Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: Frozen tear    11/09/2009    3 recensioni
(...)Ed è solo il mio terzo giorno di lavoro.
Chissà perché il capo già mi odia.
Mi metterei a piangere se potessi, se continuo così mi verrà una crisi isterica, mi cadranno tutti i capelli, il capo mi caccerà fuori a calci minacciandomi con una mazza da baseball di non tornare più, insomma, succederà qualcosa di brutto.
(...)-Frankie sei sempre il solito, ma com’è possibile che non ne fai una giusta?- dice un ragazzo seduto al tavolo dell’ordine. Dopo qualche secondo di silenzio scoppiano tutti a ridere, tranne la mia rovina che mi guarda con aria colpevole abbozzando un sorrisetto.
(...)Sento dei passi avvicinarsi velocemente per poi fermarsi nella mia visuale. Delle Etnies, carine.
-Senti, Crystal, giusto? Veramente, non volevo combinare questo casino…-
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9

Capitolo 9.

Ciao Cry, ovviamente non sei a casa, ma ormai non mi sorprendo più, mi dispiace che non possiamo mai fare una chiacchierata come si deve. Scusaci se siamo sempre così impegnati, vorremmo dedicarti molto più tempo lo sai. Sono contento che ti sei trovata un lavoro e che sei felice con il tipo, comunque tranquilla non ne farò parola con Frank. E’ bello che finalmente tu abbia trovato qualcuno che ti stia vicino, prima o poi ce lo farai conoscere. Drew hai detto vero? Già dal nome si capisce che è un tipo a posto. Parlando di Frank… penso che in questo momento avrebbe proprio bisogno di vederti, per lui sei sempre stata come una boccata d’aria fresca ed ora non gli servirebbe altro che un po’ di stacco. Anche io avrei bisogno di vederti, la situazione non è proprio delle migliori, non tanto per il gruppo che sta andando alla grande, quanto per quello che succede dietro. Giuro che appena ho un momento faccio un salto al negozio. Aspettami. Stammi bene Cry.-

Il messaggio si chiuse con il solito bip e mi avvolse il silenzio.

Perché aveva quella voce? Sembrava preoccupato, cosa stava succedendo?

Mille domande mi si affollarono in testa. Risentii il messaggio tre volte prima di decidermi a fare il suo numero, ma non squillò neanche due volte che partì la segreteria.

-Ciao! Sono Ger…-

Chiusi con rabbia la comunicazione.

Mi diedi della stupida e ricomposi il numero.

-Ciao! Sono Gerard in questo momento non posso proprio rispondere, ma lasciate un messaggio. Vi richiamerò prima possibile-

Ascoltai pazientemente la voce registrata di Gee per poi lasciargli l’ennesimo messaggio.

-Gee, sono Crys. Che succede? Per favore rispondimi presto, lo sai che se mi lasci così io comincio a farmi i miei film catastrofici. Se almeno sapessi dove siete in questo momento potrei volare lì. Non farmi impazzire. Aspetto una tua risposta-

Chiusi frustrata la comunicazione maledicendo le segreterie telefoniche.

Rimasi seduta sulla poltrona a formulare tutte le ipotesi possibili sulla frase “la situazione non è proprio delle migliori”. Qualche minuto dopo suonò il citofono e io sobbalzai accorgendomi che ero rimasta seduta al buio.

-Chi è?- chiesi scocciata

-La cena!- esclamò la voce di Keelin

 

Il giorno dopo al negozio fui la prima ad arrivare, dopo Marina ovviamente. Così mi feci il mio solito giro sistemando i cd fuori posto e finito quello dato che non c’era ancora nessuno mi accoccolai sul mio puff preferito nella stanza dedicata ai libri con la biografia dei The Cure.

Un po’ di pagine dopo sentii qualcuno che baciava i capelli.

-Buongiorno- dissi voltandomi per baciarlo

Erano già tre settimane che stavamo insieme e non riuscivo ancora a crederci. Lui era sempre dolcissimo e non mi faceva mancare nulla, stranamente nonostante lavorassimo insieme e passassimo anche la maggior parte del tempo libero insieme non ci eravamo ancora stufati.

-Ciao amore- disse aprendo un gran sorriso –Tieni- aggiunse passandomi un bicchiere di caffè fumante.

-Oh, grazie! E’ per questo che ti adoro così tanto-

Lui fece una risatina e si sedette accanto a me rigirandosi fra le dita una ciocca dei miei capelli.

-Che leggi?- chiese

Io gli mostrai il libro e gli si accesero gli occhi.

Sapevo che i The Cure erano uno dei suoi gruppi preferiti ed era per quello che mi stavo facendo una cultura.

Si avvicinò per baciarmi ma in quel momento Marina ci richiamò all’ordine.

-Piccioncini vi potete sbaciucchiare anche in un altro momento, adesso al lavoro!- disse facendo la voce grossa

-Oh si andiamo che altrimenti la principale si arrabbia- dissi a Drew per poi alzarmi con una risatina

Lei sbuffò e tornò a dedicarsi ad una cliente.

Nel frattempo il negozio si era popolato, cosa abbastanza normale visto che era sabato. Gruppetti di ragazzine si aggiravano fra gli scaffali facendo urletti di gioia davanti alle nuove uscite mentre ragazzi decisamente meno fastidiosi si rigiravano fra le mani vari dischi valutando attentamente quale meritasse di più di essere comprato. Io mi sistemai dietro la cassa e,calcolando che ci sarebbe voluto del tempo prima che qualcuno di loro si presentasse a pagare, presi la penna e cominciai a scrivere senza ordine preciso parti di canzoni che mi ronzavano in testa facendoci intorno scarabocchi.

Poco dopo qualcuno posò sul piano un disco. “Three cheers for sweet revenge”. Alzai gli occhi per vedere chi è che comprava quel cd che tanto amavo e mi ritrovai davanti ad un paio di occhiali scuri.

Fissai per un secondo quel ragazzo incappucciato e mi portai una mano alla bocca.

-Frank!-

 

 

-Ciao Cry, quanto tempo, eh?- mi salutò lui con un mezzo sorriso.

-Ma che ci fai tu qui?- chiesi non riuscendo a credere che Frank Iero fosse veramente davanti a me.

 

 

***

Passavo di qui” fui tentato di rispondere, ma poi optai per la verità.

-Sono venuto per vedere te-

In quel momento le passò dietro un biondo che baciandole il collo le sussurrò qualcosa all’orecchio che la fece arrossire. Per un secondo il panico si impossessò di me, panico che in poco tempo diventò rabbia. Frank che ti succede? Calmati cazzo.

 

***

 

Vidi la sua bocca contorcersi in una smorfia, ma non potendo vedergli gli occhi pensai di essermelo immaginato.

-Che dici, sono al sicuro qui?- mi chiese ridacchiando

-Ma certo!-

-Dovrei esserci abituato, ma andare in giro conciato così mi fa sentire un criminale- ammise abbassandosi il cappuccio e levandosi gli occhiali mettendo in mostra i suoi grandi occhi nocciola.

-Oddio ancora non posso credere che tu sia veramente qui! Dai andiamoci a prendere qualcosa al bar qui accanto così magari parliamo un po’- proposi ripensando a quello che mi aveva detto Gee.

-Con piacere-

-Allora aspetta che chiedo un attimo a Kee se mi sostituisce qui-

-Kee!- chiamai e la rossa fece capolino da dietro uno scaffale.

-Si?-

-Non è che potresti stare per un po’ alla cassa? Mi prendo una pausa, ma torno presto-

Lei si avvicinò e rivolse a Frank solo uno sguardo veloce, quando poi però rialzò lo sguardo sgranò gli occhi.

-FrankFrank Iero?- chiese fissandolo incredula

-In persona, piacere- disse lui porgendole la mano

-Cry! Oddio hai visto? Ommioddio! Frank Iero dei My chemical romance- disse sottolineando l’ultima parola come per farmi capire l’importanza della cosa.

-Ehm…si Kee so chi è-

-Eh si, ci conosciamo già da un po’- spiegò Frank sorridendo

Lei guardò prima lui e poi me senza capire.

-Ci vediamo fra poco- le dissi ridendo

 

-Allora- dissi una volta seduti

-Come va Frankie?- chiesi seria

-Lo sai che sei l’unica da cui mi faccio chiamare Frankie? Beh, a parte Gee, ma con lui non ci posso fare nulla-

I suoi sorrisi erano spenti e non riuscivano a contagiare anche gli occhi, non erano quelli del Frankie che conoscevo, sempre pazzamente allegro. Quelli uniti alle occhiaie marcate erano un chiaro segno che le cose non andavano affatto bene.

-Eh, Gee è fatto così… ma non hai risposto alla mia domanda- gli feci notare alzando un sopracciglio.

Non volevo forzarlo, ma vederlo così mi faceva impazzire, dovevo sapere.

Non mi guardava, continuava a fissare la tazza che stringeva fra le mani.

Aspettai pazientemente che cominciare anche se l’ansia cresceva ogni secondo di più.

 

***

Era stato stupido.

Stupido e sbagliato ripresentarmi così. In fondo lo sapevo che la cosa migliore sarebbe stata fare le mie scelte indipendentemente da lei, ma mi ero aggrappato ad un’ultima disperata speranza di felicità.

Sembrava che la mia vita avesse deciso definitivamente di andarsene a puttane.

Se ripensavo alle mani di quel tipo che le si appoggiavano sui fianchi e il suo sorriso imbarazzato… basta, il mio stomaco stava di nuovo cominciando ad attorcigliarsi.

Allontanai la tazza con una smorfia di disgusto e poi guarda Crys negli occhi, avevo capito che dire la verità era scomodo, ma la via migliore.

-Non bene. Proprio per niente.-

 

***

Si decise a parlare un momento prima che io scoppiassi in un attacco di panico.

-Continua. Lo sai che puoi fidarti.- lo incoraggiai

-Io e Jamia… ci dovevamo sposare, era deciso e andava tutto relativamente bene-

Alle sue parole il mio cuore fece un balzo. Che stupida, avevo ancora di queste reazioni.

-Ma?- incalzai

-Non funziona più. Ci ho provato, ma continuiamo a basare il rapporto sulle bugie. Ho già bloccato i preparativi per il matrimonio, adesso rimane solo la parte più scomoda. Dobbiamo parlare fra noi e mettere la parola fine alla nostra storia.-

Lo fissai allibita. Non poteva essere vero.

Le cose non potevano andare così male.

-E’ uno scherzo?- chiesi uando riuscii a ritrovare la voce.

-No Crys, purtroppo no-

-Ma Frank, voi siete la prova vivente che il vero amore esiste, come è potuto succedere?-

-Se fosse stato vero amore io non sarei mai stato con te quella notte e Jamia non avrebbe avuto motivo di vendicarsi in quel modo-

-Stai dicendo che è colpa mia? Che ho rovinato tutto?- chiesi ormai sull’orlo delle lacrime

-No, Crystal. Sto dicendo che io amo te.-

 

***

 

Avevo appena combinato un disastro, non dovevo dirglielo. Ero venuto solo per parlare, non per una dichiarazione! Cristo, Frank! Non riesci mai a controllarti.

Non potevo farle questo ora che era felice, che si era costruita una vita normale, ma soprattutto non potevo permettermi che scappasse via da me. Avevo bisogno di lei.

-Scusami- frafugliai –dimentica tutto quello che ho detto-

Lasciai qualche dollaro sul tavolo e uscii fuori quasi di corsa continuando a sentire sulla schiena il peso bruciante del suo sguardo.

 

­

Premettendo che mi ero assolutamente dimenticata dell’esistenza di questa storia su questo sito, poiché poverina, lei è completa da secoli XD e che ormai è una roba talmente vecchia che non varrebbe neanche la pena di ritirarla su, dato che (spero) il mio stile di scrittura è parecchio cambiato da quando scrivevo dei chimici…(a questo punto voi *parla al vuoto pneumatico* vi starete chiedendo “e quindi che cavolo vuoi da noi??) Beh, finisco di postare questa storia perché una certa Geme rompe tanto le scatole, e perché alla fine è sempre brutto lasciare le cose a metà…

 

Baci,

Silvia

 

(un particolare ringraziamento per Pogo, che circa un anno fa mi aveva chiesto che fine avevo fatto XD)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Frozen tear