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Autore: Francyzago77    04/02/2023    5 recensioni
Amicizia, amore, famiglia, sfide, passione. E un pallone.
Quanto basta per raccontare una storia semplice ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-L’avevo detto io che era una principessa! – esclamò Matt con gli occhi sbarrati e le mani appiccicate al vetro della macchina per vedere meglio quella villa che, imponente e maestosa, appariva proprio come un castello delle fiabe.

L’auto aveva varcato il cancello e, percorso lentamente il viale, si era fermata davanti all’abitazione dei Price. 

La signora Lenders aveva atteso che l’autista le aprisse la portiera e poi era scesa raccomandando ai ragazzi di fare lo stesso, senza correre e schiamazzare.

Erano tutti e quattro davanti al portico, in piedi e si guardavano attorno meravigliati ma anche molto smarriti e spaesati.

-Migliore di ogni aspettativa! – sussurrò Nat incantata dal giardino così in ordine e curato nei minimi particolari.

-Dove sarà la piscina? – chiese Ted sistemandosi le maniche dell’odiata giacca, l’avrebbe volentieri tolta per un tuffo immediato.

-Fermi e non muovetevi – subito la mamma riprese con le raccomandazioni – dobbiamo aspettare i signori Price, loro ci faranno strada.

In quel momento dalla porta principale venne fuori Chris, sollevò il braccio per salutarli e si diresse verso di loro.

-C’è Chris! – gridò Matt e immediatamente le corse incontro.

L’abbracciò, anche gli altri due si precipitarono dalla ragazza che nel giro di pochi secondi si ritrovò circondata e travolta da un uragano di affetto.

La mamma era invece fortemente imbarazzata perché insieme a Chris erano usciti i suoi genitori e poi anche Benji e Mark.

-Ci sei mancata tantissimo – le disse Matt che non voleva staccarsi da lei.

-Anche voi – rispose Chris guardandoli sorridendo – sono così felice siate tutti qua. Spero passerete una bella giornata. Nat sei proprio carina con questo vestito e tu Ted addirittura con la giacca! Sembri un lord inglese.

Il ragazzino compiaciuto arrossì un poco mentre Chris li lasciò un attimo per rivolgersi alla signora Lenders.

-Mi fa un immenso piacere vederla qui – esordì la giovane sinceramente commossa – che non riesco a trovare le parole da quanto sono contenta.

-Oh sono io a non riuscire a parlare – rispose la donna – è stato un onore ricevere questo invito da parte della tua famiglia.

-Ci siamo tutti! – esclamò intromettendosi il signor Price che,  da padrone di casa, iniziò a fare le presentazioni ufficiali.

-Ma che bei ragazzini! – sorrise la mamma di Chris dopo aver accolto i suoi ospiti – Scommetto non abbiate mai visto un giardino così grande e una villa come questa!

Il marito emise subito un colpo di tosse come per rimproverare la donna ma Matt fu svelto a rispondere:

-No, non li abbiamo mai visti perché siamo poveri. Lo sa benissimo signora che siamo poveri, perché ce lo domanda?

-Chiedi scusa Matt – lo richiamò la mamma imbarazzata – non ci si rivolge così.

La signora Price era già seccata mentre Mark, pronto a difendere il fratello, stava cominciando a replicare fermato prontamente da Chris.

-Vieni qui Lucky – gridò Benji precedendo tutti – qui!

Il cane che girovagava vicino al portico accorse al richiamo del ragazzo.

-Che bello! – esclamò Matt seguito da Nat che lo volle accarezzare.

-Vi va di fare un giro del giardino insieme a Lucky? – propose Benji sotto lo sguardo rasserenato e complice di suo padre – Seguitemi!

I  ragazzini non se lo fecero ripetere due volte e corsero subito dietro a Benji assieme al cane che pareva conoscerli da sempre perché saltellava festoso e abbaiava ai loro richiami.

La signora Lenders si sentì in parte risollevata ma dall’altra preoccupata per ciò che i tre avrebbero potuto combinare in sua assenza.

-Lasciamoli giocare – esclamò il papà di Chris con tono cordiale – si divertiranno di più fuori che in casa! Noi intanto entriamo, prego.

Fece cenno di avanzare mentre la mamma di Mark, con una punta d’ansia, guardava ancora i suoi figli che si allontanavano dietro la villa.

-C’è una naturale attrazione fra i bambini e i cani – sussurrò la signora Price –  davvero incredibile!

La sua ospite annuì sorridendo ma quel sorriso sapeva molto di timore reverenziale.

Mark, mani in tasca e nodo della cravatta già quasi allentato, mostrava insofferenza e seguì Chris in casa come andasse al patibolo.








 

Il giardino era ancora più immenso di quanto avevano immaginato. Camminavano a passo svelto dietro a Benji che, in fondo, preferiva esser lì con loro che ad ascoltare i discorsi relativi al matrimonio da parte dei suoi genitori.

-La piscina dov’è? – domandò Nat incuriosita voltandosi allegra.

-Sul retro – rispose Benji – ci stiamo dirigendo proprio là.

-Peccato non aver portato il costume! – esclamò Matt rimproverato immediatamente dalla sorella.

-Dobbiamo essere eleganti – gli disse piccata – non in costume da bagno!

Benji rise divertito asserendo:

-Invece avreste potuto indossarlo, non c’è nulla di male. Mio padre non vi vieterebbe mai un tuffo in piscina.

-Nostra madre invece sì! – aggiunse Ted con tono deciso – Sapessi quanto ha insistito per farmi mettere questa giacca!

-Oh puoi toglierla – lo incitò Benji – comprendo il tuo impaccio. Senza sarai più libero di correre e divertirti.

-Se lo dici tu – esclamò esultante il ragazzino – la levo subito.

E si sfilò finalmente quell’ingombro sotto gli occhi allibiti della sorella.

-Cosa dirà la mamma? – Nat era stupita e preso da parte Ted lo redarguì – Dobbiamo essere impeccabili.

-Me l’ha detto Benji di toglierla, non uno qualunque – replicò Ted con sicurezza – lui stesso indossa una polo e dei pantaloni sportivi!

-Ma lui ha classe! – se ne uscì Nat a bassa voce osservando il ragazzo che davanti a loro si muoveva deciso tra Matt e Lucky – Lo vedi come è attraente e affascinante anche in abiti semplici! 

-Tu sei in fissa coi portieri! – la derise il fratello – Prima Ed, adesso pure Benji.

-Idiota! – gridò lei strattonandolo per un braccio.

Ted rise ancora di più aggiungendo:

-Non hai da sempre sognato di sposare Ed Warner?

-Certo che sposerò Ed – rispose con piglio sicuro – ma che ci posso fare se Benji è figo!

Si rincorsero schernendosi l’uno con l’altra fino ad arrivare alla tanto sospirata piscina.








 

Sulla terrazza intanto, la signora Price illustrava le disposizioni per il ricevimento di nozze.

-La ditta di catering che ho contattato è una delle migliori in assoluto. Da quella parte – e indicò un angolo del giardino – farò sistemare i tavoli dove verrà servita la cena a buffet, dall’antipasto ai dolci. 

-Per queste cose – la interruppe ridendo il signor Price – mia moglie è imbattibile! Potrebbe fare tranquillamente l’organizzatrice di eventi.

La mamma di Mark si limitava ad annuire gentilmente e approvare tutto ciò che veniva detto.

-La cerimonia in Municipio non durerà molto – continuò la Price – quindi avremo tutto il tempo per venire qui e ricevere gli ospiti. Pensavo anche ad un aperitivo a bordo piscina.

Chris e Mark, un po’ in disparte, seguivano tutta la conversazione.

-Questo fatto – disse lui a bassa voce alla ragazza – che tua madre debba decidere ogni dettaglio sul nostro matrimonio mi dà ai nervi.

-Ti prego – sussurrò Chris – non ricominciare! Abbiamo deciso di assecondarla per evitare ulteriori discussioni.

-Abbiamo deciso? – replicò Mark – Tu e tuo padre avete deciso.

-Ma eri d’accordo! – esclamò lei innervosita.

-Qualcosa non va? – cinguettò la signora Price avendo percepito un malessere da parte della figlia.

-Sai mamma – provò a parlare Chris – io e Mark ci eravamo immaginati qualcosa di più semplice, più intimo.

-Più semplice di così? – il tono della donna era quasi sprezzante – Solo centosessanta invitati, una cena in giardino e un paio di fuochi artificiali è il minimo sindacale.

-A noi sarebbe bastata una festa con i ragazzi della squadra e gli amici più vicini – balbettò Chris mentre suo padre tentò di smorzare gli animi annunciando:

-Pensiamo a oggi, al nostro incontro e al pranzo che ci attende! Cara, fai portare tutto l’occorrente per un brindisi qui in terrazza.

Non fece in tempo a terminare la frase che da sotto udirono le voci di Nat e Ted.

-Matt è caduto in piscina! Mamma, Matt è caduto in piscina!

Accorsero tutti, trovarono Benji e Matt zuppi. Il ragazzo aveva ripescato il bambino che era scivolato in acqua, ora entrambi si stavano togliendo i vestiti ovviamente bagnati.

Il signor Price fece condurre il piccolo all’interno, ordinò di far portare degli asciugamani e mandò l’autista a comprare degli abiti per Matt, dato che non aveva un cambio.

-Sta andando tutto nel peggiore dei modi – si lamentò in privato con i tre figli la signora Lenders mentre aiutava il minore a rivestirsi – una figuraccia dietro l’altra!

Erano nella camera per gli ospiti, Matt aveva potuto asciugarsi e sistemarsi, Ted e Nat lo avevano accompagnato insieme alla mamma.

-Adesso non vi muoverete più! – intimò loro la donna esausta e furente – Dopo neppure un’ora che siamo qui siete stati capaci di far alterare la signora Price, correre in giardino con il cane e sporcarvi giacca e abiti, e tu Matt addirittura cadere in piscina e far bagnare pure quel povero Benji.

-Però Matt – puntualizzò la ragazzina – ha rimediato dei pantaloni e una maglietta nuovi che costeranno un sacco di soldi! Se lo sapevo che andava così ci cadevo anch’io in piscina!   

-Nat sei una sciocca! – urlò furiosa la madre – Il signor Price è stato fin troppo generoso, non capite che per me è tutto così umiliante. 

Questa volta non riuscì a trattenere le lacrime, sotto gli occhi dei tre ora sinceramente afflitti e dispiaciuti.

Bussarono alla porta, era Chris.

-Sono venuta a vedere se siete pronti per venire in terrazza – annunciò facendo capolino – papà vuole fare un brindisi.

-Ascolta – disse più calma la signora Lenders sforzandosi di sorridere – forse è meglio che andiamo via, abbiamo già creato molto disturbo.

-Cosa? – la giovane s’intristì all’istante – Non deve neanche pensarlo! Anzi, è bene che i ragazzi abbiano corso e riso, vuol dire che si sono sentiti liberi di farlo come a casa loro. Io vorrei che qui vi sentiste a vostro agio e non stretti dentro sciocche convenzioni. E poi a Benji non può aver fatto male un bagno e mio padre non lo vedevo così divertito da tempo!

-Tua madre però – specificò la signora Lenders – non la penserà proprio in questo modo.

-Mia madre pensa anche un sacco di sciocchezze – replicò Chris cercando di essere rassicurante – non datele troppo peso.









 

-Finalmente possiamo brindare ai futuri sposi! – disse con slancio il signor Price mettendosi accanto a Mark e Chris mentre sua moglie, dopo quegli inconvenienti, non vedeva l’ora di sedersi a tavola per poi chiudere la pratica e liquidare tutti.  

-Attendiamo soltanto che la cameriera porti l’aranciata per i bambini – continuò l’uomo - e, dopo un piccolo aperitivo, potremo scendere di sotto per il pranzo.

-Ecco la nostra Jody – specificò la signora Price vedendo la domestica arrivare in terrazza con i bicchieri e una bottiglia.

Quando la cameriera si avvicinò dal suo volto si percepì stupore trovandosi di fronte la mamma di Mark che conversava con il padrone di casa.

Dopo un imbarazzo iniziale, la Lenders salutò gentilmente:

-Ciao Jody, come stai?

Quella, non sapendo se rispondere o meno, guardò di sfuggita il signor Price come per cercare la sua approvazione.

-Sto bene – sussurrò con timore – grazie.

-Vi conoscete? – domandò l’uomo mentre tutti erano pronti all’ascolto.

-Sì – affermò la Lenders – ci siamo conosciute anni fa, lavoravamo entrambe per una ditta di pulizia delle scale. Jody è una persona eccezionale, in quel periodo mi aiutò anche economicamente con un prestito. Mi fa tanto piacere rivederla.

-Io sono così felice – disse l’altra acquistando coraggio – non sapevo fosse tuo figlio il fidanzato della signorina.

La signora Price mugugnò qualcosa ma il marito esclamò:

-Che simpatica coincidenza! Fermati a brindare con noi cara Jody.

Scosse la testa vergognandosi ma l’uomo insistette mentre la moglie, esterrefatta, cominciava a balbettare con sarcasmo:

-Brindare con la domestica? Allora perché non con il giardiniere! E l’autista?

-Hai ragione cara – disse con enfasi il signor Price – facciamoli venire a festeggiare con noi, è bello condividere la nostra gioia!

Nel giro di qualche minuto tutto il personale di servizio fu chiamato sulla terrazza per brindare. Si era creata una piacevole confusione tra sorrisi, chiacchiere e Lucky che correva avanti e indietro inseguendo Matt.

-Hanno lavorato insieme - ripeteva tra sé e sé la signora Price osservando allibita quel miscuglio di gente che stazionava sulla sua bella e ampia terrazza - in una ditta di pulizie! È un incubo, ditemi che è soltanto un brutto sogno!

-Ora possiamo andare a pranzo – annunciò il signor Price dopo quel breve e improvvisato brindisi con i suoi dipendenti che non la finivano di congratularsi e ringraziarlo per averli resi partecipi della festa.

-Non starai bevendo troppo? – domandò alla moglie mentre tutti avevano iniziato a scendere di sotto – Ti osservavo, sarà il terzo bicchiere!

-Lasciami stare – gli ordinò lei – devi solo lasciarmi stare!

-Che hai? – il tono dell’uomo era scherzoso – Sei l’unica ad essere di cattivo umore, dovresti gioire invece!

-Gioire? – ripeté irritata – E per che cosa? Perché mi sto imparentando con un’amica della mia domestica? 

Il signor Price, ancora più divertito, annuì.

-Ti detesto – aggiunse la donna – tu non ti rendi conto minimamente di cosa mi hai obbligata a fare, acconsentire a queste nozze!

Prese di nuovo il bicchiere, finì l’ultimo sorso e poi lo scaraventò a terra.

Ora era pronta a sorbirsi anche il pranzo.












 

  

   
 
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