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Autore: LorasWeasley    20/03/2023    1 recensioni
AU|Gods [Daisuga|Iwaoi|Bokuaka|Ushiten|Kuroken|Sakuatsu|Matsuhana|Osasuna|Tsukkiyama]
12 racconti ambientati in un mondo fantasy dove i personaggi che tanto amiamo saranno Dei, sacerdoti immortali o semplici umani.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno Sakusa!
 

 
Mito 6: Lo scontro tragico


"La tragedia è lo scontro fra la volontà e la necessità."
La vita di ogni persona è piena di conflitti ma, quello più grande di tutti, quello che ogni essere umano si trova ad affrontare nel corso della sua vita, è quello fra libertà e necessità: ossia fra la scelta libera e volontaria e ciò che gli impedisce di raggiungere questo obiettivo.
Quando un uomo si trova davanti una scelta, non deve solo pensare a cosa vuole, ma anche a cosa deve abbandonare. Di conseguenza, nel momento esatto in cui ci si trova a un bivio, bisogna essere preparati al dolore e alla perdita di qualcosa.
Era per questo motivo che il dio Kiyoomi e il dio Atsumu erano da sempre e per sempre in contrasto, una guerra infinita che nessuno dei due riusciva a vincere, nella quale potevano solo aspirare a delle vittorie nelle varie battaglie e prevalere, solo per un flebile istante, sull'altro.
Gli uomini erano liberi di fare delle scelte che avrebbero modificato il loro futuro, non esisteva alcun destino programmato, solo il libero arbitrio. E quando le persone si trovavano di fronte a una scelta, pregavano Miya di dar loro il giusto consiglio.
Era impossibile sapere in anticipo se la propria richiesta sarebbe stata accolta da Osamu o da Atsumu, poiché le preghiere arrivavano a entrambi.
E se rispondeva Osamu, dio della scelta razionale, allora la persona veniva pervasa da una calma pragmatica che gli dava il tempo di pensare lucidamente al proprio futuro. Al contrario, se rispondeva Atsumu, li portava a scegliere istintivamente la cosa che più avevano a cuore, nessun pro e contro, solo seguire il proprio istinto senza pensare ad alcuna conseguenza.
E, ovviamente, al dio della scelta istintiva, altri non poteva opporsi se non Kiyoomi, dio della ragione.
Kiyoomi era quel dio che la gente non pregava per sé stesso, ma per i propri cari. Lo pregavano nella richiesta che le persone amate non rovinassero la propria vita con scelte azzardate che non avrebbero portato a nulla, o con richieste di prosperità nel seguire con devozione gli obiettivi che si erano premurati di scegliere razionalmente.
E ciò significava che, di fronte a una scelta e la conseguente lotta tra i due dei, l'uomo sarebbe dovuto andare incontro all'ira del dio sconfitto.
 
Aran il mercante d'ebano era il più famoso tra i marinai. Ogni donna era ai suoi piedi, ogni uomo lo invidiava e persino i pirati si rifiutavano di attaccare la sua nave.
Aveva girato in lungo e in largo, le sue geste raccontate ai bambini prima di andare a dormire.
Viveva alla giornata, inseguendo tesori conosciuti da leggende e scoprendo nuove terre mistiche e piene di magia.
Un giorno, alle sue orecchie arrivò la storia di un'isola sacra, piena di potere divino, che gli umani potevano raggiungere solo un giorno all'anno, in un determinato orario specifico.
Prese la sua scelta istintivamente e non ebbe neanche bisogno di pregare per ottenere l'aiuto di Atsumu.
Aran fu l'unico uomo ad aver mai raggiunto quell'isola, nonostante non tornò indietro per raccontarlo.
 
Quella era una storia che i sacerdoti di Atsumu amavano raccontare, una delle tante storie dove il dio della scelta istintiva aveva prevalso su Kiyoomi.
Anche i sacedorti di quest'ultimo la raccontavano, cambiando qualche dettaglio. Perché sì, Aran era arrivato dove mai nessun uomo era riuscito, ma non era più tornato indietro. Ed era a questo che si andava incontro quando Kiyoomi era in preda all'ira.
 
Iizuna era il principe ereditario di un'enorme terra, vissuto talmente tanti anni prima che nessuno riusciva più a ricordare il periodo o il luogo in questione.
Suo padre aveva portato il regno alla prosperità, era buono e gentile con il popolo e aveva posto fine a una guerra che andava avanti da secoli.
Iizuna doveva sposarsi con la figlia del regno con la quale avevano stipulato un trattato di pace, tuttavia all'amore non si comanda e fu travolto da una notte di passione con una delle sue serve.
La amava, lo sapeva. Avrebbe voluto sposare lei piuttosto che una donna che non aveva neanche mai visto in volto.
Passò intere notti nel tormento tra la scelta di scappare con la donna che amava o seguire i suoi doveri. Fu dura, come fu una dura lotta tra Kiyoomi e Atsumu, ma infine fu il primo a vincere.
Quella donna rimaneva una serva e Iizuna sposò la donna che suo padre aveva scelto per lui. Seguì la ragione, il proprio dovere e, grazie a questo, il suo popolo poté vivere in pace e prosperare durante tutto il suo regno.
 
Questa era invece una storia che amavano raccontare i sacerdoti di Kiyoomi per mostrare quanto forte e potente fosse stato il loro dio nel vincere questo scontro. Ma, come succedeva anche nella situazione opposta, i sacerdoti di Atsumu utilizzavano questa storia per mostrare che sì, Iizuna aveva deciso di seguire Kiyoomi, ma che questo l'aveva portato a vivere la sua intera vita nell'infelicità dell'essere impossibilitato a stare accanto alla persona che amava.
 
In conclusione, Atsumu e Kiyoomi erano perennemente in guerra e i loro sacerdoti non facevano altro che ricordarlo. Quello che però non dicevano, che tenevano nascosto perché sarebbe andato contro il loro voler prevalere sull'altro culto, era che c'erano volte in cui i due dei andavano d'accordo, in cui le due scelte non si contrastavano.
Come per il racconto di Mika e Suguru, secondo la leggenda lei era stata rapita e lui, innamorato fin da quando era bambino, prese la decisione istintiva di correre a salvarla, cosa che riuscì a fare ricevendo in cambio il suo eterno amore e gratitudine.
In questa storia, Suguru era stato guidato da Atsumu e aveva salvato il futuro di Mika così come avrebbe voluto Kiyoomi, date le enormi quantità di preghiere che gli erano arrivate sul suo conto.
C'erano quindi volte in cui Atsumu e Kiyoomi si trovavano d'accordo, in cui lavoravano insieme, scherzavano, si punzecchiavano, Atsumu lo chiamava "Omi" e Kiyoomi veniva beccato nella stessa camera da letto con l'altro dio.
Ma non erano racconti che i loro sacerdoti avrebbero mai voluto diffondere e, così, rimaneva il loro segreto.
Ma alla fine, come Oikawa amava sempre dire, un pó tutti sapevano che l'odio non era poi tanto diverso dall'amore.
  
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