«Vedi, mio caro, se avessi dato ascolto ad Italo ora non staresti lì con quei fogli in mano e con l’espressione di chi sa di aver fatto uno sbaglio enorme dipinta sul viso», enuncia Adelaide voltandosi in direzione di Marcello che le sta ancora dando le spalle.

«Quale sbaglio, Contessa?», replica lui, stuzzicandola usando il titolo nobiliare e cercando di mantenere -senza riuscirci, a giudicare dalla faccia di Adelaide- un tono di voce neutro.

«Contessa, io…», inizia Italo, a metà tra l’imbarazzato e il divertito.

«Non si preoccupi Italo, vada pure, e mi faccia preparare il vestito per stasera, grazie», lo congeda Adelaide togliendolo da ogni impaccio.

«Allora, mi vuoi dire perché sei qui? E siediti, prima di consumare il pavimento della villa», esorta la Contessa mentre Marcello passeggia in tondo attorno alla poltrona su cui Adelaide si siede poco dopo.

«Ti prego, Barbieri, gli squali stanno nel mare, non in villa, siediti prima che mi venga un giramento di testa al solo guardarti», continua lei senza staccare gli occhi da Marcello che ora ha preso a girare in tondo attorno all'altra poltrona.

«Bene, adesso mi vuoi dire cosa ci fai qui? Eravamo d’accordo che ci saremmo visti direttamente al Circolo stasera per l’evento di beneficenza», continua Adelaide mentre Marcello finalmente si siede dopo essersi versato da bere senza dire nulla.

La Contessa inforca gli occhiali e prende i fogli dalle mani di Marcello, poi, dopo aver scorso rapidamente i fogli con lo sguardo, posa occhiali e fogli sul tavolo di fronte a sé.

«Quei fogli sono bianchi, quindi non sei venuto qui per quelli. Vuoi costringermi a farti il quarto grado? Quando sei entrato, saresti stato disposto a passare sul cadavere del povero Italo pur di parlarmi e ora che sei qui non parli?», incalza prima che Marcello ceda.

«Al Circolo sono sparite le posate», confessa, con un filo di voce e un tremore preoccupante della mano destra che regge il bicchiere e che viene placato solo dalla mano di Adelaide che, in extremis, evita che il brandy si rovesci sul divano della villa.

«Rovinare il divano per delle posate mi sembra un po’ esagerato», enuncia, mentre alza il sopracciglio sinistro, dopo aver tolto all’istante la mano da quella di Marcello, come se il solo contatto avesse provocato una scintilla capace di incendiare non solo il contenuto del bicchiere.

«Perché non sei arrabbiata?», chiede Marcello recuperando un briciolo di lucidità dopo aver poggiato il bicchiere sul tavolo per evitare altri inconvenienti.

«Oradei, le posate le ha lui, gli ho chiesto io di tenerle al sicuro per evitare qualsiasi problema», spiega Adelaide con naturalezza.

«Era una prova?», domanda Marcello, in evidente stato confusionale.

«Caro Barbieri, con me le prove non finiranno mai ma questo era più che altro un tentativo di protezione»

«Protezione da chi?»

«Da tutti», esclama Adelaide, vaga, mentre enfatizza la sua risposta con un gesto delle mani prima di alzarsi e chiamare Italo.

«Mi dica Contessa»
 

«Dia un po’ di acqua e zucchero a Barbieri, ne ha bisogno», enuncia Adelaide sorridendo anche se Marcello non la vede.

«Mio caro, ci vediamo stasera. Puntuale mi raccomando», dice poi, voltandosi leggermente verso Barbieri con gli occhi profondamente divertiti.