forza del male possa impadronirsi di tutto ciò che ho costruito. Non posso rimanere tranquillo in nessun istante. >
< Preside, lei vive proprio male. Si provi a rilassare. >
< Se solo tu avessi le responsabilità che ho io, avresti un pensiero diverso sul mio conto. Quindi ti prego ancora di rigare dritto e di non nascondere i tuoi propositi per nessun motivo. Mi hai capito? >
< Non occorre essere ripetitivo con me. So quello che faccio e quello che devo fare. Stia tranquillo. >
Dopo che gli animi si erano finalmente assopiti, per Tremotino era giunto il momento di ritirarsi nelle sue stanze senza venire disturbato da nessuno.
< Ci rimarrà male se stasera non sono dei vostri, Merlino? >
< Me ne farò una ragione. Puoi andare. >
< La ringrazio. Sapevo che mi avrebbe capito. >
E nel dire ciò, Tremotino voltò le spalle a Merlino, tornando nei suoi nascondigli per portare a termine il suo piano folle e nascosto.

 

 

Dopo aver riunito tutti i professori nel suo ufficio, Merlino confessò a tutti loro le preoccupazioni che aveva per Tremotino.
< Non possiamo fidarci di lui. Ho paura che ci volti le spalle in qualsiasi momento e scateni una sporta di male che non potremmo contrastare. >
< A cosa si sta riferendo? > domandò Ursula < Tremotino non ha mai provato a fare sfoggio della sua magia controllando l'acqua. Altrimenti lo avrei saputo. >
< ti ringrazio per queste affermazioni Ursula, ma secondo me c'è molto di più dietro a questa storia... Non vorrei che si stesse preparando a far evadere Frollo. >
Nel sentire quel nome, tutti i professori si guardarono guardinghi l'uno con l'altro.
< Quell'uomo presto verrà gettato nelle fiamme dell'inferno > fece Ade con superiorità < Ed io sarò contento di vederlo bruciare ancora. La mia anima sarà sua. >
< In questo istante Frollo è ancora vivo e medita vendetta ogni giorno che passa. La prigione di massima sicurezza che ho scelto per lui non potrà mai fermare la sua voglia di libertà. >
< Quindi sarebbe meglio ucciderlo? > domandò invece Maga Magò.
< Ovvio che no. Noi non siamo degli assassini. Abbiamo il dovere di mantenere l'ordine nel mondo magico. È questo quello che mi limito a chiedere. >
< E ti pare poco? >
< Grillo parlante, tu non fai parte dei professori. >
< Quindi mi sbatteresti fuori come se fossi una nullità? Grazie per la fiducia che hai in me. >
< Non prenderla male, Grillo. Volevo solo... >
< Volevi continuare ad offendermi. Ma non ti preoccupare, razza di mago da quattro soldi. Non la prenderò male. Almeno non questa volta... Mi hai chiesto di controllare quel barone di Gastone ed io l'ho fatto. Motivo per cui non ho fatto altro che perdere tempo mentre potevo impegnarmi in altre faccende. >
< Ad esempio? >
< Non lo so, Ade. Non ci ho mai pensato essendo troppo impegnato. >
< Va bene, Grillo. Non dovrai più controllare Gastone e tutta la sua nullità. Contento? Dovrai tenere d'occhio Tremotino, un mago con un passato burrascoso e alquanto interessante. >
< Non so il male che può sprigionare quel mago, ma sarò felice di accontentarti. >
< Se solo voi sapreste la sua storia... >
< Bene. Perchè non ce ne parli? >
Merlino fece un respiro profondo prima di ricominciare a parlare su quell'individuo che ha provato a salvare per numerosi anni da quando aveva deciso di essere il preside di Agrap.
< L'avevo conosciuto che vagava come un'anima in pena tra le locande della città.
Sembrava triste e innocuo, ma il mio sapere magico mi ha fatto capire che non era così.
Quella creatura aveva un potere speciale. Un potere sconosciuto in cui poteva evocare tutte le forze magiche al suo cospetto e tramare alleanze oscure che potevano rialzarlo dal suo nascondiglio oscuro.
Ovviamente sapevo bene che essendosi gettato nell'alcol e nel silenzio, non poteva essere pericoloso più di dieci anni faì.
Ma quando gli ho pregato di far parte della mia squadra di professori, Tremotino sapeva che il suo sapere magico sarebbe aumentato.
Ha studiato le arti oscuro e le arti benevole, rimanendo vicino e fedele a me per tutti questi anni.
Ma la sua voglia di vagare nell'ombra non si è mai placato.
Ha sempre cercato di tramare alle mie spalle con incantesimi proibiti che mi avrebbero gettato nell'oblio e nella dannazione.
Per non parlare delle maledizioni senza perdono che continuava a perdurare e a cercare di insegnare agli alunni di questa storia.
Ho dovuto fare la voce grossa per fermare questa follia e alla fine sono riuscito a convincerlo.
Non l'ho mai minacciato di andarsene da qui, ma certe volte tale scelta mi fa' pentire nell'averlo trapiantato nella mia vita.
Sono certo però che quel mago va' aiutato in un modo o nell'altro. >

non riuscendo a scoprire del suo passato tormentato, tutti i professori non furono d'accordo con le parole di Merlino.
< E se non volesse essere aiutato? Se la sua dannazione fosse soltanto la sua rovina? >
< Che intendi dire, Quasimodo? >
< Insomma, quel mago vuole fare il furbo con noi nascondendosi per praticare molto probabilmente, magia proibita. E noi dovremmo aiutarlo? >
< E' un mago come tutti noi, Quasimodo. E finché rimarrà sotto la mia supervisione in questo castello, io lo aiuterò. Che vi piaccia o no. >
Era la prima volta che Merlino discuteva con gli altri maghi.
Il suo cuore lo riempiva di tristezza e sentire di essere rimasto solo, non poté che portarlo ad agire contro il loro volere.
< Merlino, allora io vado... >
< Fai quello che credi, Grillo. Ho solo bisogno di stare da solo. >
< Merlino, vuoi che lo aiuti anch'io? > domandò Anacleto uscendo dal suo nascondiglio.
< Sì, certo. Più siete meglio è. >
< Certo. Vedrai, non ti pentirai di noi. >
< Ne sono assolutamente certo > replicò il mago striminzendo un piccolo sorriso sincero.

 

 

Il castello era immerso nel buio più completo, illuminato solo dai raggi lunari che anch'egli erano offuscati dalle nuvole nere di quella sera di natale.
Per Tremotino era giunto il momento della verità.
Il momento per cui aveva lavorato da tempo e che tutto il suo potere avrebbe preso il sopravvento in quella scuola.
< Sei sicuro che vuoi davvero aiutarmi? Guarda che io posso farcela da solo. >
< Ho brama di potere. E il tuo essere e le tue conoscenza, mi spingeranno sempre di più a migliorarmi. >
< Va bene, Gastone. Sarò felice di accontentarti. >
Mentre alcune parole incomprensibili di una lingua sconosciuta riempirono quel buio e quel silenzio, Tremotino evocò una sorta di portale temporale che avrebbe riportato lì da lui la figura per eccellenza per cui aveva sempre nutrito una profonda ammirazione e profondo rispetto.
< Ci siamo, Gastone. Il mago più potente del mondo uscirà dalla sua cella e ritornerà tra di noi. >
< A chi ti stai riferendo? >
Mentre un forte vortice di temporali si era abbattuto sulla scuola, la notte di natale venne offuscata dal ritorno di un mago che per molto tempo era rimasto lontano dalla sua supremazia e dalla sua voglia di vincere.
< Ora che sono tornato in libertà la supremazia della magia sarà mia. >
< Ma quello è... >
< Gastone, ti presento Frollo: il più grande mago oscuro di tutti i tempi. >

   
 
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