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Autore: Dils    12/09/2009    3 recensioni
Joe Jonas poteva anche mentire a se stesso ma a me, a me che sono la sua coscienza, no. Quella sera era andato lì, vestito come un damerino, solo per rincontrarla. Si sarebbe accontentato anche solo di vederla, di vedere come in tre anni fosse cambiata.
Joe e una ragazza che non ha mai dimenticato. Come andrà a finire?
Dile <3
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Non chiedetemi che roba è, come al solito xD L’ho trovata tra i file ricevuti a casa si una mia amica (naturalmente, gliela avevo mandata io u.u), e mi è sembrata una storiella perlomeno decente perciò ho deciso di pubblicarla

Disclaimer:  Joe Jonas è [purtroppo] di proprietà di se stesso. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Per quanto riguarda la protagonista, beh, credo che avrebbe qualcosa da ridire se dicessi che è mia, visto che è una persona reale, ma io lo dico lo stesso u.u Maggie è mia! xD

Autrice: Sbranina

Paring: Joe Jonas/Nuovo Personaggio

Rating:  Verde

Genere: Romantico

~ Aspettandoti

Non sapeva nemmeno perché ci era andato a quel ritrovo, erano passati anni dalla fine del liceo e certo non gli rimpiangeva. Ma allora che ci faceva lì?  Vedeva facce che pensava di aver dimenticato, i vecchi amici, vecchi professori e sorrideva come aveva imparato a fare con i suoi fan. Quel sorriso cordiale ma privo di significato e, perché no, falso. Le ragazze bisbigliavano « Ma quello è Joe Jonas! »

Si sorprendono che lui, come tutti, abbia frequentato un liceo, si sorprendono che lui si presenta a un stupido ritrovo di ex-studenti. Come poteva mancare lui, il ragazzo più popolare del suo ultimo anno? Che festa sarebbe stata senza Joe Danger?   

« Hei, rockstar, come ti va la vita? » Mandy, bella come sempre, gli sorride nel suo vestito elegante. Eh sì, elegante, perchè quel genio del preside aveva deciso di fare un ballo scolastico in onore dei bei tempi. Tzé. Quell’uomo non gli era mai stato simpatico. «Bene e tu?» Mandy incominciò a parlare ma lui non ascoltava. Chi aspettava? Non lo sapeva nemmeno lui. O forse sì.

Un flashback improvviso di tanti anni prima gli comparve in testa.                                                      Quando tutto era appena iniziato, quando la  sua vita era cambiata improvvisamente, quando era un semplice ragazzo. Era circondato da cheerleader quel giorno tutte gli stavano attorno, il primo singolo del disco stava avendo successo e improvvisamente era diventato il ragazzo più popolare della scuola. Quelle stupide ragazze gli stavano dicendo quanti era bello, altre gli chiedevano notizie sui fratelli oppure lo pregavano di raccontare un aneddoto sulla loro esperienza da idoli. E lui raccontava, stava al gioco, si credeva fico.

Anche se non lo era per niente.

Una ragazza passò davanti a loro tavolo, quello dei divini. Era così diversa dalle ragazze che aveva intorno. Doveva avere un anno meno di lui. Era minuta, magra e bassina. Portava degli anonimi jeans e una maglietta nera. Non l’avrebbe sicuramente notata se non fosse caduta davanti ai suoi occhi ma in quel momento il suo lato cavalleresco prevalse e, allontanandosi da quelle oche, la aiutò ad alzarsi. Fu in quel momento che vide i suoi occhi. Tipicamente orientali, color cioccolato con striature verdi, profondi. Bellissimi.

Avrebbe voluto chiederle come si chiamava, avrebbe voluto rapirla e portarla via con se, avrebbe voluto invitarla al ballo che ci sarebbe stato due settimane dopo. Ma non lo fece. Perchè lei era una sfigata e lui un divino. Un divino stupido, ma pur sempre un divino. E non poteva, non poteva proprio.

A quel ballo l’aveva vista, nel suo bellissimo vestito bianco accompagnata da quello che doveva essere il ragazzo più fortunato della terra. L’aveva osservata nelle due settimane precedenti. Aveva osservato come si metteva i capelli dietro le orecchie, come impacciata abbassava la testa se qualcuno le parlava, come ascoltava la musica e si perdeva nel suo mondo. L’aveva osservata e le era piaciuta sempre di più.
Ma non si fece avanti, perchè sapeva che non sarebbe mai stato ricambiato. Uno come lui non poteva stare con lei, punto.

Joe Jonas poteva anche mentire a se stesso ma a me, a me che sono la sua coscienza, no. Quella sera era andato lì, vestito come un damerino, solo per rincontrarla. Si sarebbe accontentato anche solo di vederla, di vedere come in tre anni fosse cambiata.

Ma più le ore passavano, più le speranze di rivederla smorzavano. Poi, eccola, più bella che mai. Gli occhiali erano spariti, i capelli allungati ed era alzata di qualche centimetro. Magnifica era dir poco.

Senza rendersene conto si avvicinò a lei e la musica rese ancora più magico quel momento.

Maggie si ritrovò tra le braccia di Joe, il suo sogno segreto da quando aveva più o meno 13 anni. Quella sera si era messa quel vestito da principessa nella speranza che lui, tra un impegno e l’altro, avesse trovato il tempo di venire a quello stupido ballo. E pensare che a non le era mai piaciuto ballare.

 

We were both young when I first saw you
I close my eyes and the flashback starts
I’m standing there on a balcony in summer air
See the lights, see the party, the ball gowns
See you make your way through the crowd
And say hello, little did I know

That you were Romeo, you were throwing pebbles
And my daddy said stay away from Juliet
And I was crying on the staircase, begging you please don’t go

 

Quella canzone era così perfetta per loro due, era buffo che l’avesse scritta proprio una sua ex.

Gli sembrava di rivivere quella serata, di tre anni prima; aveva sentito i suoi occhi su di lei tutta la sera e aveva fatto finta di niente nella speranza che si decidesse a invitarla a ballare, ma aveva ottenuto solo un misero « Ciao ».

 

And I said

Romeo take me somewhere we can be alone
I’ll be waiting, all there’s left to do is run
You’ll be the prince and I’ll be the princess
It’s a love story, baby just say yes

E la trascina via, lontano da tutti, perchè la vuole tutta per se. Perché anche se non lo sa lei è sua. Corrono, mano nella mano, e lei lo segue come se lo conoscesse da una vita senza ne chiedergli dove sta andando ne perché.  Semplicemente si fida, Joe non sa che lei andrebbe in capo al mondo con lui.

So I sneak out to the garden to see you
We keep quiet ’cause we’re dead if they knew
So close your eyes, let’s leave this town for a little while
Oh, oh

‘Cause you were Romeo, I was a scarlet letter
And my daddy said stay away from Juliet
But you were everything to me, I was begging you please don’t go

Entrambi, nel loro cuore, continuano a sentire quella canzone e la cantano a squarciagola. Joe si ferma in un parco, la guarda. E la diciassettenne di un tempo per un attimo torna, impacciata come allora, contrapponendosi alla Maggie di adesso. « Piacere io sono Joe »

Lei lo guarda, sorridendo perfino con gli occhi. « Lo so chi sei, mio principe. »

Romeo save me I’ve been feeling so alone
I’ll keep waiting for you, but you never come
Is this in my head, I don’t know what to think
He knelt to the ground and pulled out a ring
And said

Marry me Juliet you’ll never have to be alone
I love you and that’s all I really know
I talked to your dad you’ll pick out a white dress
It’s a love story, baby just say yes

« Vuole concedermi un ballo principessa? »

Quella notte non c’era nessuna rockstar e nessuna sfigata, al loro posto un principe e una principessa ballavano in una raduna incantata sotto le note della loro canzone. L’indomani, magari, tutto sarebbe finito ma per il momento c’erano solo loro, le loro mani insieme, i loro cuori che andavano in simbiosi.

You’ll be the prince and I’ll be the princess...forever.

 

Dedicata al mio amore infinito, la Gagghe *-* che è, tra l’altro, la protagonista di questa banale shot. Ti voglio bene, Josephina mia <3

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