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Autore: SamBluefire    12/03/2023    0 recensioni
[Hollow Knight]
Un insetto simile a un ricettacolo, ma che ricettacolo non è, cerca la sua strada...
Dove andrà?
Cosa farà?
Cosa sta cercando?
C'è solo un modo per scoprirlo... andare verso l'ignoto.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Canto della rivolta.

Dai sotterranei si poteva sentire tutto, carni che si squarciavano, ossa che si rompevano e grida di disperati.
Si poteva sentire, che l’imperatrice e le sue formiche si erano messe a cantare una nuova canzone ma non si riuscivano a capire le parole da lì.
Quando tutto finì, vennero scortati i sopravvissuti nei sotterranei, tra questi c’era Six e un garopode che stava masticando qualcosa, quello che sembrava il residuo di un braccio… sembrava che stesse dando un ultimo e macabro saluto a chiunque ci fosse nella fossa prima di sparire tra le fauci della bestia. Six riprese il suo posto sulla panchina con un sguardo annoiato, Mas non disse nulla, si limitò a guardarla sedersi e subito dopo fissare il soffitto pensando “Ora come me ne esco?”

Il tempo passa, passano giorni, i giorni diventano settimane e molto probabilmente saranno passati mesi da quando Mas è entrato nel formicaio, ci ha vissuto così tanto che ha capito come è organizzata l’arena e il sotterraneo, c’erano solo due pasti al giorno, principalmente una brodaglia verdognola dall’odore e dal sapore strano, sembrava fatto di avanzi scaduti e altri elementi non commestibili, in occasioni speciali venivano servite delle grosse bistecche crude ricavate dalle bestie che morivano nell’arena… oppure da qualche altro insetto caduto in battaglia.
Dato che le razioni erano limitate, ogni fazione mandava un solo elemento che prendeva una razione per tutti e poi la divideva con tutti.
Six era fortunata essendo l’unica formica, ma quando Mas arrivò e decise di farle compagnia decise di dividere il suo cibo con lui, anche se non era un granché il rancio.
La scelta dei gladiatori era completamente casuale, a seconda del volere dell’imperatrice venivano scelti i gladiatori, ogni battaglia durava una canzone dell’imperatrice e chi restava vivo a fine canzone restava vivo fino alla prossima volta.
Dopo la prima volta che Mas e Six si affrontarono nell’arena, all’imperatrice venne sempre più spesso di farli combattere nella stessa battaglia perché quei due insetti si eguagliavano in termini di forza, molto spesso le battaglie finivano con solo loro due al centro dell’arena.
Tutti li consideravano dei “rivali irriducibili” visto che nessuno dei due prevaleva sull’altro.

Col passare del tempo i due si sono avvicinati molto, parlavano sempre più spesso “Senti… visto che tu vieni dall’esterno, com’è il mondo la fuori?” chiese una volta Six e Mas rispose “Non è molto diverso dalle caverne, il cielo è perennemente nero, supponiamo che i giorni passano solo quando ci svegliamo, molte città in superficie sono fredde e tristi… casa mia era così, il villaggio di Pulveria era così e anche Gelia sopra di noi… l’unica cosa davvero diversa da Internia e l’aria più fresca e il vento.” “Hai cominciato a viaggiare per trovare un posto allegro e luminoso?” “No, è per un motivo personale il mio viaggio.”

L’imperatrice cantava di gioia ogni volta che Mas e Six entravano nell’arena e per lottare, ogni volta sperava di vedere il vincitore assoluto tra quei due insetti anche se ogni volta non vinceva nessuno.
Una sera che venne abbattuta una bestia nell’arena, poco prima che Mas diede un morso alla sua metà, vide che alcuni ragni piuttosto piccoli non avevano ricevuto la loro porzione di carne dalla divisione della bistecca, Mas si alzò e cedette la sua porzione di carne a quei ragnetti, tutte le fazioni lo guardavano mentre i ragnetti iniziarono a mangiare.
Six lo rimproverò per la sua azione, ma a lui non importava era comunque stanco di mangiare avanzi e aveva più sonno che fame.

Quando Mas si svegliò dopo diverse ore di dormita, vide che i ragnetti che aveva sfamato il giorno prima avevano preso il suo mantello strappato e rovinato e lo stavano riparando con le loro tele, il loro lavoro era approssimativo ma era lo stesso un pensiero carino da parte di quei bambini.
“E’ nostro ringraziamento per la carne di ieri sera.” disse uno di loro, dal tono di voce e dal comportamento di quei ragnetti… sembravano dei bambini “Grazie…” disse Mas mentre quei ragnetti ritornavano dalla loro fazione, Mas sentì il cuore piangere vedendo dei bambini probabilmente nati in quella squallida fossa, non poteva non immedesimarsi in loro.

I giorni erano tutti uguali, sveglia, dopo mangiato la maggior parte del tempo non succedeva niente, prima di cena venivano selezionati i gladiatori che dovevano combattere e dopo la lotta si mangiava e si dormiva.
Era davvero noioso vivere così, persino i bambini sembravano così depressi da non voler improvvisare dei giochi per ammazzare la noia.
Per Mas parlare con Six aiutava a sfogare la coscienza, dando sfogo alle sue aspettative per il futuro, quali sono i suoi rimpianti, le sue insicurezze, Six era brava ad ascoltare ma non si esprimeva mai troppo su certi argomenti, le uniche volte in cui si esprimeva era per l’atteggiamento troppo gentile di Mas verso gli altri insetti che abitavano la fossa.
Quando altri insetti sopravvivevano nell’arena insieme a loro due, Mas cercava di aiutarli a reggersi in piedi per tornare nella fossa.

Poi tutto cambiò quando Six dopo l’ennesimo scontro nell’arena vide Mas curare le ferite di una vespa con la sua magia, era la prima volta che glielo vedeva fare.
“Non sapevo sapessi usare la magia.” disse Six con stupore “Non la sopporto, non la volevo… ma sono stato costretto a impararla da una mantide pazza.” rispose Mas “Però è utile.” “Sì ma… mi spaventa questa magia, mi ricorda quel pazzo con il sorriso deforme… e poi il sangue mi fa più impressione di quello che sembra.” Six si mise la zampa sul mento “Di un po’ amico… questa tua magia… cos’altro sa fare?” chiese lei “Ehm, trasforma il sangue in un arma, a seconda del sangue di chi posso trasmette informazioni, curare le ferite e controllare i corpi.” Six sgranò gli occhi “Puoi fare quello e non hai mai fatto niente?!” “Non mi piace usarla, è terrificante, è…” “E’ la chiave per ribaltare la nostra situazione.” disse Six con enfasi “Sarà anche potente ma le formiche sono forti, molte sono grosse ma soprattutto sono tantissime non credo di poterle controllare tutte.” disse Mas “E chi ha mai detto di ‘controllarle tutte’ basta tenere ferma l’imperatrice… pensaci, se muore le tutte le formiche faranno a gara per salire al potere… mentre tutti si faranno la guerra tra di loro per ripristinare il tassello più importante dell’intelligenza collettiva, NOI possiamo uccidere tutte le formiche senza più la loro cooperazione… o meglio ancora… possiamo essere riconosciuti come esseri dalla forza superiore e avere accesso al primo piano… e incontrare il conquistatore.” “Six… io non sono convinto, voglio andarmene da qui come chiunque altro, ma non c’è un altro modo?” “Non sei convinto? Mas non c’è più tempo per le mezze misure, da quando sono qui per non impazzire tra una battaglia a l’altra ho contato il tempo e forse non te ne sei accorto ma sei in gabbia da sette mesi, quasi otto, tu potrai anche avere più pazienza di me e dire che ti serve tempo… IO HO ASPETTATO A SUFFICIENZA… PER DODICI ANNI…” il tono isterico di Six sconvolse Mas e tutti gli altri insetti, tirò un respiro profondo “…Ascolta, io sono la chiave per cambiare la situazione del formicaio, ma tu, sei la chiave per la libertà di tutti… aprici la via, e io cambierò il mondo… è il nostro destino.” “Io non credo nel destino… ma credo che tu abbia ragione… qual’è il piano?” disse Mas.

Quando le formiche guardia vennero a prendere i gladiatori scelti per combattere, Mas usò il suo potere per paralizzarli mentre con calma gli altri insetti prendevano le chiavi del cancello e delle gabbie.
Dopo essersi presi una “piccola vendetta” contro le formiche tutti risalirono il corridoio verso l’arena, tutti tranne i bambini, mentre vespe, ragni, vermi corazzati, calabroni e bestie feroci capeggiate da Six e Mas corsero verso l’uscita. Una volta fuori, le bestie si sono lanciate sugli spalti contro le formiche più piccole, quelle che provavano ad attaccare le regine o l’imperatrice venivano stritolate da quest’ultima, senza che facesse troppa pressione nella presa.

Nell’arena si scatenò l’inferno, le vespe e i calabroni ronzavano per l’arena attaccando dall’alto, mentre gli insetti sprovvisti di ali combattevano in squadre compatte chiuse a cerchio, ma sembravano comunque un pugno di insetti contro milioni di formiche di variabili dimensioni armate fino ai denti e agguerrite, Mas sapeva che il suo obbiettivo era l’imperatrice, ma preferiva aiutare gli altri insetti.
Six avanzava senza paura con il suo aculeo e ricordando ai suoi fratelli e sorelle chi era la più forte, ad ogni uccisione si avvicinava sempre di più all’imperatrice, la quale osservava la battaglia con noia e disgusto.
Quando Six fu abbastanza vicina, le regine lasciarono i loro posti per ronzare e combattere, pur essendo disarmate erano comunque molto più grandi di Six e la maggior parte degli insetti nell’arena, potevano schiacciare chiunque come insetti.
Six venne intercettata e per poco non finì in bocca a una regina, Mas non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato grato di avere la magia del sangue, lo stava aiutando più del previsto, anche se in realtà stava aiutando gli altri soprattutto Six quando lo richiedeva.
Grazie al potere di Mas le formiche cadevano come mosche, le regine presenti vennero decapitate dall’aculeo di Six e un piccolo aiuto da parte di Mas, l’imperatrice si rese conto del potere di Mas e riconoscendone il pericolo lasciò il posto e si avvicinò all’arena per scagliare un pugno abbastanza grande e potente da schiacciare tutti.
Mas si accorse subito dell’intento dell’imperatrice e le cose incontro, poco prima che avvenne l’impatto lui diede un pugno al pugno dell’imperatrice e lì utilizzò la sua magia per paralizzare l’imperatrice.

Six ne approfittò per salire sul gigantesco braccio dell’imperatrice e lo percorse a tutta velocità con l’aculeo pronto per colpirla alla gola, ma l’incantesimo di Mas non durò abbastanza a lungo e quando Six era circa metà braccio l’imperatrice riottenne la capacità di muoversi e subito si mosse per fermarla.
L’imperatrice cercava da tutti i costi di togliersi di dosso Six, ma lei con il suo aculeo conficcato nella carne dell’imperatrice si teneva stretta a lei, Mas fece un altro incantesimo per dare il tempo a Six di correre fino alla fine del braccio e sferrare il colpo finale mirando alla gola.
Il colpo andò a segno, ma l’imperatrice si accorse a malapena dell’aculeo sul collo come se le avesse fatto solo un graffietto.
L’imperatrice riuscì finalmente a prendere Six per l’antenna, spalancò la bocca per ingoiare Six, ma venne nuovamente immobilizzata da Mas, il quale non rimase fermo, con l’aiuto di un calabrone volò fino all’altezza del braccio dell’imperatrice e con le spade le tagliò di nettò pollice e indice.
L’imperatrice urlò di dolore mentre Mas e Six caddero, ma grazie al calabrone i due non raggiunsero il suolo e poterono continuare l’attacco, ma prima ancora che potessero fare qualcosa l’imperatrice li strinse tutti e tre nella sua mano sana.

Lei voleva stritolarli ma Mas con la sua magia riuscì a fermarla per un tempo limitato, il problema era che non c’erano vie di fuga e Mas non poteva tenerla ferma per sempre.
In quel momento si sentì un nuovo urlo proveniente dall’imperatrice, diverse bestie e insetti avevano deciso di lasciar perdere le formiche più piccole e di assaltare tutti insieme l’imperatrice.

Le vespe e i calabroni la pungevano coi i loro aculei, le bestie e i ragni si arrampicavano lungo le gambe, strappavano a morsi le ali e mordevano con tutta la loro forza la carne dell’imperatrice, man mano che salivano sempre più in alto sulla formica imperatrice si intensificavano morsi, graffi e calore visto che anche le formiche più piccole hanno cominciato a risalire l’imperatrice per liberarla dalle bestie che l’assalivano.
Quando l’incantesimo si Mas perse potenza lui conficcò uno dei suoi kunai nella mano dell’imperatrice e quando la mano si aprì leggermente i tre insetti scapparono risalendo la mano fino al braccio.
Mentre Mas correva lungo il braccio affiancato da Six lui roteava il suo kunai e usando la magia trasformò il sangue sul kunai in una sega circolare di sangue.
Mas riuscì ad accecare l’imperatrice all’occhio destro, Six corse puntando lo stesso punto che aveva colpito in precedenza causando un danno più grave del precedente, e subito dopo fu il turno di Mas che a spade sguainate corse puntando lo stesso identico punto per darle il colpo finale.

Il colpo di Mas fu così da far finalmente sanguinare l’imperatrice e a farla destabilizzare, infatti con tutte quelle ferite alle gambe dopo quel colpo iniziò a cadere come un albero abbattuto. La caduta dell’imperatrice fece tramare tutta l’arena, il suo enorme corpo schiacciò a morte diverse bestie tra cui dei crudefauci, dei garopodi, alcuni ragni, vermi e formiche.
Mas e Six atterrarono di faccia e di fianco, ma comunque con pochi danni mentre l’imperatrice provava a parlare e chiedere “aiuto” ma dalla sua bocca uscivano solo versi che morivano nella bocca, annegati dal suo sangue.

La vista dell’imperatrice faceva fatica a mettere a fuoco, ma la perdita di sangue e il dolore rendevano difficile il restare svegli, da quel poco che riuscì a vedere, una si stava avvicinando a lei lentamente ma decisa.
Mentre si avvicinava l’imperatrice la riconosceva, era Six, e guardandosi meglio attorno vide i corpi senza vita di diverse sue formiche insieme a quelli dei loro nemici, mentre sempre più formiche continuavano ad arrivare dagli angoli più lontani del formicaio e venire intercettati dai loro nemici rimasti in vita, mentre Six si avvicinò al punto da essere chiaramente visibile.

L’imperatrice chiuse gli occhi mentre Six allargò un sorriso e iniziò mordere la carne dell’imperatrice, lì dove l’aveva colpita con l’aculeo e morso dopo morso si faceva sempre più strada nel corpo finché l’imperatrice non esalò il suo ultimo respiro.





silenzio, le formiche si fermarono quando l’imperatrice morì, tutti si fermarono, anzi, tutto si fermò compreso il tempo.
Tutti guardavano il corpo privo di vita mentre le formiche senza il pilastro della loro mente collettiva non sapevano più cosa fare, gli insetti ancora vivi sembravano pronti a continuare a fare un massacro, solo Mas era concentrato su Six la quale uscì dal corpo dell’imperatrice, il suo corpo era avvolto da un’aura bianca che si faceva sempre più intensa.
Six stava concentrando mentre una sensazione cresceva in lei, una sensazione di forza, la terra sembrava tremare mentre il corpo di Six si faceva sempre più bianco e brillante e allo stesso tempo il corpo senza vita dell’imperatrice lentamente diventava polvere.

Quando la luce svanì, si potè vedere Six senza più le bende sulla testa, mostrando la cicatrice che solcava il suo viso, dalla sua schiena spuntarono due paia di ali che si avvolsero per coprirle il petto e pube.
Si avvicinò a ciò che restava della corona dell’imperatrice, estrasse un teschio e lo indossò come una corona… lei alzò la braccia al cielo come a emulare l’imperatrice morta mentre le formiche si focalizzarono tutte su di lei e si misero in ginocchio per venerarla.

Anche gli altri insetti la guardavano, confusi da ciò che era appena successo, quasi non credevano a quanto successo.
Six si avvicinò lentamente, ad ogni passo ogni singolo insetto sentiva crescere una sensazione di ansia simile a quella che trasmetteva l’imperatrice, Mas prese parola “Quella era magia delle anime?” “Sì, del sangue dell’imperatrice ho macchiato il mio aculeo, della sua carne mi sono nutrita e la sua anima mi ha donato tutti i suoi poteri… ora tutti devono obbedire a me!” disse soddisfatta Six, tutti gli insetti esultavano per il risultato ottenuto una donna ragno si fece avanti e chiese “Significa che riavremo la libertà e il nostro piano?” Six non rispose, anche se si poteva notare un ghigno sempre più ampio in volto.

Tutti smisero di festeggiare, tutti facevano dei passi indietro, ma la stanza si era riempita di formiche, se prima basta che perdessero abbastanza tempo per uccidere l’imperatrice, ora non avevano vie di scampo se non tornare nella fossa scortati da diverse decine di formiche, tutti tranne Mas.
Lui era incredulo, mentre Six si avvicinava fino ad essere a un passo da lui, “Non guardami così Mas… dovresti essere felice.” commentò Six, Mas balbettò “S-S-Six… ci hai traditi.” “Oh Mas, io non vi ho tradito, sono sempre stata chiara sulle mie intenzioni: salire al potere e amministrare meglio questo formicaio… ma soprattutto raggiungere il primo piano. Del resto non mi è mai importato più di tanto.” “Non intendi fare nulla per aiutarli?” chiese Mas “Non credo sia possibile, i loro piani non esistono più… ormai questa è loro casa… e questo è il loro posto del mondo.” “Fammi capire bene… ti abbiamo aiutata a uccidere l’imperatrice, fatto una rivoluzione che poteva costarci tantissimo, solo perché TU potessi creare una dittatura uguale e opposta a quella dell’imperatrice?!” Six si avvicinò ulteriormente a Mas “La situazione mi costringe all’autoritarismo momentaneo… vedrai che verrò ricordata generosamente… e tu, amico mio… potresti fare molto per questa comunità, al mio fianco.” gli diede un bacio sulla guancia, Mas l’allontanò “Non voglio fare parte di tutto questo!” ruggì Mas “Permettimi di ricordarti una regola del formicaio: le tue scelte non contano niente. Collabora… o muori.” “Non mi unirò mai a voi! Non voglio niente di tutto questo! Come puoi pretendere che ti aiuti ancora dopo tutto questo?! Preferisco morire che essere tuo complice o qualsiasi altra cosa tu avessi in mente, checche ne strilli istericamente!” le formiche già con lance e aculei sguainati e puntati su Mas.
Six con uno sguardo seccato fece cenno alle formiche presenti di farsi da parte, voleva risolvere la situazione da sola…



quando rimasero solo loro due nell’arena, Six sguainò l’aculeo e aggiunse “Se la metti così, dovrò convincerti con la forza.” Mas con sguardo deciso e la rabbia che continuava a salire in lui sguainò le scimitarre e disse “Balliamo… e intendo dire: COMINCIAMO AD AMMAZZARCI A VICENDA!!!”

I due insetti iniziarono uno scontro di spade così violento che a confronto ad ogni loro sfida precedente non era niente, il suono di spade che si scontrano, era così forte da risuonare per tutti i corridoi del formicaio attirando l’attenzione delle formiche, le termiti, i bombi e le api.
Ad ogni scontro di spade, Mas provava a colpire Six nei punti non protetti, ma Six aveva combattuto abbastanza spesso con Mas da capire il suo stile di lotta e ad ogni colpo subito rispondeva a sua volta con un pugno o un calcio dove Mas meno se lo aspettava.
Six a un certo punto della battaglia spiegò le ali e iniziò a ronzare, salì di pochi metri sopra Mas e si preparò ad un attacco aereo, ma non come quello di Gazan, era l’incantesimo: Impeto devastante. Mas si tolse subito di mezzo per evitare il colpo e mentre Six era a terra lui provò ad con un attacco dall’alto con le sue spade. Lei prontamente parò il colpo con il suo aculeo e si preparò a utilizzare un altro incantesimo delle anime: Spiriti urlanti. Quegli pseudo fantasmi travolsero Mas respingendolo, dopo qualche secondo di confusione Mas si riprese e per poco non venne trafitto dall’aculeo della sua avversaria.
Questo scontro era diverso dai precedenti, sia perché Six non aveva mai mostrato di essere capace di usare la magia delle anime, che dall’assenza della voce dell’imperatrice che accompagnava le battaglie con canti suadenti che indicavano anche la fine degli scontri, lì erano solo loro due in un combattimento all’ultimo sangue… ma se Six voleva uccidere Mas perché non si faceva aiutare dalle altre formiche ora che le aveva sotto controllo?
Poi Mas si ricordò delle parole di Six “dovrò convincerti con la forza” e capì le intenzioni di Six.
E se pur di convincerlo aveva intenzione di sfoggiare quella sua magia, lasciò intendere che faceva sul serio, Mas a quel punto decise di mettere da parte le sue morali e utilizzò su di lei la magia del sangue.
Prima la bloccò, la colpì con una serie di pugni fino ad atterrarla e prima che si potesse alzare, come ha fatto con Gazan mesi prima, fece una chiusa a forbice intorno alla testa di Six pensando di fermarla.
Ma lei usò di nuovo gli “spiriti urlanti” e respinse Mas, poi riprese il suo aculeo e ricominciò ad assediare Mas, lui avendo perso le spade passò a difendersi con i kunai, bloccando gli attacchi, e provando a tirare frustare che tenessero a distanza Six, la quale rispose ricominciando a volare.
Mas provò a colpirla con i suoi kunai, ma la velocità di Six era troppa per poter essere gestita, mentre Mas cercava di colpirla, lei lo attaccava a tutta velocità con l’aculeo, solo quando faceva “l’impeto devastante” Mas poteva evitarla e avere una chance si attaccarla.

Lottare a lungo era faticoso, entrambi erano stanchi, Six aveva smesso di volare, Mas era visibilmente stanco ma nessuno voleva rinunciare.
Mas prese le sue scimitarre e le conficcò a terra, poi si tolse i kunai e li mise affianco le scimitarre, lo sguardo di Six s’illuminò pensando di averlo finalmente convinto, ma Mas si mise in posizione di guardia e aggiunse “Se davvero vuoi me, facciamolo combattendo pulito… basta spade, basta magie e basta volare.” Six rimase stupita dalla scelta di Mas, ma alla fine conficcò il suo aculeo a terra e lo raggiunse facendo schioccare le mani.
I due cominciarono uno scontro corpo a corpo, dove nessuno avrebbe capito chi avrebbe vinto, pugno dopo pugno il dolore nel corpo di entrambi si faceva strada, mentre la pazienza di Six non faceva che diminuire… come si era ridotta e si era messa a fare per convincere Mas.
Alla fine ne ebbe abbastanza e decise che lo avrebbe ucciso e basta e si preparò a lanciare un incantesimo: Spirito vendicativo. Ma poco prima che lo lanciasse Mas le diede un pugno alla bocca dello stomaco, fermandola e quel punto aggiunse “Hai infranto le regole.” lei rispose dandogli un pugno in faccia, lui subì il colpo e rispose con un pugno a sua volta, un pugno così forte che distrusse il teschio che Six stava indossando e la atterrò.
Mas non era sicuro, di averla uccisa, ma il suo pugno l’aveva sicuramente messa al tappeto, non si muoveva più e non reagiva.

Stremato, stanco e furioso dentro, riprese le sue armi, scese nei sotterranei e uccise tutte le formiche che erano di guardia, liberò nuovamente i prigionieri.
Loro corsero subito fuori, trovando il corpo privo di coscienza di Six, dopo qualche secondo di sorpresa e stupore rivolsero lo sguardo su di Mas, il quale disse con un tono privo di emozione “E’ tutta vostra.” il resto è storia.

Le formiche di nuovo in subbuglio non sapevano che fare, operaie, guerriere e regine lasciarono i loro posti per iniziare una battaglia di tutti contro tutti a cui la più forte sarebbe diventata la nuova imperatrice.
Mas si avventurò nuovamente per i corridoi e tunnel del formicaio non dovendo più temere le formiche per un po’, non avendo idea di come raggiungere il primo piano si limitò a camminare a vuoto e cercare strade che portassero verso l’alto.
Mentre camminava da ogni direzione si sentivano le voci di formiche che combattevano, oggetti che si rompevano e vite che si spezzavano, ma a Mas non interessavano, era perso nei suoi pensieri, su come il tradimento di Six fosse l’ultima goccia.
La vita gli stava passando davanti agli occhi, e più ripensava alle sue scelte passate più si sentiva sul punto di esplodere, a quel punto non gli importava più di niente, voleva solo andarsene.
Mas passò tre settimane a camminare, non si fermò a dormire, voleva solo uscire o morire, camminava, saliva e combatteva le formiche, ma gli sembrava di non andare da nessuna parte.
Alla fine la stanchezza stava iniziando a giocargli dei brutti scherzi, spesso cadeva e quando si rialzava sentiva i piedi doloranti chiedere pietà e quando gli sembrò di vedere degli insetti appartenenti alla sua specie capì di essere oltrepassato il limite, e si lasciò cadere in tutti i sensi.
   
 
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