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Autore: Orso Scrive    24/03/2023    2 recensioni
Alan Knight, agente dell’Interpol, prosegue l’inseguimento dei due ladri d’antichità, Smith e Fournier, che era quasi riuscito ad acciuffare in Egitto. La sua caccia lo conduce tra le cupe foreste dell’Africa Nera, luoghi selvaggi e inesplorati, che celano insidie misteriose…
(Storia scritta nel 2017)
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

Il giorno seguente, fecero tutti ritorno al villaggio, che era stato risistemato alla meglio dal guerriero e dalla donna che vi erano stati lasciati. Di quelli partiti con Mugambi e Knight, solamente un paio sopravvissero, anche se feriti, mentre agli altri furono tributate grandi esequie, insieme a Nagwazi ed agli altri caduti.

Tumbili, salutate le scimmie che lo avevano cresciuto, volle tornare a vivere nella casa presso il fiume, dicendo che l’avrebbe fatta tornare grande e bella com’era stata un tempo. I guerrieri, invece, dopo essersi riuniti in assemblea, comunicarono al re che, nonostante il pericolo delle scimmie giganti fosse ormai cessato per sempre, non sarebbero tornati nel meridione, ma avrebbero continuato a vivere per sempre in quella parte della foresta. In quanto a Wamatsengal, reso innocuo dalla distruzione della pietra magica, sarebbe stato custodito in prigionia presso il villaggio, sorvegliato a vista giorno e notte fino a quando avesse avuto vita.

Tutti, quindi, erano felici: Tumbili e Wamkulu Koposa per essersi ritrovati, i guerrieri e le loro famiglie per aver finalmente annientato i loro secolari nemici, Mugambi per aver scongiurato il pericolo che la sua tribù potesse divenire preda delle scimmie giganti. Tutti, almeno, tranne Alan Knight, il quale s’era visto sfuggire ancora una volta dalle mani i due ladroni.

«Mi dispiace molto» gli aveva detto il re, interrogato in proposito. «I tuoi due prigionieri sono riusciti a liberarsi durante la tua assenza e, dopo aver assalito le sentinelle, sono fuggiti, lasciando le porte del villaggio aperte. È stato per questo che le scimmie sono riuscite a coglierci di sorpresa, perché si sono ritrovate la via aperta senza che noi ne sapessimo nulla.»

«Gli metterò in conto pure questa» aveva ringhiato il poliziotto. «Tanto, prima o dopo, li beccherò ancora e, questa volta, non mi sfuggiranno una terza volta, potete starne certi!»

Al momento della partenza, Wamkulu avrebbe voluto fargli un qualche dono, ma ogni cosa era andata distrutta nell’incendio e non poté ricompensarlo.

«Non ha importanza» rispose Knight. «Per me, avervi aiutato conta più di qualsiasi dono.»

Quindi, partì con Mugambi, diretto vero il fiume.

Raggiunte le rovine della casa sul fiume, i due uomini non vi trovarono Tumbili, quindi proseguirono fino alla loro canoa e partirono, risalendo la lieve corrente per fare ritorno al villaggio di Mugambi.

Nel superare un’ansa, sollevarono gli occhi e videro, ritto in cima ad una pietra, l’uomo selvatico, con un braccio alzato in segno di saluto. Ai suoi fianchi, come se fossero anche loro lì per prendere commiato, c’erano una scimmia ed un leone. La scimmia sollevò le lunga braccia e saltellò, prima di lanciarsi sopra un albero; il leone ruggì e si rituffò nella boscaglia, diretto alla savana; e Tumbili, il figlio della foresta, levò il suo alto grido e, afferrata una liana, superò agilmente i due uomini ed il fiume e scomparve tra gli alberi.

 
   
 
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