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Autore: killian44peeta    22/02/2023    0 recensioni
Sequel di
-Gli Elementi 1
-Gli Elementi OS- L'esterno (1.1)
-Gli Elementi 2
-Gli Elementi OS- L'interno (2.1)
"La debolezza deve essere eliminata. Devi farla fuori. Se la manterrai viva sarai... umano"
Il battito cardiaco accelerò e rallentò così tante volte che pareva quasi il tempo fosse impazzito, sbattendogli nel petto e nelle tempie come non mai, dapprima velocizzandosi, poi cristallizzandosi, con i secondi che gli scorrevano addosso, pesanti come massi che crollavano sulla sua schiena già piegata, con i respiri che gli uscivano dalle labbra in un totale disordine, il sudore che gli percorreva la fronte e le mani.
Sentiva che l'arma poteva scivolargli dalle dita per quanto i suoi palmi si stavano bagnando, bollenti a dir poco rispetto alla superficie gelida e perfetta di quella sottospecie di spada.
"Uccidila. O ora o mai più"
Vide la ragazza aprire le braccia, mostrando a pieno il petto, pronta a ricevere il colpo, guardandolo, con le lacrime del biondo che le crollavano addosso, ma senza spostarsi affatto, senza cercare di asciugarle con la mano.
Semplicemente lo guardava ed aspettava, silenziosa, con la tranquillità inscritta in ogni movimento e ogni cenno del suo corpo.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
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Diana

-Il guanto di nuovo, per favore- asserii a Guy, il quale annuí, con la fronte leggermente corrugata, porgendomelo comunque.

Mi scambiai un occhiata con il Vento, il quale annuí a sua volta mentre io mi infilavo la stoffa tranquillamente, allungando in seguito la mano in avanti, con gli occhi chiusi.

Mancavamo solo noi due con il guanto, solo noi non eravamo riusciti ancora a fare uscire l'Elemento indossandolo, mentre tutti gli altri ce l'avevano fatta, non sapendo neppure in che modo, constatato dalle loro espressioni di pura sorpresa per l'inaspettata visione del proprio Elemento una volta dopo aver indossato quel guanto strambo.

"Mancano venti giorni prima che il mese di Aprile scocchi. Devo riuscire a padroneggiare il mio Elemento con questo stramaledetto affare, ormai siamo alle strette, dannazione!" Pensai, determinata, prendendo un grande, grosso respiro e buttando così fuori la tensione.

Cercai di cacciare via il nervosismo che mi attanagliava, socchiudendo le palpebre, percependo lo sguardo di tutti gli altri su di me, con una sottospecie di calore ed osservazione costante, quasi mi incitassero a loro volta soltanto con lo sguardo.

Un brivido mi percorse insistentemente la schiena, caldo, trasmettendomi una sottospecie di calma piacevole e di un rassicuramento che sinceramente adorai.

Improvvisamente mi sentivo più tranquilla, rilassata, anche un poco rallegrata per essere in questa situazione, in questa stanza, in questo preciso momento, ma soprattutto, con queste persone attorno.

Già il semplice fatto di sentirmi in una maniera simile era unico e non capivo neppure come mai, soprattutto con gli Spettri alle porte, pericoli incombenti che avrebbero dovuto solo spaventarmi, ma che nella mia testa erano stati completamente accatastati, messi da parte come fogli accartocciati.

Nonostante questo sentimento pieno ed acceso, però, non accadde nulla, non scatenai nessun raggio di luce dal guanto. Neanche il più piccolo futile accenno di chiarore nacque da quella stoffa scura e liscia.

Me lo tolsi, guardandolo con una punta di delusione mentre lo sfilavo, passandolo a Will.

Lui lo afferrò e lo indossò a sua volta, imitandomi nell'allungare la mano e nel chiudere gli occhi.

Passarono diversi secondi: ancora niente neppure da lui, non una raffica di vento venne emessa, come se mancasse qualcosa di fondamentale che bloccava il tutto.

Sospirammo entrambi, abbastanza desolati dalla situazione, mentre i rimasti si guardavano tra di loro.

Ci riprovammo ancora e ancora così tante volte da perdere il conto, ma proprio nessun risultato ci raggiunse.

Forse per questo io presi a mordicchiarmi insistentemente il labbro inferiore, mentre Will si passava le mani tra i capelli, rendendoli stranamente disordinati, cosa che sicuramente doveva simboleggiare la sua crisi: tutti e due lo eravamo, dopotutto e lo buttavamo fuori in maniera diversa, come era normale che fosse.

Perché eravamo gli unici a non ottenere alcun risultato? Non potevo non chiedermelo.

-Prima o poi riuscirete entrambi.- asserí il corvino con decisione in nostra direzione, forse cercando di rassicurarci, ma riuscendo, almeno nel mio caso, solo ad aumentare la mia tensione.

Quando sarebbe arrivato quel 'poi?'.

Ne sarei stata davvero capace? Oppure no? Forse ero negata. Forse c'era qualcosa che non andava in me che non mi permetteva di ottenere risultati in questo campo.

Cacciai via il pensiero e il mio improvviso sentimento di pura delusione, sostituendolo istantaneamente.

"Stupida. Non gettare la spugna così. Ha detto che ce la possiamo fare entrambi!" Mi ripresi mentalmente "Devo impegnarmi di più, ecco cosa."

-Per oggi basta con questi tentativi, riproverete domani. Nel frattempo potremmo iniziare ad allenarci in varie altre attività- aggiunse lui, ricevendo l'approvazione generale, soprattutto mia e di Warmwind.

Eravamo stufi di fare tentativi inutili con un guanto, almeno per la giornata, poi magari domani avremmo anche avuto più voglia e maggiore disponibilità.

-E se ne facciamo una unica tutti per vedere dove magari uno sbaglia o meno?- chiese Will dopo un poco, grattandosi il capo, cacciando la chioma in un ordine un poco meno sparpagliato.

-Sono pienamente d'accordo- asserí Silver, sorridendo al Vento, il quale ricambiò il sorriso, anche se un po' a fatica all'inizio -Verso quale ci buttiamo?- chiese dunque.

-Mmmh... Vi và un po' di sano tiro con l'arco?- chiese il blu, ravvivandosi la capigliatura e smettendo di torturarsi il capo, lanciando anche un occhiata al Buio, il quale si allenava principalmente su quell'attività, forse perché, a quanto pareva, il suo Elemento prendeva soprattutto la forma dell'arco e delle frecce.

Virgil batté brevemente le palpebre, forse un po' per la proposta inaspettata, ma annuì, accennando un leggero sollevamento di zigomi, non abbastanza per definirsi un sorriso.

-Mi piacerebbe poi fare una sfida contro di te. Io sono abbastanza bravo.- asserì Robin, portando l'altro a sollevare il sopracciglio al tono in parte scherzoso e in parte di sfida dell'Aria.

-Sappi che ti farò mangiare la polvere.- fece lui, con un lieve ghigno sulle labbra, ma con un che di particolare e dei delicato che lo differenziava dai primi ghigni a cui avevo assistito e che mi fece accennare un sorrisetto immediato.

-Ci conto!- esclamò il Vento, agitando la mano a destra e manca, provocando le risate generali del gruppo.

Ci mettemmo subito alla postazione di tiro con l'arco, uscendo da quella in cui eravamo stati neppure dieci secondi prima nel provare i guanti e nell'allenare gli Elementi, ignorando i tonfi all'esterno, i quali ci portavano, ogni tanto, a digrignare i denti, ma al tentare subito dopo di mascherare la sensazione del nervosismo puro e dell'essere accerchiati.

Afferrai uno dei tanti archi a disposizione, uno sottile e leggero al punto tale che anche un bambino sarebbe riuscito a sollevarlo, con una linea ben definita, longilinea e non particolarmente decorata da ghirigori evidenti.

Provai dunque a tenderlo, solo per vedere quanto riuscisse ad allungarsi per scoccare la freccia che in seguito avrei preso.

Era elastico in maniera a dir poco epica, a tratti le mie braccia raggiungevano il limite e l'arco pareva aver ancora molto da dare.

-Ohi, vacci piano,- asserì ridendo Will in mia direzione, avvicinandomisi con un che di decisamente divertito -Se lo tiri in questa maniera finisce con il prendere troppa tensione e soprattutto con lo sbattersi verso di te con la rincorsa.-

-Si vede che non ho mai provato a prendere un arco in mano?- asserii lievemente imbarazzata, tossicchiando, sorridendo al Vento.

-Eccome se si vede,- ridacchiò -Ricordati che può cavarti un occhio, non provare a misurare i suoi limiti che poi lui te ne darà uno di troppo, di limite.-

-Uno strumento vendicativo, eh? Okay. Sfida accettata.- feci, alzando leggermente le spalle -Ma non aiutarmi, voglio la soddisfazione di arrivare a risultati da sola!- dissi, vedendolo annuire di tutta risposta e quindi lanciando un occhiata attorno a me, notando Nemes che sembrava, ed era palesemente così, davvero parecchio in difficoltà.

-Piuttosto penso dovresti dare una mano a Kleo.- feci, facendo le spallucce, portandolo a guardare la ragazza a sua volta, incuriosito.

La castana sussultò all'essere chiamata, guardandomi come si osservava un fantasma, chiedendo un -Che?- tutto abbastanza confuso.

-Sí. Direi proprio che ne abbia bisogno. Mi sembra abbastanza spaesata.- confermò Robin.

-Non sono… Spaesata… Come dici tu.- asserì la ragazza, balbettando leggermente alla frase.

-No, no. Impugni solo l'arco al contrario.- commentammo io e Will in coro, vedendola diventare simile ad un pomodoro per l'imbarazzo, sistemando l'arco il più frettolosamente possibile nel verso giusto.

Vidi dunque il ragazzo andare ad affiancare la castana con una certa tranquillità, mettendosi affianco a lei e iniziando a darle consigli su come impostare una posizione il più corretta possibile, facendo poi coincidere le proprie braccia con quelle dell'altra che subito lo guardò con la coda dell'occhio, ancora decisamente vicina alla tonalità di un peperone vivente particolarmente maturo.

Nel frattempo che cercavo di sistemare la mia, di posa, vedevo anche gli altri e in contemporanea osservavo i manichini che uscivano dal terreno, pronti all'essere colpiti.

Mi avvicinai a Task, vedendolo intento a rovistare tra le frecce per cercare quella che gli piaceva di più.

Ne scelse una con una leggera sfumatura verde, guardando Will e Nemes con la coda dell'occhio, con un che di lievemente nervoso.

-Mh? Tutto okay?- gli chiesi, alzando il sopracciglio, vedendolo annuire leggermente.

La sua espressione però non me la diceva giusta, anzi, mi sembrava a dir poco irritato, per non dire tantissimo.

Cercai di trovare mentalmente una motivazione e l'unica che mi venne in mente fu una.

-Task?- lo chiamai, vedendolo stringere la mascella e provare ad incoccare una delle frecce afferrate, puntando al manichino e così distogliendo lo sguardo.

-Cosa?- sbottò con una leggera stizza, facendomi aggrottare semmai di più la fronte per la reazione, reazione che più che altro mi ricordava il Task che avevo incontrato per la prima volta a Brooks.

-Sei geloso?- asserii, portandolo ad assumere in faccia varie tonalità di rosso porpora che non accennavano neppure un pochino a sciamare.

-Pffft. E di chi?- disse, tirando così forte la corda che la freccia spiccò il volo appena la mollò, andando a crollare sulla barriera, senza neppure sfiorare minimamente il manichino, rimbalzando e strappando ad entrambi una smorfia.

Smorfia sua perché temette di venire colpito dalla freccia che era saltata in aria come una mina vagante, smorfia mia per il rumore acuto dell'impatto, simile a quello di una teiera sul fuoco.

-Di chi? Scherzi vero?- commentai, alzando lievemente il sopracciglio, cercando di vedere quale dei due occhi mi permettesse di avere una migliore mira, notando che il destro mi lasciava una visuale migliore. Allargando le braccia e le gambe, provai prima ad incoccare, poi alzando e tendendo mirai al petto del manichino.

Il risultato? La freccia non centrò minimamente il punto voluto, ma almeno andò a scontrarsi con una spalla, incastrandosi nel cartone assegnato a quel punto.

Josh mi guardò con aria leggermente ammirata, ma prima che potesse dire un 'brava' lo anticipai asserendo un -Stavo puntando alla vita.- che prima lo lasciò a bocca aperta, poi lo fece scoppiare in una risata grossolana che all'inizio fece ridere anche me.

"Ah, beh, sorvoliamo almeno momentaneamente questa sua probabile gelosia dovuta forse a... una cotta? Che lui abbia una cotta per Nemes? Huh. Strano. Io avrei detto che un po' gli piacesse Silver da quanto sono stati vicini nella caverna della tipologia addestramento e da come se la prendeva quando lei lo prendeva in giro. Mi sarò sbagliata, forse per la questione degli opposti che... beh, non sempre si... piacciono?" a questo pensiero, sussultai tra me e me, lanciando uno sguardo a Virgil e Silver, distogliendolo subito quando la vidi sorridergli e dargli delle lievi gomitate appena lui centrò il pieno petto del manichino.

Dovevo aver cambiato drasticamente espressione facciale, anche perché Task, a sua volta, arrivò a chiedermi se stessi bene, domanda a cui risposi con un annuire in fretta e furia.

"Ma cosa sto pensando? Perché da quando siamo tornati da Ludoviques mi sto facendo dei pensieri del genere? Concentrati dannazione, ti stai allenando in una scena post-fine-del-mondo e tu arrivi a farti pretese di questa sciocca portata? Scema "

Tornai dunque ad incoccare una seconda freccia, tendendo nuovamente la corda e mirando al manichino, vedendo Fireburns fare lo stesso.

-Tiro prima io, d'accordo?-

Annuii alla domanda per la seconda volta, vedendolo poi mollare la freccia di colpo, freccia che raggiunse quasi il fianco del finto uomo ricoperto da cartone, ma che si incastrò nella parte esterna di esso, senza i cerchi.

-Okay, io non sono fatto per il tiro con l'arco.- disse, grattandosi il polso.

-Non dire così,- gli ribattei -Ti sei già più avvicinato rispetto a prima.-

-Mhmm...- mugugnò -Tocca a te ora. Se colpisci qualcosa di decente, ma non è ancora quello che miravi, sappi che per me hai già tutta la mia stima.-

-Ma grazie,- risi, divertita dal commento del rosso che, a quanto pareva, era tornato in sé dal  mondo di fiammante gelosia che doveva averlo precedentemente afferrato con i suoi sbuffanti calori.

Tornai dunque a tendere, siccome avevo lasciato brevemente cadere le braccia verso il basso soltanto per riposarle brevemente, preparandomi a colpire.

Puntai stavolta al petto, cercando di evitare che il mio stesso respiro andasse a cambiare la traiettoria dell'arma, mantenendo la calma il più possibile.

Ed improvvisamente, come se spuntassero soltanto per innervosirmi, le immagini di me e il Buio a condividere lo stesso letto presero a fare breccia nella mia testa, talmente tanto da farmi diventare bordeaux, seguite da tutti i momenti in cui lui aveva dimostrato affetto nei confronti dell'azzurra.

"Cosa sono io... Per te, oltre ad una ragazza che non capisci? E cosa cavolo sei tu per me?"

Così lasciai andare la freccia, immersa da questi pensieri che cacciai ostinatamente, puntando sempre al petto, ma forse facendo un movimento sbagliato.

A confermare la tesi del movimento errato fu il risultato, il quale strappò un espressione perplessa da parte di tutti, siccome riuscii ad attirare tutte le loro attenzioni nel giro di qualche breve, brevissimo istante. Ma proprio tutti nella stanza, chi più, chi meno, tendenti soprattutto ad un dolore silenzioso.

-Ouch- fece Task, strizzando le palpebre, mentre io mollavo l'arco e udivo la risata di Silver che scoppiava di punto in bianco, come una bomba ad orologeria, gettandosi in un ridere come un asmatica, stringendosi il petto con le braccia. Nemes invece osservava il punto bersagliato con un che di allibito, come se si stesse chiedendo se pure lei sarebbe stata capace di colpirlo con tanta precisione.

La freccia era andata ad incastrarsi, per qualche strano motivo, nella parte del cartone che doveva essere un punto preciso maschile parecchio fragile.

-Ehm, guarda, a questo punto non mi fido più molto del tuo talento da arciera,- asserì Brandon con una smorfia -A meno che non fosse voluto. In questo caso… complimenti, hai fatto bingo… anche se un po' troppo-

-Posso giurartelo, non era mia intenzione castrare il manichino,- asserii, aumentando soltanto le risate dell'azzurra, la quale, come al solito, non aveva un minimo di contenimento e le cui risate, a tratti, facevano ridere anche me.

Dovevo trattenermi in tutti i modi possibili, forse per muto rispetto ai genitali cartonati dell'uomo di plastica.

Perché sì, per qualche strano motivo, lo avevo colpito proprio in mezzo alle gambe.

Neanche fossi stata un qualche strano super cecchino, avevo proprio bersagliato il cerchio più piccolo di quelli a bassoventre, cosa che ovviamente non poteva essere possibile, anche perché, come la prima volta, non avevo mirato a quello.

Forse, anzi, sicuro, aveva ragione Task: non ero molto affidabile come arciera.

In seguito a questa scena che, ne ero praticamente certa, mi avrebbero ricordato in eterno, soprattutto l'Acqua, arrivarono altri colpi d'arco in cui notai che Silver era abbastanza brava, anche se non raggiungeva mai il centro perfetto, poi Nemes era diventata davvero un fenomeno, forse grazie allo stesso Robin che le aveva insegnato.

Davvero buffo il fatto che il suo talento si fosse svegliato così rapidamente nel giro di un pomeriggio, risultando avere una mano ferma ed un ottimo occhio.

Più tardi, dopo i vari tiri che si conclusero con il pieno desiderare una pausa, vi fu la sfida tra Vento e Buio, a cui si era aggiunta anche la castana per via di una spintarella di Silver.

-Dai che con il tuo spirito femminile rivendichi il premio da 'arciera dell'anno!'- la aveva incitata infatti Watersea, ridacchiando e appoggiando la mano sulla sua spalla a ripetizione.

La Terra inizialmente aveva negato più e più volte questo suo volere, decisamente contrariata dall'idea di dover mettersi a gareggiare, ma alla fine si era arresa davanti all'insistenza affettuosa di Irhina, smettendo di tirare fuori delle scuse finte in maniera palese e sospirando un -D'accordo- particolarmente sconsolato

Entrambi i due maschi, molto bravi e ben posati, quasi paragonabili a due guerrieri eroici pronti a darsi battaglia, cominciarono per primi nella sfida, prima il blu, poi il corvino, permettendo alla fine alla castana di mettersi in gioco, andando a colpire entrambi molto vicino al centro, ma non perfettamente.

Di certo, proprio nessuno si sarebbe aspettato che, fin dall'inizio, la ragazza li stracciasse, andando a determinare perfettamente il punto nero che governava la serie di circonferenze, lasciando tutti a bocca aperta, provocando così scroscianti applausi da parte di Watersea, Task e me, che le facemmo i pollici in su ed iniziammo a fare lo spelling del suo nome, portandola a diventare letteralmente viola di imbarazzo.

-Per favore, non fate gli scemi!- borbottò, coprendosi la faccia con le mani, ricevendo delle pacche da parte sia di Warmwind che, quasi, da Nightshadow, complimentandosi per il colpo perfetto.

-Quando si dice che l'allievo supera il maestro… Mica ci si aspetterebbe che accada in un giorno,- dissi ridendo al blu, il quale si era, in seguito, avvicinato a noi tre.

-Le ho insegnato troppo bene.- asserì, portando la mano sotto il mento, come se stesse ragionando su come avesse fatto a renderla un tale mostro nel giro di nemmeno ventiquattro ore.

"Talento naturale? Visto la prima posizione dell'arco, non credo" pensai, ridacchiando, ricordandomi l'arco alla rovescia.

-Sarà stata solo fortuna,- asserì la stessa Nemes dopo un po', lasciandosi però andare ad un sorriso timido e lievemente soddisfatto mentre uscivamo dall'area, ovviamente dopo aver sistemato i materiali precedentemente prelevati nei punti appositi da cui erano stati, appunto, presi in precedenza, tutti abbastanza sudati e stanchi per l'allenamento, dettaglio testimoniato dai vestiti appiccicaticci e dal brontolare della carne greve -Ora, piuttosto, avrei un po' di fame. Quanto mancherà alla cena?- domandò

-É ormai pronta.- rispose improvvisamente Pandora, facendo capolino nella palestra e agitando la mano in nostra direzione, incitandoci ad uscire.

-Oggi che si mangia?- domandò il Fuoco, ponendo probabilmente la domanda che occupava le menti di tutti noi.

- Paella alle verdure e stufato d'agnello- rispose la ragazza dai capelli viola, provocando un lamentarsi del mio stomaco parecchio molesto ed un espressione lievemente disgustata del Buio a 'verdure' che presagiva 'verdure cotte'.

- Niente barbabietola, vero?-

-Mi sono assicurata appositamente che non ve ne fosse- asserí Pandora, con espressione divertita -Stai tranquillo, ho tenuto d'occhio le cuoche tutto il tempo. So perfettamente tutto quello che ci hanno messo, sei fuori pericolo.- gli fece l'occhiolino, strappando una leggera risata un po' a tutti, mentre il corvino faceva un espressione da 'Non so se sentirmi preso in giro o meno'.

 

  
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