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Autore: Feathers    17/02/2023    2 recensioni
Harringrove (Billy + Steve)
Tratto dal testo
« Con le ragazze era piacevole, ma quasi non gli pareva che ci fosse differenza fra avere un rapporto con loro e toccarsi da solo, e la ragione era semplicissima: non gli piacevano davvero. Steve Harrington che gli baciava e accarezzava il corpo nel più semplice dei modi gli stava provocando delle sensazioni pazzesche, che non si era mai concesso di godersi, e sulle quali probabilmente avrebbe fantasticato a vita. Cercò di tenere impresso nella sua mente ogni dettaglio, ogni minuscolo gesto, per evitare di dimenticarsene nel caso in cui non fosse riaccaduto mai più. »
Genere: Erotico, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Billy Hargrove, Steve Harrington
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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24 Luglio 1986

19:15

Il suono distorto di "Running up That Hill" al contrario si diffondeva nella stanza dedicata alla finta veglia di Max. Eddie aveva ragione: le canzoni al contrario avevano un che di inquietante, ma la speranza che potesse salvare la ragazzina in qualche modo rendeva quella disarmonia e quei suoni sconnessi meno fastidiosi.
Billy fissava Will, concentrato e con gli occhi chiusi, che teneva la mano a Jane. Dei rivoli di sangue scuro scendevano dalle narici di entrambi. Quanto doveva essere faticoso entrare in contatto con un mostro del genere e forzarlo a sentire qualcosa?
"Sta funzionando...?" chiese Lucas, più a sé stesso che a qualcun altro. "Deve funzionare."
"Abbi pazienza." mormorò Steve. "È ormai troppo debole." aggiunse, riferendosi a Vecna.
"Oh ti prego..." Lucas giunse le mani.
Billy rifletté sul significato della canzone per la prima volta, nonostante sentirla al contrario non aiutasse granché a concentrarsi sulle parole. Da quando era tornato, una delle cose che stava imparando era osservare tutto con più profondità, con più attenzione, per non perdersi più nessun dettaglio su di sé e sugli altri. "And if I only could, I'd make a deal with God, and I'd get him to swap our places..." Corrugò la fronte. Forse Max aveva iniziato ad ascoltarla dopo che lui era morto, pregando Dio di fare a cambio con lui, di morire lei piuttosto. Se così era, il suo desiderio si era praticamente avverato, e la cosa lo fece rabbrividire. Billy guardò ancora Will e Jane, come se potesse infondere loro altra forza per resistere, ma subito dopo il suo sguardo fu attirato da altro. Il corpo di Max si mosse e iniziò a lievitare in aria; i lembi della lunga veste che la copriva svolazzavano.
"Oddio... che sta...?"
"Che sta facendo?"
"Ssh ssh ssh..." intimò Steve con un gesto della mano, con fare quasi paterno.
Will per poco non perse la concentrazione dallo sconvolgimento, ma per fortuna si riprese subito. Non avevano mai utilizzato quel metodo con il corpo della vittima presente; non avevano idea di cosa sarebbe accaduto.
Sotto lo sguardo scioccato di tutti, Maxine venne avvolta da un alone di luce bianca. Le ossa del suo corpo si ricomposero una dopo l'altra, fra rumori secchi e improvvisi, come se delle mani invisibili la stessero riparando. Gli occhi si spalancarono e si illuminarono, prima di tornare normali, vivi, vedenti.
La musica finì.
"Merda!" Lucas si gettò in avanti ad afferrare la ragazzina, che cadde a peso morto fra le sue braccia. "Amore... amore mio, va tutto bene? Va tutto bene?"
Max gli toccò la guancia. "Lucas...? Lucas... ti vedo! Riesco a... vederti. Riesco a vederti! A sentirti."
"Mi vedi?! Davvero?!"
"Sì, ti vedo!"
Il ragazzo la strinse fra le sue braccia, scoppiando in un pianto di sollievo. "È tutto finito. È tutto finito..."
Will e Jane si sedettero a terra, esausti, e Mike diede loro dell'acqua.
"Aspetta, devi stare sdraiata, a breve ti addormenterai, ma è normale." mormorò Lucas. Si sedette, e adagiò il capo di Max sulle proprie gambe, con cautela.
Billy tremava di fronte a quello spettacolo surreale, esterrefatto e incapace di muoversi, le labbra e le mani secche. Era davvero la voce della sua sorellina, quella? O se la stava immaginando? Quello che stava vedendo e sentendo era troppo da processare. Sentì una mano gentile posarsi sulla spalla e si voltò. Era Steve, che gli sorrise e fece un cenno del mento. "Su, vacci. Coraggio."
Billy annuì e mosse qualche passo incerto verso Maxine, entrando nel suo raggio visivo. "Max..."
La ragazzina si girò. "Ciao..."
"Non sei... sorpresa di vedermi?"
Lei sorrise debolmente. "No. Ti... sentivo parlare. In ospedale."
Billy annuì. Si inginocchiò per arrivare al suo livello, allungò un braccio, e le spostò i capelli dal viso. Lei socchiuse gli occhi e si appoggiò al suo palmo, grande quanto la sua guancia. "Mi sei mancato."
"Lo so."
"...l-la mia lettera?" farfugliò Max.
"No. No... me l'hanno solo detto." Billy la accarezzò. "Non hai sentito le mie promesse, giusto?"
"Sì, le ho sentite."
"Te le ricordi?"
"Sì..."
Il ragazzo deglutì. "Le manterrò tutte."
"So che lo farai. Io devo dirti una cosa."
"Dimmi tutto."
Max stava già iniziando a prendere sonno. Si sforzò di tenere le palpebre aperte. "Running up That Hill è uscita dopo che sei morto. Quindi non potevi sapere quale fosse la... la mia canzone preferita."
Billy schiuse le labbra, poi rise, intenerito al pensiero che lei avesse usato le sue ultime energie prima di addormentarsi per alleggerire almeno di poco il suo immenso senso di colpa. "Ora pensa a riposare. Okay?"

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25 Luglio 1986

18:20

Lucas sonnecchiava nella poltrona della stanza degli ospiti di casa Harrington, distrutto dopo una nottata di veglia. Era consapevole del fatto che Max si sarebbe svegliata ventiquattro ore dopo la canzone, ma «Non si sa mai», ripeteva a Steve ogni volta che il ragazzo gli raccomandava di farsi una dormita.
"Sì sì sì, io resto sveglio sveglissimooo." lo imitò Billy a bassa voce.
Steve lo guardò. "Vi siete riappacificati voi due o che?"
"Tempo fa ci siamo incrociati in ospedale, e abbiamo parlato. Mi ha detto che mi aveva già perdonato." Sospirò, e appoggiò la schiena alla porta chiusa.
Steve annuì. "Mi piace il nuovo te."
Stavolta, Billy non trattenne un piccolo sorriso grato, e abbassò il capo: l'euforia di riavere indietro la sua sorellina era fin troppa per privarsi di manifestare emozioni positive. Aveva ancora le mani che tremavano da prima, e una sensazione sconvolgente sullo stomaco all'idea di recuperare tutto il tempo perduto.
"Senti, ormai manca tipo un'oretta scarsa. Che le facciamo trovare da mangiare?" chiese Steve, gli occhi fissi sul viso rilassato e dormiente della ragazzina.
"Boh. Un bell'hamburger? Lo vado a prendere." Billy agitò le chiavi dell'auto e aprì la porta della camera, ma fu afferrato per un polso.
"Nah, non c'è bisogno che spendi soldi. Penso di avere tutto in cucina... sai, fatto in casa è più genuino."
Billy sollevò un sopracciglio, scettico, e sbuffò. "Io e te ai fornelli? Per fare un genuino hamburger pasticciato in fiamme?"
Steve ridacchiò. "Beh... due teste sono meglio di una."
Il più giovane si umettò le labbra. In fondo, l'idea di cucinare insieme a lui suonava piuttosto allettante e divertente. Non ricordava di aver mai cucinato con qualcuno in vita sua, eccetto una volta in cui sua madre gli aveva lasciato mescolare gli ingredienti per una torta di fragole, da bambino. "E proviamo..."
"Bene, vai a metterti il grembiule."
"Ma mettitelo tu il grembiule, Harrington! Ci staresti benone."
"Ah sì?"
"Sì, solo con quello però." ribatté Billy.
Steve si voltò di colpo e controllò Lucas.
"Dorme come un sasso. Stai sereno." L'altro ragazzo gli diede una pacca sulla spalla, e si diresse verso la cucina a passo spedito.
Steve scosse il capo e lo seguì. Si mise a rovistare fra gli sportelli e gli scompartimenti del frigorifero. "Okay, c'è tutto. Mancherebbe la senape, ma magari faccio un salto al supermercato qui dietro e la prendo al volo. E ho... questo ricettario di mia madre che, uh..." Tirò fuori un libro tutto spiegazzato e vecchio e lo sfogliò. "Ottimo. Si inizia... semplicemente tagliando le cose."
"Bene. Uh, li facciamo per tutti, anche per Lucas?"
Steve si mise una mano davanti alla bocca, in modo comico. "...chi sei tu?!"
"Ti ho detto che abbiamo fatto pace, stronzo." "Scherzo. Comunque sì, a 'sto punto facciamoli per tutti, tanto è quasi ora di cena. Poi ci facciamo dare il voto eh."
Presero tutti gli ingredienti e li misero sul tavolo, poi iniziarono a tagliare i pomodori, le cipolle, il formaggio.
"A me le fette non vengono sottili." si lamentò Billy.
"Vanno benissimo. Lava un attimo la lattuga, io mi occupo del macinato."
"Hm hm." Billy afferrò il cespo, un po' impacciato, e lo mise sotto l'acqua corrente. "No no, guarda, ti faccio vedere come fare." Steve lasciò il macinato e si avvicinò a lui. Aprì le foglie della lattuga, sfiorando appena le dita dell'altro ragazzo, e sciacquò con cura l'ortaggio. Sussurrò qualcosa di incomprensibile, e Billy avvicinò il viso al suo. "Lucas e Max non hanno il super udito, Harrington. E io nemmeno. Parla come mangi."
"Domenica sera ti va di venire di nuovo qui...?" ripeté Steve.
Billy fece un sorrisetto soddisfatto. "Oh, ora sì che ti ho sentito. Comunque... per questa settimana credo che mi dedicherò a Max. Non offenderti."
"E chi si offende? Anzi, hai ragione, la mia era una domanda idiota."
"Nah, non lo era."
Steve si mise a preparare delle palline di macinato, e le appiattì. Le condì, al solito spargendo sale ovunque, e iniziò a cuocerle. Billy mise a tostare i panini, sovrappensiero. Non aveva capito precisamente che tipo di rapporto si stesse instaurando fra loro: ciò che sapeva è che qualunque cosa fosse gli piaceva. Non c'erano particolari impegni, che lui detestava - infatti non era mai stato fidanzato - e si vedevano solo per fare sesso. L'unico dettaglio che stonava e che faticava a trovare un senso nella mente di Billy era il fatto che Steve non riuscisse a dargli un semplice bacio sulle labbra, ma non gli avrebbe mai messo fretta. Temeva di spaventarlo e vederlo fuggire di nuovo.
Ad un certo punto, Steve appoggiò il mento alla sua spalla. "Stai attento ai panini, inceneritore di cibo."
"Merda!" Billy li tolse dal fuoco in tempo, scottandosi. "Ahia! Porc..."
"Ti sei bruciato?" mormorò l'altro, pieno di premura.
"Ma ti pare? Non è niente."
"Dammi la mano."
"Ma piantala. Non ho dieci anni."
"Ho detto dammi la mano."
Billy sbuffò, e obbedì. "Contento?"
"Oh, contentissimo." Steve prese il suo palmo, e gli sciacquò le dita sotto l'acqua fredda, maneggiandole con delicatezza. Piano piano, quasi in modo impercettibile, gli accarezzò il polso con il pollice.
L'espressione sul volto del più giovane si addolcì. Di colpo gli venne voglia di piangere, e si sentì un idiota.
Steve si voltò verso di lui. "Stai bene?"
Billy cacciò via il nodo alla gola. "...perché non dovrei?"
L'altro ragazzo stava per rispondere, ma sobbalzò quando notò la figura minuta di Maxine sulla porta. Lasciò la mano e chiuse il rubinetto. "Hey, Max! Sei già sveglia...?"
La ragazzina sorrise, tranquillissima. "Buon... uh... giorno?"
"Non direi, è sera." Billy le andò incontro. "Come ti senti? Hai bevuto l'acqua che c'era sul comodino?"
"Sì. Cos'è questo buon odore?" Annusò l'aria.
"Buon odore? Grazie." disse Steve.
"Avete fatto gli hamburger?"
"Sì, dobbiamo solo assemblarli." le rispose il fratello. "Sveglia quel poltrone del tuo fidanzato, prima che io mangi pure il suo panino." Max rise, e fece una corsetta entusiasta, tornando nella camera degli ospiti.
"Piano! Ti sei appena svegliata!"
"Non ti preoccupare!"
Cinque minuti dopo erano tutti e quattro seduti a tavola, a divorare la cena fra una battuta e l'altra. I panini erano venuti molto meglio di quello che pensavano. Billy riuscì finalmente a mettere qualcosa sotto i denti come si deve, senza quel solito blocco causato dall'angoscia; Max finì il suo panino in pochissimi minuti, e commentò "Non so se è perché non faccio un vero pasto da mesi... ma questo è l'hamburger più buono che io abbia mai mangiato" facendo ridere tutti. Non ci mise molto a notare l'enorme cambiamento di Billy nei confronti di Lucas: nonostante avesse udito parte della loro conversazione in ospedale e sapesse che si erano riappacificati, sapeva che ci avrebbe messo un bel po' ad abituarsi a quella novità.

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27 Luglio 1986

21:30

"Cosa state guardando di bello?" chiese Susan, passando accanto al divano. Diede un bacio sulla testa a Max. "Mettiti bene, tesoro."
La ragazzina era seduta su uno dei cuscini grandi, completamente scomposta. "Boh, non stiamo seguendo niente di specifico. Facciamo zapping finché non troviamo qualcosa di guardabile."
"Hm hm..." confermò Billy, infilandosi in bocca una manciata abbondante di patatine. Passò il pacchetto alla sorella.
"Bravi. Io adesso vado a prendere due cose. Mancano le carote, e la passata di pomodoro, e il sedano... ci fosse una volta che vostro padre mi porta tutto quello che scrivo nella lista..." Ridacchiò. "Ci vediamo fra un po'."
"Ciao mamma."
"Ciao."
La signora marciò verso l'uscio, e se lo chiuse dietro.
Billy afferrò il telecomando e cambiò canale più volte. Occhieggiò Maxine, sospirando impercettibilmente. Negli ultimi giorni non erano ancora riusciti a parlare granché; forse non si ricordavano neppure più come fare. Però c'era qualcosa di diverso. Stavano vicini, e facevano insieme cose semplicissime: mangiare, guardare la TV, leggere un quotidiano, andare a comprare un pacchetto di sigarette. Non sembrava tantissimo, ma Billy sapeva in cuor suo che era un modo per connettersi.
Ad un certo punto, il ragazzo smise di cambiare canale. "Oh, uhm... questo... film qui ti piaceva. Giusto?"
Max assottigliò lo sguardo. "Mi sa che ti stai confondendo con un altro. Questo non lo conosco, però lascia qui, non sembra mica male."
Billy annuì, e prese la birra. Ne bevve diversi sorsi.
"Dammene un po'."
"Sei piccola per bere."
Max sbuffò. "Dai. Un goccino. Per assaggiare."
Il ragazzo roteò gli occhi. "Mezzo goccino."
"Vada per mezzo goccino."
Il ragazzo le versò della birra nel bicchiere. Max la bevve tutta d'un fiato e fece una smorfia. "Ma fa cacare. Come fate a berla con così tanto piacere?"
Billy scoppiò a ridere. "Ci si abitua, poi, e diventa buona."
"Bleah. Veleno." La ragazzina afferrò delle patatine per cambiare il sapore alla bocca, e tornò a concentrarsi sul film. C'era un giovanotto che chiaccherava con una ragazza. Sollevò le sopracciglia, e le venne un'idea. Poteva essere l'occasione giusta per tirare fuori quel discorso. Richiamò l'attenzione del fratello con una gomitatina, e indicò lo schermo. "Quello lì... quell'attore assomiglia a Steve."
Billy si irrigidì appena. "...a Steve Harrington, dici?"
"Quanti altri Steve conosciamo?"
Il giovane osservò l'attore, con dei rumorini di disapprovazione. "Nah. Steve è diverso."
Ci fu una lunga pausa di silenzio. Max lo sbirciò, con un mezzo sorrisino. "È... più bello?"
"Che...?" Billy si voltò. "No. No, non intendevo questo. Cioè, ha una... una faccia diversa. I capelli più uhm, sai..." Gesticolò, e non disse altro.
La ragazzina emise un risolino.
"Perché ridi...?" le domandò lui, afferrando il pacchetto di sigarette con le dita che tremavano appena.
"Perché non hai ancora capito che sentivo tutto quello che mi dicevi... in ospedale. Proprio tutto."
Billy sbatté le ciglia, e la guardò. La ragazzina aveva uno sguardo stranamente sereno, come se stessero parlando della cosa più naturale al mondo.
"Quindi tu..."
"Sì. Ho capito di chi parlavi... anche se non hai fatto il suo nome. Se devo essere onesta, me lo aspettavo da te."
Il ragazzo si sentì sudare un po', e deglutì. Era un argomento che lo faceva sentire abbastanza agitato. "M-ma dai. Non sembro mica... in quel modo, sai."
"Non c'entra questo. Non so spiegarti il perché, ma l'avevo immaginato molto tempo fa, anche se ti portavi tutte quelle belle ragazze a casa."
Billy giocherellò con la sigaretta che aveva fra le dita, senza accenderla. Si riscosse lievemente nel sentire la testa della sorellina posarsi sul suo braccio. Fissò i capelli rossi, e abbozzò un sorriso. La attirò a sé, e la strinse con delicatezza. "E... e quindi, questo... non ti fa strano?" sussurrò.
"Strano che ti piaccia Steve? Decisamente no, è un tipo sexy."
"Che!?" Billy si sentì arrossire fino al collo, ma non riuscì a non ridere. "Papà non deve saperlo, però eh. Anzi, nessuno deve, okay?"
"Ma sei matto?! Non lo direi mai e poi mai!" esclamò lei. "Mica sono scema."
"Te lo dico per sicurezza. Prometti che non lo dirai a nessuno? Neanche a Lucas? È più per Steve che per me. Non vuole che si sappia in giro..."
Max premette la guancia contro il suo petto, e si lasciò accarezzare la schiena. "Sì, ho visto l'altro ieri come ti ha... lasciato la mano all'improvviso. Non lo saprà nemmeno un'anima. Giuro."
Billy emise un sospiro di sollievo, e le baciò il capo. "Grazie."
   
 
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