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Autore: Allen Glassred    05/02/2023    0 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Garry e Jeanne si preparano all’imminente scontro: se vogliono scappare pensano, devono affrontare e sconfiggere gli uomini che ora si sono parati di fronte a loro: i fedelissimi di Dominique. Si potrebbero tranquillamente definire i suoi cavalieri, tanto sono forti e spietati. “ Jeanne… “. La voce del giovane Hunter la riscuote bruscamente dai suoi pensieri, mentre lei mantiene la guardia alta.

 

“ So già che cosa mi vuoi dire. Ma no: non ti lascerò solo e no, non mi convincerai del contrario “. Continua la bionda, mentre lui sogghigna lievemente a quelle parole, che in fondo si aspettava.


“ Ti voglio solo avvertire: non abbassare mai la guardia. Questi uomini li conosco: hanno la fama di essere i Cavalieri di tuo marito e tra i più spietati tra i ribelli “. Sentenzia, mentre lei annuisce e finalmente, dopo tanto tempo assume il ghigno tipico della sua famiglia e recupera la propria forza combattiva: è come se stando accanto a Garry più nulla la spaventasse.

 

“ Grazie, me ne ricorderò “. Fa, prima di difendersi dall’attacco di uno degli uomini e mentre, di lì ad un istante anche Garry deve fare la stessa cosa. Entrambi devono affrontare il proprio avversario, ma lo sanno bene: non sarà facile scamparla.

 

“ Coraggio, Garry “. Sibila solamente il cacciatore, dandosi quanto più coraggio possibile. “ Devi vincere: sei arrivato fino a questo punto, non vorrai farti mettere nel sacco da questi tirapiedi? “. Chiede a sé stesso, mentre spara all’avversario che, con agilità evita i suoi colpi ed anche il proiettile.

 

“ Io sono il cavaliere del principe Dominique, umano: non mi batterai con questi stupidi proiettili argento “. Commenta semplicemente il tipo ancora incappucciato, mentre a quella frase l’argento scatta nuovamente in avanti.

 

“ Lo vedremo! “. Commenta, mentre non può accorgersene, ma l’area attorno a lui è ormai totalmente ghiacciata: i suoi poteri stanno forse emergendo. Forse il morso, anzi i morsi di Dominique hanno in realtà creato un danno più grande di quello che inizialmente sembrava.

 

Lo scontro si protrae per diverso tempo: né Garry né Jeanne sanno dire quanto, ma sanno che iniziano a risentirne. Tuttavia, non sono i soli: alcuni ribelli giacciono senza vita, colpiti dal pugnale della Principessa e dai proiettili argento dell’Hunter. Il penultimo uomo cade a terra, sputando sangue e colpito a morte dal fendente della bionda. “ Garry! L’ultimo è tuo! “. Fa, mentre Garry prosegue lo scontro con il capo di quella sorta di combriccola: il Chevalier di Dominique, uno dei più forti e spietati tra i suoi paladini, o guardie del corpo che dir si voglia.

 

“ Non sei male, Hunter “. Ghigna malefico quello, tenendo in mano la propria spada. Garry comprende che quell’uomo possiede parte del potere del suo odiato rivale: deve aver condiviso con lui il proprio sangue e passato un po' dei suoi poteri, per questo è così forte. “ Perchè non smettiamo di contendere? Perché invece di ostinarti in questo modo, non passi dalla parte del principe Dominique? “. Chiede sprezzante quello, mentre l’Hunter lo guarda con sdegno e disgusto al tempo stesso.

 

“ Per essere a servizio di quel folle maniaco, non puoi che essere uguale a lui. Per questo, la tua richiesta non mi sorprende nemmeno troppo “. Fa semplicemente il giovane, riprendendo fiato e guardando il lieve graffio al braccio che l’arma dell’altro gli ha procurato. “ E per la cronaca: non mi unirei mai a quel pazzo, nemmeno sotto tortura “. Fa, mentre l’altro lo deride malignamente: tiene la mano sulla ferita più vistosa, che ancora zampilla sangue e che a causa dell’argento dei proiettili, tarda a rigenerarsi.

 

“ Strano: credevo che dopo ciò che successe quattro anni fa, tu ed il principe foste molto più che uniti. Eh, Hunter? “. Chiede, mentre l’argento stringe i pugni e Jeanne lo guarda stranita.

 

“ Garry! Di che diavolo sta parlando costui? “. Chiede, mentre Garry inizia decisamente ad alterarsi.

 

“ Di nulla, Jeanne! Di nulla! “. Fa, mentre l’altro lo deride malignamente.

 

“ Io non credo proprio “. Fa e, con una mossa degna del Cavaliere che è, si sposta al fianco di Garry e, il cacciatore non sa nemmeno quando esattamente succeda, strappa la sua camicia nel punto in cui fa mostra di sé il marchio dei Lunettes: una luna con alcune gocce di sangue sotto di essa. “ Suppongo abbiate già visto questo, principessa “. Si rivolge a Jeanne, fermando il colpo di Garry e stringendo così forte il suo polso da fargli cadere la pistola antivampiro. A quelle parole Jeanne scuote il capo sconcertata: ovvio che ha visto quel marchio altre volte, tuttavia Garry non le ha mai dato spiegazioni in merito.

 

“ Che cosa significa? “. Chiede solamente la bionda, mentre l’altro immobilizza i polsi dell’Hunter dietro la sua schiena, prendendolo totalmente di sorpresa.

 

“ E’ un marchio di appartenenza. Il mio principe glielo ha fatto quasi quattro anni fa. Quando lo tenne per oltre un anno in schiavitù a palazzo Lunettes “. Sentenzia, mentre a quelle parole Jeanne sbianca in volto, credendo di sentirsi male.

 

“ Lui cosa? “. Chiede, mentre Garry inizia seriamente ad infuriarsi.

 

“ Taci, ho detto!! “. Grida. No pensa, no! Non vuole che Jeanne sappia, non vuole che sia a conoscenza di quanto successo tra lui e quel folle anni prima, ma sa anche che ormai il danno è fatto.

 

“ Vostro marito si vendicò, per essere inizialmente stato lasciato all’altare. E per il fatto che voi portavate in grembo il figlio di quest’Hunter, mentre a lui non avete mai voluto dare un erede. Così lo catturò e tenne in schiavitù per oltre un anno, non prima di averlo obbligato a lasciarvi “. Spiega brevemente il ribelle, ghignando soddisfatto. Ma la sua soddisfazione potrebbe durare molto poco tempo: gli occhi di Garry si stanno facendo blu intenso, la terra sottostante si ghiaccia. “ Poverino! Chissà che genere di torture ha subito, durante la sua schiavitù. Non fosse stato per i cari Delacour… “. Lascia cadere la frase a metà l’uomo, mentre a quelle parole l’argento inizia seriamente ad alterarsi.

 

“ Taci ho detto!! “. Si infuria, mentre a quelle parole una potente onda d’energia blu investe il ribelle e lo allontana da sé: speroni di ghiaccio lo eliminano in modo definitivo, mentre il giovane Hunter ansima pesantemente. Jeanne si riscuote dalla sorpresa iniziale: si precipita a soccorrere il suo amato, che una volta eliminato l’ultimo nemico cade in ginocchio e mentre i suoi occhi tornano di colore normale.

 

“ Garry! Amore mio, come ti senti?! “. Chiede allarmata la Principessa, mentre lui la guarda intensamente per poi annuire.

 

“ Sto bene, sto bene… “. Fa solamente, alzandosi da terra e mentre lei lo osserva: sfiora lievemente il marchio, per poi osservarlo seriamente.

 

“ Dobbiamo parlare, ma prima ce ne andremo da qui “. Fa risoluta, mentre lui sospira pesantemente. “ E non voglio sentire alcun ma! Voglio sapere tutto! Voglio sapere cosa ti ha fatto Dominique e voglio sapere come ti ha costretto ad abbandonarmi! Ho sofferto troppo per questo, mi merito una spiegazione! Me lo devi! “. Continua poi la bionda, mentre lui annuisce: Jeanne ha ragione, pensa. Merita di sapere la verità e, anche se se ne vergogna profondamente gliela dirà: le racconterà gli abusi e le torture subite da quello psicopatico, culminate in quel marchio. Le racconterà dei morsi ricevuti, le racconterà perché fu costretto ad abbandonarla.

 

“ Solo se tu mi racconterai cosa successe, da quando ti abbandonai in poi. Della nascita di nostro figlio, di perché mi hai tenuto nascosto che eri rimasta incinta. Voglio saperlo, Jeanne! Voglio sapere tutto “. Fa, mentre lei annuisce: è pronta. È pronta ad aprirsi con lui, a parlare ed a confessare tutto quanto successe la notte del parto, la notte in cui il suo allora fidanzato la pugnalò e quasi uccise il suo bambino e lei stessa, divulgherà tutto quanto successe il giorno in cui scoprì di essere incinta, di quando chiese a Dominique di far da padre al bambino. Di quando lui, subdolamente finse di accettare e perdonare per poi colpirla alle spalle. Delle minacce che la portarono a mandare all’aria il primo matrimonio, tutto. Anche del ricatto: basta segreti, pensa. Ora è tempo di verità, da entrambe le parti. E confesserà anche ciò che quel pazzo di suo marito le ha detto: che Garry è figlio di Kaname e di conseguenza suo vero fratello. Deve sapere pensa, senza essere a conoscenza del fatto che lui è in realtà già al corrente dei fatti, circa le sue origini.

 

Villa Velasco, poco tempo dopo.

 

La luna rossa ha ormai smesso di brillare in cielo: forse ha lasciato spazio alla luna blu, forse è semplicemente sorto il nuovo giorno. La giovane donna dalla chioma corvina non lo sa: le tende della sua stanza sono chiuse, solo alcune candele illuminano la camera. Stordita come avesse bevuto litri d’alcool, Mina Veghner si porta una mano al capo dopo aver riaperto gli occhi. “ Che mal di testa… “. Mormora solamente, confusa. “ Ma che mi è successo? “. Si chiede poi: è come avesse una sorta di totale black out: non ricorda gli eventi di quella notte: come si è liberata di Dominique, si chiede? Tutto ciò che si ricorda è che l’ha attaccata, poi? Cos’è successo? La corvina fa per muoversi, ma un acuto ed intenso dolore la fa desistere. “ Ahi! “. Fa solamente, accorgendosi poi del sangue sul letto e sulle lenzuola. “ Oh Dio… oh mio Dio! “. Fa semplicemente la giovane Hunter, sconvolta: scosta violentemente le coperte da sé, scoprendo con orrore il sangue sulle sue gambe, i morsi presenti sul suo corpo e, lo può percepire, la cosa più grave: la perdita della sua purezza. “ No! No no o, no! “. Continua sconvolta, prendendosi la testa tra le mani e scuotendola con enfasi. “ Dannazione! Che cos’è successo?! Perché non mi ricordo nulla?! “. Chiede a sé stessa, facendo per alzarsi seppur in quello stato ed indossando solo la veste da notte. Ma dopo il primo passo, la figlia di Pierre e Joe finisce a terra, mentre anche il braccio in cui le è stato evidentemente iniettato qualcosa le fa malissimo. “ No! “. Grida poi la giovane donna, dando un forte pugno al pavimento. Una, due, tre, quattro volte. “ No! com’è potuto succedere?! Come ho fatto a farmi mettere nel sacco?! Che diavolo è successo?! “. Continua, cercando vanamente di ricordare. “ Che tu sia maledetto, infame! “. Continua, aggrappandosi con forza al tavolino adiacente e sentendo un dolore atroce, che si irradia dal ventre in poi ma anche nel resto del corpo. “ Che tu sia maledetto… “. Continua: più cerca di ricordare più la testa le fa male, non restituendole comunque i suoi ricordi. Anche se non ci vuole chissà che genio pensa, a capire cosa le sia successo: la luna rossa deve aver agito su di lei, esattamente come quella blu agì a suo tempo su Ivy e le fece dimenticare la sua prima notte con Vanitas, perché allora per lei sarebbe stato troppo traumatico ricordare e non era pronta ad accettare il suo amore per l’ormai ex nemico. Così è stato per lei, riflette: no. No, pensa: non c’entra la luna! È stata drogata dalla Zydrate associata al morso, che l’ha resa totalmente indifesa e l’ha paralizzata tanto nei movimenti quanto nelle parole, fino a farla svenire. I suoi pensieri sono interrotti: Beatrice entra di corsa nella stanza, agitata: solo ora ha ripreso conoscenza, poco prima uno strano torpore ha colto lei, Luca e Federico e li ha fatti svenire, ma non si spiega cosa sia stato. Il marito ha associato tutto ciò alla luna rossa, ma la donna non ne è convinta fino in fondo.

 

“ Madame Mina… oh santo cielo! Madame! “. Fa solamente la rossa, precipitandosi ad aiutare la corvina e notando il sangue sul letto. “ Madame Mina! Vi prego, ditemi che state bene! “. Fa semplicemente la madre adottiva di Luca, mentre a quelle parole la giovane Veghner si volge verso di lei. È in lacrime, il suo corpo presenta segni di morsi e di ben altro che è visibile, da sotto la camicia da notte.

 

“ Lady Beatrice! “. Fa semplicemente la fanciulla, gettandosi tra le braccia della rossa nel frattempo inginocchiatasi per arrivare alla sua altezza, stringendo con forza la stoffa del suo pregiato abito e scoppiando in lacrime. “ Io… io lo fermerò! Giuro su Dio, lo fermerò! Troverò la cura perfetta, annullerò i suoi poteri e che io sia dannata se non lo ucciderò! “. Grida furiosa, carica di rabbia verso Dominiqe e verso sé stessa, che pensa, è stata così debole da farsi mettere nel sacco.

 

“ Cosa vi è successo…? “. Mormora solamente la rossa, allarmata. “ Chi vi ha ridotta in questo stato?! “. Continua, mentre a quelle parole Mina continua a singhiozzare: si sente umiliata, sporca dentro e fuori e soprattutto, si sente una cretina: non è riuscita a difendersi, Beatrice e Federico avrebbero in oltre potuto essere in pericolo, Luca stesso avrebbe potuto esserlo, ma lei non sarebbe riuscita ad intervenire perché è riuscita solo a farsi drogare e stuprare! Perché pensa, ormai è evidente cosa sia accaduto in quella notte di Luna Rossa.

 

“ Lui! È stato lui! “. Grida furiosa la donna, stringendo così forte la stoffa dell’abito di Beatrice che per un momento, pare quasi volerglielo strappare. “ Giuro che me la pagherà cara! Lo giuro! “. I suoi occhi si iniettano di rosso: la vergogna lascia il posto alla rabbia, alla vendetta, ad un odio ma provato per nessun’altro se non il suo gemello, le vetrate si incrinano mentre la temperatura nella stanza aumenta. “ Che io sia maledetta, se la passerà liscia! “. Il suo potere incrina le vetrate ulteriormente, mentre Beatrice porta una mano tra i suoi capelli e cerca di calmarla.

 

“ Oh cielo… “. Mormora solamente la donna, disgustata da ciò che sa essere accaduto, proprio sotto il naso suo e di suo marito, proprio sotto il suo tetto! “ Lady Veghner, perdonatemi! Perdonateci! Io e Federico avremmo dovuto intervenire, ma eravamo storditi! Non… “. A quelle parole lei scuote il capo con veemenza, continuando a piangere e tremare d’ira.

 

“ E’ una cosa tra me e lui: sono io a dovergliela far pagare. Mi ha portato via la cosa più importante… “. Non finisce la frase: scoppia in un altro violento pianto, mentre Beatrice tenta di rassicurarla.

 

“ Non spetta a voi: spetta a noi. A noi tutti “. Precisa, mentre in quel momento anche un’altra persona entra nella stanza.

 

Il giovane dalla chioma bionda osserva la scena: lo stato del letto e di sua sorella, lasciano poco spazio ai dubbi. Memore di quanto accaduto a Villa Perry, Michael Veghner stringe con forza i pugni. “ Mina! “. Chiama la sorella, mentre sentendo la sua voce la donna sgrana gli occhi di colpo: da un lato vorrebbe solo fuggire e non farsi vedere dal fratello in quelle condizioni, sentendosi sporca, umiliata ed indegna, dall’altra la parte meno razionale e più istintiva la spinge a staccarsi da Beatrice. Barcolla fino a raggiungere il maggiore, per poi guardarlo con le lacrime agli occhi.

 

“ Perdonami! Perdonami! Non sono riuscita a fermarlo! La luna rossa ha agito su di me e lui mi ha drogata con la Zydrate! Non ricordo nemmeno cos’è esattamente successo! “. Fa, mentre lui la stringe forte a sé e mentre i suoi occhi bruciano d’odio.

 

“ Io lo ammazzo “. Sibila: ora basta. Dominique ha fatto troppo male alla sua famiglia. Prima ha ucciso suo zio Duke, poi ha reso la vita infernale a Garry e Jeanne ed alla stessa Mina, ha stuprato Nox ed ora questo. Trema in preda alla collera, mentre lei lo stringe così forte da fargli quasi male. Entrambi i fratelli hanno lo stesso pensiero, lo stesso desiderio di vendetta verso quel mostro che ha distrutto la loro famiglia e la loro vita.

 

“ Vi prego Monsieur Michael, non fate mosse avventate: se volete vendetta, dovrete prima avere un’arma efficace per fermare Dominique… “. Sussurra Beatrice, mentre Michael trema in preda alla collera: tenta di pulire il collo di Mina dal sangue, trattenendo le lacrime che un uomo pensa, non dovrebbe mostrare in pubblico.

 

“ Ha violentato mia sorella, approfittando della Luna Rossa! Non ci è riuscito la prima volta e ci ha riprovato, puntando sulla sua debolezza! L’ha drogata per tenerla ferma! È un vile bastardo, uno stupratore, un pervertito che va fermato quanto prima! Non posso aspettare, Lady Beatrice! Che mi uccida pure, ma non cambierò idea! “. Sentenzia, mentre Mina lo stringe maggiormente a sé.

 

“ Io ho la cura! “. Sentenzia, mentre il fratello la guarda sconcertato. “ Dobbiamo portare a Garry la cura! Così sarà lui stesso a compiere la nostra vendetta! “. Sentenzia la corvina: il dolore, la rabbia e la vergogna si mischiano in lei, ha quasi paura a farsi toccare ma sa che deve reagire subito, ora: non può permettere a quel trauma di mettere radice in lei, non può permettere che quel bastardo le rovini la vita anche sotto questo punto di vista. “ Lo voglio morto, tanto quanto lo vuoi tu! E solo la mia cura può aiutarci in questo! Andiamo a portarla a Garry: uno di noi lo deve fare, ora! Non c’è più tempo per attendere “. Sentenzia: spera davvero che la cura sia pronta, ma se così non fosse è disposta a tutto, anche a mettere nuovamente del suo sangue ed anche a rischiare la vita, pur di accelerare il processo e permettere a Michael di portare al marito la cura.

 

“ Gliela porterai tu, quando sarà pronta: io andrò da papà e gli chiederò di accompagnarmi. Andremo a dar man forte a Garry “. Sentenzia il biondo, mentre la collera continua a ribollire in lui: vuole dare una lezione a quel bastardo, pensa. Ora ha davvero toccato il fondo, ha davvero superato i limiti. “ Ma non accelerare il processo: voglio che tu ti rimetta in forze e che in seguito, mentre i nostri Hunters proteggeranno Lady Beatrice e la sua famiglia, tu vada a portare la cura a Garry. Non prima di allora “. Sentenzia il biondo. Messa spalle al muro, Mina non può fare altro che annuire.

 

“ Come desideri, fratello “. Sibila, nervosa: vuole vendetta e la vuole subito. Ha capito che Michael le ha dato quell’ordine solo per tenerla buona e che al momento giusto, manderà un’altra persona a consegnare la cura a Garry. Che non permetterà mai che lei e Dominique si incontrino nuovamente: nemmeno lei lo vorrebbe, ma sa anche che la sola a poter compiere la propria vendetta è lei stessa. Solo lei.

 

Veritas, molti anni prima dei recenti avvenimenti.

 

Un giovane uomo dalla chioma corvina posa il capo sul grembo di una bellissima donna, anch’essa con una lunga chioma corvina. Chiude gli occhi qualche istante, lasciandosi accarezzare dolcemente i capelli da lei e mentre la sola luce di alcune candele illumina la stanza, oltre alla bellissima luna blu fuori dalla finestra. “ Non ti fa effetto? “. Sussurra solamente la corvina, continuando ad accarezzarlo dolcemente e sorridendo lievemente. “ La Luna Blu: non ti fa effetto? “. Ripete, mentre a quella domanda lui scuote lievemente il capo e rimane ad occhi chiusi, come a volersi godere a fondo quel momento, quasi temendo che da un momento all’altro possa finire.

 

“ Se sono con te, non mi fa poi così effetto: è come se tu fossi il freno a qualunque mio istinto primordiale, a qualunque pulsione fuori dall’ordinario “ . Sentenzia il corvino, mentre lei annuisce semplicemente. “ Non sei furiosa? Insomma, ora che sappiamo tutto questo… ora che sappiamo come andranno le cose, non sei furiosa? “. Chiede poi lui, mentre lei scuote il capo.

 

“ No “. Fa, mentre la luce blu della luna filtra attraverso la grande vetrata. “ Sapevo che sarebbe finita così: io sono morta dal momento in cui ti ho conosciuto, Vanitas “. Sussurra la corvina, mentre la luna illumina i suoi lineamenti perfetti: i lunghi capelli che le ricadono sulle spalle, gli occhi glaciali tanto quanto il ghiaccio legato al secondo pilastro ed alla seconda luna demoniaca. “ Ma ho fiducia in te: so che non sarà una cosa definitiva “. Ammette, mentre il giovane uomo dalla chioma corvina apre i suoi meravigliosi occhi blu, dello stesso identico blu della luna di cui è Re.

 

“ Potremo sempre evitarlo “. Sentenzia, per poi proseguire di lì a poco e guardando intensamente la donna, portandole una mano sul viso seppur rimanendo ancora sdraiato. “ Io non voglio perderti, Ivonne “. Continua, mentre Ivonne Baskerville Lunettes sorride lievemente, tra le sue mani un filatterio.

 

“ Ma tu non mi perderai, ma non devi assolutamente farti uccidere. Non prima del tempo “. Sussurra, portando una mano su quella di lui e baciandola lievemente. “ Io ho fiducia in te: so che non sarà definitivo. No: nemmeno la morte avrà la meglio sul nostro amore “. Sentenzia risoluta Ivonne, mentre suo marito la osserva qualche istante e non proferisce parola. È lei che, di lì a poco, interrompe quel quasi irreale silenzio che è calato nella stanza. “ Soltanto tu potrai farmi risorgere, quando sarà tempo: io e te torneremo insieme, te lo giuro. Non ci separeranno mai “. Commenta risoluta la regina del clan della Luna Blu, mentre a quella frase lui la attira improvvisamente a sé, dandole quel bacio che avrebbe tanto voluto darle all’inizio di quella conversazione. La donna non pare sorpresa: ricambia quel bacio con la stessa dolcezza, mentre come a benedire quelle parole e quel gesto, la luna blu diviene più luminosa che mai. Poi, il buio assoluto.

 

Il pianto di due bimbe desta di soprassalto la regina di Veritas, che quasi grida: la fronte è madida di sudore, il cuore sembra volerle balzar fuori dal petto. A causa del brusco gesto della moglie e del pianto delle figlie, anche Vanitas si sveglia di colpo: prende in braccio le piccole che, quella notte, hanno dormito in mezzo a loro. Poi osserva la moglie. “ Ivy? “. La chiama solamente, mentre lei afferra un bicchier d’acqua e sorseggia lentamente il liquido trasparente, respirando affannosamente. Le piccole si quietano subito: evidentemente si sono destate a causa dei movimenti della madre durante il sonno, ma ora sono nuovamente tranquille e così il giovane Re può posarle sul letto, baciando loro la fronte per poi tornare ad osservare la sua sposa. “ Ivy? Tesoro, stai bene? “. Chiede, mentre a quelle parole lei si volge verso di lui: non si è nemmeno accorta di averlo svegliato, non si è accorta di aver destato anche le piccole. È come se la sua mente fosse stata altrove.

 

“ V.. Vanitas? “. Chiede solamente, mentre lui la osserva stranito. “ Ho sognato noi due… cioè… almeno credo, io… non lo so… “. Sussurra frasi sconnesse la corvina, portandosi una mano alla fronte ancora madida di sudore. “ C’era la luna blu, io e te in quella che dovrebbe essere stata la nostra stanza. Io avevo un filatterio e ti chiedevo di sopravvivere: che tu saresti stato il solo a potermi riportare in vita e che… “. Si blocca: il marito la osserva stranito, mentre la minore ricambia il suo sguardo quasi terrorizzata. “ … no “. Sentenzia, mentre lui la prende tra le braccia per cercare di calmarla.

 

“ Tesoro, era solo un brutto sogno “ Mormora solamente il re bambino, seppur nemmeno lui sia convinto di quanto detto: lo ha fatto principalmente per calmare Ivy, ma non è sicuro che ciò che ha detto corrisponda alla verità: l’incubo descritto da Ivy somiglia tanto a quelli di cui è vittima lui, da un po' di tempo a questa parte.

 

“ No! “. Continua lei, scuotendo il capo. “ No, non era un incubo e basta. E no: non eravamo noi “. Fa di lì a poco la regina, confondendo ulteriormente Vanitas. “ O meglio: avevano il nostro aspetto, ma quelle persone erano… erano… “. Non osa: non osa nemmeno pronunciare quei nomi che, per la prima volta in vita sua, le fanno davvero paura. Dei brividi non smettono di scorrere lungo tutto il suo corpo, mentre lui la stringe forte a sé e cerca di calmarla.

 

“ Chi? Chi era? “. Sussurra solamente il Re bambino, accarezzando dolcemente i capelli di Ivy nel tentativo di calmarla definitivamente. “ Dimmelo, Ivy… “. Continua: da prima a lei pare quasi strana quest’insistenza da parte del fratello, in seguito decide di non farci troppo caso. Forse pensa, si è solo lasciata suggestionare dall’incubo che ha appena avuto. Si fa coraggio: deglutisce un paio di volte, poi punta lo sguardo in quello di Vanitas senza mai distoglierlo.

 

“ Erano Vanitas ed Ivonne Lunettes: nostro nonno e nostra nonna “. Sentenzia perentoria, mentre lui nasconde una lieve smorfia di approvazione, come avesse già saputo la risposta ma volesse sentila pronunciare da lei. “ Hanno detto che nessuno avrebbe mai distrutto il loro amore, che nessuno li avrebbe mai divisi. Che solo lui avrebbe potuto farla risorgere, che prima di allora non sarebbe dovuto morire. Vanitas… “. Mormora solamente lei, sussurrando quai il nome del fratello e mentre lui continua ad accarezzarla dolcemente, baciandole il capo. “ … ho paura “. Ammette poi la corvina, mentre mille e più pensieri tormentano la sua mente: non è una sciocca. Questo non era un comune incubo, sembrava quasi una visione esattamente come quelle che suo nonno ha procurato a Vanitas. E sa che non è stato suo nonno a procurargliela: sa che chi le ha fatto vedere quel ricordo, altre non è che la donna che ne era protagonista. Ivonne Lunettes, sua nonna. Ma perché lo abbia fatto, questo ancora non lo sa ma una cosa è certa: i nobili hanno ragione. Lei e Vanitas sono realmente le copie viventi dei loro nonni. In molti sensi.

 

Nello stesso istante, a palazzo Hikari qualcuno sembra non darsi pace.

 

E quel qualcuno è Vinvent Hikari: non può fare a meno di pensare a tutto quanto ciò che gli è recentemente capitato. Ripensa al suo ultimo incontro con la sorella, in cui le ha nuovamente dichiarato il suo amore ed in cui lei, ancora una volta, si è rifiutata di seguire e gli ha spiattellato in faccia il suo amore per Vanitas. Gli ha detto che non lo seguirà mai, malgrado lui le abbia detto del pericolo imminente e malgrado le abbia detto che è il solo a poter proteggere lei e loro figlio. Loro figlio, già: lo ha creduto davvero. Ha creduto fino in ultimo di esserci riuscito, quella notte. Ha realmente creduto che il bambino che Ivy aveva in grembo fosse suo, ora invece? Ora le sue certezze sono crollate: Xerxes gli ha detto della nascita delle gemelle e che indubbiamente, sono le figlie di Vanitas. Questo fa di lui un re illegittimo, ma per ora è il solo a saperlo assieme ovviamente a Xerxes e Dominique. Solo loro tre conoscono questa verità e così deve continuare ad essere: cosa gli accadrebbe pensa, se mai il popolo scoprisse che lui è un usurpatore? Cosa accadrebbe se scoprissero che si è appropriato di un trono non suo? Già lo odiano per essere salito al trono in un modo così vile, ci mancherebbe solo che scoprissero che non ne ha neppure il diritto e per lui, la morte sarebbe assicurata. Il suo secondo in comando non sembra molto turbato: Dominique gli ha sempre detto che se anche quelle formiche si rivoltassero, lui le spazzerebbe via con il suo fuoco ed il suo ghiaccio in men che non si dica. Ha sempre detto al cugino di non preoccuparsi, ma chi in realtà preoccupa Vincent oltre ad Ivy, è Dominique stesso. Infatti, il falso Re è perfettamente a conoscenza di ciò che il cugino sta facendo, che ha estratto della Zydrate oro e che non se n’è sbarazzato, che ha rubato la pietra oro dalla Golden Land senza dirlo a nessuno, nemmeno a lui stesso. Se sa queste cose infatti, è solo perché ha iniziato a sospettare ed ha così spiato il cugino per capire che cosa gli stesse succedendo. Ed ha fatto bene, pensa: qualcosa non va in lui, qualcosa di ben più serio dei poteri di due lune che si scontrano. Suo cugino è fuori controllo da un po' e lui non se n’è mai reso conto prima di quel momento: ha sempre pensato di poterlo gestire, senza rendersi conto che in verità è sempre stato lui il burattino nelle mani del più grande. Che gli ha fatto fare buona parte delle cose che lui voleva, che gli ha concesso delle cose che forse, avrebbe solo dovuto proibirgli. Ad esempio, le sue nozze con Jeanne: non è più tanto sicuro che siano stata una buona idea. Da prima non si voleva impicciare, in fin dei conti la sorella e Dominique erano promessi sposi da vecchia data. Ora tuttavia, ance Vincent è turbato e deve dire, teme per l’incolumità della sorella e del nipote che la Principessa porta in grembo. Non ha mai dubitato una volta del suo secondo in comando, eppure ora inizia ad avere dubbi. Non su Dominique e sulla sua lealtà che sa essere indiscussa, più che altro ha dubbi sul fatto di lasciargli così tanto potere. “ Che sia il caso di mettergli un freno? Che stia andando troppo oltre? “. Chiede a sé stesso il biondo, per poi sbuffare sonoramente e portandosi entrambe le mani al viso. “ Cristo… “. Sussurra solamente, per la prima volta senza sapere che cosa fare e provando, ancora una volta, una paura crescente sul suo prossimo futuro. “ Ora basta! “. Si irrita di fatto con sé stesso il Re, dando un pugno alla parete e ghiacciandone buona parte. “ io sono il re! Presto la maledizione del nonno ucciderà quel folle di mio fratello ed Ivy tornerà ad implorare il mio perdono e di crescere insieme le gemelle! Andrà così, io ne sono sicuro! Quindi, ora basta con dubbi ed esitazioni, basta con queste paure! “. Si impone, mentre il suo sguardo si sposta sul ritratto di suo nonno: Vanitas Lunetes. “ Nonno… “. Sussurra semplicemente il falso re, avvicinandosi lentamente e posando una mano su di esso.

 

“ Hai paura, Vincent? “. Una voce: una voce ed una domanda che lui ha già sentito. “ Non dvi, mio adorato nipote: se tu aiuterai me, io aiuterò te. Quando sarà il momento, la donna che ami e le gemelle saranno risparmiate. E saranno tue “. Assicura la voce, sussurrando all’orecchio del biondo quelle gelide parole. Immediatamente, gli occhi di Vincent si tingono di un blu inteso, mentre l’area circostante ghiaccia e mentre, improvvisamente, il giovane si sente avvolgere da un gelido abbraccio. “ Ma ora, dammi ancora un po' del tuo sangue: ne ho davvero bisogno… “. Sussurra maligno lo spirito, poi il rosso scarlatto macchia il bianco quasi trasparente del ghiaccio presente a terra.



Salve! Ed ecco il capitolo 65, che ne dite? garry e Jeanne decidono finalmente di essere sinceri l'uno con l'altra, mentre sconfiggono insieme i paladini di Dominique. Mina invece, scopre cosa le è capitato la notte di luna rossa: la stessa cosa che accadde ad Ivy, solo che per lei nulla è stato consnsuale. E' stata drogata e stuprata, così giura vendetta: ultimerà la cura al costo di farsi male, avrà la sua rivincita contro il gemelo. Non vuole eprmettere al trauma subito di radicarsi in lei, ma sarà davvero in grado di superare tutto ciò senza nessuna conseguenza? Intanto, anche Ivy inizia ad avere strani incubi: sogna suo nonno e sua nonna, Vanitas ed Ivonne. Cosa significherà questo? In tutto ciò, i timori di Vincent aumentano mentre una figura misteriosa esige ancora una volta di bere il suo sangue. Di chi si tratta? Seguitemi e lo saprete!
   
 
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