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Autore: lmpaoli94    31/01/2023    1 recensioni
Un castello maestoso. Una scuola di magia dove alcuni di loro combatteranno per i loro ideali e cercheranno di essere i più forti agli occhi degli altri.
Alcuni di loro cercheranno di trovare l'amore.
Ma trovare il fatidico “E vissero per sempre felici e contenti”, non sarà facile.
Che cosa succederebbe se alcuni dei loro professori potessero togliere di mezzo i loro stessi alunni nel mistero più profondo dove il senso della magia verrà messo a dura prova.
Ci saranno molti protagonisti ma anche tanti antagonisti.
Un unico universo dove il destino verrà sancito grazie ad un diploma.
Chi diventerà il cavaliere della magia tra gli uomini?
E chi sarà tra le donne la principessa della magia?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tremotino era finalmente riuscito nel suo intento di liberare il mago considerato il più potente e il più pericoloso del mondo.
Ma tale scontro con Merlino non ebbe mai luogo a causa delle sue varie ingenuità che hanno colpito il mago oscuro, evitando ogni singola possibilità di combattimento.
Ma ora che Frollo era finalmente libero, il suo sapere magico aveva bisogno di recuperare di quegli anni persi lontano dal castello di Agrap.
Era una corsa contro il tempo e scoprire dell'evasione di Frollo non era così difficile.
< Ero completamente da solo in quella fortezza > raccontò Frollo < In quel freddo dannato mentre le mie vene erano pronte ad esplodere.
Sono settimane che non metto qualcosa sotto i denti ma la mia forza di volontà mi ha portato fino a qui. >
< Ma non è umano sopravvivere per settimane senza mangiare qualcosa! > protestò Gastone.
< Ma infatti io non sono umano, ma una creatura nascosta che si diverte a giocare nelle menti di voi poveri illusi che non sanno nemmeno cosa fanno. >
Frollo fu indignato di trovarsi d'intorno una figura tanto inutile quanto meschina.
< Trempotino, dove hai trovato questo fantoccio? >
< E' un bravo studente di Serpeverde. È spaventato perchè non ha mai assistito a questo tipo di magia. >
< E tu l'hai portato fino a qui?! >
< Non dirà niente a nessuno, pena la morte. Non è vero, Gastone? >
< Non c'è motivo che io parli, Frollo. Quindi lei può fidarsi di me. >
< Magari posso anche fidarmi, ma chi mi dice che sei la persona di cui posso tenere d'occhio. >
< Perchè Tremotino non sarà mai da solo e avrà tutti gli occhi necessari in modo che al primo passo falso, finirà in un mare di guai. Ma non io, Frollo. Io sono molto più libero di vagare in questo castello. E posso diventare un valido servitore per lei, Frollo. E glielo dimostrerò. >
Evocando una maledizione senza perdono proprio dinanzi al mago oscuro, Tremotino non fece niente per difendersi.
< Crucio! Crucio! >
Era da molto tempo che Frollo non vedeva una simile forza con i suoi occhi e vedere quella determinazione negli occhi di quel ragazzo, lo rendeva fiero di lui.
< Adesso smettila o lo ucciderai. >
Tremotino si sentiva debole, ma la maledizione senza perdono non intaccò minimamente il suo sistema nervoso.
Si sentiva rabbioso e prese per il collo il povero Gastone minacciandolo che sarebbe stato proprio lui ad ucciderlo.
< Che diavolo volevi dimostrare, maledetto?! >
< Che il mago oscuro può fidarsi di me. >
> Tu sei un folle se proverai di nuovo ad uccidermi. Tu non faresti parte di questa congrega se non fosse per me. E tutti gli altri individui nascosti si rivolterebbero in questo momento se sapessero della tua totale inadempienza. >
< Non è morto, Tremotino. La prego di mantenere la calma. >
< Tu sei solo un mezzosangue che non sa minimamente che cosa sia la magia. >
Liberando il suo nuovo protetto, Frollo impugnò la sua bacchetta minacciando Tremotino.
< Non osare offenderlo con questa parola. Mi hai capito? >
< Io... non volevo, signore. >
< Se tu non mi tornassi utile, a quest'ora navigheresti insieme alle sirene. O ti farei uccidere da un drago... Ma mi torni ancora utile, Tremotino. Quindi vedi di mantenere la calma. >
Tremotino si sentiva impotente di fronte a Gastone e Frollo, ma era l'unico tra i presenti che poteva godere del suo sangue puro e di tutta la magia che circolava nelle sue vene.
Il senso di appartenenza che aveva con il male, aveva tradito per sempre Merlino che tali magie senza perdono, non sarebbero minimamente passate inosservate.
< Frollo, che cosa pensi di fare adesso? > gli domandò Gastone.
< Ucciderò in maniera silenziosa tutti coloro che oseranno opporsi al mio volere, cominciando da Merlino. Quel mago da quattro soldi capirà di che pasta sono fatto e la vendetta e l'ardore di vedere il mondo magico distrutto, mi ridarà la speranza di fondare un mondo nuovo. Un mondo dove i maghi più forti avranno la meglio contro i maghi deboli, senza distinzione del proprio sangue. >

 

 

Cercando di distrarsi gli ultimi giorni di vacanza, molti degli studenti rimasti al castello si sfidavano in alcuni atteggiamenti umani.
Come ad esempio combattere con le spade, una disciplina che Shang e molti altri suoi compagni non avevano mai dimenticato.
E nel mentre il re leggendario di un regno che non è mai esistito cercava di allenarsi da solo sfidando il freddo e la neve, toccò ad un cavaliere silenzioso farsi avanti per aiutarlo.
< La neve sta diventando molto dura, non trovi anche tu Semola? >
< Filippo. Qual buon vento ti porta qui? >
< Vederti maneggiare Excalibur, mi rimanda alla mente ricordi che non potrei mai dimenticare. >
< Vuoi forse sfidarmi ad un duello? >
< Non direi proprio una sfida come è successo tra Mulan e Shang, piuttosto di un allenamento alla pari. La tua forza di volontà contro le mie arti di combattimento. Solo così vedremo chi ha la meglio. >
< Va bene. Ci sto. Non ho niente da perdere se non destreggiarmi e diventare sempre più forte. >
Appoggiando i loro rispettivi mantelli sulla neve, Semola e Filippo si guardarono intensamente negli occhi senza che uno di loro facesse la prima mossa.
< Ti sto aspettando, Re Artù. >
< Perchè non sei tu ad attaccarmi? >
< Perchè non voglio rovinare l'esordio di uno dal sangue più nobile del mio > rispose Filippo con tono mellifluo.
< Non fare lo sciocco e attaccami. >
< D'accordo. L'hai voluto tu. >
Mentre Semola in confronto a Filippo era a malapena un adolescente, Riusciva a coprire ogni colpo di quel cavaliere che sapeva davvero il fatto suo.
Ma tale combattimento sarebbe stato distratto dall'arrivo di quella ragazza dalle labbra color rosa rossa.
Il suo sguardo enigmatico aveva distolto il principe Filippo dal suo combattimento, finendo a terra dall'attacco di Semola.
< Ah! Ti ho sconfitto! >
Ma Filippo non riuscì a dire niente al riguardo, concentrandosi ancora su quella ragazza che passò dal cortile del castello facendo finta di niente.
> Sei stato bravo, Semola. Sei davvero un grande cavaliere. Ma adesso devo andare. >
Semola non aveva mai conosciuto il significato dell'amore e vedere Filippo impegnato ad inseguire un amore non corrisposto, lo rendeva nervoso e disattento.
< Aurora! Aurora! >
Chiamando a gran voce la ragazza, Aurora lo stava aspettando in mezzo a quella neve che aveva ricoperto tutto il castello.
< Finalmente ti ho trovata. >
Ma in mezzo a quella neve, una sorte di incantesimo aveva fatto in modo di far uscire da tale gelo una rosa bianca che si sbocciò appena la ragazza toccò la neve fredda.
< Hai visto quanto è bella questa rosa? >
< Sì, Aurora. Ma la mia attenzione è verso di te. E la tua bellezza ad essere ineguagliabile. >
< Tu mi riempi di lodi che non mi merito, Filippo. Ma puoi davvero definirti come un grande cavaliere? >
< Perchè mi fai questa domanda? >
< In questa scuola ci sono maghi che possono essere molto più forti di quello che vogliono far credere. E tu sarai del loro stesso avviso? >
< Non posso dimenticare il mio passato, Aurora. Come Shang, anch'io cercherò di diventare uno fedele alla magia. >
< Ripensando a Shang, lui e Mulan sono davvero una bella coppia. Una coppia moderna a cui la guerra li ha finalmente uniti. Ma noi cosa siamo, Filippo? Solo un principe e una principessa? O forse siamo altro? >
Filippo non riusciva a capire dove Aurora volesse andare a parare, ma cercare di colmare quella divisione non poteva che renderlo nervoso.
> Fermati. Non ti avvicinare. >
< Perchè ti comporti in questo modo, Aurora? Che cosa ti ho fatto? >
< Dimostrami chi sei veramente. >
< Ma tu sai come sono! >
> Allora dimostrarmi dove puoi spingerti. Solo così potrò finalmente aprire il mio cuore. >
E mentre Aurora si dissolse dinanzi a Filippo come se fosse uno spirito della neve, Filippo gridò con tutte le forze per il dolore e il rinniego che aveva ricevuto, gettandosi nel più totale sconforto.

 

 

< Aurora! Aurora! >
Riaprendo gli occhi, Filippo non riusciva a capire dove si stesse trovando.
Il caldo attenuato delle coperte del suo letto rendevano quella solitudine impossibile da estirpare.
Solo Semola arrivò in soccorso del suo compagno domandandogli che cosa fosse successo.
< Va tutto bene? >
< No Semola... Non so perchè stavo gridando così. >
< Avrai sicuramente fatto un incubo. Che cosa hai visto? >
< Non saprei. Mi sento confuso... C'era la mia amata Aurora che mi respingeva e all'improvviso, si è proprio dissolta dinanzi a me. Non riesco a capire come potesse essere possibile. >
< Adesso vedi di calmarti, Filippo. Aurora è nel dormitorio femminile di Tassorosso e presto la rivedrai. >
ma nel mentre Filippo si rivestì di fretta e furia, confessò a Semola di volerla vedere adesso.
< Ma non avrà nemmeno ancora fatto colazione! >
< Non m'interessa. Devo sapere che lei mi ama. >
Uscendo con la divisa di Tassorosso, Filippo si ritrovò inspiegabilmente di fronte ad Aurora con lo sguardo assonnato e affamato.
< Buongiorno Aurora. Anche tu ti sei svegliata presto? >
< Anche se le lezioni sono sospese, ho molto da recuperare. >
< Capisco. Vuoi che ti aiuti? >
< Non ce ne sarà bisogno, ma grazie davvero. >
< Posso almeno accompagnarti? >
< D'accordo. Se vuoi. >

Filippo non la smetteva di distogliere lo sguardo da Aurora, troppo emozionato quando rimaneva in sua compagnia.
< Va tutto bene, Filippo? È da quando ti ho visto che sei molto strano. Per giunta non stai nemmeno mangiando niente. >
< E ' solo che vorrei dirti... Insomma Aurora, è da molto tempo che io e te ci conosciamo em non sono mai riuscito a descriverti i miei sentimenti. >
< E vorresti farlo adesso di fronte a tutti? >
< Non riesco più a trattenermi. >
Ed improvvisamente, Filippo diede un bacio ad Aurora di fronte a molti dei suoi compagni, scatenando l'ira di Aurora che non si aspettava una mossa del genere.
< Non avresti dovuto farlo > replicò adirata Aurora alzandosi da tavola e dandogli uno schiaffo che lo lasciò interdetto e in preda ai suoi più profondi pensieri.
Nemmeno l'arrivo del suo amico Semola smorzò quegli animi tesi.
< E' andata male, vero? >
< Peggio di così non poteva andare. Adesso cosa faccio? >
< Lasciagli il suo spazio e cerca di capire il motivo perchè si è spinta a dargli uno schiaffo. Magari così capirai i suoi stati d'animo e potrai sentirti meglio. >
< Sentirmi meglio? Credo che sia impossibile. >

 

 

Aggirandosi nelle più profonde segrete del castello, Frollo evocò una bestia nascosta e rimasta incarcerata per troppo tempo.
< Adesso drago dai sfogo a tutta la tua rabbia e distruggi questa scuola una volta per tutte! >
Il mondo magico era stato gettato in un pericolo senza precedenti e solo l'arrivo tempestivo di Malefica evitò che tale mostro potesse distruggere il castello.
< Chi ti ha liberato?! Maledetto! Preside, dobbiamo fare subito qualcosa. >
< Dobbiamo cercare la colpa che ha causato tutto questo. E credo di trovarlo qui nelle vicinanze delle segrete. >

 

   
 
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