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Autore: LorasWeasley    13/02/2023    2 recensioni
AU|Gods [Daisuga|Iwaoi|Bokuaka|Ushiten|Kuroken|Sakuatsu|Matsuhana|Osasuna|Tsukkiyama]
12 racconti ambientati in un mondo fantasy dove i personaggi che tanto amiamo saranno Dei, sacerdoti immortali o semplici umani.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mito 1: La reclusione di Daichi e Suga


-Papà, papà- chiamò Kaoru dal suo posto sul carretto accanto al padre –perché Daichi e Suga non vengono mai pregati, ma hanno così tante statue?
Tanaka Ryunosuke stava vivendo la vita che aveva sempre desiderato.
Abitava in una modesta casa in campagna e qui, lui e la sua famiglia, vivevano di quello che coltivavano. Aveva sposato Kiyoko e con lei aveva generato, per il momento, tre figli.
Kaoru, che aveva sei anni ed era il più grande, quel giorno aveva deciso di accompagnarlo al villaggio per vendere parte del loro raccolto. Il figlio di tre anni invece era rimasto a casa ad aiutare la madre, abbastanza vicina al parto del terzo figlio.
Il bambino fece quella domanda quando vide la statua in pietra dei due dei in questione, messi in prossimità della strada, poco prima di un ponte che faceva attraversare un fiume.
Ryu sorrise –Non è esattamente così, vengono pregati.
-Allora perché non ci sono templi per loro?
-Vuoi che ti racconti la loro storia?
Il bambino s’illuminò e annuì velocemente mentre dava tutta la propria attenzione al padre.
 
Furudate creò Daichi e Suga e questi portarono la vita nel mondo.
Suga fece crescere le piante e tutte le specie animali, camminò in lungo e in largo plasmando e creando tutti gli esseri viventi oggi conosciuti.
Daichi portò l’acqua nel mondo, poiché senza l’acqua nessuna delle creazioni di Suga sarebbe mai potuta sopravvivere.
I due dei rimasero separati per tantissimo tempo, portando alla perfezione ogni parte dell’intero mondo, per poi rincontrarsi nello stesso luogo dove si erano separati.
Si amarono nel fando, l’unione delle loro due creazioni, terra e acqua, e con questo poi realizzarono il primo essere umano a loro immagine e somiglianza.
Suga s’innamorò subito degli esseri umani e, insieme a Daichi, divennero i genitori di questi. Popolarono il mondo con le diverse razze, gli insegnarono a sopravvivere, a riprodursi e a pensare.
Infine si ritirarono nel mondo celeste, nessuno li ha più visti, ma non per questo hanno smesso di vegliare sugli umani.
 
-Non ho capito- disse Kaoru, alla fine della storia, con un piccolo broncio in volto.
Ryu rise –Daichi e Suga hanno fatto tantissimo per questo mondo e per gli esseri umani, adesso meritano un po' di pace, non pensi?
Il bambino rifletté su quelle parole, per poi annuire non del tutto sicuro –ma allora perché ci sono le statue? E non i templi?
-Le statue servono a ricordare alle persone quello che loro due hanno fatto per tutti noi. I templi servono per le offerte e le richieste agli dei, ma Daichi e Suga non ne hanno bisogno. Quando chiedi qualcosa a me o alla mamma, non ci fai un regalo in cambio, giusto? La gente prega Suga e Daichi nel privato, ringraziandoli per la vita e chiedendo magari aiuto per una gravidanza. Loro saranno sempre lì ad aiutarci.
Kaoru, che finalmente aveva compreso quello che il padre aveva provato a spiegargli nell’ultima mezz’ora, annuì convinto e affermò –Allora chiederò che la mamma stia bene e anche il nuovo fratellino o sorellina!
Ryu sorrise commosso mentre allungava il braccio e se lo stringeva contro per baciargli la testa –Tu continua ad essere un così bravo bambino e loro ti ascolteranno per forza.
 
-
 
Il mondo celeste era immenso e senza veri e propri confini.
Era formato da un enorme palazzo che s’ingrandiva in base alle necessità o alla nascita dei nuovi dei.
Le divinità vivevano all’interno del palazzo e fuori di esso come se fosse un paradiso, qui ascoltavano le preghiere degli umani e intervenivano quando volevano, ma soprattutto vivevano delle vere e proprie vite esattamente come loro, con l’unica differenza che non potevano morire.
Erano come una grande famiglia, ognuno di loro che si incontravano nei corridoi o interagivano per un motivo o per un altro.
Tutti conoscevano tutti, tranne Daichi e Suga.
Solo i primi dei che Furudate aveva creato potevano vantare il fatto di averli conosciuti, di aver addirittura parlato con loro. Per tutti gli altri erano una leggenda, ma non per questo non avevano la certezza che esistessero.
C’era una grande porta dorata, nel palazzo, che nessuno di loro era mai riuscito ad aprire.
Si diceva che dietro di questa si fossero reclusi volontariamente Daichi e Suga, che al suo interno c’era il loro paradiso personale.
C’era chi affermava che passassero tutto il giorno a fare l’amore, chi a mangiare. Probabilmente erano vere entrambe le voci, ma quello che soprattutto facevano era seguire la vita degli esseri umani che loro stessi avevano creato, piangendo e ridendo insieme a loro.
Perché è questo che fanno dei genitori: ti danno tutto ciò che ti serve per affrontare la vita, ma ti lasciano libero di agire come meglio credi.
  
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