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Autore: dragun95    26/03/2023    1 recensioni
Isaac è un ragazzo normale, che per guadagnarsi da vivere fa l'Hacker su richiesta. Finché un giorno non viene catapultato a Digiword dopo aver cercato di aiutare un abitante di quel mondo.
Da allora strani sogni invadono la sua testa e tutto sembra portare al Mare oscuro e alle creature che lo abitano. Con l'aiuto di un membro dei Cavalieri reali, il giovane dovrà scoprire cosa volessero dire le ultime parole di Kaisergreymon e sventare qualcosa di oscuro che potrebbe incombere sia Digiword e oltre.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 2

 

Poteva sentire l’odio dei loro sguardi su di sé, era ovvio quello che stavano provando. Ma l’unica cosa che riuscì a fare fu di deglutire rumorosamente, lanciando uno sguardo a Magnamon come a chiedergli aiuto.
 
-Le nostre case sono distrutte a causa tua!- un Elecmon gli puntò contro il dito incolpandolo.
 
-Cosa…è stato Triceramon- si giustificò.
 
-Perché cercava te!-
 
-Gli umani portano solo guai- gli altri abitanti iniziarono a gridare in coro che era colpa sua. Il digimon sacro si mise davanti al ragazzo come a coprirlo con la sua figura e fargli da scudo da quelle accuse.
 
-Lui non c’entra niente. Era quel digimon che era corrotto e presentava una maggiore aggressività- cercò di difenderlo e molti si stupirono di vedere un membro dei cavalieri reali, lì nel loro sperduto villaggio. Ma sembrava che nemmeno la sua presenza riuscisse a calmarli.
 
-Perché difendi quell’umano? Non è un digimon come noi!- lo riprese un Gotsumon. Come un’onda questo non fece altro che alzare la rabbia verso l’umano in questione.
 
-Vattene da questo villaggio!- uno dei presenti gli lanciò contro un sasso, ma la mano di Magnamon lo prese al volo senza raggiungere il giovane. Ora si stava innervosendo, tanto che strinse il sasso fino a ridurlo in polvere. Era chiaro che era intenzionato a calmarli anche con le maniere forti, ma Isaac lo precedette mettendosi davanti a lui.
 
-Come volete, me ne vado- rispose alzando le mani sconsolato. Si girò guardando il digimon scuotendo la testa, uno scontro non era necessario e inoltre se davvero quel digimon stava cercando lui era in parte responsabile.
In silenzio prese i rottami che aveva trovato e iniziò ad incamminarsi fuori dal villaggio, sentendo ancora le voci e gli insulti degli altri digimon. Quelle parole lo stavano ferendo come coltellate, ma non poteva più restare lì.
 
Aveva iniziato ad incamminarsi nel deserto circostante da dieci minuti, ma aveva già il fiato corto sia per il caldo e anche perché l’attività fisica non era la sua specialità, più o meno.
 
-Sicuro che sia quello che vuoi?- gli chiese il digimon sacro. Lo stava ancora seguendo, dopotutto era il suo compito proteggere quel fragile umano.
 
-Credi che ci avrebbero ascoltato?- l’altro scosse la testa, non avrebbero ascoltato nemmeno lui che era un Cavaliere reale. Per il biondo era chiaro che sarebbe stato meglio andarsene, anche se gli dispiaceva di non aver salutato Witchmon. Lei era sempre stata gentile con lui, nonostante fosse umano.
 
-Qual è il piano?- gli chiese guardandosi intorno. Lui alzò lo sguardo sul deserto, sentendo le scarpe affondare nella sabbia. Non ne aveva nessuno e non sapeva nemmeno dove si trovava.
 
-Non ne ho idea! Ma per ora vediamo di andarcene da questo deserto…quanto ci vorrà?- il mostro digitale in armatura fece un rapido calcolo.
 
-A piedi una settimana, in volo forse un paio di giorni- questo avrebbe voluto dire essere scarrozzato da lui come una specie di bagaglio umano. Un’ombra oscurò i due che subito si misero in guardia, ma si sorpresero quando videro Witchmon.
 
-Finalmente vi ho raggiunti!- disse la strega atterrando vicino.
 
-Che ci fai qui Witchmon?- gli chiese subito confuso, possibile che fosse venuta a salutarlo.
 
-Io vengo con voi!- i due sgranarono gli occhi sorpresi: -Quello che ti hanno detto gli abitanti non è stato giusto. E poi non mi va di lasciarti solo- ammise la digimon strega in imbarazzo.
 
-Non se ne parla, non sappiamo a cosa andiamo in contro. Potrebbe essere pericoloso- si fece avanti il digimon sacro, lei allora gli andò davanti per essere proprio faccia a faccia con lui. Come se il titolo che possedeva per lei non significasse niente, che fosse pronta a sfidarlo apertamente.
 
-Allora vi servirà aiuto! E io sono la prima che ve lo darà…su questo non accetto lamentele!- i due mostri digitali si guardarono negli occhi, aspettando che uno di loro abbassasse lo sguardo sconfitto. Il biondo rimase a guardare con il timore che avrebbero potuto iniziare a combattere, in quel caso la strega non avrebbe avuto speranze.
 
-Puoi accompagnarci…per ora almeno- rispose Magnamon sorprendendo non poco Isaac, aveva davvero accettato che poteva seguirli, non era proprio da lui. Witchmon sorrise abbracciando il giovane, facendolo arrossire.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

Dopo un paio d’ore di volo i tre si fermarono solo quando il sole fu totalmente calato all’orizzonte.
 
“Come fa Witchmon a volare su quella scopa?” la digimon lo aveva fatto volare con sé, per non appesantire il suo compagno sacro. Ma dopo ore iniziavano a fargli male le parti basse a furia di stare su quel pezzo di legno.
La digimon bionda stava preparando qualcosa da mangiare sul fuoco, mentre Magnamon era seduto a gambe incrociate e in tale silenzio, che sembrava in meditazione.
 
-Allora, dove siamo diretti?- chiese la strega digitale. Lui deglutì, dato che non sapeva cosa risponderle. Aveva lasciato il villaggio, ma non conosceva il resto di Digiword o che cos’avrebbe fatto. Guardò Magnamon che scosse la testa, nemmeno lui aveva idee.
 
-E voi volevate andare in giro alla cieca?!- Witchmon era stupefatta, credeva che il ragazzo fosse intelligente, ma quella mossa non lo era di certo. Abbassò lo sguardo imbarazzato, mentre gli veniva passato un piatto con del cibo.
 
-Cambiamo domanda. Perché quel Digimon ce l’aveva con te?-
 
-Non ne ho idea. Non lo avevo mai visto!- rispose Isaac. In realtà ne aveva visti pochi di Digimon a parte alcuni e non li conosceva tutti quanti. Witchmon si avvicinò al Cavaliere reale passandogli il suo piatto, che questi prese ringraziandola con un cenno del capo.
 
-Forse…potrebbe riguardare le ultime parole di Kaisergreymon?- propose mentre lo sguardo del giovane si faceva lievemente scuro, sentendo quel nome. Si portò la mano alla chiavetta che teneva al collo stringendola forte.
 
-Cosa c’entra Kaisergreymon?- i due si guardarono negli occhi, forse era giunto il momento di raccontare alla strega digitale di come il biondo era arrivato nel loro mondo.
 
 
Inizio flashback
 
Seduto alla sua postazione PC, Issac stava analizzando i dati giostrandoli e cercando ciò che cercava. L'hackeraggio era il suo pane quotidiano e anche per questo in molti si rivolgevano a lui per un lavoro, da infiltrato.

Alzò le braccia stiracchiandosi per poi alzarsi, doveva muoversi era rimasto seduto troppo a lungo. Guardando l'orologio si rese conto che erano passate le undici di sera, mentre uno sbadiglio scappava dalla sua bocca.

-Dovrei andare a letto!-.

Si disse, ma non poteva senza prima aver finito quello che stava facendo, altrimenti non lo avrebbero pagato. Continuò a guardare i dati, finché lo schermo non diventò tutto nero. Provò a riattivarlo ma senza successo, possibile che fosse stato scoperto.

Un secondo dopo una luce intensa si manifestò dallo schermo nero, tanto che fu costretto a coprirsi gli occhi con il braccio. Abbassando la mano cercò di vedere lo schermo e proprio in quel momento, sbucò fuori una figura che lo prese in pieno facendolo finire a terra.

Si rialzò subito sistemando si occhiali, per vedere che cosa fosse.

Si trattava di un’imponente guerriero in armatura rossa e ora che lo ricopriva completamente, con dei grossi spallacci che ricordavano delle teste di drago con un corno sul muso. La testa ricordava sia la testa di un drago con tre lunghi e appuntiti corni bianchi che l'elmo di un'armatura.
Ma la cosa che spiccava di più era l'imponente spada a doppio taglio grossa quantità chi la stava impugnando.

-Cosa?- sussurrò incredulo.



 
Digimon Analisy

Nome: Kaisergreymon
Tipo: Antivirus
Livello: Ibrido/Mega
Gruppo: Guerriero drago

End Analisy




Il biondo rimase incredulo vedendo quell’imponente figura che era letteralmente uscita dallo schermo del suo computer. Si avvicinò lentamente, fermandosi quando lo sentì gemere e vide che era ferito.

-Ehy, tutto bene?- gli chiese inginocchiandosi vicino a lui, la ferita era profonda e vide che non stava sanguinando, ma si stava scomponendo, come i pixel di qualcosa di digitale.
In quel momento capì di avere davanti una vera leggenda metropolita, un mostro digitale o meglio conosciuto come: Digimon.

-Okay....uhm....- deglutì agitato iniziando a rimuginare cosa potesse fare ma le ferite di un digimon erano ben diverse da quelle di una persona. La mano di Kaisergreymon gli strinse sul suo polso. Gli occhi dei due si incrociarono per un'istante mentre il digimon gemette di dolore.

-Resisti ora cerco aiuto-

-No....- sussurrò Kaisergreymon di dolore lasciando spiazzato il ragazzo.

-...la mia fine è giunta.....ma prima....- si fermò gemendo e riportò lo sguardo negli occhi del ragazzo -....devo avvertirti. Guardati dal mare oscuro...trova la luce-

-Cosa? Di che stai parlando?- non riusciva a capire che cosa stesse dicendo quel digimon se fosse il dolore a parlare o erano i suoi dati che si stavano corrompendo. Kaisergreymon portò la mano con cui stava reggendo la sua spada come a porgergliela.

-Cosa?- chiese senza capire cosa volesse da lui.

-Prendi la mia Ryūgonken....ti....sarà molto....utile....- rispose ansimando. Isaac deglutì esitando nel toccare quell'arma digitale tanto che le sue mani tremarono non riuscendo a sfiorare il manico.

Allora il digimon guerriero portò il manico a contatto con la sua mano, la spada si illuminò per poi dividersi in dati e trasferirsi nella chiavetta che portava al collo. Lui guardò la collana ad occhi sgranati per poi riportare l'attenzione sul mostro digitale.

-Conto su di te....Isaac- sussurrò il suo nome, mentre svaniva e dalla sua collana si produsse una vampata di fiamme che l’avvolsero totalmente.


Fine Flashback

 
 
Quando finì di raccontare, sia la strega che il suo famiglia a forma di gatto nero erano rimasti con gli occhi sgranati per la sorpresa. Di certo non si aspettava che uno forte come Kaisergreymon fosse morto, era uno dei guerrieri più forti di Digiword.
 
-Quando le fiamme sono sparite, non mi avevano bruciato. E mi sono ritrovato a Digiword. Poi ho incontrato Magnamon…e il resto lo sai- alludendo a quando loro due si erano incontrati. A Witchmon gli era quasi venuto in infarto, sempre se ai digimon potesse davvero venire.
 
-E la Ryūgonken?- portò la mano alla chiavetta al collo che si illuminò e la digispada apparve nella sua mano. La strega cadde all’indietro per la sorpresa. Si rimise subito seduta guardando lo spadone, si trattava di una delle armi più potenti di tutta Digiword e lei era così vicina da poterla toccare con le sue mani.
 
-Posso prenderla?-
 
-Se riesci a sollevarla- gli porse il manico che lei afferro saldamente. Ma appena lui lasciò la presa, non riuscì a tenerla per quanto era pesante e gli cadde di mano. Witchmon rimase basita ma l’afferrò nuovamente, provando ad alzare senza risultati.
Era come se pesasse quanto una montagna, anche il suo famiglio provò a prenderla ma anche insieme il risultato non cambiava.
 
-È impossibile sollevarla- si lasciò cadere sfinita per lo sforzo appena fatto. Isaac si avvicinò prendendo il manico con una sola mano e sollevarla come se niente fosse, lasciando la digimon e il suo famiglio con le mascelle aperte.
 
-C…come fai a sollevarla come se…fosse una piuma?- non era la più forte né a livello di poteri o di forza fisica di Digiword. Ma era impossibile che un umano potesse sollevare un’arma creata da loro come se fosse un fuscello.
 
-Sembra che solo lui possa maneggiarla. Credo che Kaisergreymon lo abbia fatto apposta- si intromise Magnamon che era rimasto in disparte a guardare la scena.
 
-Quindi nemmeno tu…- trovava difficile che nemmeno uno dei Cavalieri reali, potesse anche solo sollevare quella spada. Il digimon sacro si mise in piedi iniziando a guardarsi intorno, in cerca di segni di vita.
 
-Voi due mettevi a dormire, io sarò di guardia. Domattina vedremo di riprendere a muoverci- il biondo in quel momento sbadigliò assonnato, tutte le emozioni e i fatti di quel giorno lo avevano scaricato. Diede un ultimo sguardo al drago in armatura, con lui di guardia non aveva di che preoccuparsi.
 
_*_*_*_*_*_*_
 

Magnamon rimase di guardia fino al sorgere del sole, come aveva promesso. Si beò dei raggi del sole che venivano riflessi dalla sua armatura rendendola ancora più scintillante, lo trovava un magnifico spettacolo.
Era l’alba e doveva svegliare gli altri, voltò lo sguardo sui due trovando una strana situazione.
 
Witchmon stringeva a sé Isaac nel sonno e la testa del ragazzo era bloccata sul petto della strega digitale, mentre questa aveva stampato in volto un sorriso sbavato semi aperto. Il digimon sacro non sapeva se ridere o trovare la cosa strana, forse più la seconda.
 
“Direi che è il caso di svegliarli!” si inginocchiò prendendo a punzecchiare la guancia di Isaac finché non si svegliò per il fastidio. Il biondo appena capì di essere stretto al petto della strega arrossì fino alla punta delle orecchie.
 
-W..witchmon…- la chiamò iniziando ad agitare le braccia finché la diretta interessata si svegliò.
 
-Ghiorno…- disse assonnata, mentre il suo famiglia miagolava stiracchiandosi. Appena sciolse l’abbraccio il giovane ne approfittò per sfuggire alla sua presa.
 
-Perché mi stavi abbracciando?-
 
-Pensavo potessi avere freddo, l’ho fatto per riscardarti- rispose con un sorriso birichino stampato in volto, divertita dalla sua reazione imbarazzata. Magnamon batté le mani richiamando l’attenzione.
 
-Direi di mangiare qualcosa e rimetterci in marcia!- esordì il Cavaliere reale, alche anche i due furono d’accordo con lui.
 
-Comunque stavo pensando alla nostra meta e credo di avere un’idea- i due si misero ad ascoltare che cosa Witchmon avesse in mente.
 
-Conosco un villaggio di veggenti in cui abita una mia conoscenza. Lui forse potrebbe aiutarti a capire le ultime parole di Kaisergreymon- il biondo però era scettico, era una persona intelligente e razionale, non credeva molto a cose come veggenti e simili considerandoli solo dei ciarlatani. Lei si accorse del suo dubbio e si affrettò ad aggiungere.
 
-Dopotutto senza una meta non abbiamo niente da perdere, giusto- guardò il suo compagno sacro, che sembrò prendere in considerazione quella proposta.
 
-Non sarebbe una cattiva idea. Facci pure strada- la strega lo guardò come a chiedergli se l’avrebbero portata con loro e in risposta il drago in armatura alzò un pollice in su. Di scatto abbracciò l’umano stringendolo a sé per la felicità. Arrossì vistosamente a quel gesto, lanciando uno sguardo a Magnamon, anche se era in imbarazzo era grato che lei venisse con loro.
In quel momento il suo Digivice si illuminò attirando l’attenzione dei presenti. Witchmon si sentì come attirata da quella luce scomponendosi in dati che vennero assorbiti dallo schermo del dispositivo.
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il secondo capitolo. Isaac è stato costretto dagli abitanti a lasciare il villaggio, ma Witchmon li ha seguiti ed ha tenuto testa al Cavaliere reale per unirsi a loro.
Dopo aver scoperto di come il giovane umano è entrato in possesso della spada di Kaisergreymon il gruppo decide la loro meta: il villaggio dei veggenti.
E la strega digitale è stata assorbita dal Digivice del ragazzo. Cosa significherà questo.
 
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, per ora ringrazio chi legge la storia e a presto.
  
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