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Autore: _Kidagakash_    28/01/2023    0 recensioni
Dal terzo capitolo:
Con la voce più calma e seria con la quale potesse rivolgersi, Draco parlò lentamente : " Dimmi una cosa Mezzosangue, se io e te non fossimo in conflitto, ti piacerei?"
C'era da ammetterlo: per una volta, Draco Malfoy l'aveva lasciata senza parole. Perché le stava rivolgendo una domanda del genere? Perché lui stava pensando ad una cosa del genere? Certe considerazioni non andavano fatte, chi avrebbe mai pensato a loro due insieme? Lei non lo aveva fatto, di sicuro, però penso per un momento a come lo aveva potuto guardare per un attimo durante la lezione... Lo aveva trovato attraente... Che lui lo sapesse? O forse per lui era stato lo stesso? Ha! Ma cosa andava pensando? Era impossibile che Malfoy le avesse mai rivolto uno sguardo interessato... Tirò un sospiro e scosse la testa per non dar a vedere che fosse in conflitto coi suoi pensieri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Chapter 5 « Ora tesoro, resta qui e riposa. Non ci vorrà più di una giornata perché il preparato faccia effetto, entro stasera sarai a posto», senza le cure di Madama Chips, Hogwarts era inimmaginabile. Così dicendo, con la sua dolce ed amorevole voce, se ne andò lasciandola sola. Non poté fare diversamente che tornare in Infermeria: le scale si erano mosse e lei aveva perso l'equilibrio, storcendosi di nuovo la caviglia sullo stesso punto. Ma cos'era quella sfortuna?
« Oh, ma che dolore! Sarebbe stato meno doloroso se avessi aspettato che guarisse da solo» si lamentò la riccia, non appena la strega non fu più nel suo campo visivo. Invece di cercare di ammazzare il tempo contando le pecorelle, pensò che fosse più saggio ascoltare Madama Chips, e così si mise sul fianco cercando di addormentarsi.
« Hermione, mi senti? Hermione!», una voce familiare la richiamava alla realtà quarantacinque minuti di sonno più tardi.

Quando Hermione aprì gli occhi, vide Harry davanti a lei con una scatola piena di Cioccorane tra le mani.
« Come va la caviglia?», chiese premuroso il ragazzo occhialuto.
La Grifondoro si mise subito a sedere, nonostante avesse gli occhi ancora colmi di sonno.
« Harry, sono felice che tu sia qui. A dire il vero fa malissimo, ma Madama Chips ha detto che per stasera sarà tutto scomparso», lo tranquillizzò.
Prese una Cioccorana offertale da Harry e se la mise tra i denti prima di legarsi i capelli in una coda mentre il ragazzo la guardava.
« Sai, Blaise Zabini mi ha invitata al Ballo di Benvenuto» cominciò lei insicura dopo aver dato un morso alla cioccolata, cercando di trovare una qualsiasi espressione aleggiare sul volto dell'amico, cosa che non avvenne. « E ho deciso di accettare. Ci andrò con lui», concluse convinta.
« Ma è un Serpeverde!», protestò Harry, guardandola con una leggera smorfia.
« E' una bella persona. Ti assicuro che non sarà un problema».
« Se lo dici tu...» disse Harry, accompagnato da un'alzata di spalle. Poteva dire d'averlo rassicurato quel tanto che bastava per fare in modo che il ragazzo di Grifondoro prendesse Blaise di buon'occhio. Dopo aver riso e scherzato, aver parlato del più e del meno, ad Hermione venne in mente di Ron.

« Dov'è finito?», chiese la riccia a proposito.
« Be', mi ha detto che se l'era presa per via di come lo hai trattato oggi. Lo sai com'è fatto»
Hermione roteò gli occhi a quella risposta ma, anche se non lo diede a vedere, si dispiacque parecchio. Insomma, erano amici! Harry non l'avrebbe mai fatto, non sii era offeso perché lei volesse privacy per una conversazione. A volte aveva la sensazione che Ron fosse geloso di loro, del fatto che loro potessero avere altri amici. Non che lui non li avesse... No, comunque non avrebbe giustificato Ron.
« Allora digli che può tenere il broncio per tutta la vita, perché non ho alcuna intenzione di perdonarlo se deve essere così testardo», annunciò la bruna.

Spereso altro tempo a parlare, Hermione spiegò ad Harry che Blaise era davvero una persona che valeva la pena conoscere. Diversa dagli altri Serpeverde, molto simile ai Tassorosso per la lealtà. Aveva spiegato ad Harry che si erano spesso incontrati casualmente in Biblioteca, ed era stimolante avere una persona con cui parlare di studio. Blaise sapeva offrirle stimoli e punti di vista diversi utili per i momenti in cui tutto diventava monotono e stressante. Più ne parlava e più si rendeva conto di quanto le piacessero i modi di fare di quel ragazzo, delle tante persone con cui poter fare amicizia, le era sembrato strano che inizialmente lui l'avesse approcciata. Si, aveva diffidato dei modi gentili, in un primo momento, ma poi si era ricreduta. Finalmente il dolore alla caviglia passò. Quasi non ci sperava più e le Cioccorane erano quasi finite del tutto. In quell'istante si accorse di quanto era passato dall'ultima volta che si erano fatti una chiacchierata normale senza parlare di Voldemort. Era una cosa che, a pensarci bene, le era mancata.

« Finalmente! Il dolore è passato», squittì gioiosa, alzandosi dal letto.
Harry la aiutò a scendere delicatamente per evitare che si facesse male di nuovo e l'accompagnò in dormitorio.

« Grazie Harry», gli sorrise.
Madama Chips finalmente la congedò e lei poté ritornare alla normalità.
« Era davvero tanto che non parlavamo un po' in santa pace, eh?», disse lui, fermandosi al primo gradino del Dormitorio femminile. Il ragazzo non aveva ancora dimenticato quella volta in cui le scale si appiattirono facendo finire lui e Ron col fondoschiena a terra.
« Già... Ora però vado. Ci vediamo domattina, ok?»
« Senz'altro» rispose lui, di rimando. Si abbracciarono e poi ognuno andò al proprio letto.

Passarono pochi giorni, ed Hermione non aveva visto una sola volta Draco Malfoy e, per quanto le dispiacesse, non aveva visto neanche Blaise.
Quel giorno, scese per la colazione in Sala Grande. Come al solito, si sedette, prese a leggere la Gazzetta del Profeta e si gustò del morbidissimo pane con burro e marmellata. Ad un certo punto si sentì quasi come osservata, perciò alzò la testa. Gran parte degli occhi dei presenti in Sala Grande erano fissati su di lei. Si sentì terribilmente in imbarazzo.
« Hem...
» tossicchiò qualcuno dietro di lei.
Hermione si girò lentamente dall'altra parte, per capire all'istante che il motivo per cui tutti la guardavano era un Serpeverde al tavolo dei Grifondoro.

« Blaise!» lo accolse con un sorriso. Stava cercando di riprendere fiato. « Come mai qui?»
Hermione continuava a non sentirsi a suo agio. Tutti li stavano ancora guardando.
« Beh, ti avevo detto che ti avrei avvertito per quello che riguardava il Ballo. Non so se hai visto l'annuncio, ma io ti aspetto alle scale verso le 19. Va bene?»
Un “ooohhhhh” generale pervase la sala. Sembravano scioccati. Si, un Serpeverde vicino ai Grifondoro era già tanto, figurarsi invitarla ad un ballo. Ma per Hermione, Blaise non era un Serpeverde, o almeno, non uno qualsiasi se non uno che ci era finito lì per sbaglio. Lei annuì con un cenno del capo e gli sorrise quando il ragazzo le mormorò un "Perfetto".

Si salutarono e non appena Blaise andò via, si girò per tornare alla sua colazione, per trovarsi di fronte due occhi color argento fissarla torvi. Cos'era che di recente aveva introdotto quel ragazzo così assiduamente nelle sue giornate? Nonostante non lo avesse visto, il suo nome saltava fuori più spesso del solito e questa cosa la annoiava. Draco Malfoy di sicuro la odiava più di qualsiasi altra cosa. Ne era certa. Il suo migliore amico, in fondo, l'aveva invitata ad un ballo. Non sapeva che fare, ma una sola opzione, tra le tante che girovagavano nella mente, le sembrò più ovvia e facile da attuare. Doveva ignorarlo. Ciò non si poteva dire esattamente per gli studenti che stavano facendo colazione, come lei, che raccontavano l'accaduto ad ogni nuovo compagno arrivato.

Lo schiamazzo generale era quasi assordante. Silente, dal tavolo dei professori, le rivolse un sorrisetto compiaciuto quando lei guardò nella sua direzione. Finì presto la colazione, raccolse le sue cose e se ne andò. Le lezioni, per lei, sarebbero iniziate alle 10. Appena uscì dalla Sala Grande, il silenzio. Si chiese perché non se ne era andata prima. Le scale, ogni corridoio era vuoto. Quasi si stupì che non ci fosse il solito andirivieni di studenti. Ah, già. Erano tutti impegnati a spargere il pettegolezzo che la vedeva protagonista: bello caldo, appena sfornato. Mentre era assorta nei suoi pensieri, sentì qualcosa tirarla per il braccio all'indietro.

« Ma che...». Non appena fu dietro un muretto scorse, nell'ombra che li avvolgeva, i biondi capelli di Draco Malfoy. Le mancò il respiro a quella scoperta. Cos'era che voleva da lei il Serpeverde?
Il viso di Malfoy apparì nella penombra dei raggi solari, i quali faticavano ad intrufolarsi nell'angolino buoi che precedeva il corridoio delle scale. Per quello che lei potesse scorgere dall'ombra, sembrava quasi come tormentato.
Avrebbe voluto parlargli in malo modo, ma quando lui aprì bocca, lei si sentì gelare. Come investita da una doccia fredda. Non seppe bene perché, ma quel tono di voce basso quasi non sembrava il suo.
« Cos'è che stai facendo esattamente, Mezzosangue?» , le chiese il biondo con voce strascicata.
« Malfoy, non ti avevo detto di lasciarmi in pace?», chiese di rimando lei, chissà perché sottovoce.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, il viso pallido pareva ancor più tormentato.
« Perché hai accettato di andare al Ballo con Blaise?»

« Questi sono affari miei. Perché non avrei dovuto accettare?» disse retorica la riccia. Non voleva essere una vera e propria domanda, ma fu così che lui forse la interpretò. Malfoy espirò rumorosamente, come se per tutto il tempo non avesse fatto altro che inghiottire aria. Assottigliò leggermente le sguardo come se volesse analizzarla, lei cambiò il peso sull'altra gamba non sapendo che fare.
« Non avevamo una partita in corso, tu ed io?» , le chiese di rimando, come a volerle ricordare della loro ultima conversazione.
« Le uniche partite che gioco sono quelle a scacchi, Malfoy». Lui assottigliò le labbra per un attimo e la presa intorno al braccio di Hermione si fece un po' più salda, senza però farle male.
« E non è la stessa cosa, Granger? A me sembra che ci siano un Re e una Regina, non è vero?»
« Si, ma sono confusa. Il Re scappa dalla Regina per non essere tenuto in scacco... Perché, invece, mi sembra che il Re di questa partita cerchi di essere mangiato?»
« Perché tra i tanti casini che ho adesso, ho paura che tu abbia vinto la partita, Granger».
Il cuore di Hermione, in quel preciso istante, mancò un battito.
   
 
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