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Autore: Meg_99    30/03/2023    0 recensioni
E se…
Clarke è rimasta sulla terra sola, mentre Bellamy, Raven, John, Emori, Echo, Monty e Harper sono nello spazio.
Mentre Octavia e i 13 clan sono rinchiusi nel bunker.
E se non esistesse nessun Eligius. E se i nostri personaggi avessero avuto più tempo per salutarsi.
E se…
••••
Attenzione ALCUNI SPOILER dalla stagione 4, il resto inventato baci ^*^
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Madi
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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SPAZIO

Il primo mese è passato in fretta, quasi per tutti, Harper ed Echo hanno fatto un ottimo lavoro con le serre, Monty un pò meno per rendere le alghe coltivate commestibili e con un gusto accettabile, addirittura la prima zuppa ha mandato in coma Murphy per una settimana facndo impazzire Emori, tanto da farle aggredire Monty, se non ci fosse stara Raven a fermarla il frammento del popolo del cielo avrrebbe perso uno dei ragazzi fondamentali. 
Raven ed Emori stanno cercando in ogni modo possibile di creare del carburante per tornare sulla terra appena tornerà abitabile, ma avendo poco o niente a disposizione questa creazione è ancora a zero ma nessuno perde ancora le speranze.
Murphy, oltre al coma, riesce a tenere unito il gruppo, fin troppo bene per essere John Murphy, è perennemente preoccupato per Emori, ormai l'uno sembra essere l'ombra dell'altro,finalmente entrambi possono dire di essere felici e di avere trovato una casa.
Race è grata di non provare più i dolori causati da A.L.I.E. ma la notte si sveglia in preda agli incubi in bagni di sudore, ce la mette tutta ogni giornoper trovare un modo di riportare i suoi compagni a casa, di rivedere i suoi amici, di ritrovare Abby quella donna che le ha dato tanto, anche un amore materno a lei sconosciuto.
Echo è combattuta, è sola in mezzo a gente che conosce a malapena, ed è costretta a fidarsi gli unici di cui può dire di fidarsi sono Monty ed Harper essendo comunque costretta a passarci ore se non addirittura giorni, ma è comunque felice finalmente di avere qualcuno.
E Bellamy... beh Bellamy non è più lo stesso, è sempre rinchiuso nella sua cabina, ha l'unico oblò che da costantemente sulla terra. E' stata l'unica richiesta del ragazzo, inizialmente gli altri erano riluttanti a ciò, tutti in effetti volevano avere una vista del genere, ma lui ha minacciato di eiettarsi se non fosse stato suo, ed a quanto pare è stato credibile.
Fissa costantemente la terra alla ricerca di un qualsiasi piccolo accenno di verde su una qualsiasi superficie della terra, la radio sempre al suo fianco all'ascolto aspettando perennemente un accenno della sua voce, un suo segnale, di un motivo per vivere ancora in quell'inferno.
< Manca anche a me sai? > Bellamy si gira e vede la sua amica Race, non la riconosce nemmeno più, è dimagrita molto, ma non riconosce nemmeno più i suoi occhi, se non li guardasse bene sembrerebbero spenti, vuoti, ha perso tutto anche lei, ma in fondo c'è ancora quella luce, quella voglia di sopravvivere, di lottare, deve solo guardare bene, scavare in quella disperazione sennò nemmeno lui lo vedrebbe. 
< Lo so Race, ma è diverso.. potevo restare... avrei potuto salutarla... magari salvarla o per lo meno non farla morire da sola... e se ci avesse visto chiudereil portellone? E se fosse viva? E se fosse stata lì? E se... >
Lei lo ferma apoggiandogli una mano sulla spalla
< Bell, i se ti distruggeranno, so come ti senti... mi dispiace ma non potevamo aspettare, tu ci servi qui. Torneremo te lo prometto. >
Si guardano, non sanno se sarà cosìma forse la speranza è ddavvero l'ultima a morire, forse moriranno prima loro. Il silenzio sembra durare ore ore da quanto risulta assordante, ma lì nello spazio infinito non c'è niente, niente vento, niente insetti, volatili, alberi o animali, ma finalmente Bellamy sospira schiarendosi la voce cercando di trovare la forza per dire qualcosa, qualsiasi cosa.
< E' una promessa Race, lo sai mi fido di te. > 

°

Morty chiama tutti in mensa, è passao più di un mese da quando Raven e Bellamy si sono parlati, l'umore a bordo dell'anello sembra essere stazionario, esattamente come ogni cosa nello spazio. Quello spazio in cui tutti sono tenuti prigionieri,un ossimoro in effetti, intrappolati in uno spazio immenso.
< Ci sono questa volta > dice Monty sorridendo davanti ad una pentola mentre i ragazzi lo guardano torvi
< Vorrei poterti credere Monty - ghigna Murphy - se non pensassi che ti diverta mandarmi in infermeria. >
Monty lo guarda dispiaciuto
< Murphy non volevo, non era una cosa cercata, mi dispiace> 
Emori stringe le dita sull'avambraccio del fidanzato sorridendo
< A volte spero che Monty ti ci mandi più spesso. >
L'aria si alleggerisce, in effetti non c'è molto di cui parlare, non ci sono cose da raccontare, non c'è molto da fare sulla navicella
< Raven, vorrei provare quello di cui parli tanto >
Echo interrompe il silenzio fissando la ragazza che la guarda interrogativa.
< Vorrei fare una passeggiata nello spazio. >

°

°
TERRA

I giorni a Clarke sembrano passare tutti uguali, è un mese che è sola, ha pensato di impazzire molte volte ma ha trovato un quadernino dove sta disegnando tutti i volti dei suoi amici, del suo popolo e non solo.
Ha disegnato Indra con suafiglia  come l'ultima volta che le aveva viste, Octavia con il tatuaggio di Lincoln mentr combatteva con i 12 campioni degli altri clan, Race in mezzo agli attrezzi che sorride, è così che se la ricorda, è cosi che vuole stamparsela in testa. Si ripete tutte le avventure che i 100 hanno dovuto affrontare sin dal primo momento in cui hanno messo piede fuori da quella navicella, i pensieri l'avrebbero divorata, di nuovo, almeno finchè un conato di vomito non la fa trasalire e correre in bagno. 
Quel mese il ciclo non le ha ancora fatto visita,ha pensato più volte che la colpa fosse del poco cibo che ha a disposizione, alle radiazioni che non è sicura che non l'abbiano raggiunta, o ancora del sangue nero che era diventata. Non se lo spiega eppure sa che c'è qualcosa di diverso, qualcosa di speciale.

°

Dei ticchettii sulla porta svegliano Clarke, è passato un'altro mese e non c'è niente di nuovo, tranne quel ticchettio ritmico sulla porta.
Prende la pistola prima ancora di mettere la tuta e decidersi ad aprire il portellone, si fa forza su se stessa, non ha nessun altro, un respiro profondoe tira la leva per aprire quel portellone che da mesi la tiene rinchiusa. Vede solo desolazione e devastazione, isuoi occhi non vedono altrche distruzione, dove c'era il mare ora non c'è altro se non sassi e polvere. Un nodo le si stringe in gola, sente le lacrime pizzicarle gli occhi, si sta per girare ed entrare, tornare dentr, nella sua solitudine ed ignoranza su quello che ci sia oltre la nuova zona morta, quando un gracchio attira la sua attenzione.
 Un uccello, appollaiato sullo stipite della porta, è lì  è vero, si scrutano per diversi minuti prima che lei colleghi le cose: c'è vita, se quell'animale è lì vuol dire che da qualche parte qualcosa è rinato.
< Ti prego non muoverti! > ha paura di muoversi , ha paura che un movimento sbagliato lo faccia volare via e con lui la sua speranza di una nuova vita.
Lentamente rientra prepara due zaini uno con l'acqua e uno con più razioni disponibili, corre, afferra una sciarpa e per ultima la radio non può vivere senza.
Un ultimo sguardo a casa sua, quella casa che l'ha protettafino a quel momento, al suo posto sicuro prima di girarsi ed incamminarsi verso l'ignoto.

°
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NOTE D'AUTRICE : so che è ancora poco, ma tempo al tempo

 

 

 

   
 
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