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Autore: killian44peeta    02/04/2023    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Nicholas
 

Incespicai leggermente nella stiva, mettendomi sulle ginocchia per non perdere l'equilibrio.

Avrei potuto protestare per il pessimo odore e per i chili di polvere che sembravano vivere in questa stanza da decenni, ma non aprii bocca, neppure ci provai.

Una volta dopo aver visto Klaus sporgersi leggermente, appoggiando la testa contro il legno della porta, non potei non ritrovarmi a guardarlo brevemente in maniera parecchio interrogativa.

Lui agitò con fare rapido la mano, come per definire, qualsiasi cosa fosse, di poco conto, spostandosi dalla base della parete e mettendosi in piedi.

-Sparirò solo per qualche minuto.- asserí a bassa voce, talmente tanto flebile e sottile che a momenti mi domandavo come avessi fatto ad udirlo nel suo conversare - Devo trovare la stanza in cui si trova. Non possiamo cercare in tutte corporalmente senza rischiare di essere fermati.- spiegò gesticolando appena ed io annuii in sua direzione.

-Una volta che avrò concluso, ci catapulteremo entrambi in quella stanza e lo porteremo al rifugio. D'accordo con il piano?-

-C'é una qualche possibilità che tutto vada a rotoli?- azzardai, sperando in un netto ed immediato 'no'.

L'iniziale silenzio mi fece stringere lo stomaco e la mandibola all'unisono.

Lo vidi pensarvi su con la solita espressione gelida che sembrava caratterizzarlo in maniera totale, tacendo, le mani tra i capelli -Sotto il cinque percento, direi .  Credo sia difficile che qualsiasi pg possa intromettersi, almeno per i calcoli momentanei.-

Sospirai leggermente di sollievo, ritrovandomi perciò a rispondere alla sua precedente domanda -Beh, allora sono d'accordo-

-Perfetto-

Non fece a tempo a dire tale parola che già il suo corpo era nuovamente appoggiato al legno, mentre chiudeva le palpebre.

Ed ecco che il fuoco fatuo tornò ad uscire da lui con estrema rapidità, oltrepassando il legno in quattro e quattr'otto.

Mi ritrovai -parecchio in ansia nonostante la percentuale fosse quasi nulla- a portarmi le mani alla bocca.

Avrei potuto perfino strapparmi le unghie con i denti, ma mi limitai a premere i polpastrelli sul labbro inferiore, facendomi più piccolo nella posizione in cui ero.

Gli attimi in cui aspettavo non sembravano finire mai: parevano scorrermi addosso, bloccarsi sulla mia schiena, pesare al punto tale che mi mancava il fiato.

Possibili scenari mi si formulavano nella testa, anche se parecchio insensati a volte.

Quello che più saltava su era basato sulla possibilità che qualcuno entrasse nella stiva e... Risultava estremamente probabile.

In quel caso, non avevo idea di come avrei finito col reagire.

Speravo soltanto che Klaus non se la prendesse troppo comoda nel girare sulla nave e che arrivasse il prima possibile.

Okay, forse mi stavo atteggiando -almeno mentalmente- da sfiduciato a livelli estremi, da ingrato, quasi, ma non potevo proprio farci niente.

Il sapere che lui fosse qui, su questa nave, ad una distanza di pochi metri, dopo tutto il tempo che avevo passato senza neppure una più piccola idea di ciò che ci divideva, senza vederlo, toccarlo, udirlo parlare... mi faceva già impazzire.

Ero instabile, sul punto di esplodere come una vera e propria bomba ad orologeria.

Non mi sarei fatto domande se, per l'agitazione che sentivo, mi sarei preso un infarto.

La sensazione non mi era nuova, la avevo già provata parecchie volte e sempre per lui.

Quando vidi il fuoco fatuo bianco attraversare nuovamente la parete, una parte di me gioí, l'altra invece sfarfallò in un fremito per l'ansia.

-Ci sono due persone attorno a lui- la fiamma si agitò su sé stessa -E la sua figura sembra evanescente-

-Evanescente?- pura attenzione e preoccupazione eruppe dalla mia bocca insieme ad un verso che faceva pensare che stessi venendo strangolato.

-Lo scheletro del pg in cui lui gioca è lì. Ma la persona in sé non vi è affatto. Probabilmente al momento Philip Collins non è più nel videogioco-

Strinsi così tanto mandibola e pugni che a tratti i denti sembravano sul punto di rompersi, mentre le unghie mi si conficcavano nella carne.

-No... Proprio... Proprio adesso?...-  inizialmente abbassai il capo, cercando anche solo qualcosa che potesse definire tale 'evanescenza' un problema di poco conto ed alzai di netto la testa solo dopo aver trovato il coraggio di porgere le domande seguenti che guizzavano nella mia testa come mai prima -  É possibile prendere comunque lo "scheletro" del pg? O per via della mancanza vera e propria di Philip non è possibile?-

Il fuoco fatuo si agitò di nuovo, ondeggiando e scorrendo brevemente davanti ai miei occhi con un che di meccanico.

-No. Mi dispiace, non è possibile. Se la mente del giocatore non è nel suo corpo, non posso spostarlo. É come se fosse in un punto di salvataggio, qualsiasi potenza esterna non potrebbe fare nulla per farlo uscire a meno che non torni nel pg-

Tali parole furono come un pugno allo stomaco per me.

I miei occhi presero a pizzicare con insistenza, mentre inghiottivo a vuoto per reprimere la voglia di piangere.

Non era possibile che fossi così vicino a lui... Ma allo stesso tempo così lontano. Di nuovo.

Qualcuno si divertiva a prendersi gioco di me, decisamente e la rabbia, la frustrazione, il timore ed il dolore si sommavano senza darmi tregua.

-Possiamo aspettare qui, se vuoi- aggiunse Klaus -Ma non sono a conoscenza del tempo in cui lui tornerà. Ed il pericolo di venire scoperti o fermati sale del settantacinque percento-

"Non è possibile..."

Mi infilai le mani tra i capelli, provando disperatamente a non crollare in una crisi isterica e soprattutto di respirare in maniera regolare -Cosa che al momento non stavo facendo per niente, anzi- ignorando lo scalciare furioso del mio battito cardiaco che pareva implorarmi di uscire dal mio petto.

"Non è possibile, dannazione!"

-La tua decisione?- domandò con tono calmo Klaus, svolazzandomi attorno ripetutamente.

Inghiottii a vuoto, cercando silenziosamente di decidere su cosa fare.

Passarono minuti, forse, prima che dassi una risposta decisiva.

-Aspettiamo un altro po', per favore- lo dissi con un che di involutamente tremante, o almeno all'inizio, siccome subito dopo divenni serio e deciso.

Dovevo aspettare.

Anche solo un pochino.

Sarebbe rientrato, ne ero sicuro.

Me lo diceva l'istinto.

  
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