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Autore: ONLYKORINE    07/02/2023    0 recensioni
Doveva essere una storia dove, al posto dei capitoli, ci dovevano essere delle os autoconclusive, anche se la storia segue una trama comune. Stesse coppie, stesso contesto.
Dovevano essere 100 prompt per 100 capitoli, ma purtroppo solo per una decina di prompt sono riuscita a sviluppare le os. Dal decimo capitolo in poi, saranno capitoli normali. I miei personaggi hanno preso vita e non ne vogliono più sapere di seguirmi!
È il 2024 e sarà l'ultimo anno a Hogwarts per Albus e Scorpius. Lily non vede l'ora di levarseli dai piedi e godersi la sua libertà, finché non si rende conto che non è proprio quello che vuole, e se è una maledizione di famiglia, quella di innamorarsi dei migliori amici, forse, ne sarà colpita anche lei. E chi meglio di una migliore amica come Alice potrà assecondarla in tutte le sue strane idee?
ScorpiusxLily
AlbusxAlice
(non so bene dove mi porterà questa storia, ma per ora scrivo...)
Ah, altra cosa: per sbaglio mi sono immaginata Albus con gli occhiali... Beh, ora non riesco a immaginarlo diversamente quindi sappiate che li porterà! 😅
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Alice Paciock II, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Gelosie

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-

"Teddy! Che ci fai qui a Hogwarts?" Lily si staccò dalle braccia di quello che da sempre considerava un fratello e gli sorrise.
"Cercavo Al. Al Ministero è passata la richiesta per un corso da Alchimista e volevo farglielo sapere prima di tutti."
Lily storse il naso: Albus era quello più fortunato, ora pure raccomandato dal Ministero.
"È uscito con una ragazza, non so quando tornerà" disse, girandosi indietro verso il sentiero: vide Scorpius arrivare lentamente, mentre li osservava da lontano.
"Oh, giusto: il sabato di Hogsmeade, non ci avevo pensato…"

 

Teddy guardò verso il sentiero, mentre un gruppetto di ragazzi risaliva verso la scuola; anche lui e Vic andavano insieme a Hogsmeade. Sorrise come se fosse stata una vita prima. O chissà, forse lo era davvero.
"Perché non entriamo? Qui fuori si gela…" propose Lily.
Oh, certo. "Va bene, lo aspettiamo dentro" acconsentì mentre si incamminarono insieme agli altri studenti nel cortile della scuola. "E tu come stai, Lily?"

 

Lily alzò le spalle: di sicuro non avrebbe raccontato a Teddy tutto quello che le stava succedendo. "Me la cavo, dai. E tu? Vic? Tutto bene?"
Il sorriso di Teddy si fece più luminoso e si chinò verso di lei prima di entrare dal portone. "Le chiederò di sposarmi!" Oh! Lily spalancò la bocca e la coprì con la mano, mentre i suoi occhi brillarono alla notizia.
"Ma è una notizia stupenda! E hai già…"
"Vuoi vedere l'anello?" le chiese e Lily saltellò contenta.
"Certo! Ce l'hai qui?" esclamò.

 

Teddy mise la mano nella tasca interna del mantello e prese la scatolina che da tre giorni si portava dietro ovunque andasse. Era un anello modesto, ma lui ne andava fiero: aveva risparmiato per un sacco di tempo e quando lo aveva visto aveva capito che era quello giusto per la sua Vic.
Lo mostrò a Lily e lei spalancò gli occhi. "È bellissimo, Teddy! Complimenti, sono così contenta per voi!"

 

Lily abbracciò di nuovo Teddy. Ora erano nell'androne del castello e c'era un po' di via vai di gente e lei, distratta dalla situazione, non aveva più visto Scorpius.
"La mamma lo sa?" gli chiese, mentre lui rimetteva via il suo piccolo tesoro.

 

Teddy annuì. "L'ho detto a Ginny ancora prima di prendere la decisione. Mi ha aiutato tantissimo. Lo sai che hai una mamma in gamba?" Il ragazzo si scoprì quasi commosso: era andato a casa di Harry tantissime volte in quel periodo: ogni volta che aveva un dubbio o una perplessità lo aiutavano sempre, non avrebbe saputo cosa fare, senza il loro aiuto. Era fortunato ad avere un padrino così.

 

Lily rimase ancora un po' a chiacchierare con il ragazzo e poi, quando venne chiamata da Michael, lo salutò quasi con dispiacere.
"Vai, non preoccuparti. Aspetto Al e poi vado anch'io."
La ragazza lo abbracciò ancora e non vide né Scorpius che si era fermato a osservarli, né Al e Alice che stavano entrando dal portone.

 

***

Alice aveva sentito l'umore di Lily già quando era entrata in sala comune e l'aveva vista seduta su uno dei divani a chiacchierare con Hugo. Aveva tentennato giusto qualche secondo, ma poi si era diretta subito verso di lei: sapeva che doveva aver capito con chi era sparita per tutto il pomeriggio, ma come l'avesse presa, non lo immaginava neanche.
"Ciao" esordì, avvicinandosi ai ragazzi.

 

Lily alzò lo sguardo sull'amica e arricciò sgradevolmente il naso: ce l'aveva ancora con lei, anche se non era del tutto arrabbiata.
"Alice… sei tornata finalmente. Com'era Hogsmeade? O dovrei dire: com'era Albus?"
Hugo alzò un sopracciglio al sentire la cugina rivolgersi così ad Alice e si girò verso la bionda che sorrise verso di lui e tornò a guardare l'amica.
"Lily… scusa se…"
La rossa sbuffò rumorosamente e si alzò, come se fosse infastidita dalle parole della compagna di casa.
"Ora devo proprio andare…"

 

"Ma cosa…" Hugo sembrava veramente stranito e Alice capì che Lily non gli aveva detto niente.
"Lascia stare, è colpa mia…" disse, ma poi alzò le spalle: di cosa aveva colpa, poi? E Lily non avrebbe dovuto raccontarle del pomeriggio passato con Malfoy? O forse era arrabbiata perché non era andata bene? Valutando se dovesse o meno correre dietro all'amica che aveva appena imboccato la scala a chiocciola, Hugo la distrasse, facendosi più vicino.
"Sei alla ronda, dopo?"
"Sì. Perché?"
"Ho un sacco di cose da raccontarti!" sussurrò.
Alice alzò un sopracciglio e si sedette più vicina a Hugo. "Non vorrai lasciarmi così! Cosa è successo?"
Ma il rosso si alzò e sorrise sornione. "No, no. Non qui. E poi un po' di attesa non ha mai ucciso nessuno!" Strizzò un occhio e scappò via, canticchiando felice.
Alice lo osservò fino a quando non prese la scala a chiocciola e poi scosse la testa sorridendo, prima di avventurarsi verso i dormitori femminili.

 

***

 

C'era freddo. Dannatamente freddo.
Lily fregò le mani una contro l'altra e poi impugnò la scopa in quella gelida domenica mattina. Aveva deciso lo stesso di andare al campo da Quidditch presto anche se immaginava che Scorpius non l'avrebbe aiutata con gli allenamenti: in fin dei conti doveva comunque farlo e poi si era svegliat e non era più riuscita ad addormentarsi, quindi tanto valeva fare qualcosa di utile.
Salì a cavalcioni della scopa e fece un giro di campo, ma l'aria era veramente gelata: in Scozia l'inverno non scherzava mai.

 

Scorpius vide la sagoma della piccola Potter vagare nella nebbia e sorrise: lei era venuta lo stesso. Salì sulla scopa e la raggiunse da dietro.
"Buongiorno!" gridò, come le fu alle spalle e lei sobbalzò: non si aspettava di vederlo e un po' il ragazzo ci rimase male.
"Scorpius, per Godric, volevi farmi cadere?"
"Sono venuto ad allenarti. Anche questo fa parte del…" Ma lei sbuffò e si allontanò, senza lasciarlo finire.

 

Lily si scostò dal biondo e gli girò le spalle: pensava veramente che non sarebbe venuto e non era pronta a rivederlo dopo il pomeriggio passato insieme e quello che si erano detti.
"Lily!" la chiamò, ma lei non si voltò. Quando la affiancò, lo guardò storto.
"Cosa sei venuto a fare?" lo aggredì.

 

Scorpius sospirò paziente.
"Lily…"
Ma la ragazza sterzò bruscamente per tagliargli la via e bloccarlo. "Ascoltami tu: io sono qui solo perché voglio diventare il nuovo cercatore della squadra; non mi interessa di te, di quello che dici ad Albus, del fatto che non mi vuoi o…"
Lui la interruppe. "Io voglio solo aiutarti. Tregua?" propose. Vide la ragazza annuire senza dire niente, così le porse la mano. Aspettò che lei si convincesse e, poco dopo, le loro mani si strinsero in un patto quasi formale.

 

Lily osservò il ragazzo mettere una mano in tasca e tirare fuori un boccino. Ma?! Dove lo aveva preso?
"Ok. Ora, ricorda: ogni boccino è diverso, perché unico, e tutti hanno qualcosa di particolare" spiegò. Lanciò in aria il boccino che aveva in mano e questo distese le ali, facendo vibrare l'aria e le piume: era sempre uno spettacolo unico, quando succedeva.
Poi prese la bacchetta e ne fece comparire altri due. Erano finti, non boccini veri, ma sembravano perfettamente reali. "Osservali meglio, ma ricorda che hai pochissimo tempo prima che la partita inizi. Cerca di memorizzare soprattutto il loro odore e il rumore che fanno le ali" disse ancora lui. Odore? Ma i boccini profumavano? Lily spalancò gli occhi, ma effettivamente riuscì a notare piccole differenze sul dorso curvo del boccino e sulla stesura delle ali, notando tutti e tre i boccini vicini.
Poi Scorpius, con un colpo di bacchetta, li lanciò poco lontano e poi le disse: "Ti ricordi qual è il primo che ti ho fatto vedere?" Lily annuì: lo vedeva ancora. E anche se i tre boccini volteggiavano come bambini che giocavano ad acchiapparella fra di loro, poteva ancora vedere qual era quello 'originale'.
"Bene" disse ancora Scorpius. "E ora…" Con un colpo di bacchetta fece apparire una decina di giocatori di Quidditch e con altre due sventolate e incantesimi, anche le tribune si riempirono. L'aria si impregnò di grida e rumori, chiacchiericci e frusci di scope.
"Ma cosa…" Lily si guardò intorno: riconobbe i giocatori dei Bats, la squadra preferita di Scorpius e fra il pubblico c'era anche qualcuno della scuola. Sapeva già che, come gli altri boccini, erano finti, ma lo spettacolo era impressionante. "Perché hai…"
"È facile seguire un boccino e vederlo durante un allenamento di calma piatta. Ma un'altra cosa è durante una partita vera e propria" spiegò. Lily annuì: la cosa aveva senso. "Ora andiamo a prenderlo!" disse, dando il via al vero allenamento.

 

*

"Sei stata brava."
Il complimento del Serpeverde le arrivò al petto direttamente e Lily sorrise nonostante il fiatone.
"Merito dei tuoi suggerimenti" ammise: effettivamente buona parte della riuscita dell'allenamento andava a lui e Lily non poteva negarlo.
Scorpius scosse le spalle e insieme si incamminarono verso il castello: la colazione ora era proprio invitante. Rimasero zitti per tutto il tempo che ci misero a raggiungere il cortile e il portone d'entrata, poi Lily si girò verso di lui prima di entrare.
"Allora… grazie. Domani…" Si mangiò la lingua: lui l'avrebbe aiutata anche il giorno dopo?
"Domani abbiamo l'allenamento con la squadra" disse il biondo e lei annuì: giustamente la squadra avrebbe avuto la precedenza. Anche perché giocavano contro di loro.
"Giusto…"
"Se vuoi, possiamo fare dopo cena, ma dovremo usare la stanza delle necessità, se la troviamo libera."
Come? La stanza delle necessità? Di solito era presa d'assalto dalle coppiette che volevano imboscarsi in posti sicuri. "Sarà difficile… ma poi… non sarai stanco?" Ma lui scosse le spalle, come se la cosa non lo riguardasse. Beh, almeno non aveva nessun appuntamento, pensò Lily, ma subito dopo se ne pentì: non voleva pensarci. Forse era meglio andarsene subito.
"Ok, potremmo provare. Ora vado, però. Grazie per… essere venuto lo stesso."

 

Lei stava per andarsene e lo aveva ringraziato due volte, così Scorpius pensò che fosse sincera. "Lily…" la chiamò. La ragazza si voltò sorridendo un po' stanca, ma felice, e aspettò che lui continuasse. "Io non ho mai detto che non ti voglio".

 

Lily si bloccò sul portone e lo osservò a bocca aperta. Poi dei ragazzi passarono dall'androne per andare in sala grande a fare colazione e il momento passò. Senza dire niente, si girò e imboccò le scale.

 

***

 

Dopo cena Lily si era fermata in sala comune perché ammettere che senza Alice tutto diventava noioso, era un po'… vergognoso. E avrebbe voluto raccontarle di Scorpius: nessuno l'avrebbe capita come Alice, ma lei non si era comportata benissimo nei suoi confronti, né il giorno prima, quando l'aveva vista tornare, né quel giorno, in cui l'aveva ignorata e si era sempre finta impegnata. Ma probabilmente lei si era consolata con Albus… A cena, nervosa perché probabilmente l'amica l'avrebbe evitata, per non dover essere scartata, Lilysi era andata a sedere con le amiche di Rose. E si era annoiata a morte.
Sospirò e prese da uno dei tavolini davanti al camino una rivista, sfogliandola senza attenzione, mentre aspettava che l'amica si facesse vedere.
"Che fai?" Sua cugina si sedette sul bracciolo della poltrona che stava occupando e appoggiò il braccio sullo schienale imbottito.
Lily alzò le spalle. "Niente".

 

Rose guardò la cugina di traverso e poi sospirò. "Fammi indovinare: hai litigato con Alice?"
"No, in verità no" ammise la piccola rossa.
"Allora come mai non sei con lei?" Lily alzò su di lei uno sguardo duro, le ricordò molto zia Ginny, ma ci vide qualcosa sotto che preferì ignorare la sua occhiataccia. "È per Albus?"

 

Lily spalancò gli occhi: anche Rose lo sapeva?
Ma la cugina dovette capire la sua espressione perché scosse il capo. "In verità non me l'ha detto nessuno: l'ho capito solo osservandoli. Beh, devo dire che era abbastanza chiaro, gli indizi c'erano tutti…"
Come? Davvero? Forse… Forse…
"Ascolta il consiglio di una che di relazioni sociali non ne ha un granché…"

 

Rose sospirò e si chinò sulla cugina. "Tieniti stretta le vere amiche. Nessuno è perfetto. Ci saranno incomprensioni e contrasti, ma se vi volete bene, riuscirete a risolvere tutto, con un po' di buona volontà".

 

Lily storse la bocca e guardò il fuoco, rimuginando sulle parole della cugina. Quindi avrebbe dovuto lei fare il primo passo? Voleva bene ad Alice e il pensiero di perdere la sua amicizia le faceva male, ma il pensiero di essere stata all'oscuro di tutto… Oppure era colpa sua? Una cosa era certa: avrebbero dovuto chiarire.
Sentì Rose alzarsi e andarsene; le lanciò un'occhiata e la cucina si voltò, facendole un cenno del capo e un sorriso materno. Decise allora che fare la prima mossa sarebbe stata una cosa saggia, così, quando Alice entrò in sala comune dal quadro della Signora Grassa, si alzò per raggiungerla. Subito dietro di lei, però, entrò anche Hugo e Lily si accorse in quel momento che i due stavano ridendo e parlottavano fra loro. Una morsa le strinse il petto, ma non riuscì a capire cosa fosse: gelosia? Invidia? Sicuramente nessun nobile sentimento, comunque.
Continuò ad avvicinarsi ai due, che non l'avevano ancora vista e continuavano a parlarsi fitto, fino a quando non vide la mano di Hugo posarsi sulla spalla dell'amica: sapeva che era un gesto in amicizia, lo aveva visto tantissime volte, lo aveva fatto lei stessa con altri ragazzi, ma in quel momento le diede enorme fastidio. Una piccola parte della sua mente voleva che Alice, dopo che lei l'aveva ignorata, fosse triste e disperata per aver perso la sua amicizia, mentre invece la sua vita continuava ad andare avanti e sembrava anche piuttosto bene. E poi avrebbe voluto raccontarle di quella mattina, e invece lei non le aveva chiesto niente…
Nervosa e cattiva, anche se capiva che era sbagliato e che era in torto, si avvicinò a loro e sputò sull'amica una delle più brutte frasi che le aveva mai rivolto e di cui non pensava neanche una virgola, solo per farle del male.

 

Alice stava ascoltando quello che le diceva Hugo con un misto di sorpresa e di gioia: lui era uscito con la Fleet e il loro appuntamento era stato grandioso.
"Ma ora…" iniziò, poco prima di trovarsi una Lily arrabbiata e furiosa davanti.
"Stupendo, non ti bastava mio fratello, ora lo tradisci con mio cugino? Diventare prefetto deve averti fatto montare la testa…"
Cosa? Alice notò l'imbarazzo di Hugo a quella frase cattiva e si sentì male per l'amica. "Lily, ma cosa stai…"
"Devo andare" la interruppe la rossa, invece, passando fra di loro per dividerli e uscendo dal passaggio del quadro, investendo un ragazzino del secondo anno.

 

Lily uscì di corsa dal quadro, prima che qualcuno potesse vederla piangere e corse, arrabbiata con se stessa, fino alla porta della stanza delle necessità, sperando che fosse libera.

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