Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Kikiletoway    01/03/2023    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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C’è un lungo momento di silenzio dopo la fine dell’esperimento. Jaime e Brienne si guardano a vicenda con la coda dell’occhio, per poi ignorarsi scrupolosamente, mentre scrivono le loro annotazioni e controllano le letture delle loro scansioni celebrali.
 
“Bè,” Jaime alla fine dice, con lo sguardo fisso fermamente sullo schermo del suo computer portatile, “Forse avrò bisogno di rivalutare la mia opinione sulle anime gemelle.”
 
Con la coda dell’occhio, può vedere Brienne allontanarsi da lui, lentamente.
 
“Questi esperimenti ti stanno decisamente facendo perdere la testa,” lei borbotta.
 
Lui ridacchia, voltandosi verso di lei per guardarla. “Un bravo scienziato corregge le proprie teorie basandosi su nuove prove. Ormai abbiamo due universi in cui le nostre controparti si sono innamorate e lo hanno ammesso reciprocamente. Ne abbiamo altri due dove stanno facendo sesso, anche se ‘l’amore’ non è esattamente parte dell’equazione.”
 
“Bè, il Jaime versione Megastar non si innamorerà mai della Brienne investigatrice privata. Lei è troppo...noiosa.”
 
Jaime inarca un sopracciglio. “E’ un’investigatrice privata. Quanto noiosa potrà mai essere?”
 
“Non intendevo questo! Voglio dire che è noiosa in—in—altri modi.”
 
“Vuoi dire sessualmente?” Jaime ride mentre Brienne arrossisce di un rosso scuro e acceso. Lui lancia un’occhiata all’orologio. “Abbiamo il tempo di eseguire altri tre esperimenti stanotte, se vuoi testare la tua teoria.”
 
Brienne lo guarda male.
 
“E inoltre,” lui continua, facendo una smorfia, “se adesso andassimo nell’universo Megastar, avremmo una notte in più per gli universi Mad Jon e Principe/Principessa. Nel caso avessimo bisogno di avere del tempo di riposo nel mezzo.”
 
Brienne si acciglia mentre considera l’idea. Nessuno dei due è impaziente di tornare negli ultimi due universi. Alla fine, lei annuisce.
 
“Va bene,” lei conclude. “Almeno non rischiamo di farci male nell’universo Megastar/Investigatrice privata.”
 
Jaime aggrotta la fronte, massaggiandosi la mascella. “Parla per te. Quel tipo aveva un pugno niente male.”
 
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Si tolgono i caschi da testa abbastanza a lungo da andare in bagno, per poi tornare con del caffè e, nel caso di Jaime, con dei popcorn.
 
“Popcorn e Jaime Megastar. Sembra essere adatto,” lui dice scrollando le spalle, mentre si accomoda sulla sua sedia.
 
Brienne alza gli occhi al cielo e preme invio.
 
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“E’ proprio un bell’occhio nero,” Tyrion dice con un’aria da esperto.
 
“Il livido è sulla mia mascella,” Jaime ribatte. “Sono piuttosto sicuro che gli occhi neri ti vengano quando vieni preso a pugni nell’occhio.”
 
Tyrion liquida le parole di Jaime con un gesto disinvolto della mano, mentre gli fa strada verso il salotto. “Chi se ne frega,” Tyrion commenta, gettandosi sul divano con un sonoro grugnito.
 
“Oh, dèi,” Jaime sospira. “Non si tratta mai di buone notizie quando fai quello eccessivamente drammatico.”
 
“Le riviste e i social media stanno tutti dando addosso alla tua ragazza della scorsa notte.”
 
“Ragazza. Ragazza?”
 
“La non esattamente bella ma certamente indimenticabile Brienne Tarth. Al gala annuale di beneficenza di Olenna Tyrell? Spero che tu non abbia donato nulla di più oltre il tuo fascino e umorismo.”
 
Jaime si tocca con cautela il livido indolenzito sulla mascella. “Solamente il mio orgoglio,” replica tristemente.
 
“Dèi, non dirmi che ci hai provato con Brienne!”
 
“No,” Jaime ribatte, ma ci era andato vicino. Però non riesce proprio a dire perché. Lei di certo non è bella, e lui sospetta che a letto lei sia avventurosa quanto la sua vecchia septa—anche se lui ha sentito dire che non si sa mai con le septe. Ma la scorsa notte, seduti al tavolo della cucina, Jaime l’aveva guardata e...
 
Forse è per via degli occhi, lui pensa. Meravigliosamente blu, calmi ed ingenui, e lei lo aveva guardato come se lo vedesse davvero. Lui, e non Il Jaime Lannister. Il che è stupido, ovviamente. Quella donna lo conosce a malapena.
 
Solo che...
 
Ci sono così poche persone che lo guardano in quel modo, senza nessun apparente secondo fine. Tyrion. Addam. Bronn...quando è in giro.
 
Il che gli fa ricordare.
 
“Hai avuto qualche contatto con Bronn?”
 
Tyrion scuote la testa e Jaime si acciglia.
 
“Non è mai passato così tanto tempo senza che lui si facesse sentire in qualche modo,” Jaime borbotta.
 
“Bè, hai tipo un detective privato tutto per te che vive a casa tua. Puoi mandarla ad indagare.”
 
“Bronn non lo apprezzerebbe...lo farò.”
 
Tyrion sghignazza.
 
“Davvero i social media mi stanno prendendo per il culo per essere uscito con Brienne?” Jaime domanda mentre torna verso i divani con dei drink tra le mani.
 
Tyrion sbuffa col naso. “Stanno prendendo per il culo Brienne, vuoi dire,” lui replica seccamente, prendendo il bicchiere che Jaime gli sta porgendo. Osserva l’intruglio lattiginoso con uno sguardo cinico. “E per la cronaca: ancora non sopporto—e non lo sopporterò mai—il fatto che lavorare per te significhi che non posso più ubriacarmi prima di mezzogiorno.”
 
“Sei tu quello che si preoccupa troppo,” Jaime ribatte scrollando le spalle, sedendosi sul divano opposto. “Ma non sei venuto qui soltanto per dirmi che i social media sono crudeli come sempre.”
 
“Bè, ogni tipo di pubblicità è della buona pubblicità.” Tyrion sorseggia il suo drink e fa una smorfia, per poi dire, “E’ vero che hai detto ad Addam che avresti accettato la parte in quel film?”
 
Jaime inarca un sopracciglio. “Addam ha l’abitudine di mentirti per caso?”
 
“Non bisogna mai fidarsi di nessuno, Jaime. Dovresti già saperlo ormai.”
 
“Ah. Quindi sei stato tu a rubarmi i soldi?”
 
“Assolutamente—un punto percentuale alla volta.”
 
Jaime sghignazza nel proprio drink, replicando, “Sì, farò il film. Addam arriverà qui a momenti, una volta che avrà superato lo shock.”
 
“Che cosa ti ha fatto cambiare idea?”
 
Jaime scrolla le spalle. “E’ una comparsata di quindici secondi, e non mi sono trovato davanti a una telecamera dai tempi del mio ultimo video musicale, che è stato quando? Cinque anni fa? Di più? Inoltre, Brienne ha detto che la sceneggiatura è buona.”
 
Il silenzio che accoglie le sue parole è assordante.
 
Lui alza lo sguardo, trovando Tyrion che lo sta fissando con un’espressione pensierosa.
 
“Che c’è?”
 
Tyrion scuote la testa lentamente. “Niente,” lui risponde, ma Jaime lo vede nascondere un sorriso dietro il suo bicchiere.
 
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Brienne arriva nello stesso momento in cui arriva anche Addam. Si riuniscono tutti in salotto e Jaime li accoglie mentre è impegnato a respingere le domande da presa in giro di Addam sulla sua faccia contusa.
 
“E’ stata colpa di Brienne,” Jaime spiega, cercando di apparire il più lamentoso e vulnerabile possibile.
 
Brienne sbuffa col naso. “Ci stavi provando con la ragazza di un altro uomo,” lei ribatte.
 
“Cosa che lui non doveva vedere,” lui borbotta.
 
Addam e Tyrion si scambiano un’occhiata per poi ridere. “Bè, sono felice di sapere che sei sempre il solito Jaime,” Addam dice.
 
Jaime fa spallucce. “Hai parlato con lo sceneggiatore?”
 
“Podrick Payne? Sì. E’ al settimo cielo per il fatto che hai accettato di fare il film.”
 
La testa di Brienne scatta di lato per guardarlo, e Jaime sbatte le palpebre mentre il sorriso raggiante di lei illumina la stanza.
 
“Hai intenzione di farlo?” lei chiede.
 
Jaime scrolla le spalle. “Te l’ho detto che l’avrei fatto. Inoltre, una comparsata non mi impiegherà molto tempo.”
 
“Già...” Addam inizia, “a proposito...”
 
Jaime assottiglia lo sguardo. “A proposito…cosa?”
 
Addam cambia posizione, a disagio, “C’è stato un piccolo malinteso nella mia prima conversazione con Pod.”
 
Jaime assottiglia lo sguardo ancora di più. “Oh?”
 
“Già...lui ti vuole come protagonista.”
 
“Protagonista! Protagonista! Non so recitare!”
 
Brienne sembra stupita, ma poi si fa pensierosa. “Oh,” lei dice sottovoce, “Ti ci vedo.”
 
Jaime la trucida con lo sguardo. “Ma sei matta? Ho appena detto che non so recitare!”
 
Tyrion sbuffa col naso. “Sei un attore migliore di quanto vuoi ammettere,” ribatte seccamente. “Non saresti sopravvissuto così a lungo sotto i riflettori se non lo fossi.”
 
“E potresti prendere delle lezioni,” Brienne aggiunge utilmente.
 
“Inoltre, è un film low-budget, il tipo di film che viene rilasciato solo come dvd. Nessuno lo guarderà mai,” Addam dice. “Diamine, non può nemmeno permettersi di pagarti! Ti vuole offrire il 10% del guadagno finale, il che significa che lavorerai gratis.”
 
“Perfetto per imparare come recitare,” Tyrion conclude.
 
Jaime si pizzica la parte superiore del naso, chiudendo gli occhi. “Siete tutti degli idioti,” borbotta, “e sarete voi a rimborsare questo povero ragazzo quando rovinerò il suo film.”
 
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Jaime guarda male Brienne dopo che gli altri se ne vanno.
 
“Non riesco a credere che tu mi abbia convinto a farlo,” lui grugnisce.
 
Brienne sbatte le palpebre. “Aspetta un attimo! Tutto ciò che avevo detto era che mi piaceva il copione!”
 
Lui sbuffa con naso. “Ecco che ricominci, adulatrice,” mormora, venendo ripagato dalla risata di Brienne.
 
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Le due settimane successive passano in un susseguirsi confuso—e per fortuna...o sfortunatamente—la confusione non è dovuta ad un eccesso di alcol e donne.
 
Jaime firma il contratto per fare il film e dopo, finalmente, si siede e legge il copione—chiedendosi cosa cazzo stesse pensando. Brienne ha ragione: la sceneggiatura è eccentrica, imprevedibile e divertente, una commedia romantica che non è né stucchevolmente dolce né un tentativo goffo di comicità imbarazzante. Piuttosto malinconicamente, si ritrova a sperare che il protagonista maschile si innamori dell’amica goffa della protagonista femminile, anche solo perché l’amica goffa è un personaggio più interessante. Ma vabbè. Del resto, lui che ne sa di film, di commedie romantiche o di donne?
 
Accetta il consiglio di Brienne e inizia a cercare un insegnante di recitazione. Jaime sta ancora attendendo il pagamento trimestrale dei diritti d’autore, quindi non può ancora ingaggiare nessuno, ma vuole avere già qualcuno in programma per quando avrà di nuovo dei soldi. Oltre l’insegnante di recitazione, avrà bisogno di ripagare Tyrion e Addam—anche se sa che prima si prenderanno i loro stipendi e quello che lui deve loro per queste ultime settimane. Ma soprattutto, finalmente lui potrà pagare Brienne per farla concentrare nel trovare Bronn e nell’investigare su chi ha ucciso Jazz Peckledon. Il caso, lui sa, si è già raffreddato per le Cappe Dorate—o forse l’investigazione è in stallo perché Bronn è scomparso, e di certo lui aveva avuto il tempo di commettere il crimine.
 
Jaime non sa dove sia andato Bronn, anche se ha il vago sospetto che non gli piacerà la risposta quando la scoprirà. Ma c’è una cosa che lui sa: Bronn non avrebbe mai ucciso quella povera ragazza.
 
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Nelle due settimane successive alla festa di Olenna Tyrell, Jaime studia il copione, scrive delle canzoni, stuzzica Brienne e Nan, e anche Nymeria, quando è nei paraggi. Si vede con Tyrion e Addam ogni giorno, esplora e riorganizza casa sua, e scrive ancora più canzoni. Non era così creativo da anni, ed Addam sta già organizzando tutto per fargli registrare un nuovo album e farglielo rilasciare sotto la sua stessa etichetta discografica.
 
Anche se dovesse essere un fiasco, non gli importerebbe, lui pensa una sera, con loro sei seduti al tavolo della sala da pranzo. Stanno mangiando il cibo delizioso di Brienne e Nan, parlando di niente in particolare, e Jaime all’improvviso si rende conto che lui è davvero…quasi…felice.
 
Anche se qualche volta si strugge per Taena e per la vita che credeva di essersi costruito insieme a lei.
 
Anche se si domanda dove sia Bronn.
 
E anche se desidera sapere chi ha ucciso Jazz Peckledon.
 
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Le giornate passano in un susseguirsi confuso per Brienne. È più occupata di quanto non sia mai stata, sia col suo lavoro di investigatrice privata e sia con la sua compagnia di catering. Non è sicura di riuscire a tenere il passo con tutto, ma senza la compagnia di catering, Nan non avrebbe un lavoro.
 
Adesso i casi sono più variegati, e a lei piacciono. Solo che lei vorrebbe fare di più per il bene comune invece di lavorare soltanto per i ricchi e i famosi.
 
Ed è per questo che, quando il Lord Comandante della Guardia Reale, Barristan Selmy in persona, le chiede di incontrarlo, non si lascia sfuggire l’occasione.
 
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Brienne entra nell’ufficio di Barristan Selmy e gli rivolge quello che lei spera sia un sorriso freddo e professionale.
 
“Signorina Tarth,” lui esordisce, stringendole la mano.
 
“Lord Comandante,” lei replica, sedendosi nel posto che lui le indica.
 
“Ho sentito molte cose positive su di te, signorina Tarth. Hai fatto del lavoro eccezionale—e discreto—per alcuni miei amici.”
 
“Oh?” lei risponde con un sorriso educato, e il Lord Comandante Selmy sorride in modo ampio.
 
“Vedo che gli aneddoti sulla tua discrezione non sono stati esagerati.”
 
Lei arrossisce un po' per il complimento, per poi chiedere, “Che posso fare per te, Lord Comandante?”
 
“Ho bisogno del tuo aiuto per effettuare una ricognizione in un posto e installarci alcune cimici d’ascolto.”
 
Brienne lo fissa, col viso inespressivo.
 
Barristan sorride di nuovo, appoggiandosi allo schienale della sua sedia. “Hai mai sentito parlare di Beric Dondarrion?”
 
“Certo.  È il criminale più famoso di Westeros, dopotutto.”
 
“Già. Il capo della Fratellanza senza Vessilli—o la Mafia, come preferiamo chiamarli. Si approfittano dei deboli e dei vulnerabili mentre fanno finta di proteggerli.”
 
Brienne sorride leggermente nel sentire il disgusto nella voce dell’uomo più maturo. “Che vuoi che faccia?”
 
“Il ristorante preferito di Beric Dondarrion è quello di Lady Stoneheart.”
 
Brienne spalanca gli occhi. “Il ristorante più esclusivo di Approdo del Re?”
 
“Sì. Bisogna essere una celebrità di fama mondiale, o un membro della famiglia reale o di una delle grandi casate per poter anche solo arrivare a meno di un metro di distanza dalla porta d’ingresso.”
 
Lei inarca un sopracciglio. “Tu sei nobile, Lord Comandante, e sei benestante di nascita.”
 
“Ma non sono un membro di una grande casata. Ma soprattutto, sono anche Lord Comandante, come sottolineato anche da te. Io e il resto della mia Guardia Reale siamo celebri quanto la stessa famiglia reale. Entrarci è pressoché impossibile, ed entrarci abbastanza spesso da installare dei dispositivi di sorveglianza è assolutamente impossibile.”
 
“E tu pensi che io possa oltrepassare le porte d’ingresso? Non sono una celebrità e non sono parte di una delle grandi casate.”
 
Barristan Selmy sorride lentamente. “Hai degli amici piuttosto celebri e un amico in particolare davvero molto celebre. Mi è stato riferito da fonti attendibili che Lady Stoneheart farebbe quasi…hmm…di tutto pur di fare in modo che lui si presenti da lei. Sono certo che scoprirai che le porte di quel ristorante si apriranno molto più facilmente per te rispetto a me o alla mia Guardia Reale.”
 
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Jaime sembra sospettoso appena Brienne entra nella sala musica portando un dono.
 
Lui osserva la cremosa mousse al cioccolato nella delicata coppa di cristallo, con sospetto e con lussuria in egual misura, e domanda, “Che cosa vuoi?”
 
“Non posso semplicemente fare un dolcetto e condividerlo con te?” Brienne chiede, appoggiando la ciotola sul pianoforte.
 
“No.”
 
Brienne scrolla le spalle. “Va bene, la mangerò da sola,” lei ribatte, allungando una mano verso la ciotola.
 
Lui gliela strappa velocemente da mano. “Non ho detto che potevi portarla via! È solo che so che vuoi qualcosa.”
 
“Ho bisogno del tuo aiuto per entrare nel ristorante più esclusivo in città.”
 
“Quello di Lady Stoneheart? Ah! Mai!” Jaime si lecca le labbra quando Brienne gli porge un cucchiaino da dessert. “E poi perché ci vuoi andare? Il tuo cibo è migliore.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Ho un caso.”
 
“Che tipo di caso?”
 
“Non posso dirtelo.”
 
Jaime la osserva con sospetto mentre si infila in bocca una cucchiaiata di quella mousse peccaminosamente buona. Lui chiude gli occhi e geme un po’, e Brienne ha una visione improvvisa e selvaggia sull’usare la mousse al cioccolato per fare delle cose che non le avevano mai sfiorato la mente, fino a quel preciso momento.
 
Lei deglutisce leggermente, desiderando di avere anche solo la metà dell’autostima disinibita di Nymeria. Non che Jaime accetterebbe mai la sua offerta, ovviamente…ma comunque…
 
“Quindi, tutto ciò che dovrei fare è farci entrare nel ristorante?”
 
La voce di Jaime la fa tornare alla realtà. Lui la sta fissando sogghignando, mentre si lecca un po’ di cioccolato dal labbro superiore, e Brienne deve trattenere un proprio gemito.
 
Lei distoglie lo sguardo e annuisce.
 
Jaime alza un sopracciglio. “E se dicessi di no?”
 
“Perché dovresti dire di no?”
 
“A parte il fatto che Lady Stoneheart adorerebbe impiccarmi al primo albero più vicino, l’essere un detective privato è una cosa tua, non mia. Ho da fare le mie cose.”
 
“Oh, andiamo—ti eri divertito l’ultima volta!”
 
“Certo. Fino a quando il mio mento non era caduto sul pugno di quel tizio.”
 
“Sei davvero così codardo?”
 
Jaime agita il cucchiaino da dessert verso di lei come segno d’avvertimento. “Bel tentativo. Non funzionerà.”
 
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Jaime se ne sta seduto, con le braccia incrociate sopra il suo petto ampio, mettendo il broncio, mentre la macchina si allontana dalla villa.
 
“Onestamente, non so perché accetto di fare queste cose,” lui borbotta.
 
Brienne si sistema la gonna dello stesso vestito sciatto che aveva indossato alla festa di Olenna Tyrell, rivolgendogli un sorriso compiaciuto.
 
“Non fare la faccia compiaciuta,” Jaime ringhia. “Usare la mia stessa debolezza contro di me. È scorretto.”
 
Lei non riesce ad evitarlo: sghignazza. “Essere un cioccolato-dipendente è un peso che dovrai semplicemente imparare a sopportare.”
 
Lui sbuffa col naso, per poi voltarsi verso di lei con un cipiglio.
 
“Questo è l’unico vestito che possiedi?”
 
Lei arrossisce leggermente. “L’unico che ho che sia vagamente accettabile per un ristorante del genere.”
 
“A malapena. Quand’è stata l’ultima volta che hai avuto abbastanza soldi per poter andare a fare shopping di vestiti, Brienne?”
 
Lei arrossisce un po’. “Non sono molto appassionata di shopping,” lei borbotta. “In caso tu non l’avessi notato, non sono esattamente il tipo di persona che può fare da manichino.”
 
Jaime sembra preso alla sprovvista. “Ma sei seria? Sei esattamente il tipo di persona che può fare da manichino!”
 
Brienne gli rivolge un’occhiataccia incredula. “Di che stai blaterando?” lei sbotta.
 
“Quanto sei alta? Un metro e novanta?”
 
“Sì.”
 
“Sei in gran forma—non hai un grammo di grasso, anche se fai dei dolci al cioccolato irresistibili e peccaminosamente deliziosi.” Lui piega la testa di lato, studiandola in modo critico. “Hai delle buone linee.”
 
“Buone linee? Ma che sono, un cavallo?”
 
Jaime ride. “Una purosangue.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo, anche se un caldo rossore le infiamma le guance.
 
“Non sei convenzionalmente bella, no,” Jaime continua, e le parole sono dei piccoli pugni contro il cuore di Brienne, “ma di certo hai della presenza. Quello che voglio dire, Brienne, è che penso che saresti abbastanza notevole se avessi uno stilista personale che ti vestisse e ti facesse capelli e trucco.”
 
“Giusto,” lei replica, con voce piatta. “Non vado bene così come sono?”
 
Jaime alza le mani in segno di finta resa. “Hey, non sto parlando del tuo aspetto in una semplice giornata normale, che è perfettamente buono, tra l’altro, anche se non riesco a capire come tu faccia a trovare dei pantaloni abbastanza lunghi per quelle tue gambe senza fine. E qualsiasi cosa ti renda felice e ti metta a tuo agio è ciò che dovresti indossare. Ma sto parlando di momenti come questo, quando stiamo per entrare in un ristorante o in un qualche altro evento pubblico—come la festa di Olenna Tyrell—e saremo sottoposti ai bagliori dei varysazzi, e ai tabloid e i social media, e nessuna di queste cose sono particolarmente gentili. Ora, di nuovo: se questo vestito che stai indossando è qualcosa che ti piace e che ti fa sentire bene, allora quello è un conto. Ma se non è in grado di darti la sicurezza di affrontare quel branco di sputasentenze, allora è tempo di pensare a una strategia diversa.”
 
Brienne ha gli occhi spalancati quando Jaime finisce di parlare.
 
“Mi stai...mi stai dando un consiglio?” lei infine chiede.
 
Lui fa una smorfia. “Lo so. Non dovresti stare ad ascoltare Jaime fottuto Lannister.” Lui lancia un’occhiata fuori dal finestrino, mentre l’auto si ferma piano. Brienne vede che i varysazzi stanno già brulicando verso la limousine. Jaime si volta a guardarla, con un luccichio cinico nei suoi occhi verdi. “Ma ricorda: sono stato una celebrità da quando avevo diciassette anni. Potrei avere imparato una cosa o due nel corso del tempo.”
 
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Brienne sbatte le palpebre quando torna in sé nella sala di controllo.
 
“Lui ha ragione, sai,” Jaime dice, e lei si acciglia guardandolo.
 
“Riguardo cosa?”
 
“Che saresti davvero notevole se avessi uno stilista ad aiutarti.”
 
Lei alza il mento e lo guarda male. “Sono pienamente soddisfatta del mio aspetto, grazie tante.”
 
Jaime sorride in modo ampio. “Bè, di sicuro hai delle gran belle gambe. Dovresti indossare dei pantaloncini corti più spesso.”
 
Brienne arrossisce. “Piantala,” lei dice, con una nota di avvertimento nella sua voce.
 
Lui alza le mani in segno di resa, iniziando a ricaricare i generatori alla massima potenza.
 
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“Bè,” Brienne dice, quando il computer rilascia un lieve suono metallico trenta minuti dopo, “almeno non sei stato ancora preso a pugni.”
 
“E noi non ci siamo né baciati né siamo finiti a letto insieme,” Jaime replica amabilmente.
 
Brienne arrossisce.
 
“Anche quello,” lei mormora, premendo invio di tutta fretta.
 
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- Piccola curiosità che mi è venuta in mente traducendo, anche perché mi pare di non avervene mai parlato prima.
 
Ma lo sapete che Tyrion, Jaime e Cersei hanno una sorella bastarda?
 
Si tratta di Merei, una prostituta del bordello di Alayaya ad Approdo. E sì, si tratta di personaggi che compaiono solo nei libri.
 
Veniamo introdotti al personaggio di Merei nel primo libro, in un POV di Tyrion (se non erro), e ci viene fatto intuire che si tratta di una figlia bastarda di Tywin da vari indizi. Il primo indizio è che Tyrion crede che Merei sia la fotocopia esatta di Cersei, quando Cersei aveva 18 anni, cioè l’età di Merei. Infatti Merei ha capelli dorati, occhi verdi, è molto bella, insomma ha il tipico aspetto Lannister. E inoltre è stata concepita in un periodo di tempo in cui effettivamente Tywin era ad Approdo del Re a fare da Primo Cavaliere al Re Folle (anche se si dimise non molto tempo dopo, quando il Re Folle fece entrare Jaime nella Guardia Reale, facendo arrabbiare Tywin non poco).
 
Sappiamo da altri capitoli di Tyrion che Varys gli aveva rivelato che un Primo Cavaliere, in passato, aveva infatti fatto costruire un tunnel segreto che portasse dalle camere del Primo Cavaliere dritto dritto fino al bordello di Alayaya, così da potere andare a mignotte (scusate il francesismo) in segreto.
 
Varys cerca anche di far capire a Tyrion, con varie frecciatine, che la persona che aveva fatto costruire quel tunnel segreto era stato proprio Tywin…ma siccome il Tyrion dei libri è vagamente meno intelligente di quello di GOT, Tyrion non arriva mai a capire che il padre andasse segretamente a mignotte. Tyrion era infatti convinto che suo padre fosse troppo rigido e troppo legato al ricordo della defunta moglie per avere certe “voglie”. Si sbagliava. Merei ne è la prova (come lo è la roba tra Tywin e Shae).
 
E Tyrion quasi se la stava per portare a letto, non sapendo fosse la sorella lol. Ma per fortuna non lo fa…grazie al cielo. GRRM ha questo brutto vizio di scrivere ‘ste scene dove la gente quasi tromba con parenti che non sa di avere, come Gendry quasi sedotto dalla sorellastra, Bella…
 
Merei era la figlia dell’uomo più ricco di Westeros…era la sorella della regina, ma è sempre vissuta in miseria, nata e cresciuta in un bordello, prostituendosi come sua madre prima di lei, non avendo mai conosciuto nessun’altra vita all’infuori di quel bordello. Mentre i suoi parenti sguazzavano nell’oro. Porella.
 
Parlando di bastardi Lannister, si parla spesso di Lanna come di una presunta figlia bastarda di Tyrion, avuta da lui insieme a Tysha nei libri. Secondo me Lanna non è la bastarda di Tyrion, ma è la bastarda di un qualche altro Lannister, molto probabilmente di Gerion Lannister (quindi Lanna sarebbe la cugina di Tyrion, Cersei e Jaime).
 
Perché penso ciò? Perché credo proprio che Tyrion sia sterile in realtà...Pensateci. Tyrion è andato a letto con così tante donne da fare invidia quasi a Robert Baratheon. Ma non ci risulta abbia bastardi…è strano. Robert ne aveva circa una quindicina di bastardi, se non di più (non ricordo il numero preciso), quindi è strano che Tyrion non abbia mai ingravidato "ufficialmente" nessuna pulzella. È vero che lui è un nano, e a Westeros quella viene vista come una cosa grave, e magari le prostitute con cui era stato non volevano rischiare di avere figli nani e forse quindi prendevano il tè della luna dopo. Ma Tyrion non è un nano qualsiasi…è un Lannister. Pieno di soldi…Mah.
 
Questa della sterilità di Tyrion resta ovviamente solo una teoria, al momento.
 


 
   
 
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