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Autore: Ale711224    05/02/2023    2 recensioni
Questa storia inizierà con due coppie e finirà con altre due coppie, ma saranno le stesse? O cambieranno? Parla dell'amore iniziale tra Trent e Courtney e Duncan e Gwen, anche se piano piano, le cose inizieranno ad andare leggermente in maniera diversa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Shawn, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: A tutto reality - Azione!
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-Quella mattina, un ragazzo con i capelli rossi stava camminando verso un’abitazione in particolare, dove non andava praticamente quasi mai. 

 

Aveva preso questa decisione per una sua amica, aveva intenzione di farla stare meglio. 

 

Dopo il pugno che Duncan gli ha tirato, quest’ultimo gli ha “chiesto scusa”, anche se un po forzatamente. 

 

Era stato costretto a farlo se non voleva ricevere un altro richiamo dalla preside. 

 

Scott aveva detto al punk che per stavolta ci sarebbe passato sopra, anche se in quel momento avrebbe tanto voluto strozzarlo con le sue mani per quello che aveva fatto a Gwen. 

 

A dargli più fastidio, era il fatto che il ragazzo non capisse la gravità dell’azione compiuta, come se al posto di una persona ci fosse stato un robot. 

 

Alle 7 spaccate si presentò davanti alla porta di casa sua e suonò ripetutamente il campanello. 

 

Ad aprirgli la porta fu sua madre, molto sorpresa di vederlo. 

 

Lo conosceva da anni, ma pochissime volte era andato personalmente a fargli visita. 

 

 

“Oh Scott, che sorpresa! Non mi aspettavo affatto di vederti! 

 

“Salve Teresa, scusami se non ti ho avvisato, ho portato la colazione se gradite. 

 

“Sei un amore di ragazzo grazie! Prego entra però, non restare sulla porta! 

 

-Il rosso si accomodò appena entrato su una delle sedie, aspettando che Gwen uscisse dalla sua stanza per poterle parlare 

 

Appena uscì, rimase veramente stupita di questa improvvisa visita. 

 

Quando aveva sentito il campanello, pensava addirittura che fosse Duncan, infatti era pronta a mandarlo subito a quel paese. 

 

 

-Tesoro, Scott ci ha portato la colazione, mi raccomando, mangia qualcosa prima di uscire visto che ieri sera non hai toccato nulla. 

 

Io accompagno Kevin a scuola e poi devo andare a lavoro, ci vediamo stasera! 

 

 

-Salutata la mamma di Gwen, Scott porse una busta alla ragazza, che accettò controvoglia. 

 

 

“Sono uova fresche e cornetti, mio padre me li ha dati stamattina, mangia se ne voi. 

 

“Ti ringrazio Scott, ma non ho un granché fame, però apprezzo lo stesso... 

 

“Lo sai che non ti faccio uscire da qui fino a che non mangi qualcosa vero? 

 

“Scott... 

Per favore non insistere.... 

Ti ho già detto che non ho fame 

 

“No io insisto invece... 

Non puoi ridurti così per una persona del genere, non ne vale la pena Gwen, ti prego.... 

 

“Non sai come ci si sente ad essere lasciati in quel modo, non puoi capirmi... 

Io mi fidavo davvero tanto di lui Scott... 

E cosa ne ho ottenuto? 

 

Che lui mi scambia come se niente fosse ad un ragazzo che nemmeno conosco mentre va dietro ad una rompipalle maniaca del controllo... 

 

“Si in effetti, quel ragazzo è in classe con noi da 5 anni e non ci ho mai scambiato nemmeno mezza parola.... 

 

“Il punto non è questo.... 

Mi sento tradita capisci? 

Perché mi ha fatto questo?... 

 

Io ho fatto di tutto per lui, e guarda come mi ricambia... 

 

 

 

-Scott non riusciva a sopportare di vedere Gwen ridotta così, ma non sapeva proprio cosa fare per aiutarla. 

 

Decise di lasciarla stare per il fatto colazione ed andarono insieme a scuola, anche se lei avrebbe preferito starsene a casa. 

 

Per tutto il tragitto Gwen non aveva fiatato. 

 

Aveva continuamente fissato il bracciale che Duncan gli aveva regalato per i loro 6 mesi insieme. 

 

Sapeva che non era la persona più romantica al mondo, ma gli era piaciuto un sacco quel piccolo regalino. 

 

Gli aveva confessato di aver messo da parte i soldi per mesi per poterglielo comprare. 

 

 

Arrivarono a scuola mezz’ora in anticipo e si sedettero fuori per aspettare l’orario giusto. 

 

 

“Certo che per essere gennaio fa freddino eh? 

-Disse sorridendo Scott. 

 

“Normale, siamo in inverno, strano che non abbia ancora nevicato... 

Di solito già a dicembre qui è pieno di neve 

 

“Non sopporto la neve, mi rovina tutto il raccolto e poi spaventa i miei maialini. 

 

“I tuoi maiali hanno paura della neve? 

 

“Già, soprattutto Alvi, la scrofa di mio cugino. 

Ogni volta mi tocca ricostruire il recinto perché vede la neve da fuori e si spaventa.... 

 

 

-Quella breve storiella sui maiali di Scott aveva strappato un piccolo sorriso sul volto della gotica. 

 

Lei amava e ha sempre amato la neve. 

 

Quando era più piccola con suo papà andavano spesso a sciare insieme, visto che a sua mamma e suo fratello non piaceva. 

 

Era come un piccolo “rituale” padre figlia, che si ripeteva tutti gli anni e le mancava molto. 

 

Mentre stavano continuando a parlare, in quel momento, videro Courtney entrare dal cancello della scuola leggermente affaticata. 

 

Si era ricordata che aveva detto a Trent che non era più necessario venirla a prendere tutte le mattine, anche se lui aveva detto che non c’erano problemi. 

 

Sfortunatamente quella mattina la sveglia non ha suonato, ed era stata costretta a farsi gli ultimi 10 minuti di strada correndo. 

 

Vedendo la perfettina avvicinarsi, Gwen si alzò e se ne andò, leggermente innervosita. 

 

Sapeva che lei non centrava nulla con la storia di Duncan, o meglio, non del tutto. 

Ma c’era qualcosa che la rendeva antipatica alla gotica, al di la dei suoi modi di fare. 

 

Voleva solo starle lontano, sia a lei che Duncan. 

 

 

Courtney si avvicinò nel punto dove si trovava Scott, ignorandolo, ma lui la fermò afferrandole delicatamente il braccio. 

 

Voleva scusarsi per ciò che era successo, e lo avrebbe fatto subito. 

 

 

“Ti posso parlare un attimo? 

 

“Non ho niente da dirti, quindi lasciami andare” 

 

“Per favore, volevo solo scusarmi per l’altro giorno.... 

Sono stato un idiota, non avrei dovuto ricattarti, ma ho avuto il ben servito quindi.... 

Che ne dici di perdonarmi? 

 

“In che senso hai avuto il ben servito? Che hai fatto all’occhio? Perché è gonfio? 

 

-La ragazza si avvicinò al volto del rosso e gli sfiorò il punto dove era stato colpito dal punk, provocandogli un piccolo urletto di dolore. 

 

 

“Mio dio ma che hai fatto?  

Mi vuoi rispondere? Non ho la sfera di cristallo per leggerti nella mente! 

 

“Niente, un piccolo litigio con Duncan, nulla di che. 

 

“E lo chiami piccolo?? Hai un livido enorme! 

 

“Stai tranquilla, è quel che mi merito per quello che ho fatto.... 

 

 

-Courtney in quel momento non sapeva cosa dire. 

Anche se non si fidava, davanti a se aveva un ragazzo che vedeva veramente pentito. 

 

Gli aveva fatto personalmente le sue scuse, cosa che fino a quel momento, a parte Trent, non aveva mai fatto nessuno. 

 

 

“Comunque? Accetti le mie scuse? 

 

-Lei allontanò la mano dal suo viso, incrociando le braccia al petto. 

 

 

“Stammi a sentire, non ho mai dato una seconda possibilità a nessuno prima d’ora, quindi ti conviene non bruciarla, mi sono spiegata? 

Vai in infermeria e mettici del ghiaccio. 

E sbrigati prima che si gonfi! 

 

 

“Cristallino avvocato. 

 

 

-La perfettina a quel punto se ne andò per raggiungere la sua classe, ma non prima di aver fatto un’ultima domanda al rosso. 

 

“Tu non sali? 

 

“Tra poco, sto aspettando Alejandro e Heather, tu vai intanto, ci vediamo in classe. 

 

 

-Si girò e riprese a camminare su per le scale. 

 

Arrivò davanti l’aula e appena entrata, come ogni giorno, mise le sue cose sul suo banco, non facendo caso ad una persona che si trovava dietro di lei e la stava fissando male. 

 

Si mise seduta scrivendo qualcosa sul suo blocchetto degli appunti, dopodiché prese parola. 

 

 

“Se hai bisogno di qualcosa Gwen, puoi anche dirmelo, non serve che mi guardi in cagnesco. 

Dimmi quello che pensi per una volta. 

 

 

-A quel punto la dark gli si posizionò davanti con aria di sfida. 

 

Courtney sbuffò e si alzò in piedi anche lei. 

Non aveva nessuna voglia di perdere tempo con lei, quindi preferiva chiuderla in fretta. 

 

 

“Gwen, avrei da fare, quindi potresti per favore dirmi quello che mi devi dire grazie? 

 

-La castana stava perdendo la pazienza, soprattutto quando aveva a che fare con il gruppetto di Duncan. 

 

Sotto sotto sapeva anche lei che Gwen non era una ragazza cattiva, ma questi suoi modi gli davano veramente sui nervi. 

 

 

“Niente, volevo solo farti i miei complimenti per aver fatto innamorare Duncan di te. 

Invitatemi quando vi mettete insieme! 

 

-La castana restò basita. 

Non si aspettava questa specie di discorso, ma non perse la calma. 

 

 

“Ma di cosa stai parlando? Io quel tizio non l’ho mai considerato! 

Ora esce fuori che mi sono innamorata di lui? 

Ma che film mentali ti sei fatta? 

 

 

“No, lui si è innamorato di te! Lo capisci l’italiano? 

 

“Io lo capisco benissimo l’italiano, è che non so veramente come tu possa pensare ad una cosa del genere! 

 

Alla fine se Duncan ti ha lasciato non è colpa mia! 

 

Lo volete capire che a me quella sottospecie di energumeno non interessa? Vi devo fare un disegnino per spiegarvelo? 

 

 

-La situazione si stava scaldando, e le due ragazze erano veramente sul piede di guerra. 

 

Gwen era in un mix tra delusione, tristezza e rabbia, e in quel momento la persona con cui aveva deciso di sfogarsi era proprio Courtney. 

Ma giustamente la perfettina non ne era affatto d’accordo. 

 

 

Fortunatamente Scott entrò in classe quel momento, evitando che tra le due passassero alle mani. 

 

“Ragazze cosa state facendo? 

Gwen, ti devo parlare! 

Andiamo! 

 

 

-Prese la gotica per un braccio, trascinandola fuori dall’aula. 

  

Per la fretta di uscire, non si accorse che in quel momento un ragazzo stava entrando, così gli andò addosso. 

 

 

“Oh, scusatemi, non vi avevo visto.... 

Tutto bene? 

 

“Tranquillo, nessun problema, scusaci tu. 

Dai andiamo Gwen, facciamo una chiacchierata... 

Ci vediamo dopo... 

 

 

-I due si allontanarono permettendo al ragazzo di entrare nella sua classe. 

 

Notò Courtney molto scossa, e si precipitò subito da lei. 

 

 

“Courtney, è successo qualcosa? Stai bene? 

 

“Si Trent sto bene, tranquillo, capita a tutti di litigare no? 

 

“Si naturalmente... 

Ma cosa volevano Gwen e Scott da te? 

Non sarà ancora per la storia di Duncan spero.... 

 

 

“A quando pare si, ma non ne facciamo un dramma!  

Quella darkettona non riesce a ficcarsi nella testa che a me Duncan non piace! 

E lui non riesce a capire che non accetterò mai il suo stupido accordo! 

 

 

“Nemmeno se dirà tutto? 

 

 

-Alla fine, era stata costretta a dire tutta la verità a Trent. 

Non aveva più voglia di nascondersi. 

 

Gli aveva raccontato del fascicolo e del rapporto tra la preside e i suoi genitori. 

 

Non riusciva più a tenerselo dentro e doveva sfogarsi con qualcuno, poi ormai il ragazzo aveva iniziato ad insospettirsi, inutile continuare a nasconderlo. 

 

Si è vero, ne era rimasto molto deluso dal fatto che non gliene avesse mai parlato, ma chi era lui per poter giudicare? 

 

Voleva ancora molto bene a Courtney, nonostante aveva capito che la ragazza con il tempo si era parecchio allontanata da lui. 

 

Aveva sempre cercato di fare finta di nulla, ma alla fine ha dovuto farci i conti con la realtà. 

 

 

“Non so cosa fare Trent, Duncan è un osso duro e nemmeno a brutto muso riuscirei a fargli cambiare idea. 

Se lo facesse, potrei seriamente rischiare l’anno, ma non voglio dargli retta.... 

 

 

“Vuoi che gli parli io? 

Magari riesco a convincerlo... 

 

“No lascia stare, non voglio che ti faccia nulla, lo sai che non è mai stato tenero con te.. 

 

Gli parlerò io dopo la scuola, ed una volta per tutte metterò in chiaro questa storia! 

 

“Sei sicura? 

E se ti facesse qualcosa? 

 

“Tranquillo, rimarremo in territorio scolastico, non avrà molto coraggio fidati! 

 

 

-La ragazza sembrava molto decisa nel suo intento, mentre il ragazzo accanto a lei un po meno. 

 

Era preoccupato che le potesse fare del male. 

Anche se Courtney era una donna forte, Duncan era capace di tutto, ed era questo a mettergli più paura. 

 

Anche cercava di non importargli, desiderava tanto il giorno in qui non avrebbe più rivisto quel punkettaro. 

 

 

Nel frattempo, Gwen e Scott stavano scendendo di nuovo le scale per tornare al cancello. 

 

Nonostante Gwen provasse a divincolarsi, Scott la teneva stretta e non le lasciava possibilità di scappare. 

 

 

Una volta arrivati davanti al cancello, lasciò la presa sul braccio della gotica, ignorando le sue delicate imprecazioni. 

 

 

“Mi spieghi che diavolo fai Scott? Sei impazzito? 

 

“Impedisco che tu vada nei casini per colpa della tua gelosia verso Courtney! Ti sembra poco? 

 

“Io non ho bisogno del cane da guardia grazie! 

Riesco benissimo a controllarmi! 

 

“Ah si? Pensa che se non fossi arrivato io a quest’ora eravate entrambe in infermeria e con una bella sospensione! 

 

Pensa prima di agire Gwen cavolo! 

 

“Stai zitto! Ne ho abbastanza delle vostre ramanzine, lasciatemi da sola è meglio! 

 

 

-Detto ciò, la gotica si allontanò dal rosso, facendolo sbuffare. 

 

Gwen era una delle ragazze più testarde e istintive che aveva mai incontrato, e non c’era verso di farle cambiare idea quando si metteva in testa una cosa. 

 

Avrebbe dovuto tenerla d’occhio, aveva paura che potesse in qualche modo mettersi in guai seri. 

 

 

In quel momento, Duncan era appena arrivato a scuola, e aveva visto da lontano Gwen che si allontanava da Scott con aria arrabbiata. 

 

Scese dalla macchina e si avvicinato al contadino, mantenendo sempre il suo sguardo impassibile. 

 

Il rosso si accorse di lui, e sbuffando gli si andò incontro. 

 

Duncan notò lo sguardo nervoso dell’amico, e non perse occasione per fare qualche sua solita battutina. 

 

 

 

“Ciao anche a te Scott, è sempre un grande piacere vederti. 

 

“Non fare il simpatico Duncan, oggi non è giornata... 

 

“Si ho visto, che hai fatto a Gwen? L’ho vista andare via come una furia poco fa. 

 

“Niente, è solo di cattivo umore, capita a tutti no? 

Non è nulla di che... 

 

“Immagino, non mi ha più parlato dopo quello che è successo, ma in fondo dovevo aspettarmelo. 

Alla fine di ragazze posso trovarne quante ne voglio, non mi serve lei. 

 

 

 

-Scott sul momento non disse nulla. 

 

Avrebbe però voluto dire tante cose. 

 

Aveva di fianco la persona che aveva fatto soffrire Gwen, e la stava facendo soffrire ancora. 

 

Che Gwen prima sorrideva, ora non fa più nemmeno quello, nemmeno ci prova. 

 

Che alcune volte salta i pasti, ma dice che ha mangiato per non far preoccupare le persone intorno a lei. 

 

Gwen è la ragazza che lui aveva distrutto, ma evidentemente di questo non se ne rendeva conto. 

 

Avrebbe voluto tanto spaccargli la faccia, ma non lo faceva per non mettersi nei guai, lo aveva promesso ai suoi, e soprattutto a Gwen. 

 

Prese silenziosamente il suo zaino, e ritornò in classe, dove lo seguì anche il punk. 

 

La giornata terminò in fretta. 

Alla fine delle lezioni tutti quanti uscirono dalla classe per tornare chi nelle proprie case, e chi a fare sport o a lezioni di qualcos’altro. 

 

Uno dei pochi a rimanere lì fu Duncan, che restò fermo davanti al cancello. 

 

Mezz’ora prima, una persona gli aveva mandato un messaggio, dicendo di aspettarla esattamente li alla fine dell’ultima lezione, e così stava facendo. 

 

Probabilmente se si fosse trattato di un estraneo, lo avrebbe di sicuro mandato a quel paese e se ne sarebbe andato. 

Ma siccome sapeva perfettamente chi era, era rimasto apposta. 

 

5 minuti dopo aver salutato tutti i suoi amici, la persona in questione si avvicinò a lui, chiedendo di voltarsi. 

 

 

“Finalmente, ce ne hai messo di tempo principessa. 

Lo sai che è maleducazione far aspettare le persone? 

 

“Smettila di chiamarmi così Duncan e arriviamo al sodo, voglio che mi restituisci il fascicolo, subito. 

E io eviterò di farti tornare a casa con un dente rotto. 

 

“Mi sembra di essere staro chiaro, se rivuoi indietro i tuoi fogli dovrai stare con me e lasciare quella sottospecie di menestrello stonato. 

 

“Non mettere in mezzo Trent per favore, poi io e lui ci siamo presi una pausa, quindi non conta.... 

 

-Il punk non si aspettava una risposta del genere, ne rimase leggermente sorpreso. 

 

 

 

“Aspetta aspetta aspetta? Ho sentito bene? 

La perfettina ed il suo giullare portatile si sono lasciati? 

 

Ma chi lo avrebbe mai detto! 

 

 

“Non fare lo stupido grazie, tanto lo so che ne eri già a conoscenza! 

 

“Non ti sfugge nulla vedo, comunque se pensi che io ti ridia il fascicolo così facilmente ti sbagli, sai quello che voglio e non costringermi a ripeterlo. 

Quando voglio una cosa stai sicura che la ottengo. 

Mi conosci da anni ormai, pensavo lo avessi capito da sola! 

 

 

-A quel punto Courtney stava esaurendo tutte le sue idee per riavere possesso dei suoi documenti. 

 

Non riusciva a capacitarsi perché il punk le stava facendo una richiesta simile, nonostante loro si odiassero dal primo giorno che si erano visti. 

 

Anche per Duncan era lo stesso, ma a differenza di Courtney, lui aveva una specie di attrazione nei suoi confronti, come se fosse comandato da un robot. 

 

Nonostante provasse fastidio per quella ragazza, in un qualche modo ne era anche attratto, e ciò lo portava a comportarsi così. 

 

Duncan riprese la parola, richiamando l’attenzione della perfettina. 

 

 

“Facciamo un patto migliore ok? Vediamo se magari così ti convinco. 

 

Dovrai stare con me per un mese, non ti obbligherò a baciarmi abbracciarmi o tutta quella robaccia li, ma semplicemente dovrai stare in mia compagnia quando lo vorrò io, per un mese intero. 

 

Se riuscirai, avrai indietro il tuo fascicolo e io non ti romperò più fino a che ci vedremo. 

Ma in caso non ci riuscissi, questi pezzi di carta finiranno sul blog della scuola e tu sarai rovinata principessa! 

Ora a te la scelta! 

 

Guarda quanto sono buono, hai tempo fino a domani sera per darmi una risposta, in caso non riceverò nulla, allora saprò già quello che devo fare! 

 

Buona serata principessa, goditela. 

 

 

-Senza dargli il tempo di ribattere, Duncan salì sulla sua vettura e se ne andò. 

 

Ancora una volta l’aveva lasciata triste e pensierosa, ma anche con una forte rabbia per quell’essere. 

 

Il punk dal canto suo, sapeva benissimo di avere il coltello dalla parte del manico, perciò prese la strada verso casa, ma non prima di aver fatto un’ultima cosa. 

 

Aveva qualcos’altro in mente, e voleva farlo a tutti i costi! 

 

Aveva mandato un messaggio a Gwen per chiedergli di incontrarsi, e nonostante lei aveva intenzione di metterci una pietra sopra, avendo ignorato le sue precedenti chiamate, stavolta era curiosa di sapere che cosa Duncan avrebbe voluto dirle. 

 

Si incontrarono sotto casa sua la sera stessa. 

 

Nonostante facesse freddo, Gwen indossava la sua classica tuta sportiva e dei pantaloncini corti, mentre lui aveva un giubbotto di pelle nera molto lungo e classiche scarpe da ginnastica. 

 

Gwen non voleva ammetterlo, ma ne era ancora molto innamorata, sia per la sua bellezza, sia perché sperava che in fondo tutto quello che aveva detto era stato solo frutto di un momento di confusione. 

 

Non aveva detto a Scott di quell’incontro, perché sapeva benissimo che gli avrebbe detto di non vederlo, quindi aveva preferito tenerselo per se. 

 

Restarono per 5 minuti in silenzio, dopodiché Duncan prese la parola. 

 

 

“Beh allora, da dove posso cominciare... 

Prima di tutto volevo chiederti scusa per il modo in cui ti ho detto quelle cose, capisco di essere stato un vero stronzo e me ne vergogno di questo.... 

 

Non aspetto che tu mi perdoni, ma almeno vorrei che mi ascoltassi fino in fondo. 

 

Quelle cose che ho detto su di te e Courtney non erano vere, le ho dette solo perché ero arrabbiato ma non le pensavo sul serio, te lo giuro! 

 

Un po di tempo fa, ho sentito Courtney parlare molto male di te, e così ho pensato di attuare questa piccola vendetta verso di lei, rubandole il fascicolo e costringendola a fare tutto ciò che voglio per un mese. 

 

-La ragazza restò leggermente sorpresa, poi prese parola anche lei. 

 

 

“Lei parlava male? Di me? 

 

“Te lo giuro Gwen! Anche oggi, quando sei uscita dall’aula Courtney e l’Elvis dei poveri hanno iniziato a spararne di tutti i colori su di te, dicendo che sei una poco di buono e cose varie. 

 

“C-cosa... 

Ma io non..... 

 

-Il punk le mise le mani sulle spalle, facendo provare un piccolo brivido alla schiena della gotica. 

 

 

“Devi credermi Gwen, sono l’unica persona della quale ti puoi e ti devi fidare.... 

Credi davvero che io sia in grado di farti soffrire per poi inventarmi tutto? 

 

L’ho fatto solo per te Gwen, mi devi credere. 

 

Non te ne ho parlato prima perché era una situazione complicata, ma ora ti sto dicendo la verità! 

 

L’ho fatto perché mi sono sentito veramente uno schifo per come ti ho trattato, non merito di essere chiamato uomo... 

 

Se non vorrai perdonarmi, lo capisco.... 

In fondo non merito il tuo perdono.... 

 

 

-Gwen dal canto suo, era veramente combattuta. 

 

Da un lato gli sembrava sincero, stava quasi per mettersi a piangere 

Gli sembrava davvero pentito. 

 

Era inutile negarlo, lo amava ancora, e si vedeva. 

 

Dall’altro lato invece non riusciva a dimenticarsi come era stata trattata. 

Ripensava alle parole che lui le aveva detto, e facevano molto male. 

 

Non voleva rischiare di ricadere in quella trappola 

Poteva davvero fidarsi? 

 

Duncan mollò la leggera presa sulle sue spalle guardandola negli occhi, anche se lei guardava in basso. 

 

 

“Non ti sto chiedendo ti tornare con me, solo di perdonarmi e se possiamo tornare ad essere amici, mi manchi molto Gwen... 

 

 

-Il ragazzo le prese le mani, erano gelate. 

 

Lei per tutto il tempo aveva evitato il suo sguardo, ma questo suo gesto l’aveva portata a guardarlo anche lei negli occhi. 

 

Erano tanti i pensieri che aveva in testa, su lui, su Courtney. 

 

Non pensava che lei sarebbe arrivata a tanto da dire cattiverie sul suo conto, e nemmeno Trent. 

 

Lo aveva sempre considerato un ragazzo innocuo, e invece si era dimostrato proprio uno stronzo! 

 

“Io ho un’idea per vendicarci di entrambi Gwen, però devi starmi a sentire... 

 

Io avrò in pugno la principessa per un mese, e la costringerò a fare tutto ciò che voglio. 

Tu farai la stessa identica cosa con Elvis, dobbiamo vendicarci di loro in ogni modo possibile. 

Gli faremo pentire di aver parlato male di te Gwen, ci stai? 

 

 

-Il punk allungò una mano verso la ragazza, che anche se molto titubante, accetta. 

 

“Si m-ma io.. 

Non voglio stare con lui.... 

E poi come farai a convincerlo? 

 

“Stai tranquilla. 

Lo potrai manovrare in ogni possibile a tuo piacimento, te lo garantisco ragazza! 

Tu lascia fare a me! 

 

 

-Un sorriso comparve sul volto della gotica, e la portò ad abbracciare il punk. 

Amava vendicarsi delle persone, e Duncan di questa cosa ne aveva approfittato. 

 

Un altro sorrisetto invece era fisso sul suo volto, quando uno squillo del suo telefono ne portò alla lettura di un messaggio. 

 

 

 

“ACCETTO” 

   
 
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