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Autore: lmpaoli94    22/02/2023    1 recensioni
Un castello maestoso. Una scuola di magia dove alcuni di loro combatteranno per i loro ideali e cercheranno di essere i più forti agli occhi degli altri.
Alcuni di loro cercheranno di trovare l'amore.
Ma trovare il fatidico “E vissero per sempre felici e contenti”, non sarà facile.
Che cosa succederebbe se alcuni dei loro professori potessero togliere di mezzo i loro stessi alunni nel mistero più profondo dove il senso della magia verrà messo a dura prova.
Ci saranno molti protagonisti ma anche tanti antagonisti.
Un unico universo dove il destino verrà sancito grazie ad un diploma.
Chi diventerà il cavaliere della magia tra gli uomini?
E chi sarà tra le donne la principessa della magia?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Voleva avere gli occhi addosso di tutti, muovendosi nell'ombra.
Quel silenzio che ricopriva quei momenti di pace apparente, erano la strada necessaria per muoversi nel buio e indisturbato.
Ma non tutti erano d'accordo sul suo operato, anche se l'alunno in questione era fedele all'operato di Merlino, senza che però nessuno glielo avesse chiesto.
< Tarzan! >
Sentendosi chiamare, il mago in questione si voltò con circospezione.
< Che cosa stai facendo in piedi nel cuore della notte? >
Malefica, che non riusciva a fidarsi di molti dei suoi studenti, non avrebbe permesso a nessuno il libero via vai nel castello.
< Ho sentito delle voci... Voci che ci mettono in un pericolo circostante e il mio senso della giungla e di un luogo che non mi appartiene, mi tende ad avere gli occhi aperti. Su tutto. >
< Tarzan, non hai il permesso di vagare per i corridoi del castello in piena notte. Lo sai questo, vero? >
< Non sto facendo niente di male a nessuno. >
< Tuttavia, potresti essere tu il pericolo incombente che nessuno può fermare. Tu e tutti gli altri tuoi compagni non avete la minima idea di chi potreste trovarvi dinanzi. Il suo potere va oltre la sua forza. E se ciò accadesse, nessuno riuscirebbe a fermarlo, né tanto meno tu. >
< Ma professoressa, lei non conosce la vita nella giungla... Sono cresciuto in mezzo agli animali e iun mago da strapazzo non mi fa' paura. >
< Lui non vuole incutere terrore, Tarzan. Vuole solo uccidere per i suoi scopi. E chi se lo è trovato dinanzi, ha subiito capito la sua forza. Ma ti avverto: sarai fortunato se ciò non avvenisse. Mi hai capito? >
< I letti e tutte queste comodità sono troppo per me. Io ho imparato a vivere tra gli alberi. Al freddo. >
< Questa è la nostra civiltà, Tarzan. E ti dovrai abituare ai suoi modi. Chiaro? A costo di incatenarti al tuo letto per una settimana. Vedrai che a quel punto capirai veramente di cosa posso essere capace. >
< Mi sta forse minacciando? >
< Voglio solo farti capire che non sei il padrone di questo castello. Ci sono altre sentinelle che si muovono per conto del Preside. E tu non sei uno di questi. Quindi tornatene immediatamente a letto, o la tua punizione sarà feroce. >
Affacciandosi dalla finestra e vedere quella neve che ricopriva il castello, Tarzan si sentiva più in catene che mai.
< Noi professori e il preside capiamo perfettamente tutti i vostri istinti. Shang e Mulan che vogliono combattere a suon di kung fu e di spade, Elsa e Anna che vogliono trasformare il castello come in un regno di ghiaccio e tu che vuoi scorrazzare liberamente tra gli alberi. So bene che sei molto lontano da casa, ma questa prova della magia ti aiuterà a capire chi sei veramente. O cosa sei. >
< Sono un umano a cui la magia non vuole entrare nel mio corpo. Ecco chi sono. >
< Prova a vivere come un comune mortale e vedrai che ti sentirai meglio. >
< Ma i comuni mortali non sono ben visti qui nel mondo della amgia. Anzi, la magia non dovrebbe minimamente appartenerli. >
< Allora vedi di captare la tua solitudine trasformandoti in un uomo speciale. Perchè tu lo sei. E se sei qui in questa scuola, vuol dire che qualcuno più vecchio di te ci vede molto lungo e hai delle doti davvero speciali... Vedi però di ascoltare i tuoi superiori. Ad iniziare da adesso. >

Ma nel mentre Tarzan si dava pace e soffocato ancora tra quei corridoi così freddi, Malefica lo seguiva con i suoi occhi, trasformandosi in un corvo silenzioso che lo fissava dietro alcune statue.
< Non c'è bisogno che lei mi segua, professoressa Malefica. Ho capito. >
< Allora vedi che hai doti speciali? >
< Diciamo che i miei sensi sono molto sviluppati rispetto a quelli dei miei compagni. Loro non hanno vissuto nella giungla. Non hanno visto con gli occhi di un bambino una bestia che uccideva i propri genitori. >
< E' questo quello che ti preoccupa? I tuoi genitori? >
< No. Ormai ho imparato a viverci. Non ne sento minimamente la mancanza. >
< Capisco. >
< Vedo che purtroppo sì è fatto tardi. La lascio finalmente andare. >
< D'accordo, Tarzan. Proverò a fidarmi di te. >
< La ringrazio. >
Guidando i suoi istinti repressi mentre cercava di tornare nel suo dormitorio come se niente fosse successo, la giovane sentinella vide una porta socchiusa che attirò immediatamente la sua attenzione.
“Non posso farlo. Devo tornare nel mio dormitorio.”
Ma Tarzan non voleva fermarsi.
I suoi istinti primordiali andavano ben oltre gli ordini ricevuti, ma l'uomo non poteva fermarsi.
Facendosi guidare da una fioca luce che si faceva largo tra quello spiraglio, l'occhio di Tarzan vide quello che di sconvolgente era dir poco.
Il suo professore si storia della magia cercava di controllare con la mente quella sua compagna mentre con i suoi occhi affondava nella sua carne.
Il professor Quasimodo si divincolava tra quegli abbracci mentre la giovane Esmeralda rimaneva inerme e faceva aumentare il suo piacere.
“Non è possibile che un professore...”
ma mentre Tarzan toccò lievemente la porta di quella stanza, sentì un lieve cigolio che mise in allarme i due amanti.
< Quasimodo, cos'è stato? >
< Non lo so, Esmeralda. >
< La porta. Forse sarebbe meglio chiuderla. >
< Va bene. Vado subito. >
Guardandosi intorno e cercando di vedere chi potesse spiarli, Quasimodo non vide niente che lo mise in allarme, tornando a vanificare il suo presente con quella ragazza che aveva sempre amato.
Lo scandalo stava urlando in quel silenzio e Tarzan non poteva credere di essersi imbattuto in tale mistero.
“Non posso parlare. Ho fatto una promessa.”
ma Tarzan non si trovava da solo e l'arrivo tempestoso del buio più profondo lo prese alle spalle.
Tappandogli la bocca per evitare che potesse urlare, Frollo mostrò il suo sguardo verso colui che non aveva il minimo rispetto.
< Ma lei chi è? >
< Colui che manterrà segreto tale misfatto. Sai che sorpresa da parte degli altri tuoi professori se scoprissero che un loro collega sta abusando una povera ragazza. Si scatenerebbe un panico inverosimile e Merlino perderebbe tutto il controllo che ha su questo castello. >
< Vedendo quello che sta succedendo, sembra davvero che il preside non abbia tutto questo controllo. >
< Attento a come parli, ragazzo: stai dicendo del più grande mago di tutti i tempi. Anche se io non ho mai avuto la possibilità di sfidarlo realmente. Ma tutto ciò non può che interessarti... Non dovresti essere qui. O sbaglio? >
< Con chi sto parlando? >
< Davvero lo buoi sapere? >
< Certo. Non amo parlare con gli sconosciuti, soprattutto se non so il loro nome. >
Ridendo sommessamente a quella richiesta, Frollo smaterializzò il giovane ragazzo nella sua stanza, lasciandolo alquanto sorpreso e perplesso.
< Magari parlare nel salone dei Tassorosso ti farebbe sentire a tuo agio. >
< Ma io veramente... >
< Non vorrai che qualcuno ci potesse sentire. >
Una volta ritrovatasi dinanzi al fuoco della sala dove si riunivano i giovani di tale casata, Tarzan non si sentiva minimamente al sicuro.
< Hai paura, ragazzo? >
< Perchè dovrei averne? Vuole forse farmi del male? >

< Non ne avrei motivo. Hai deciso di fidarti di me e di seguirti ed io non posso che fidarmi di te. >
< Avevo alternativa? >

< Credo di no. Ma tu sei un ottimo mago che guarda con gli occhi vispi e attenti. Più attenti di tutti i tuoi compagni. Per questo mi piaci molto. >
< E adesso sono sicuro che hai bisogno di me. Di qualcosa. >
Fissandolo attentamente, Frollo capì di trovarsi davanti un individuo speciale.
< Sai chi sono io? >
< Posso immaginarlo: il cattivo di tutta la scuola. >
< Grazie per avermi sottolineato con tale appellativo > rispose sorridente il mago oscuro < Ma preferisco essere chiamato Frollo. >
< Che cosa vuoi da me, Frollo? >
< Ecco, visto che nessuno riesce a capire le tue reali capacità, vorrei che tu facessi parte del mio progetto. Un progetto che vuole riportare questa scuola e il mondo della magia su una prospettiva dove i maghi più potenti avrebbero la possibilità di rimanere in vita. E tu fai parte di questa piccola cerchia. Non ho intravisto nella scuola maghi intelligenti come te... E tutto ciò mi rende alquanto felice. Puoi fare al caso mio. Sempre che tu lo voglia. Ed io potrei esaudire ogni tuo desiderio >
Ma Tarzan non sapeva cosa rispondere, rimanendo sul vago senza guardare dritto negli occhi il mago oscuro.
< Non vorrai mica dirmi che dovrai pensarci. >
< Non voglio finire nei guai > cominciò a dire Tarzan. Vorrei solo tornarmene nella giungla in mezzo alla mia famiglia, una volta che sarò riuscito a superare questi esami. Non voglio cercare altri espedienti per tornare a casa molto prima. La mia famiglia non l'accetterebbe mai. Per questo ho deciso di farcela con le mie forze e da solo. Non ho bisogno dei tuoi trucchi e con ciò non ho bisogno di tale richiesta. Anche perchè posso immaginare dove potresti spingerti. Mi dispiace. >
Se fosse stata in un'altra occasione, Frollo avrebbe potuto dare sfogo a tutta la sua rabbia.
Ma non essendo ancora potente come avrebbe voluto, decise di lasciar perdere.
< Davvero ti dispiace? Accetterò il tuo volere ma stai sbagliando. Non cercherò di convincerti. Ho altre faccende di cui occuparmi. >
Tarzan lo guardò un'ultima volta per poi convincersi che il male non poteva far parte di lui.
Sentendo tali voci, Tarzan vide un'ombra dirigersi verso di lui: era Hercules.
< Ma con chi stavi parlando si può sapere? >
< Scusami, Hercules. È che non riuscivo a dormire. >
< Almeno potresti fare più piano. Vuoi forse svegliare tutto il dormitorio? >
< No. Adesso vengo a letto anch'io. >
Ma Tarzan non poteva sentirsi al sicuro in quel momento, fissando il suo volto in uno specchio convincendosi che tale occasione mancata avrebbe reso la sua anima ancora per i buoi, mentre tale sentinella sarebbe stata oppressa solo dai suoi pensieri.

 

 

Tornando di fronte alla figura di Quasimodo scambiava effusioni d'amore con Esmeralda, Frollo sentiva il suo sangue ribollire in una profonda vendetta.
“Lei è mia, Quasimodo. E tu non me la porterai via per sempre.”

   
 
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