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Autore: musa07    13/02/2023    4 recensioni
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"Era inevitabile che prima o poi quei due avrebbero trovato qualcosa in comune.
Il fatto che a molte persone – sconosciute o non – non andassero a genio.
Ora, c’era da dire che Tooru aveva dalla sua il fatto di essere un diplomatico e che, oltretutto, avesse un modo di fare che era ammaliante.
Atsumu, invece, non poteva assolutamente contare su queste due cose, in particolar modo su “l’essere diplomatico”[...]
Allora perché, ci si sarebbe potuti chiedere, se non gli importava niente di piacere agli altri, adesso era lì seduto, in un angolino della palestra durante una pausa, a scrollare su Twitter i suoi post o quelli dell’evento della partita della Monster Generation a leggere attonito i commenti negativi da parte dei suoi haters?[...]"
Scritta per la Challenge #comeasyouarenot2023 indetta dal gruppo FB “Non solo Sherlock”
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atsumu Miya, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Leggono i commenti negativi su di loro su Twitter di Pandora13
 
 

 
Brutta bestia l'invidia
ovvero...
della piccolezza della gente
 
 
Era inevitabile che prima o poi quei due avrebbero trovato qualcosa in comune.
Il fatto che a molte persone – sconosciute o non – non andassero a genio.
Ora, c’era da dire che Tooru aveva dalla sua il fatto di essere un diplomatico e che, oltretutto, avesse un modo di fare che era ammaliante.
Atsumu, invece, non poteva assolutamente contare su queste due cose, in particolar modo su “l’essere diplomatico”. Perché lui era ciò di più lontano da questo.
Fin da adolescente, quando Osamu glielo faceva notare, rispondeva sempre che non gli importava che agli altri non piacesse, anche e soprattutto per i suoi modi supponenti e arroganti.
 
Allora perché, ci si sarebbe potuti chiedere, se non gli importava niente di piacere agli altri, adesso era lì seduto, in un angolino della palestra durante una pausa, a scrollare su Twitter i suoi post o quelli dell’evento della partita della Monster Generation a leggere attonito i commenti negativi da parte dei suoi haters?
Tooru gli si avvicinò piano, arrivandogli di soppiatto da dietro alla schiena, poggiandogli il mento sulla spalla e facendolo produrre in un urlettino.
- ‘azz fai, Kawa-san? – grugnì cercando di nascondere il telefono all’altro. Non avrebbe sopportato di esser schernito anche da parte sua.
- Hummm, cos’è: Tsu-chan, stavi forse guardando qualcosa di proibito? –
- Sì, il tuo profilo su onlyfans. –
- Ah-ha, sempre simpatico come una pigna in culo. Di traverso. Con il sabbione. -
E questa definizione, suo malgrado, fece ridacchiare Atsumu. Da anni erano solo Kiyoomi, suo fratello e Sunarin che gli rendevano pan per focaccia a suon di punzecchiature al vetriolo, quindi era divertente fare quegli scambi di battute anche con Tooru. Anche se il loro primo incontro, qualche giorno prima era stato a dir poco traumatico, un po' alla volta stavano imparando a rapportarsi l’uno all’altro almeno in modo civile. Ecco perché Atsumu si sentì di potergli fare vedere ciò che lo cruciava. Ne aveva parlato anche con Kiyoomi, ovviamente, che aveva cercato di tranquillizzarlo a modo suo. Lapidario.
 
- Non ti curar di loro e passa avanti. –
- Eh? –
- È una citazione. Dante. Conosci? –
- Sì, ovviamente. – aveva sbottato Atsumu seccato, facendo il broncio.
- Fregatene, è solo invidia. Non potrai mai piacere a tutti. –
- Ma insomma, Omi. Nessuno critica te, anzi: è un elogio dietro l’altro. –
- Già, tu non puoi piacere a tutti, io sì. – aveva ghignato divertito Kiyoomi facendogli un buffetto tra i capelli, tentando di distrarlo da questi suoi pensieri perché sapeva quanto il suo compagno ci rimanesse male, nonostante tutto.
 
Tooru lesse attentamente ciò che doveva aver evidentemente turbato l’altro e si sentì in qualche modo solidale con lui. Non lo stavano criticando per le sue capacità di alzatore ma per la sua persona (non che avessero tutti i torti, eh! si trovò a pensare Tooru) i suoi modi di fare, i suoi comportamenti per poi passare anche al suo aspetto fisico. Emise un piccolo sospiro, cercando di capire quali cose sarebbe stato più opportuno dire quando la sua attenzione fu rapita da un piccolo particolare.
- Ehi! Ma stanno criticando anche me. – sentenziò sbalordito Tooru.
- Ma dove? – il volto di Atsumu si fece vicino a quello dell’altro alzatore, per leggere a sua volta – Capperi, è vero! –
- Ma che problemi ha ‘sta gente? – proferì stizzito Tooru.
- Ma veramente, oh! Io trovo che i tuoi capelli siano bellissimi, supermorbidi. – disse Atsumu, annuendo anche vigorosamente con il capo.
- Sì, anche… – e qui Tooru sollevò gli occhi nocciola sulle ciocche bionde dell’altro e poi sul sorriso speranzoso da minchione scodinzolante di Atsumu - anche i tuoi lo sono. –
- Per non parlare del fatto che mettono in dubbio le tue capacità sessuali. –
- Dove scusa?! – nello sguardo di Tooru passò un chiaro intento omicida.
- Qui. –
- Ma tu guarda questi… Questi si faranno le seghe con una mia foto. –
- Sicuro guarda. – gli diede manforte Atsumu.
- E guarda qua: sostengono che tu non sia in grado di fare un’intervista decente dall’inizio alla fine. Patetici! –
- Parecchio. -
Si lanciarono un piccolo sguardo di intesa. Ora avevano un nemico in comune. E non era più solo Kageyama.
- Dobbiamo dimostrarli che hanno torto. Dobbiamo trovare qualcosa nella quale siamo bravi oltre che alla pallavolo. – si fece meditabondo Tooru - che aveva subito preso la situazione in mano, da bravo condottiero quale era - mordicchiandosi la punta del pollice come faceva sempre quando si doveva concentrare.
- Beh… - iniziò Atsumu, con il suo sorrisetto che Tooru aveva soprannominato da “sprangate sulle gengive”.
- Spara. – lo esortò incrociando le braccia al petto.
- Omi mi dice sempre che la cosa che so fare meglio nella vita è succhiare cazzi. -
Ci fu un istante in cui i due si fissarono, Atsumu tutto tronfio e pomposo per la rivelazione, Tooru con lo sconcerto e il palese disgusto nel volto.
- Avrei preferito continuare a vivere nell’ignoranza. – sospirò Tooru passandosi una mano davanti agli occhi.
- Ha parlato il santarellino... – lo schernì Atsumu, offeso perché la sua strabiliante rivelazione non era stata accolta con un bell’applauso come si sarebbe aspettato.
- Non è questo il problemoh! Mi è venuta l’illuminazione. –
 
- Li preferivo quando si beccavano. – sospirò rumorosamente Hajime, non riuscendo a nascondere una punta di preoccupazione mentre lui e Tetsurou osservavano da lontano quella strana coppia.
- Sì, in effetti, vederli lì che confabulano invece che punzecchiarsi come hanno fatto in questi giorni non è una cosa molto rassicurante. – non si scompose invece minimamente Kuroo che, anzi: stava sghignazzando.
 
Avrebbe ridacchiato di sicuro un po' meno la mattina successiva quando sarebbe stato convocato per una conferenza stampa di urgenza per spiegare cosa fosse quella storia della “lotteria-vinci una cena con il tuo alzatore preferito della Monster G. per scoprire le sue innumerevoli qualità”.
 
Hajime, invece, si sarebbe trovato ad affrontare un altro problema.
- Che succede, Hinata? –
- Kageyama sta fissando il vuoto e non da segnali di vita da quando si è svegliato e si è trovato la home di Twitter intasata da richieste di poter partecipare alla lotteria degli alzatori. A proposito: tu sai come si fa a partecipare a questa lotteria? -
- No. Ma so come si fa a trivellar la testa di pugni a due imbecilli. -
 
   
 
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