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Autore: isabelneville    12/09/2009    1 recensioni
L'ultima,tragica e folle notte di vita di Anne Boleyn,vista dal 'punto di vista' di Catherine Carey,nipote e damigella.
Enjoy it ;D
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Tudor/Inghilterra
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Breathe ´



Rating:
giallo;
Personaggi: Anne Boleyn,Catherine Carey;
Genere: storico/drammatico;
Note: io amo il personaggio di Anne Boleyn: è la mia musa,la mia 'role model'. Per qualcuno potrà essere stupido,ma per me è importante,e molto. Semplicemente adoro questa donna,l'unica a quel tempo capace di tenere testa nientemeno che ad Henry VIII. L'unica che gli si concedette dopo anni,l'unica che trattava come una pari. L'unica.
E' semplicemente stupenda. Sapevate che il 18 Maggio è il mio compleanno? Lei morì il 19.. Mi sento attaccata. <3



Torre di Londra - 18 Maggio 1536


"Catherine?" Chiamò Anna dalla sua stanza da letto nella prigione della Torre.
La nipote,ormai anche damigella ed accompagnatrice,corse subito al suo cospetto. Non si può far aspettare una regina,anche se nel suo ultimo giorno di regno. "Si,Vostra Grazia?" -chiese con la sua solita innata calma,sorridendo come se niente stesse accadendo,come se non ci fosse un patibolo fuori che aspettava la giovane donna che serviva. Che voleva la sua imminente morte.
"Dov'è Elisabetta?" Chiese la regina,guardandosi in torno e con uno scintillio che mai avrebbe ammesso negli occhi. Le mancava sua figlia.
"Mia regina,la principessina"- la chiamava così per rispetto alla sua signora,nonostante la bambina fosse stata dichiarata illegittima -"non è qui,è a Hampton Court,con re Enrico e.." Jane Seymour,avrebbe voluto continuare. Ma non ne aveva il coraggio.
"Mandala a chiamare,falla venire! E' l'ultimo giorno in cui posso stare in compagnia della mia piccola,e mi è negata la sua vista? E' crudele!" pensò Catherine.
Ma,invece di esprimere ciò che davvero credeva,rispose:"La faccio chiamare e mandare Vostra Maestà"; corse via dalla camera di Anna e disse ad uno dei servitori di andare a palazzo e riportare con sè la principessina Elisabetta,di soli due anni.
"Allora George,che te ne pare? E' bello vero? E' nuovo,l'ho avuto pochi giorni fà.. Enrico è sempre stato molto buono con me,e mi ha persino fatto avere un abito appena confezionato pochi giorni prima della mia morte!" Anna,dalla sua stanza,ridacchiò.
Catherine,incuriosita,guardò dalla porta. La regina era davanti al caminetto,seduta elegantemente sulla poltroncina,che parlava da sola. "Allora,fratello,come ti trovi lì? E' bello? C'è luce? Potremmo stare insieme,vero?" La ragazza notò un'incrinamento nella voce della donna. Stava piangendo,e parlava con il fratello decapitato giorni prima,il 15 Maggio.
Era per caso pazza? La Torre si faceva ben sentire,con il suo freddo,i suoi topi e la sua mancanza di lusso,persino verso una donna che era stata la più elegante regina d'Inghilterra.
"Vostra Grazia ho mandato a prendere vostra figlia,la principessina" ,disse Catherine per distogliere la zia da quella conversazione immaginaria.
Ella alzò leggermente lo sguardo,poco toccata e seccata da quella intrusione. "Si certo,molto bene. E ,Catherine,puoi chiamare anche Marc Smeaton? Ho voglia di musica.."
Come dirle che il giovane e bel Marc era stato ucciso-insieme a suo fratello George ed altri 3 uomini-? Cate non ne aveva il coraggio.
"Mia Regina.. Marc al momento è malato,in casa sua,accudito da sua madre. Starà bene,e vi manda tanti" la ragazza fece un piccolo sorriso"saluti e dolcezza". Almeno,le diede una piccola gioia prima della morte.
"Ah,è malato? Non lo sapevo.. La madre però lo accudirà bene,mandategli in cambio qualche soldo,d'accordo nipote?" Cate sorrise,poi la lasciò alla sua follia,andando a continuare il suo lavoro di cucito. Dopo un pò,sentì una risata roca,e corse alla camera di Anna.
"Vostra Grazia,cosa succede?" Chiese trafelata,seguita poi dalle altre dame,di certo non fedeli e sempre pronte a dire qualsiasi cosa agli accusatori della regina - e quindi anche a re Enrico VIII-.
Lei continuava a ridere,la sua risata aspra e cattiva. "Niente!" Rispose con voce acuta "Stavo ridendo per una battuta di George. Il re non è virile,e persino lassù lo sanno!"
Le dame la lasciarono così,che ancora rideva. Quando poi le portarono Elisabetta,lei dormiva leggermente russando sulla poltrona,e fu svegliata dalle grida di gioia di una figlia che rivede la madre. "Ciao bambina.. Sei bellissima,una degna Tudor. Hai gli occhi e i capelli di tuo padre.. E il mio naso! Sarai una grande regina,Elisabetta." Una profezia?
Dopo poche ore la diede alle dame,che si preoccuparono di farla riportare a corte,dove sarebbe stata considerata la bastarda reale per tutta la vita.
Quella notte,nessuno dormì. La regina cantava e suonava il suo liuto,le dame le facevano compagnia,tutte non volentieri tranne la giovane e sempre fedele Catherine.
La mattina dopo,alle 9,Anna doveva morire;ma ,per suo dispetto,l'esecuzione fu rinviata a mezzogiorno,quando esalò il suo ultimo respiro,per colpa di quella maledetta spada francese.
  
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