XVI

Verso le 11:00 del mattino salirono in macchina e partirono verso casa di John e Mary.

“Oggi conoscerai papà. Mi raccomando Cass. Non dirgli che mi ami.”

Si raccomandò Dean, sentendo crescere l'agitazione.

“Ok, Dean.”

Rispose Castiel sereno.

Viaggiarono a ritmo di Stranglehold di Ted Nugent. E quando arrivarono a destinazione Dean parcheggiò l'impala accanto al fuoristrada color menta di sua madre.

“Ok…eccoci qua.”

Sospirò preoccupato, chiudendo la portiera.

Castiel lo raggiunse.

Esitarono perché Dean era rimasto immobile a guardare la casa.

“Spero tanto che Bobby non gli abbia detto niente.”

Disse tra sé e sé.

La voce di John li fece trasalire.

“Dean!”

Esclamò suo padre, uscendo dal magazzino degli attrezzi.

Dean si voltò a guardalo.

“Papà!”

Si abbracciarono stretti per un po'.

“Finalmente!”

Il volto di suo padre era illuminato da gioia e affetto e Dean si sentì travolto dall'atmosfera familiare che tanto gli era mancata.

Poi John rivolse l'attenzione verso Castiel.

“Papà, questo è Cass.”

Disse Dean introducendo l'angelo, che strinse la mano di John, il quale gli sorrise e disse:

“Ah, il tuo fidanzato!”

Dean rimase di sasso.

Castiel non disse nulla ma guardò Dean interrogativo.

Entrarono in casa e videro che Mary stava apparecchiando.

“Ciao ragazzi.”

Sorrise loro e Dean andò ad abbracciarla, contento di vederla ma al contempo profondamente a disagio, per via del fatto che anche sua madre aveva sentito le news di Radio Bobby.

Cass la salutò educatamente.

John si sedette al tavolo e si mise a sfogliare un depliant sui vini.

“Cosa volete che materializzi per pranzo?”

Domandò lei, guardandoli come se nulla fosse.

“Uhm…non so, Cass? Hai delle preferenze?”

Chiese Dean sentendosi sempre più a disagio.

“Qualsiasi cosa andrà bene.”

Rispose neutro l'angelo, quindi Dean si rivolse a Mary e disse abbozzando un sorriso forzato:

“Fai tu. Noi mangiamo tutto.”

Mary li squadrò brevemente poi annuì e aprì un libro di ricette che era poggiato sul tavolo.

“Dean?”

“Che c'è, Cass?”

“Possiamo parlare un minuto?”

Dean intuì di cosa volesse parlargli l'angelo e si morsicò un labbro.

“Ok.”

Uscirono nella corte esterna e Dean si voltò verso Castiel, che lo fissò intensamente e infine chiese:

“Perché tuo padre ha detto che sono il tuo fidanzato?”

Dean fece un'espressione stralunata.

“È stato Bobby. Dopo che ieri sera ci ha visti mano nella mano e tu hai anche pensato di dirgli che mi ami…ha detto loro che siamo una coppia.”

Dean ne parlava stizzito ma cercando di minimizzare, tuttavia Castiel sembrava essersi reso conto che il cacciatore si sentiva in qualche modo a disagio. Anche se per Dean il termine disagio era riduttivo.

“Potevi dirgli che non è così, se la cosa ti turba…”

Propose dolcemente.

“No, Cass. Non mi avrebbero creduto. Avrebbero pensato che gli sto mentendo e non voglio.”

Castiel parve comprendere il suo ragionamento e annuì.

“Ma questo… non ti crea dei problemi?”

Dean si sentì spiazzato da quella domanda. Si riprese in fretta e facendo delle piccole smorfie rispose:

“No, Cass. Nessun problema.”

Castiel rimase in silenzio per un po'.

“Allora devo tenerti la mano di fronte a loro?”

Gli domandò spaesato.

Dean alzò gli occhi al cielo.

“Non è necessario.”

“E che differenza ci sarebbe riguardo il nostro rapporto allora?”

“Nessuna.”

Spiegò Dean, avvampando per la consapevolezza improvvisa che lo travolse.

“Non capisco.”

“Cass, sembriamo già una coppia. Tu fa' quello che fai normalmente: ci crederanno.”