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Autore: AndreMCPro    17/03/2023    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
Tempo fa, io e mio fratello ci siamo trovati coinvolti nel compimento di una delle nostre stesse storie. Ma il nostro viaggio non è ancora finito, e così, dieci mesi dopo, qualcosa succede... e siamo richiamati in quel mondo per intervenire.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Herobrine, Notch, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
La Guerra del Cosmo

Cap.27 – Primo contatto
 
Le ricerche tra le macerie proseguono, mentre io mi concentro su quelle ultime tracce. Continuo ad avere la sensazione di dimenticare qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Quando è sera ci accampiamo ai margini del villaggio, lontani da possibili crolli, con il piccolo battaglione che il Re ci ha messo a disposizione.
Discutiamo così di quegli strani ritrovamenti, e l’idea di un complotto per scatenare la guerra tra i due paesi è ormai praticamente certa. Sono ben pochi gli elementi che possono negare la presenza di un piano dietro gli attacchi, pertanto informiamo Gabriele anche dell’attacco avvenuto all’accademia dell’Ordine… quello che fortunatamente è andato a vuoto. Poi noto un movimento veloce di mio fratello che si tocca il petto, pensieroso. Quando restiamo soli decido di riprendere il discorso:
«Massimo, avrei bisogno di un favore»
«Dimmi, che ti serve? Adesso posso fare tutto quello che vuoi»
«Lo so ma non mi servono armi o potenziamenti… senti io … adesso me ne pentirò, già lo so, ma credo sia importante»
«Che hai? Stai male?»
«No… no, sto bene, è questo il problema»
Lui mi guarda perplesso. Riprendo:
«Il potere che usi, Cognitio, in che modo lo puoi usare?» Chiedo, fissandolo serio. Lui addrizza il collo, perplesso, poi alza le sopracciglia.
«Domanda strana, sinceramente non so nemmeno io che cosa sono in grado di fare. Fino ad ora l’ho utilizzato solo per generare i mini-me e tutte quelle creature senzienti che ogni tanto uso.
«E se ti chiedessi di aiutarmi a ricordare qualcosa?» gli chiedo, con un tono un po’ timoroso.
«Beh, non dovrebbe essere un problema. In fondo si tratta solo di ricordare qualcosa… sai di che si tratta o riferito a chi?»
«Se non me lo ricordo come faccio?»
«Anche solo un periodo di tempo, più o meno quando la sensazione di dimenticanza è più forte»
«Negli ultimi due o tre giorni, quando ho iniziato a sentire la presenza del drago»
«Ah, si, dai, stai tranquillo, non è niente. Sarà colpa dello stress»
«Senti, puoi farlo o no?» Insisto, spazientendomi. Sono qui per ricordare, non per farmi ignorare.
«Va bene, va bene, poi però non lamentarti se entro nella tua testa»
A quel commento un brivido mi scorre lungo la schiena, ma a questo punto non ho molta scelta…
Mi invita a sedermi e chinarmi verso di lui. Nel frattempo si siede di fronte a me e stende le mani, forma i cerchi e si prepara ad iniziare.
«Ora cerca di svuotare la mente e concentrati su quella sensazione. Cerca di riviverla. Io ti raggiungerò lì»
Come chiede, io eseguo… o per lo meno ci provo. Dopo cinque tentativi falliti, un po’ per lui che prova a usare il suo potere in modo diverso dal solito e un po’ per me che fatico a concentrarmi sapendo che lui mi entrerà del tutto in testa, al sesto tentativo finalmente sentiamo quel ruggito, e la spada si evoca da sola trapassando mio fratello che però non fa una piega.
«Ci sei. Tranquillo, non mi hai fatto niente. Sapevo potesse succedere. Ora resta lì… Bene, vediamo… Ok, questo è strano…»
«Che cosa?» sento il nervosismo tornare. Mi è venuto in mente solo ora che ci sono alcune sensazioni che preferirei tenere per me, al momento. Ma lui continua, facendomi calmare:
«Sì, hai dei ricordi, ma più che ricordi tuoi sono di qualcun altro… Anzi, nemmeno…»
«Che stai dicendo?» Incalzo, ma lui si scollega.
«Senti, così riesco a intravedere solo delle linee di eventi, ma per capire dovrei andare più a fondo. Per farlo, però, il legame deve essere più saldo»
«Perché la cosa mi suona male?» gli chiedo, serio e preoccupato.
«Mi hai chiesto tu di aiutarti, no? Ora chiudi gli occhi, concentrati e lasciami fare»
Per niente convinto faccio come dice. Un attimo dopo li apro e mi ritrovo altrove, con lui al mio fianco in quella che sembra una specie di sala server.
«Beh, da un fissato per l’elettronica non mi aspettavo niente di meno» afferma Massimo, guardandosi intorno.
«Dove siamo? Questo non è un mio ricordo»
«Certo che no. È come tu vedi la tua testa, ma per quanto tu possa credere sia reale in realtà l’ordine è molto lontano da ogni essere vivente, e anche dai più intelligenti. Anzi, credo che il grado di ordine aumenti con il grado di “ignoranza” di una persona. Meno cose sai meno ne devi archiviare, in fondo, ma è solo una teoria» e mentre monologa sulle sue teorie neurologiche gli appare una pipa in bocca e un abito lungo in stile Sherlock Holmes
«Senti, prima di infilarci in qualche strana tangente, possiamo tornare alla mia richiesta?»
«Beh, se il tuo “pc” può darci una mano, possiamo inserire i criteri di ricerca»
Massimo si avvicina a un terminale e digita alcune cose. Dopodiché sullo schermo inizia a lampeggiare la frase “file non trovato”.
«Oh beh, io ci ho provato… d’altronde questo avrebbe funzionato solo se te lo fossi ricordato»
«Quindi?»
«Quindi è ora di scavare più a fondo»
Davanti a me appare un mega piccone di diamante. Sbarro gli occhi spaventato mentre lui con nonchalance mi guarda con occhi da pazzo.
«Ora spacchiamo tutto!» e inizia a ridere.
«Sei fuori di testa?»
Lui ride ancora più forte, tanto per cambiare, e poi trasforma il piccone in un coltellino svizzero –sempre gigante ovviamente- con cui inizia a macchinare sui server della mia testa sino ad aprire una fessura.
«Ecco, credo di esserci. Andiamo»
Infila una mano dentro la fessura e all’improvviso una luce ci acceca. Un attimo dopo siamo su una montagna. Sentiamo un ruggito, ed ecco che il drago dell’end appare alle nostre spalle, appollaiato sulla cima della montagna, e ci osserva. Continua  a ruggire, ma non attacca.
«Ok questo è strano»
«Cosa, che sta lì e non attacca?» Chiedo, senza distogliere gli occhi dal drago.
«Non questo, no. In realtà questi non sono tuoi ricordi, ma del drago. È come se te li avesse raccontati o dati, ma non capisco come…»
Un onda di energia magica ci travolge, come l’onda d’urto di un’esplosione proveniente da Est.
«E adesso?»
«Questa energia è come il drago ha percepito il nostro scontro, quello tra me e Sam»
Il drago si alza in volo, e un attimo dopo si scontra contro di me. Contro la mia viverna. Vederla dall’esterno è strano, devo ammettere, ma non ho tempo di pensarci perché i suoi ruggiti contro… l’altra me mi distraggono. C’è una sorta di lampo di luce che mi avvolge e poi fa lo stesso con la viverna, cosa che non avevo notato prima.
«Ecco qui l’origine dei tuoi disturbi. Il drago ti ha dato dei ricordi»
«In che senso? Vuoi dire che mi ha… parlato, in qualche modo?»
«Perché no? In fondo tutti gli animali comunicano tra di loro. Quando ti sei trasformato ha provato a comunicare con te, ma tu non eri in grado di capirlo e così ha tentato un approccio diverso»
Un altro lampo e siamo nuovamente dal drago, in cima alla montagna. Massimo si avvicina a lui, che sembra che lo veda ma non si muove.
«Massimo, dove vai?»
«A parlare con il drago! Su, vieni, non può farci niente. Siamo nella tua testa, e lui lo sa benissimo»
Mi avvicino lentamente e il drago ci osserva indispettito. Massimo stende il braccio e accende dei cerchi che si frappongono tra noi e lui: Bestia e Cognitio.
«Bene, drago, non so se adesso puoi comprendere quello che dico…» e lui per tutta risposta ci ruggisce contro. Massimo aggiunge il cerchio Alienis e potenzia gli altri e, dopo qualche tentativo ecco che la sua potente voce prende forma.
«Non capisco cosa dite, umani!»
«Ma noi capiamo te, ora!» rispondo io di istinto, sorpreso della cosa.
Il drago alza la testa, e poi si avvicina.
«Chi sei, umano? Come hai fatto a diventare un drago?»
«Non sono un drago. Il mio potere è diverso dal tuo. Perché sei nella mia testa?»
«So che cercate qualcuno… un umano come voi. Io sono in grado di vedere alcuni eventi passati e futuri e ho visto che lo cercavate…»
«Parli di Ettore?» chiede Massimo, ma il drago non gli risponde e lo guarda furioso.
«Rispondi, drago. È Ettore l’umano?»
Una immagine di Ettore appare tra noi e lui, un po’ sbiadita. Il drago la osserva per qualche secondo e poi riprende:
«Sì… i vestiti erano diversi, ma era lui. È ferito a una spalla ma è vivo. È scappato, ma è inseguito»
«Tutto questo per un messaggio che comunque non serve a molto, eh?» Commenta Massimo, ma il drago lo fissa nuovamente con una certa rabbia.
«È vivo. Sapere che dopo un anno è ancora vivo ed è riuscito a scappare non è poco. Dobbiamo cercarlo, e se è braccato dovremo anche sbrigarci»
«Beh, allora meglio terminare l’esperimento e riprendere le ricerche…»
«Non ancora. Drago…» riprendo: «Perché ci aiuti?»
Lui si avvicina a me, mi annusa e poi torna dietro i cerchi.
«Un grande male affligge questo pianeta… ma voi siete diversi. Voi forse potete guarire questo mondo. Il tuo potere è simile a quello del Dio Herobrine che vuole la mia testa» Si volta verso di Massimo e riprende: «Io sono stato confinato dall’altra parte dal potente dio Notch, affinché lui non possa acquisire il mio potere. Il mio posto non è qui»
Mentre parla il ricordo inizia a scomparire lentamente, sempre più offuscato e sbiadito.
«Ricorda quello che ti ho detto, umano. Il mio posto non è qui» e dopo un ruggito e un battito di ali, eccoci di nuovo nella stanza iniziale, con la fessura che si richiude.
«Bene, ecco cos’era. Per una volta non è colpa mia»
«Ma allora sei sordo? Se il drago mi ha lasciato quel ricordo l’ha fatto sia per avvisarci che per ammonire TE»
«Sì, ok ma non l’ho fatto mica apposta, che ne sapevo io?»
Un attimo dopo Massimo si sta ricomponendo all’interno della tenda, e la mia spada è scomparsa.
«Esperimento riuscito, direi. Ora non resta che una cosa da fare…» e si alza in piedi avvicinando all’ingresso della tenda.
«Dove vai?»
«Noi ci dividiamo qui. tu continua a cercare Ettore. Io devo parlare con il drago»
«Non vorrai farlo uscire di nuovo?»
«No… non adesso, per lo meno. Mi metterò in contatto con lui nella mia mente. Lui si sente in trappola e vuole tornare a casa. Quello che non sa è che non ho alcun interesse nel trattenerlo, ma visto il pericolo non credo gli convenga essere liberato qui nell’overworld. Cercherò un accordo, insomma» intanto si fruga sotto la mantella e tira fuori il libro cremisi.
«Ah, ecco cosa stavi toccando, prima. Gli hai dato già un’occhiata? »
«Non ancora. Lo farò dopo aver parlato con il drago. Prima di aprirlo voglio essere sicuro di poterlo gestire, essendo un libro molto potente. Sembra abbia barriere magiche di protezione e ci metterò un po’ a romperle, quindi… ci vediamo in giro»
Si trasforma in nube e svanisce nella notte come un’ombra.
Il giorno dopo Gabriel mi chiede di lui, non vedendolo arrivare.
«È andato a fare delle ricerche, E ha bisogno di restare solo. È tornato a casa… credo. Noi proseguiamo le ricerche, sempre che tu sia d’accordo, ovviamente»
«Con tutto il rispetto, visti gli elementi trovati fino ad ora io continuerei a indagare anche se spariste entrambi»
  
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