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Autore: micchan91    28/03/2023    0 recensioni
Sterek Au ispirata a zootropolis
...< Sai Stiles perchè io e Melissa siamo così felici? > gli chiese suo padre, sorridendo alla migliore amica beta che li seguiva, osservando poi i piccoli Stiles e Scott saltellare allegramente lungo la strada che li riportava a casa.
< Perchè ci accontentiamo, ecco perchè. Non abbiamo pretese > rispose nonostante sembrasse che il figlio non lo stesse ascoltando per niente.
< Ma io non mi voglio accontentare papà > rispose però Stiles voltandosi a guardarlo con quei penetranti occhi color ambra, occhi che suo padre era sicuro avrebbero presto fatto impazzire qualche alpha di passaggio, aveva costantemente paura di perdere il figlio, che dal canto suo sembrava lanciarsi a capofitto in qualsiasi situazione potenzialmente pericolosa...
Genere: Avventura, Omegaverse, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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< Avanti piccolo omega! Che c'è non ce la fai a scalare un piccolo muro!? > la risata della donna alpha lo investì in pieno come al solito. Gli facevano malissimo i muscoli di braccia e gambe mentre si sforzava di passare dall'altro lato di un muro che a lui sembrava altissimo mentre tutti gli passavano accanto agilmente, ridendo di lui.
< Sei morto omega! > nuovamente quella risata mentre cadeva nell'acqua gelida, sentendo il fiato mancargli.
< Morto!  >  e il fango gli si infilava nella bocca.
< Morto! >  e un calcio in pieno stomaco gli faceva sputare sangue.
< Morto! > arrivava a sera pieno di lividi, graffi, dolori di ogni genere e reprimeva le lacrime mentre ingoiava i suoi soppressori e si sedeva sulla branda in attesa che lividi e ferite si rimarginassero per poter riprendere l'allenamento....
Stiles aprì gli occhi con aria stanca e sospirò, ne aveva passate così tante, aveva sopportato tanto dolore, tanta rabbia, tanta frustrazione...e per l'ennesima volta dopo aver superato tutto quello ed essere entrato in polizia doveva indossare quello stupido gilet catarinfrangente. Uscì dal suo appartamento senza entusiasmo, si sedette su quella macchinetta ridicola e iniziò il suo giro, preparandosi mentalmente a prendere insulti dalle persone multate. Era quasi ora di pranzo e lui se ne stava seduto sulla sua macchina fissando male il suo panino striminzito e poco invitante quando con la coda dell'occhio vide un alpha sospetto aggirarsi nei pressi di una pasticceria. L'alpha portava degli occhiali da sole nonostante la giornata non li chiedesse, era vestito in maniera sospetta e insomma....Stiles non si era mai sbagliato su nessuno! Immediatamente lanciò il panino nello zaino e uscì dalla macchina, accarezzando solo per un momento con il dito lo spry repellente, lo portava con se ogni volta senza saperne realmente il perchè, forse suo padre lo aveva leggermente mandato in paranoia. Quando entrò nella pasticceria cercò il sospetto con lo sguardo, ma quando lo vide chiaccherare amabilmente al bancone sospirò e tolse la mano dallo spry.
< Sono uno sciocco > sbuffò tra se e se.
< Avanti va fuori! Noi gli alpha come te non li serviamo! > Stiles si bloccò e si voltò verso il cassiere. Il sospetto gli sorrideva contrito.
< Avanti, oggi è il compleanno di mio figlio, non potresti fare un eccezione? > chiese l'altro quasi con aria da cucciolo. 
< Senti, lo vedi il cartello? Ci riserviamo il diritto di negare il servizio a chiunque! E uno così come te qui non lo serviamo! > sbottò l'uomo e Stiles come al suo solito sentì il suo senso di giustizia scalpitare e si avvicinò al bancone a grandi passi. Purtroppo aveva imparato ben presto e a sue spese che la magnifica utopia di Zootropolis non era altro che una farsa e che non erano in molti ad essere amichevoli, certo gli alpha erano molto meno prepotenti che altrove e tutti tenevano i loro istinti a freno, ma faceva comunque tutto molto schifo. 
< Mi scusi.... > disse serio.
< Senti omega, sono occupato, fa la fila come tutti > sbottò il cassiere e Stiles si morse un momento il labbro mentre il sospetto si sfilava gli occhiali da sole. Per un istante i due si fissarono e Stiles tossicchiò imbarazzato, poi mostrò il distintivo.
< In realtà sono un poliziotto > borbottò con aria piccata.
< Lo sa che il suo dipendente non potrebbe servire il cibo senza guanti? > chiese poi indicando il beta che stava servendo alcuni dolci a dei clienti.
< In più prima l' ho visto uscire dal bagno senza lavarsi le mani > questo lo disse a voce bella alta e sorrise notando il cassiere sbiancare mentre il dipendente si puliva con aria colpevole le mani sul grembiule e si defilava cercando di non farsi notare.
< Ora....potrebbe cavarsela con un semplice richiamo verbale se servisse a quest'uomo ciò che ha chiesto > disse serio.
< Oppure potrei chiamare il servizio d'igene > aggiunse tirando fuori la radiolina e portandosela alla bocca. L'uomo lo guardò scocciato, ma poi sbuffò e consegnò all'alpha ciò che aveva chiesto. L'uomo ringraziò, ma subito dopo iniziò a toccarsi le tasche.
< Oh no, ho dimenticato il portafoglio a casa...che pessimo padre che sono, gli sto rovinando il compleanno...e  pensare che ha solo me > si lamentò, poi ringraziò lo stesso e uscì dal bar. Stiles lo guardò uscire, poi si mise rapidamente la mano in tasca, tirò fuori il portafoglio e pagò la torta che aveva ordinato l'alpha per poi uscire di corsa.
< Aspetta! > esclamò ad alta voce e l'uomo si fermò, voltandosi e sorridendogli mentre Stiles gli porgeva la torta impacchettata.
< Non è un compleanno senza una torta > esclamò Stiles con un sorriso e quando anche l'alpha sorrise a sua volta l'omega pensò che fosse davvero bello.
< Grazie > disse l'alpha.
< Io sono Stiles > si presentò il poliziotto porgendogli la mano.
< Derek > rispose l'altro.
< Beh, grazie ancora signor ausiliario > disse poi e Stiles storse il naso.
< Sono un poliziotto in realtà...questa è....temporanea > sussurrò toccando il gilet con aria quasi schifata, ma si stupì nel non ricevere risatine di scherno da parte dell'altro
< Ora devo andare, spero che ti levarai presto quel giacchetto allora > ridacchiò il più grande e Stiles sorrise.
< Si, lo spero tanto anche io > sospirò divertito, poi lo salutò con un gesto della mano e tornò alla sua auto senza riuscire a smettere di sorridere come uno stupido. 
Per tutto il resto della giornata non fece che ripensare all'aplha e si chiese anche perchè lo avessero definito "un alpha come te", forse c'erano differenze anche tra alpha...Comunque più di tutto non riusciva a togliersi dalla testa i suoi occhi e quella barba così folta dove avrebbe volentieri affondato le dita e quelle labbra così invitanti...
Stiles frenò di colpo e si scusò con il pedone che stava attraversando, si stava perdendo un po' troppo nei suoi pensieri...Con un sospiro voltò lo sguardo e sgranò gli occhi quando notò l'alpha della pasticceria, subito alzò una mano per attirare la sua attenzione, ma la lasciò ricadere sulla gamba quando notò ciò che stava facendo. L'alpha aveva infatti un banchetto e stava vendendo fette di torta al triplo del prezzo, la stessa torta che gli aveva preso Stiles. In più era posizionato palesemente vicino ad una clinica omega e attirava ancora più palesemente i suoi clienti con un sorriso da alpha sexy e una maglietta che lasciava poco all'immaginazione...gli omega si avvicinavano a lui come api col miele. Stiles digrignò i denti vedendolo vendere l'ultima fetta di torta con un grande sorriso da schiaffi e quando lo vide spostarsi lo seguì, osservando indignato vendere sia la scatola della confezione che il vassoietto su cui era poggiata la torta.
<  Era il compleanno di tuo figlio eh?! E io che ti ho pure pagato la torta! Bugiardo! > sbottò comparendogli dietro, ma l'alpha si voltò come se niente fosse e gli fece un sorriso sornione.
< Oh, l'ausiliare omega > esclamò facendo irritare Stiles ancora di più.
< Ti ho detto che sono un poliziotto > sbottò incrociando le braccia al petto, ma Derek nemmeno rispose e si mise  a camminare. 
< Eih aspetta! > esclamò Stiles arrancandogli dietro.
< Che c'è ausiliare? Non ti sarai mica innamorato di me > ridacchiò Derek senza fermarsi.
< Che?! Mai nella vita potrebbe piacermi un alpha!  > sbottò Stiles, ne aveva ricevute troppe dagli alpha per farseli piacere. Derek a quel punto si mise a ridere.
< Ma dai, e io che credevo che fosse la vostra massima aspirazione quella di stare con un alpha e figliare > 
< Luoghi comuni ne abbiamo? > sbuffò Stiles riuscendo ad arrivargli accanto, doveva quasi correre per restare al suo fianco.
< E comunque non cambiare discorso! Mi hai mentito! In più stavi vendendo del cibo senza autorizzazione! > sbottò e si trovò subito davanti agli occhi un foglio.
< La mia autorizzazione > disse Derek per poi riporla in tasca.
< Senti omega, faccio questo lavoro da una vita > sospirò poi quando Stiles riprese a protestare.
< Ti ho detto che mi chiamo Stiles! Ma tu puoi chiamarmi agente! > lo riprese scartando un grande alpha che per poco non lo prendeva in pieno
< Attento o non saranno solo i tuoi sogni e le tue aspettative a venire schiacciate > lo prese in giro Derek.
< Smettila o giuro che ti arresto! > e per l'ennesima volta ebbe una bella risata come risposta....eppure prima era sembrava una tanto brava persona. 
< Avanti ausiliare, oramai devi averlo capito anche tu che questa città non è come te la aspettavi no? Pensavi che alpha, beta e omega vivessero allegramente tutti insieme, cantassero kumbaya attorno ad un fuoco e ci fosse solo pace....e invece non è così. Ti sei trasferito da chissà quale piccolo paesino a qui solo per vedere tutti i tuoi sogni andare in fumo...primo fra tutti... > si fermò e gli sfiorò il gilet con due dita, afferrando per un istante la stoffa scadente.
< Non sei un poliziotto > ghignò e Stiles si trattenne dal dargli un pugno solo per non mancare di rispetto alla divisa che portava al di sotto di quell'orribile gilet catarinfrangente. Aprì la bocca per ribattere, ma Derek lo spiazzò, gli diede un bacio sulle labbra.
< Su su, stammi bene ausiliario, vedrai che ti riaccoglieranno a braccia aperte quando tornerai a casa con la coda tra le gambe. Ah, e per tua informazione prima che ti vengano scompensi...anche il figlio era una bugia, io sono libero come l'aria > rise e dopo averlo salutato con un semplice cenno della mano sparì tra la folla dell'ora di punta. Stiles rimase fermo come un'ebete per diversi secondi, poi mandò al diavolo per un momento la divisa e lanciò uno strillo irritato, tornandosene alla macchina sbattendo i piedi come un bambino, diamine se li odiava gli alpha! E gliel'avrebbe fatta pagare a quel Derek, eccome se non gliel'avrebbe fatta pagare!
  
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