Insonnia

«Non riesci a dormire?» la sua voce fu un sussurro nel suo orecchio e quasi si dispiacque di averlo svegliato. Si rigirò per l’ennesima volta nel letto, facendo in modo di averlo di fronte. Anche al solo baluginio bianco della luna che filtrava dall’imposta della finestra semi chiusa, riusciva a vedere i suoi occhi smeraldini come tizzoni ardenti. Spesso le era capitato di notare questa sua caratteristica di notte, tanto che si era ritrovata a pensare che con l’andare avanti nel tempo, il continuo uso dei Miraculous avesse leggermente modificato le loro caratteristiche fisiche; insomma come potevano degli occhi umani brillare così intensamente al buio ed essere allo stesso tempo così stupendi e magnetici?
Non appena fu completamente rivolta verso di lui, questi sollevò una mano e le accarezzò la guancia con quel suo solito tocco dolce e gentile che caratterizzava ogni suo gesto nei suoi confronti.
«È che penso…» bofonchiò lei, sembrava quasi restia a parlare delle sue preoccupazioni.
«A che cosa?» domandò nuovamente lui, scostandole una ciocca di capelli dalla tempia e fermandogliela dietro l’orecchio.
«Secondo te… Secondo te è davvero una buona idea, fare un figlio in questa situazione? Cioè, non che non voglia eh… Insomma è sempre stato il mio sogno avere un figlio, magari tre con te… Vivere in una casa stupenda come questa… Insomma avere un figlio non è come avere un criceto, lui…»
Lui bloccò i suoi deliri, con un verso tranquillo, ricominciando ad accarezzarla, questa volta sul braccio. Sembrava tornata la ragazzina quindicenne che aveva conosciuto a scuola, invece aveva ormai ventidue anni.
«Siamo pronti Marinette, abbiamo aspettato tanto questo momento.» la rassicurò, continuando a sussurrarle con una tale dolcezza da metterla ancora più a disagio per quelle sue stupide preoccupazioni. 
«Io… Io sono sicura che noi siamo pronti… Ma, Adrien… Noi…»
«Noi siamo super eroi. È questo che volevi dire? – le chiese, vedendo i suoi occhi azzurri fremere e le sue labbra tirarsi indietro, come se stesse trattenendo qualche lacrima di preoccupazione – Marinette credimi, non c’è stato momento, nell’ultimo mese che non ho pensato a come gestiremo tutto. Ho assunto più personale a lavoro per ridurre a te, ma anche a me il carico; ho riorganizzato i nostri impegni. Persino Tikki e Plagg si sono offerti di gestire i kwami e i Miraculous se mai ne avessimo bisogno.»
«Tu dici che mi sto preoccupando troppo?» domandò la ragazza, tornando ad osservarlo.
«No. Le tue preoccupazioni sono lecite e sensate. Ma siamo in due, my lady, e le affronteremo insieme. – il ragazzo fece una pausa, regalandole un meraviglioso sorriso, poi riprese a parlare – Prova a pensarci: sono otto anni che affrontiamo ogni tipo di minaccia insieme, da mio padre a Lila e tutti quelli che sono venuti dopo, tre anni che siamo guardiani assieme distribuendo Miraculous a persone di cui ci fidiamo.»
«È che lui o lei sarà piccolo, indifeso… I nostri nemici potrebbero…»
«Nessuno gli farà del male, hai la mia parola. – la rassicurò, accarezzandola per un ultima volta – Ora dormi amore mio.» aggiunse avvicinandola a sé e stampandole un dolce bacio sulla fronte.
Poco dopo, cullata dalle sue braccia e dal suo affetto, si addormentò, lasciando lui sveglio.
Aveva detto quelle belle parole per rassicurarla, perché gli faceva male vederla preoccupata, ma lei non sapeva quanto lui stesso credesse poco a quello che aveva detto. In quell’ultimo mese anche lui aveva dormito male. La gioia nel vedere quelle due linee sul test di gravidanza della sua amata era stato indecifrabile, ma anche lui aveva avuto le stesse paure. Eppure, ogni qual volta pensava ad una soluzione, si rendeva conto che stava diventando sempre più ansioso, apprensivo, preoccupato per il futuro di suo figlio. Si stava trasformando in suo padre.

Angolo dell'autore:

Praticamente questa raccolta di one-shot di Miraculous era come finita nel dimenticatoio... Ma non è colpa mia, tra la Makohon Saga che mi prende tutto il mio tempo e la mia concentrazione e il fatto che la serie originale mi piace sempre meno, è davvero difficile per me scrivere one-shot su Miraculous.
Comunque sia, un piccolo progettino di un gruppo di scrittura"Parole fra le dita" su Facebook, che si chiama "Input che passione", ho deciso di provare a buttarmi di nuovo nella mischia, usando il prompt della settimana, ossia INSONNIA. Non sono sicura al cento per cento di essersi riuscita, ma l'idea di questi due piccioncini preoccupati mi piace.
Spero quindi che sia piaciuta anche a voi ^-^
Un bacione
LadyNoir