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Autore: Fiore di Giada    16/03/2023    0 recensioni
[Mega spoiler per chi non segue gli spoiler settimanali]
Un conato, come un pugno, mi colpisce il petto e mi piego su me stesso, vomitando sangue. Io, Hayate Todoroki, ho fallito.
La forza del mio Quirk non ha impedito la morte di centinaia di innocenti.
Sono solo riuscito a infliggere ai cattivi una punizione esemplare, ma inutile.
A cosa è servito il mio numero quattro?
Fisso lo sguardo sul corpo della bambina e le lacrime, prima represse, bagnano il mio viso, mescolandosi al sangue. Il suo volto, fino a poche ore prima illuminato da due grandi occhi verdi, è una maschera di sangue.
E anche il suo corpo esile è dilaniato da numerose ferite, simili a lame di coltello.
Solo i lunghi ricci, color oro rosso, restano inviolati.
E mi ricordano tanto il colore dei tuoi capelli, Enji.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Con un grido d’odio, carico il mio pugno ardente e colpisco il cattivo al volto.
Questo, inebetito, crolla, spruzzando sul pavimento sangue e frammenti di denti.
Per alcuni istanti, resto immobile, poi piego il ginocchio, sopraffatto dalla sofferenza. Ho vinto questa crudele battaglia, ma non è servito a nulla.
La vita, ormai spezzata, di una bambina innocente giace a pochi metri di distanza da me.
Un conato, come un pugno, mi colpisce il petto e mi piego su me stesso, vomitando sangue. Io, Hayate Todoroki, ho fallito.
La forza del mio Quirk non ha impedito la morte di centinaia di innocenti.
Sono solo riuscito a infliggere ai cattivi una punizione esemplare, ma inutile.
A cosa è servito il mio numero quattro?
Fisso lo sguardo sul corpo della bambina e le lacrime, prima represse, bagnano il mio viso, mescolandosi al sangue. Il suo volto, fino a poche ore prima illuminato da due grandi occhi verdi, è una maschera di sangue.
E anche il suo corpo esile è dilaniato da numerose ferite, simili a lame di coltello.
Solo i lunghi ricci, color oro rosso, restano inviolati.
E mi ricordano tanto il colore dei tuoi capelli, Enji.
Piango, mentre pronuncio il tuo nome. Perdonami, bambino mio.
Tu, ora, resterai solo e sarai condannato a crescere in fretta.
Hai solo undici anni e io scarico sulle tue spalle un peso crudele, che nessun bambino deve sopportare.
Hai scelto la strada dell’eroismo, ma non sai quanto può essere crudele.
Mi hai promesso che diventerai più forte di me e i giuramenti si onorano, a qualsiasi costo.
In questo cammino, avrei dovuto aiutarti io, figlio mio!
Un ultimo, terribile conato mi colpisce e io crollo. 
Riderei, se non sentissi tanto strazio. Non sono riuscito nemmeno a morire in piedi, come avrei voluto…
Mi sono lasciato sopraffare da un banale e ridicolo dolore fisico.
Ma non posso contrastare la realtà.
E, poco dopo, muoio col peso del mio fallimento.
   
 
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