Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Alexander33    05/02/2023    2 recensioni
Una ragazza poco raccomandabile dispersa tra le pieghe del tempo, un sos misterioso, una soluzione da trovare, un cuore spezzato da guarire.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Tadashi Daiwa, Yattaran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Yattaran e Tadashi si rinchiusero nel laboratorio che fu di Tochiro a partire dal giorno dopo, e ne uscivano solo per il pranzo e la cena. Non di rado ci dormivano, improvvisando due giacigli di fortuna, pur di andare avanti coi lavori.

Spesso chiedevano la consulenza del capo ingegnere, e per qualche giorno sparì anche lui dalla circolazione.

 

Harlock non faceva domande né interrompeva i suoi uomini impegnati in quel progetto straordinario. Sembrava quasi volesse ignorare di proposito tutta quella faccenda che in cuor suo considerava giusta ma, oramai,  inutile.

 

Kaya aveva dato una sbirciata un paio di volte, ma oltre a una gran confusione, imprecazioni e rumori da officina non aveva scorto granchè.

 

E poi c’erano i sogni e quella sciocca ragazzina che diceva di essere la figlia di Harlock… era un parto della sua fantasia? Altamente improbabile, visto che i sogni non lasciano i souvenir sul cuscino. Era propensa a credere che tutta quella faccenda fosse vera e reale quanto lei.

 

Erano più le notti che passava nel letto del capitano che nel suo, ed era proprio in una di queste che aveva trovato, al risveglio, l’ocarina di Mayu.

Era stato uno shock trovare l’oggetto: l’aveva preso e nascosto in un cassetto sotto una pila di magliette, credendo così di dimenticarsene e non pensarci più; ma era come ignorare un elefante perché la faccenda era inquietante e la tormentava notte e giorno.

 

Tornò nella sua cabina, senza quasi pensarci aprì il cassetto e tiró fuori il piccolo oggetto, rigirandoselo tra le mani… sentì che qualcosa di piccolo e leggero si muoveva al suo interno.

Incuriosita cercó di guardare tra i forellini dello strumento, ma ebbe bisogno di una torcia per poter scorgere al suo interno un bigliettino arrotolato.

 

Con l’aiuto di un paio di pinzette riuscì ad estrarlo dall’imboccatura, cercando di rovinarlo il meno possibile.

 

Con mani tremanti svolse il piccolo cilindro che conteneva un messaggio scritto con inchiostro nero

 

“Tienila con te fino al momento del passaggio: è come un radiofaro nella corrente del tempo. Ci permetterà d’incontrarci e fare in modo che avvenga lo scambio.“

 

Il cuore le batteva furioso nel petto: adesso basta! Questa storia doveva finire! Figlia o non figlia, quella mocciosa la doveva  piantare di tormentarla! 

 

Prese l’accendino che aveva sul comodino accanto al letto, e accostó la fiamma al biglietto che teneva tra pollice e indice

“Vaffanculo tu, e tutti i tuoi stupidi problemi! Io non c’entro niente con questa storia!”

 

La mano tremava, ma non riusciva ad accostare la fiamma alla carta.

La fronte le divenne umida di sudore, e un sussurro sembró uscire dalle pareti della cabina

 

«non bruciarlo!»

Per la sorpresa lasciò cadere l’accendino, con la mano che tremava vistosamente.

 

«cosa cazzo sta succedendo?!» quasi lo gridó. Nella solitudine delle 4 mura, il suono della sua voce risultó ancora più sinistro.

 

I sogni stavano cercando di diventare realtà? C’erano i fantasmi sulla nave? Oppure…. Oppure stava impazzendo?

 

Con un’esclamazione di angoscia rimise il foglietto dove l’aveva trovato, facendolo passare per uno dei forellini dello strumento e rimise tutto al suo posto.

 

Le mani continuavano a tremare. Uscì di corsa dalla sua cabina, decisa a ritornarci il più tardi possibile.




 

La decisione l’aveva presa d’impulso, quando Yattaran gli aveva rivelato che la possibilità di un ritorno di Kaya non era più in forse, ma una realtà possibile.

Questa volta non avrebbe permesso alla donna che amava di lasciarlo: lei voleva restare e lui avrebbe cristallizzato questo suo desiderio, questa volta per sempre.

 

Il piccolo anello brillava nel palmo della mano.

Lo aveva comprato solo pochi giorni prima, facendo toccata e fuga su un satellite artificiale usato perlopiù come luogo di rifornimenti d’emergenza: tra carburante, generi alimentari e medicinali si trovava anche qualche negozio di preziosi.

 

Comprato! Un gesto unico per lui, soprattutto per quanto riguardava oggetti superflui e frivoli come quello.

Riflettè sul fatto che nemmeno per Mayu aveva fatto un gesto simile, e non perché valesse di meno; semplicemente perché aveva cambiato il modo di vedere le cose. Ora comprendeva appieno il valore di Kaya dopo aver perso Mayu: voleva che avesse un significato speciale, soprattutto per quel che aveva in mente di fare.

L’avrebbe spiazzata. E già pregustava l’espressione di lei. Sorrise.


Kaya era in compagnia di Kei: le stava mostrando in cosa consistevano le sue mansioni. Lo scopo era renderla edotta al punto da poter essere una valida sostituta. Ne avrebbero avuto per un bel po’: il tempo sufficiente perché tutto fosse pronto al suo ritorno. Candele, fiori e una cena ricercata che Masu-san aveva preparato su sue indicazioni.

 

Kaya arrivó più tardi del previsto, nervosa, stanca e demotivata.

 

«Non ci capiró mai nulla! Sei proprio sicuro di voler fare di me la sostituta del secondo ufficiale? Sono una stupida testona ignorante…» sospiró, sul punto di lasciarsi andare in pianto per la frustrazione.

 

Harlock sembró non dare peso ai suoi problemi.

«Ti devo parlare…»

 

Il tono di Harlock era molto serio, al punto che Kaya si preoccupó.

 

«Vieni, siedi…»

 

«Ci ho pensato molto» si passava la mano sul mento mentre parlava, la barba di due giorni gli dava un’aria meno severa.

«Non voglio accada ciò che è successo con Mayu.»

 

Kaya si rabbuió. Pessima premessa, ma si impose di tenere chiuso il becco e continuare ad ascoltare.

 

«Ti voglio con me.»

 

«Anche io! Non è una novità…» ribatté Kaya ora più rilassata. “Ora mi chiede di trasferirmi qui…” pensó Kaya, già emozionata… aveva notato l’atmosfera più romantica che si respirava nella stanza.

 

«Ti voglio con me per sempre. Voglio impedirti di fuggire…» sorrise «legarti a me senza possibilità di fuga»

 

«ma non ce n’è assolutamente bisogno! Non ho nessuna voglia di andarmene! Che intenzioni hai? Ammanettarmi al timone?» 

 

Divenne serio «qualcosa di simile…» e le prese gentilmente la mano mettendo al suo centro l’anello.

 

Kaya spalancó gli occhi

«e questo? Chiese incuriosita. Che ho fatto per meritarmi un regalo?»

 

«Non lo immagini?» Alzó un sopracciglio, conscio che la giovane Kaya ancora non aveva afferrato il senso di quel gesto.

 

Allora le prese la mano e le infiló l’anello all’anulare sinistro

«Ti sto chiedendo di passare la vita con me, come compagna… come moglie».

 

Kaya rimase a bocca spalancata, incapace di pronunciare sillaba.

 

«sei rimasta senza parole?»

 

«non stai scherzando?! Dici sul serio?! Non mi prendi in giro?»

 

«sono serissimo…»

 

Kaya si mise entrambe le mani sulle labbra e sgranó gli occhioni verdi

«siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!» le uscì in un gridolino di gioia, mentre saltellava su e giù. Sembrava una bambina al luna park.

 

Si calmó, e più seria chiese 

«perché a me sì e Mayu no?»

 

Harlock se lo aspettava

«perché ho capito che è giunto il momento di cambiare. Perché l’ho persa e non voglio perdere anche te. Con Mayu non avevo capito che per amore bisogna essere disposti a fare compromessi, rinunciare a qualcosa. Ora lo so e non voglio sbagliare di nuovo. Niente più scuse per evitare legami troppo stretti… ne sento il bisogno.»

 

L’emozione che le scatenarono quelle parole fu talmente incontenibile da farla piangere.

Come l’ultima delle cenerentole, rendersi conto che il principe vuole proprio e solo lei. Un sogno impossibile diventato realtà, e Harlock capì che aveva preso la decisione più giusta.

 

Quando si fu calmata le asciugó il viso con una carezza

«scegli tu: dove e quando. Ma cerca di non farmi aspettare troppo»

 

«non ci ho mai pensato… non saprei da che parte iniziare.»

 

«allora lo decideremo insieme».





 

«Non ne hai parlato con me!» Meeme era stupita e anche un po’ delusa. Da sempre era la sua prima confidente, da sempre per ogni importante decisione  si consultava prima con lei.

 

«Non avertene a male amica mia. È la prima volta che sono sicuro della decisione presa. Volevo fosse lei la prima a saperlo.»

 

«Capisco. Allora posso solo augurarvi felicità, ve la meritate.»

 

“Spero che sia proprio così, che vada tutto bene questa volta” il pensiero che le fiorì spontaneo stupì anche lei.


Mentre Kaya si era rinchiusa nella sua cabina, sdraiata sul letto si fissava la mano da ore senza stancarsi.

Non era vero.

Sicuramente era un sogno meraviglioso e la paura che svanisse era troppa.

 

«Sciocca! È qui, al mio dito, è reale! Ha scelto me! Il problema è che non avrei mai immaginato che sarebbe potuto accadere…»

 

Ma quella felicità totale e perfetta era oscurata da una nube.

“Mi dispiace ragazzina: non ho intenzione di rinunciare, non adesso che mi ha scelta… troverai un’altro modo per conoscere tuo padre…”

 

Era proprio ora di finirla, questa storia. Le avrebbe parlato la prossima volta che si fossero incontrate, e se non fosse stata d’accordo, beh, in quel caso ne avrebbe parlato con Harlock. Era stata zitta troppo a lungo.


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Alexander33