«Tu lavori ancora qui, eh, e se vuoi un caffè sai dove si trovano le cose», risponde Salvatore, piccato.
 

«Guarda che non è colpa mia se avete perso la gara di ballo, e il caffè lo devo portare al paradiso in redazione»
 

«Non ti chiedo spiegazioni, che è meglio», replica Salvo, senza riuscire a celare un sorriso pensando al destinatario del caffè o, meglio, alla destinataria.
 

«Me lo fai ‘sto caffè allora, per favore?»
 

«Certo», inizia Salvatore, poi abbassa la voce di due toni e sussurra «per la tua fidanzatina questo ed altro».
 

«Salvo!», lo riprende ad alta voce Marcello che nel frattempo si accerta che nessuno in caffetteria, che è più che piena visto che si sta avvicinando l’ora di pranzo, abbia sentito nulla.
 

«Che c’è? Che ho detto di male? Con quella faccia da ebete che hai, penso che pure i muri di questa caffetteria abbiano capito per chi è il caffè»
 

«Caffè che se non mi dai, si fredda»
 

«Non sia mai, poi chi la sente la contessa», replica Salvo, ormai sull’orlo delle risate.
 

«Grazie, cinque minuti e sono di nuovo qui anche se non te lo meriteresti», dice Marcello prima di prendere il vassoio con il caffè dopo averci poggiato sopra anche la zuccheriera e un cucchiaino sottratto dalla villa con la complicità della domestica a cui ha regalato tre tulipani in cambio del cucchiaino.
 

«Vai, vai, che non si fa mai aspettare una donna»
 

In redazione adesso c’è solo la contessa che si è trattenuta a leggere l’ultima lettera della posta del cuore a cui deve rispondere. Palma questa settimana ha richiesto un permesso per tornare al suo paese, e Matilde, con la complicità di Marcello, è riuscita a convincere Adelaide ad occuparsi della posta del cuore per il numero del paradiso market con cui sono sensibilmente in ritardo.
 

«Avanti»
 

Marcello apre la porta delicatamente -la paura che non ci sia chi sta cercando o che chi sta cercando sia in compagnia di altri gli scorre nelle vene- e cerca di captare segnali della presenza di Adelaide. Quando il profumo della contessa lo raggiunge, esordisce con un «ti ho portato il caffè, contessa» prima di infilarsi in redazione e chiudersi rapidamente la porta alle spalle.
 

Adelaide lo squadra dalla scrivania di Roberto sulla quale sono depositate almeno una ventina di lettere aperte.
 

«Cosa desideri Barbieri?», chiede, con un tono che vorrebbe essere serio ma che porta con sé una sfumatura di doppio senso.
 

«Ti ho portato il caffè, contessa», replica lui, cercando di mantenere il punto ma, quando Adelaide si alza in piedi e lo raggiunge, diventa molto più difficile mantenere il controllo. Con solo il vassoio a separare i loro corpi e gli occhi che si perdono gli uni negli altri, la difficoltà aumenta sensibilmente fino a quando Adelaide non nota il cucchiaino.
 

«E quindi Italo aveva ragione»
 

Marcello rimane spiazzato davanti agli occhi di Adelaide che hanno cambiato totalmente luce.
 

«Il cucchiaino», dice la contessa, tra i denti, e Marcello teme seriamente che quel cucchiaino possa essere scagliato sulla sua fronte da un momento all’altro. Di certo la mira della contessa è infallibile e anche questa volta non fallirebbe, complice il fatto che lei e Marcello sono vicinissimi.
 

«È un regalo», replica Marcello, cercando di sfoggiare i suoi migliori occhi da cerbiatto che indubbiamente in questo momento non fanno presa su Adelaide.
 

«Il caffè si fredda», continua Barbieri, cercando di sviare il discorso.
 

«E tra poco non saremo più soli in questa stanza», replica Adelaide, spostando ancora di più il discorso, sempre con quella sfumatura di doppio senso nella voce. Marcello non se lo fa ripetere due volte, appoggia il vassoio sul tavolo di fianco a lui e si avvicina alle labbra di Adelaide reggendo il suo sguardo. La prima a cedere è la contessa che sembrava star aspettando solo quel momento e si lascia andare in un bacio che è tutto tranne che casto. La prima a staccarsi è sempre Adelaide.
 

«Grazie per il caffè, Barbieri», lo liquida, con gli occhi che le luccicano e il cuore che batte molto più rapidamente di quanto vorrebbe e, soprattutto, di quanto sarebbe disposta ad ammettere.
 

«È stato un piacere, contessa», si congeda Marcello facendole il baciamano, dopo averle rubato un altro bacio.