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Autore: Farkas    07/02/2023    1 recensioni
Mi rifiuto di credere, che il pantheon egizio e quello greco-romano non abbiano mai avuto alcun contatto.
Ormai sappiamo per certo che le avventure dei fratelli Kane, e quelle di Percy e dei suoi amici si svolgono nello stesso universo, ma zio Rick non ci ha ancora mostrato alcun contatto tra i due gruppi di divinità, anche se Thoth in "La Piramide Rossa" ha lasciato intendere di conoscere Ermes. Da qui nasce questa raccolta che vedrà confrontarsi i nostri immortali.
Vi ho incuriosito? Leggete la mia seconda fanfiction in questa sezione allora e se vi va recensitela. (Forse l'introduzione non è il massimo, ma la storia è meglio... o almeno lo spero!).
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Dei Minori, Gli Dèi
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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DIVERSI MA UGUALI

Capitolo 17: Grandi dei per grandi idee

 
“Tutto ciò che ha valore nella societàumana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.” Albert Einstein.
Efesto adorava visitare le United Airlains. I mortali avevano una grande inventiva dovendosela cavare senza poteri divini e anche se non tollerava molto le persone, doveva ammettere che non riusciva a stare senza vedere le nuove scoperte nei vari campi scientifici e spesso si infiltrava nei laboratori e nelle officine per dare un’occhiata a ciò che vi veniva prodotto.
In quel momento stavano lavorando a un aereo ecosostenibile: le ali erano state ricoperte di pannelli solari, quindi una volta in aria si sarebbe alimentato da sé, riducendo le emissioni inquinanti*.
-Il progetto Arca di Ra sarà un successo, me lo sento- annunciò l’ingegnere che supervisionava i lavori.
“Meglio che non abbiano preso il nome da Apollo. Se c’è una cosa non gli serve è un’altra scusa per vantarsi”.
-Fa piacere vedere che i mortali osannano ancora il mio re- commentò una voce familiare alle sue spalle.
Efesto si voltò e con sua sorpresa s’imbatté in un viso blu a lui gradito.
-Ptah-.
-Salve collega- fece educatamente il dio egizio. - Immagino che siamo venuti qui per lo stesso motivo-.
-Direi di sì. Bisogna ammettere che certi mortali hanno grande inventiva-.
-Già a differenza di molti dei-.
-Non me ne parlare. Ares risponde a tutti i problemi allo stesso modo: impugna la spada e va alla carica. Perché devo avere un fratello come lui? -.
-Fidati neanche Shu e Serqet sono tanto divertenti-.
-Ti va un caffè? Mi piacerebbe mostrarti alcuni miei progetti- azzardo poi il figlio di Era.
-Volentieri, grazie. Dammi solo il tempo di trovare un ospite-.
Poco dopo i due dei chiacchieravano animatamente a un bar poco lontano, divertendosi come non gli capitava da tempo.
-Premendo contemporaneamente quattro tasti si crea una schermata che…
-Certo, ma il procedimento si può snellire, se…-.
“I soliti nerd” si disse la cameriera, dopo aver portato loro le bevande. “Ah, se tutti i clienti fossero come quel motociclista strafigo dell’altro giorno”.
Intanto Efesto aveva portato il discorso sul lavoro di Leo sulla Argo II.
-Però. L’ultimo tuo figlio di cui sei stato tanto orgoglioso è stato Henry Ford-.
-Un genio assoluto. Grazie a lui ogni macchina viene elaborata più velocemente. Incredibile che sia riuscito a far sì che tante persone lavorassero bene insieme*-.
I due dei rimasero a chiacchierare per ore e quando la cameriera seccata fece notare loro che stavano per chiudere (avrebbe fatto volentieri un’eccezione il giorno seguente, quando a rimanere fuori orario sarebbe stato il misterioso motociclista, ma questa è un’altra storia).
 
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Dopo il poco gentile invito della cameriera a sloggiare il figlio di Era aveva invitato Ptah in una delle sue fucine e il figlio di Ra ispezionò interessato i suoi ultimi lavori.
-Sai penso che potrei lavorare anch’io sulle energie alternative- commentò il figlio di Era. Devo solo procurarmi i materiali…-.
-Ci penso io- rispose l’egizio prima di pronunciare far comparire le cose di cui avrebbe avuto bisogno il collega.
-Comodo fare così- commentò divertito Efesto.
-Lo so- ammise Ptah.
-Be’ già che sei qui, perché non mi dai una mano? -.
-Volentieri-.
 
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Le migliorie ai pannelli solari inventate dai due dei si rivelarono ovviamente eccelse. E i due quindi decisero di ispirare quel mortale così intelligente e illuminato che tanto credeva nella preservazione dell’ambiente, in modo che le scoprisse a sua volta. Certo, non potevano consegnargli il loro lavoro su un piatto d’argento (la società umana doveva progredire alla sua velocità), ma gli avrebbero fatto capire da dove cominciare in modo che potesse attuare in fretta il suo progetto. Certo, avrebbe passato anni a migliorarlo, ma è così che funziona la scienza.
E fu così che un giorno Stephan Chen sentì la mente girare a velocità folle, ed in poche ore elaborò nuove efficacissime teorie su come migliorare l’approvvigionamento energetico del suo progetto. Teorie che convinsero i finanziatori e che dopo un anno portarono al decollo dell’Arca di Ra.
Il giorno della grande prova, Stephan aveva il cuore a mille, certo di essere arrivato al momento culmine della sua carriera. Mentre controllava per l’ennesima volta che fosse tutto apposto, notò un uomo spaventosamente brutto intento a confabulare con un tale con gli occhi stranamente chiari. Non riconobbe nessuno dei due, ma diede per scontato che fossero giornalisti o investitori.
L’areo decollò e poco dopo vennero spenti i motori. Ovviamente erano state prese tutte le precauzioni per garantire la sicurezza dei piloti, ma tutti trattennero il fiato. Poi l’aereo prese quota.
-Ce l’abbiamo fatta! CE L’ABBIAMO FATTA! - urlò Stephan Chen. E fu una pioggia di congratulazioni e di pacche sulle spalle per i membri dello staff. L’uomo rilevò distrattamente che i due uomini di prima erano spariti, ma la sua gioia certo non venne danneggiata da una tale piccolezza.
 
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-È sempre soddisfacente vederli progredire, vero? - commentò Ptah mentre lui e il dio greco comparivano in una delle fucine del secondo.
-Già. Il sestante, la stampa, la mongolfiera… ogni volta è come la prima. Nel mondo entra qualcosa di nuovo che lo cambia per sempre. Ed oggi succede sempre più velocemente, visto quanto in fretta i mortali possono confrontare e diffondere le loro scoperte-.
-Già. Peccato che invece in passato le unioni delle civiltà abbiano portato al massimo a folli tentativi di divinizzazione o alla nascita di dei ibridi… se gli umani avessero imparato a confrontarsi prima chissà dove sarebbero adesso-.
Efesto rimase in silenzio. Molti pensavano che odiasse tutti, ma non era affatto così. I mortali gli piacevano: senza poteri divini dovevano ingegnarsi nella vita di tutti i giorni e così avevano creato invenzioni senza prezzo, né età.
Forse era per quello che Percy Jackson aveva rifiutato l’immortalità? Vedeva gli dei come statici e pigri? Possibile che gli olimpici, come gli egizi fossero sempre bloccati negli stessi schemi?
-Tutto bene? - chiese il figlio di Ra, notando l’aria pensierosa del collega.
“E se provassi a uscire dagli schemi?” si stava chiedendo il padre di Leo.
-Sì, sì. Solo… be’ sai che non sono mai stato bravo con le persone o con gli dei… però… è un piacere collaborare con te-.
-Per me è lo stesso- rispose sorridendo Ptah.- E spero che lo faremo di nuovo presto-.
-Anch’io-. Era bello sentire e dire parole del genere.
Oltre che bello collaborare con Ptah era proficuo. Lo avrebbe fatto più spesso.
 
 
 
 
  • È una cosa a cui si sta lavorando sul serio. A quanto ne so almeno un veicolo che funziona così esiste già, ma non è adibito al trasporto passeggeri, solo di merci.
  • Henry Ford Henry Ford (30 luglio 1863 – 7 aprile 1947) è stato un imprenditore statunitense inventore della catena di montaggio, cosa che di certo ha dato un grande impulso allo sviluppo tecnologico. Mi pareva adatto al ruolo di figlio prediletto di Efesto.
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Lo so, ho lasciato questa storia immobile per secoli, ma non proprio non avevo idee. Tuttavia ho continuato a lavorarci e alla fine leggere la raccolta di crossover, mi ha spronato (devo dire però che Riordan sfrutta sempre Percy e Annabeth per queste cose. A mio parere sarebbe stato più interessante far incontrare Nico a Sadie, oppure far incontrare lui e Walt).
Efesto e Ptah li abbiamo visti poco e per gli standard degli dei sono pure abbastanza normali, quindi c’era poco da dire su di loro, ma spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto. Ci vediamo nelle recensioni!
  
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