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Autore: Farkas    27/01/2023    1 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 15: Reazioni diverse

 
 
La gente pensava di rado ai fabbricanti di bacchette. Tutt’al più qualche volta guardando la propria ricordava il giorno in cui l’aveva acquistata e se si incontrava qualche straniero o si andava all’estero, poteva capitare di chiedersi quale nome fosse un marchio di qualità negli altri paesi quando riguardo a varie cose tra cui le bacchette, ma di certo pochi si interrogavano sui rapporti tra gli artigiani. E certo nessuno s’immaginava che i luoghi in cui questi ultimi si incontrassero più di frequente fossero le riserve di draghi.
Ciò non derivava da un particolare amore di chi praticasse quel difficile mestiere per quei poco amichevoli lucertoloni, ma dal fatto che essendo i draghi diffusi in tutto il pianeta, l’uso delle corde dei loro cuori come nucleo fosse quasi globale*. E dato che per procurarsele, era necessario visitare le riserve e selezionare il materiale migliore non era affatto raro che gli esperti di quella nobile arte si incrociassero mentre facevano scorta.
E quindi in quel giorno di metà gennaio, non appena si fu Materializzato in una riserva, Gerard Olivander non si stupì affatto di trovarci Anton Gregorovitch intento a contrattare sul prezzo del materiale.
Nel vederlo il collega gli fece un rapido cenno di saluto per poi tornare a studiare i campioni. Un altro dragologo lo vide e corse a prendergli altre corde affinché le esaminasse.
Terminati gli acquisti i due fabbricanti decisero di scambiare qualche parola, mentre si sgranchivano un po’ le gambe.
Anton si stava lagnando di quanti clienti gli facesse perdere Durmstrang non ammettendo Nati Babbani, quando notò l’espressione del collega scurirsi improvvisamente.
-Tutto bene? -.
-Sì, sì … è che vedere quell’albero, mi ha fatto venire in mente una bacchetta fatta con il suo legno, finita in mano a una strega che ha fatto una brutta fine…- sospirò l’inglese.
 
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Quel giorno di fine luglio, Gerard stava contando gli incassi dell’ultima settimana, quando la porta si aprì, ed in negozio entrarono una bambina pallida e dai capelli ramati e occhi azzurri, accompagnata da un uomo alto e robusto dai capelli castani. Gerard riconobbe subito Hoster Tully, rispettato membro del Wizengamot e direttore dell’Ufficio
-Buongiorno egregio Olivander. Per mia figlia è arrivato il momento di acquistare una bacchetta- fu il saluto di Hoster Tully.
-D’accordo, mi dia solo il tempo di prendere le misure. Sei eccitata per l’inizio della scuola? -.
-Sì, anche se penso che mio fratello e mia sorella mi mancheranno. È tutta la vita che aspetto di andare a Hogwarts, ma sarà un po’ strano stare senza di loro o il nostro amico Petyr-.
-Be’ a Hogwarts ti farai senza dubbio molti nuovi amici. Vedrai che ti sentirai a casa- rispose gentilmente il fabbricante, mentre il metro girava attorno alla sua cliente che lo fissava tranquilla. In effetti chi cresceva in una famiglia di maghi era abituato a cose ben più mirabolanti di un oggetto che si muove da solo.
Hoster Tully guardò la figlia e si complimentò con sé stesso per il suo comportamento sempre impeccabile. Un genitore non dovrebbe avere un figlio preferito, ma la sua piccola Cat era la sua. Amava Edmure e Lysa con tutto il cuore, ma sentiva una speciale affinità con Catelyn. Per questo anche se era stato felicissimo quando aveva compiuto la prima magia accidentale (fatto levitare un piatto di pesce che stava per essere servito a tavola) e quando aveva ricevuto la lettera per Hogwarts, temeva il primo settembre, quando sarebbe salita su quel treno e volata via da lui per i successivi sette anni.
E sarebbe stato peggio quando gli altri suoi figli l’avrebbero raggiunta…
-Perfetto- dichiarò il padrone della bottega dopo aver visto i dati rilevati. - Cominciamo con questa: cipresso, corda del cuore di drago, undici pollici. Estremamente rigida. Uno dei miei lavori migliori… e modestamente parlando è tutto dire! -.
Cat tracciò un cerchio in aria con la bacchetta, ma non accadde nulla.
-Temo non si quella giusta- fece posandola sul bancone.
-Lo credo anch’io, ma non si preoccupi. Non capita quasi mai di trovarla subito. Provi questa: faggio, dodici pollici, crine di unicorno, flessibile-.
Catelyn afferrò la bacchetta e la agitò. Un attimo dopo quella sibilò ed emise un lampo di luce bianco e la rossa si ritrovò completamente ricoperta di neve, diventando molto simile a uno di quei pupazzi che i bambini facevano d’inverno.
-Per la barba di Merlino! - fece incredulo Gerard, mentre il pupazzo di neve si metteva a saltellare furiosamente.
Hoster Tully corse in soccorso della figlia, proprio mentre Gerard alzava la bacchetta. I due liberarono la piccola pochi attimi dopo.
-Mi dispiace, incidenti come questi sono rari, ma capitano- fece imbarazzato Olivander*.
-Oh, lo so, lo so- rispose il signor Tully. -Cat, piccola stai bene? Te la senti di provare un’altra bacchetta? -.
-Io… io credo di sì…- balbettò la piccola Tully.
-Acacia, piuma di fenice, undici pollici e tre quarti- disse il negoziante. - Non ti preoccupare: se ci saranno altri problemi io e tuo padre interverremo di nuovo-.
Catelyn parve rincuorata da quelle parole e ritentò, ma la terza bacchetta non produsse nulla. E lo stesso accadde con la quarta, la quinta, e la sesta.
-Ciliegio e corda di cuore di drago, quattordici pollici, mediamente rigida- dichiarò Olivander.
-Tesoro, perché non provi qualcuno degli incantesimi che ti abbiamo insegnato io e zio Brynden?- propose il signor Tully che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
Non appena la bambina ebbe pronunciato la formula, dalla punta della bacchetta cominciarono ad emergere bolle di sapone, ma subito la piccola Tully scosse il capo.
-Mi hai detto che sarebbe stato diverso con la mia bacchetta, rispetto a quando uso la tua o quella dello zio, ma con questa è stato tutto uguale. Non è va bene. Cioè, non va bene per me, sono sicura che funziona benissimo signor Olivander, proprio come tutte le altre, ma…-.
-… Ma non è giusta per te- rispose sorridendo l’artigiano. – Ma non preoccuparti, sono certo che presto incontrerai la tua compagna-.
La previsione di Gerard si avverò poco dopo, quando ormai Catelyn era arrivato al quattordicesimo tentativo.
La ragazzina impugnò saldamente la bacchetta, e mentre la agitava un piacevole calore sembrò propagarsi attraverso le sue dita e un attimo dopo dalla punta della bacchetta venne sprigionato un getto d’acqua, che colpì in pieno Hoster Tully.
-Scusa, papà! - urlò subito la rossa. L’uomo però non se la prese, anzi sorrise felice.
-Che dice Olivander? L’abbiamo trovata? -.
-Assolutamente sì! Cedro, crine di unicorno, dodici pollici e un quarto, sorprendentemente flessibile – annunciò allegramente Gerard.
-La mia bacchetta è di unicorno? Che bello, mi piacciono moltissimo! - esclamò tutta contenta Catelyn mentre suo padre si avvicinava alla cassa per pagare.
 
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-Era una bambina così dolce e allegra… e dopo aver perso il marito e il figlio in quella maledetta guerra è diventata così crudele e spietata che molti hanno preso a chiamarla “Lady Stonehart”. Come sai quando si fa del male a un suo caro, il portatore di una bacchetta di cedro può diventare terribile, ma in questo caso quella donna ha superato ogni limite. È arrivata ad ammazzare tutti coloro che potevano avere un legame con le persone che avevano causato la sua tragedia. La cosa ironica è che un altro dei miei clienti con la bacchetta di cedro, Davos Seaworth ha perso a sua volta dei figli nel conflitto ed è diventato uno dei più grandi eroi della resistenza, senza mai perdere la sua umanità-.
-Indubbiamente una brutta storia, ma non ci vedo nulla di strano. Ogni fabbricante sa che è la bacchetta a scegliere chi deve impugnarla, ma chiunque sa che a prescindere dalle caratteristiche di una bacchetta, è il mago o la strega che la possiede a decidere che farne. Potrei citare una dozzina di miei clienti che avevano bacchette simili a quelle di persone irreprensibili, ma che poi sono diventati carogne della peggior specie -.
-Sì lo so… solo che è stata una brutta storia. E mi è spiaciuto vedere una brava persona perdersi-.
Anton sbuffò: -Se ti va di andare a mangiare qualcosa ti parlerò di quando vendetti la bacchetta a Valentine Morgestern il peggior flagello che l’Europa dell’Est abbia conosciuto dai tempi di Grindelwald, che sembrava il mago più insospettabile di tutti i tempi-.
-E immagino mi racconterai anche delle bacchette di coloro che lo hanno fermato- fece Gerard con un sorriso.
-Una l’hai anche ispezionata. Era quella del campione di Durmstrang, Jace Herondale. Non crederai mai alla sua storia con Morgestern…-.
 
 
 
 
 
 
 
 
  • I fabbricanti prelevano i nuclei dagli animali che vivono nei loro paesi. Dato che i draghi sono diffusi in tutto il mondo, immagino che le bacchette di drago si trovino un po’ dappertutto, e visto quale elemento si preleva da loro e la loro natura, direi che i fabbricanti devono per forza procurarsi la corda di cuore di drago dalle riserve.
  • Le bacchette di faggio non apprezzano le persone con mentalità ristrette e intolleranti e tutto sommato Catelyn possiede questi difetti, ecco perché è stata respinta.
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ed eccoci a Catelyn, un personaggio che devo ammettere non riscuote le mie simpatie (come osa maltrattare Jon e Tyrion!), ma di cui riconosco il coraggio. In più va detto che è un personaggio originale essendo una donna che non è né una maga, né una guerriera, ma che vive comunque vicende interessanti in una saga fantasy.
La sua bacchetta è dello stesso legno di quella di Davos, amche se il nucleo è diverso. Nessun altro mi pareva adatto a Catelyn e fin dall’inizio sapevo che ci sarebbe stato qualche doppione all’interno della storia, così ho citato la differenza tra lei e Davos, che pur avendo vissuto esperienze simili a quelle di Catelyn ha reagito meglio anche nell’originale (oddio è vero che non è morto e resuscitato, ma Beric non è diventato credule e spietato come Catelyn, anche se gli è successo più volte).
Spero che recensirete numerosi. A presto!
  
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