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Autore: Lamya    30/03/2023    0 recensioni
Ti incontrai in quel giardino seduto a quella panchina sotto un arco di fiori perso nella tua lettura, mi fermai a guardarti, eri così bello ed irreale, neanche quelle rose che ti circondavano riuscivano ad eguagliare la tua bellezza.
Quelle labbra carnose e rosee che fin dal primo momento ho voluto assaggiare, quegli occhi di un blu profondo a perdermici come risucchiato in una tempesta dal quale non riuscivo a scappare, i tuoi movimenti così delicati da farmi impazzire, il tocco delicato che dedichi ai fiori in questo giardino facendomi essere geloso e desiderare di essere toccato come loro, la tua voce così dolce e delicata che avrei voluto sentirla ogni momento della mia vita così come la tua risata, dio quante notti ti ho sognato, quante volte ti cercavo tra tutte le persone che mi circondavano solo per sentirmi vivo come lo ero con te.
Ed ora che tu non sei qui io mi sento morire, dove sei mia rosa, perché ho il cuore che ha paura e trema nel non vederti più qui con me in questo giardino di rose.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Una volta giunta l’ora Tae doveva ritornare al castello, si alzò porgendo la mano a Jimin 

T: “io devo tornare a palazzo, tornerò appena potrò liberarmi dai miei doveri”

Jimin prese la sua mano, il contatto con la mano di Tae gli diede una leggera scossa ma non una fastidiosa, tenne la sua mano godendo del suo calore si alzò e sorrise

Jm: “io sarò qui come ogni giorno… Fai attenzione principe dei fiori”

T: “non preoccuparti”

Tae gli sorrise, lasciò la sua mano e si diresse verso l’uscita di quel giardino dove ad aspettarlo vi era il suo cavallo Black, Jimin l’osservava andare via, osservava ogni suo movimento, come prima di salire in sella accarezzava il suo cavallo poggiando la testa sul suo muso e di come sottovoce gli dicesse qualcosa, osservo come si girò e incontro i suoi occhi e di come gli sorrise, come il suo cuore perse un battito a quel sorriso e di come nel suo stomaco sembrava volassero mille farfalle.

Ma appena lo vide salire in sella e iniziare a galoppare verso il suo castello una strana sensazione d'inquietudine lo avvolse come se dovesse succedere qualcosa, con questo pensiero tornò al giardino, si fermò sotto quell’arco dove vide Tae per la prima volta, poggiò la mano su un rampicante sfiorando le sue foglie

Jm: “non ho mai chiesto niente… Ma controllatelo… Sento una strana sensazione”

Lasciò un bacio a un fiore per poi camminare verso la sua dimora dove sua madre era fuori ad aspettarlo con un sorriso.

Jm: “madre, dovreste stare dentro a riposare”

Madre: “figlio mio, dove sei stato fino a ora? Ho sentito la tua richiesta”

Jm: “madre… Ho conosciuto un ragazzo, e non so perché sento che siamo legati, e oggi quando è andato via ho sentito una strana sensazione”

Madre: “capisco figliolo, il giardino lo proteggerà se ne degno, ora entriamo voglio sentirti cantare”

Jimin raggiunse sua madre e la prese per mano conducendola dentro casa, la fece sedere su una poltrona comprendo le sue gambe con una coperta, poi accese il camino con un movimento di mano e si sedette ai piedi della madre iniziando a cantare una dolce melodia che riscaldò il cuore della madre che si addormentò con il sorriso. 

 

Tae era quasi alle porte del castello quando degli uomini vestiti in nero e con il cappuccio a coprirgli il volto gli si pararono davanti fermandogli il cammino

T: “chi siete? Cosa volete?”

X: “Non ti interessa chi siamo noi, ma il tuo caro paparino pagherà con la tua morte tutto il male”

T: “di cosa stai parlando?”

X: “Non fare il finto tonto, per colpa di tuo padre la nostra gente sta soffrendo, pagherà con la tua morte principino”

Tae scese da cavallo, estrasse la spada, sapeva di essere in inferiorità numerica ma lui fin da piccolo era stato addestrato nel combattimento e nessuno nel regno era bravo come lui, solo Jk riusciva a tenergli testa

T: “io non sono mio padre, mostratemi il problema e vi aiuterò”

X: “Bugie… Come puoi non sapere cosa succede nel tuo regno principino? Come puoi essere all’oscuro di quello che succede ai tuoi sudditi?”

T: “non ne so niente perché il re non me ne mette parte, ma se posso aiutarvi lo farò datemi un’opportunità”

X: “MENTI COME MENTE TUO PADRE”

L’uomo si scagliò contro di lui, ma Tae lo schivò dando un colpo dietro la schiena all’uomo con l’elsa della sua spada non volendo ferire, l’uomo cadde a terra in ginocchio, fece segno agli altri uomini di attaccarlo e così Tae si ritrovò a schivare e colpire il resto degli uomini senza ferirli fino a quando uno di loro non ferì Tae alla spalla trafiggendolo con la lama, l’uomo si allontanò da Tae che si inginocchio portando una mano al pugnale togliendolo stringendo i denti per il dolore, gli uomini ne stavano approfittando di questa cosa quando vennero fermati da Black che si mise davanti alzandosi su due zampe per poi scendere giù sbattendo i zoccoli a terra con forza facendo allontanare gli uomini di qualche passo, si mise come a difesa di Tae il quale si alzò e si appoggiò a lui, gli uomini infastiditi di questa cosa presero gli archi e puntarono le frecce verso l’animale, ma Tae si mise davanti come a difesa anche se debole per la perdita di molto sangue.

Gli uomini puntarono e scagliarono le loro frecce verso il principe che con fatica riusciva a stare in piedi, stavano esultando già gli aggressori quando si fermarono di colpo rimanendo sorpresi e terrorizzati da ciò che successe, dalla terra delle radici si alzarono facendo scudo a Tae impedendo che le frecce lo colpissero.

X: “Cosa… Diavolo sta succedendo… Che stregoneria è questa?"

Tae era immobile non credeva neanche lui a ciò che vide, ma non fece in tempo a pensare che le forze gli mancarono cadendo a terra dove solo il silenzio vi era intorno, dei rampicanti avvolsero il corpo del ragazzo trascinandolo nella terra con loro lasciando solo Black e quegli aggressori che erano immobili e non riuscivano a dare un senso a tutto ciò scappando da quel posto senza voltarsi indietro.

 

Jimin si alzò da terra e stava andando nella sua stanza quando sentì il vento chiamarlo, uscì dalla casa tornando nel giardino, si bloccò quando vide steso a terra Tae, si avvicinò notando che stava perdendo sangue, il suo viso di solito ambrato ora bianco, avvicino una mano al suo viso lasciando una carezza

Jm: “principe dei fiori, non lascerò che ti succeda qualcosa”

come sé l’avesse sentito gli occhi di Tae si aprirono, sorrise nel trovare davanti i suoi occhi Jimin, alzò una mano andato a sfiorare la guancia di Jimin

T: “se sono morto… Allora e la morte più bella che potessi ricevere se ho te davanti Mio Angelo”

La mano di Tae cadde e gli occhi si chiusero, Jimin sorrise per poi avvicinare le labbra al suo orecchio 

Jm: “finché io vivrò, tu non morirai… Ti lego a me Taehyung”

Aprì la sua camicia poggiando la mano sulla sua ferita posta poco più su del suo cuore chiuse gli occhi, dalla sua mano si sprigionò una luce bianca, la ferita si chiuse, dal punto dove vi era la ferita cominciò a crearsi un disegno di un lungo rampicante con spine che andò per tutta la spalla fino al braccio e una parte di collo, arrivo fino al cuore dove una rosa nacque, Jimin sorrise si abbasso la sciando un bacio leggero proprio su quella rosa.

La pelle che fino a pochi secondi prima era bianca, torno a riprendere il suo colore, Jimin si alzò andando a lavarsi le mani ai piedi del lago dove Tae era sdraiato, una volta finito si sedette affianco a lui vegliando il suo sonno.

 

Tae non sapeva quando avesse dormito oppure se era morto, l’unica cosa che ricordava era che si trovava quasi al castello e venne aggredito, per poi quasi alla fine vedere delle radici alzarsi dal terreno, poi la sua voce e il suo volto, e poi il buio, sentiva freddo ma un calore che partì dal suo cuore cominciò a scaldarlo, aprì gli occhi lentamente notando che il cielo era nero e solo la luna con le stelle risplendevano, un profumo di rose lo circondo, quel profumo così inconfondibile, si voltò trovando Jimin seduto al suo fianco che guardava davanti a se, si mise seduto continuando a guardare quel ragazzo che fin dalla prima volta l’aveva stregato con la sua bellezza ora sotto la luna sembrava così irreale che neanche un quadro potrebbe immortalare tanta bellezza, Jimin si voltò sorridendogli

Jm: “sei sveglio principe dei fiori”

T: “come sono arrivato qui?”

Jm: “il giardino ti ha portato da me”

Tae non rispose, voleva dire che era una stupidaggine, ma in fondo al suo cuore sapeva che non era finzione, fin dal primo giorno che aveva messo piede in quel giardino sentiva come se qualcosa di magico lo circondasse, Jimin si alzò camminando verso il lago

T: “dove vai?”

Jm: “a fare un bagno”

Taehyung era rimasto seduto lì sul prato mentre osservava Jimin che iniziava a spogliarsi senza girarsi, osservava come la camicetta scendesse leggera dalle sue spalle lasciando in mostra la sua pelle bianca cadere ai suoi piedi, guardava come i suoi pantaloni scendevano lasciando in mostra le sue gambe, e come subito dopo anche le sue mutande scesero lasciando in mostra il suo didietro, si leccò le labbra quella visione era qualcosa d'indescrivibile, vide come Jimin si inoltrò in acqua e come Taehyung desiderasse essere l'acqua per poter toccare quel corpo che per lui era perfetto.

Jimin mentre si spogliava sentiva lo sguardo di Tae su di sé mentre si spogliava, sentiva bene come ogni parte del suo corpo bruciasse sotto il suo sguardo, si inoltrò in acqua e per la prima volta in vita sua il desiderio che l’acqua fossero le mani del moro gli passo in mente, si girò verso Tae osservandolo

Jm: “vieni Tae”

Come richiamato da una sirena Tae si alzò e iniziò a spogliarsi sotto lo sguardo di Jimin.

Jimin osservava ogni movimento e ogni particolare di quel corpo che veniva liberato dai suoi vestiti, osservava come la camicia sparì mettendo in mostra un petto scolpito, come i pantaloni sparirono lasciando in mostra le sue gambe toniche, si girò quando stava per togliersi le mutande diventando rosso, ma appena sentì l’acqua muoversi si rigirò trovandosi il moro quasi vicino.

Tae si avvicinò lentamente e in quel momento lascio che il suo corpo agisse, portò una mano dietro la schiena di Jimin avvicinandolo a lui, la mano libera la posò sulla sua guancia e con il pollice iniziò a disegnare il contorno delle sue labbra

T: “Jimin perdonami”

Jm: “per cosa dov…”

Non riuscì a finire la frase che le labbra di Tae si poggiarono sulle sue in un dolce e delicato bacio, Jimin sorpreso del bacio rimase con gli occhi aperti, il suo cuore stava provando mille emozioni e quando le labbra di Tae non erano più sulle sue un senso di vuoto sentiva

T: “avevo ragione le tue labbra sono delicate come i petali di rosa”

Tae gli fece un sorriso, si stava per allontanare quando sentì due mani poggiarsi sul suo viso attirandolo in un nuovo bacio, portò entrambe le mani sui fianchi di Jimin avvicinandolo più a sé, il moro picchietto la lingua sulle labbra di Jimin come a chiedergli il permesso che gli venne subito dato andando a incontrare la sua gemella lasciando milioni di brividi ai due ragazzi.

Tae si spostò dalle labbra iniziando a baciare il suo collo succhiando e mordendo dei lembi di pelle, un gemito al suo orecchio arrivo 

T: “Jimin…”

Jm: “Tae… Legami a te”

A quelle parole il cuore del moro iniziò a battere sempre più forte, lo strinse ancora di più a sé tornando a baciare quelle labbra rosee, le mani di Jimin si spostarono tra i suoi capelli stringendoli un po, sentiva come ovunque le labbra di Tae bruciasse la sua pelle.

Tae portò una mano alla sua natica stringendola, con l’altra mano strinse ancora di più a sé Jimin facendo toccare le loro intimità lasciando che un gemito di piacere uscisse da entrambi, si avvicinò alla sua entrata inserendo un dito lentamente, una volta tutto dentro iniziò a muoverlo lentamente lasciando a Jimin il tempo di abituarsi piano a quella nuova intrusione, grazie all’acqua fu facile muoversi grazie all’acqua che aiutava, dei lievi gemiti arrivarono alle orecchie di Tae, non ci penso troppo su inserendo un secondo dito iniziando a sforbiciare al suo interno, Jimin iniziò a gemere lieve e Tae si deliziava di sentire uscire dalle labbra del ragazzo tra le sue braccia quei suoni che per lui erano come musica.

Una volta soddisfatto tolse le dita, prese Jimin per le gambe facendole avvolgere attorno alla sua vita 

T: “Jimin fermami prima di andare avanti, non voglio che tu faccia qualcosa che non vuoi”

Jimin lo guardò negli occhi e gli sorrise, lasciò un lieve bacio sulle sue labbra 

Jm: “lo voglio Tae, voglio diventare un tutt’uno con te”

Tae uscì dall’acqua poggiò Jimin sul prato, rimase fermo a guardarlo per un attimo perdendosi nella sua bellezza illuminato dalla luna, tornò a baciarlo, allineo la sua erezione alla sua entrata entrando lentamente, Jimin strinse le mani tra i capelli del moro, una volta tutto dentro Tae si fermò dando tempo a ragazzo sotto di sé di abituarsi, e quando Jimin gli fece cenno di sì iniziò a muoversi lento aumentando le spinte gradualmente, il giardino silenzioso era riempito solo dai gemiti dei due ragazzi, la luna illuminava i loro corpi che si univano, i due ragazzi vennero nello stesso momento urlando i loro nomi.

Tae si accasciò sul petto di Jimin cercando di riprendere fiato, mentre veniva accarezzato da quest’ultimo

T: “cosa mi hai fatto Mio Angelo”

Jm: “potrei domandarti anche io la stessa cosa principe dei fiori”

Tae si alzò appoggiandosi sulle braccia, e si sorprese, i capelli di Jimin da castani erano ora biondi, steso lì tra quei fiori con la luna che lo illuminava sembrava realmente un angelo, si stese al suo lato portando Jimin sul suo petto con la testa 

T: “ne parleremo domani ora riposiamo”

Il biondo non risposte gli lasciò un bacio a stampo per poi appoggiare la sua testa sul suo petto e chiudere gli occhi, così come fece Tae sprofondando entrambi in un dolce sonno, il giardino testimone di quell’unione li circondò con i suoi più belli fiori e la luna vegliò sul loro sonno essendo testimone della nascita di un amore.

 
   
 
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