Notte densa

 

Nero, come i suoi splendidi occhi

 

Può essere l’indifferenza peggiore dell’amore non corrisposto?

Sì.

Ti osservo, rapito dai tuoi gesti, come se in ogni cosa che fai ci mettessi un pizzico di magia, rendendo tutto così perfetto.

Ma non lo sai. Scemo che non sono altro! Anni e anni che vivo in questo buco di bar, che passo le ore a pulire per terra e a servire al bancone.

A servirti al bancone.

Per l’ennesima volta sospiro nel guardarti, mentre in quel tuo mini abito nero senza spalline e quei tacchi a spillo ti muovi come se fossi una fata.

Una fata splendida.

Parli con le tue amiche, ogni tanto ti risistemi una ciocca dei tuoi lunghissimi e ribelli capelli neri che ogni volta cerchi di sistemare con la piastra, ma a fine serata tornano ricci come solo i tuoi capelli possono essere.

Ti porti il drink alle labbra, mentre sorridi a qualche leggera allusione di una tua amica.

Sei stupenda… ti conosco da una vita perché è da una vita che vieni in questo bar.

Cosa ci fai in uno squallido bar come questo?

Dovresti essere da qualche altra parte ad illuminare con la tua bellezza qualche pub più chic, invece di sprecare il tuo tempo qui.

Continuo a guardarti e noto ogni giorno sempre di più che quell’abito rende sempre più giustizia alle tue splendide gambe… dannazione! Sento un brivido scivolare lungo la mia schiena, culminando in una sensazione eccitante che richiama a raccolta i miei più bassi istinti.

-Và da lei... Ormai sono quattro anni che le sbavi dietro e non sei ancora andato a parlarle. Mi sono stancato di vederti sempre così perennemente … spossato dall’eccitazione!-

Questa era la voce di Giacomo, mio amico e collega da sei anni in questo locale; non ce la faccio.

-La paura mi fa venir meno, amico mio, quindi lasciamo perdere.- gli risposi, continuando ad asciugare un bicchiere.

-Vale! Cazzo! Non sei brutto! Lo sai anche tu e molte di queste ragazze in questo locale vengono solo per vedere te, quindi adesso togli le palle e vai a parlarle!- mi ordinò, strappandomi il bicchiere di mano.

Esterrefatto, lo guardai e lui mi obbligò a uscire dal bancone.

In quel momento, non mi accorsi che si stava avvicinando lei al bancone.

-Scusi? E’ possibile avere sei martini con ghiaccio?- la sua voce non mi era mai sembrata così melodioso ed i suoi occhi… erano come la notte più densa di questo mondo.

Balbettando, risposi in un –Sì.. certo!-

Lei mi sorrise ed aspettò che li preparassi… intanto, mentre sistemavo le ultime decorazioni al vassoietto, decisi che le avrei detto qualcosa.

Le consegnai il vassoio e cominciai:

-Ciao.. io sono V…-

Mi voltò le spalle e tornò al tavolo.

 Può essere l’indifferenza peggiore dell’amore non corrisposto?

Sì.

Giacomo rideva, cercando di soffocare il tutto dietro le mani, ma io no.

Ero furibondo; incazzato nero. Nero come i suoi splendidi occhi.

 

 

L’angolo dell’autrice..

 

Grazie mille!!

Questo capitolo è dedicato all’amore “ignorato”… Purtroppo capita..!!

Ringrazio Kristh per aver commentato.. spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!! :D

Spero vi piaccia anche questa one-shot…

A prestooo!! ***

BESUCCIOSSS*** Kyryu!! :D