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Autore: ReikaDragneel94    02/04/2023    1 recensioni
So che è fuori stagione, ma diciamo che non ho resistito nel pubblicarla ^^"
Trama:
Laxus e Natsu sono i protagonisti avari e taccagni con le loro ferite passate che dovranno "curare" per poter andare avanti, tutto prima di natale, ma ci riusciranno o resteranno immutati?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirajane/Luxus, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo
 
 
 
Era iniziato tutto in una mattina d’inverno, abbastanza rigida per essere nel periodo natalizio, con un giovane uomo di venti nove anni dai capelli biondi, occhi vere acqua e su uno di essi spiccava una cicatrice a forma di fulmine ed il suo nome era Laxus Dreyar; quest’ultimo si stava dirigendo verso la banca in cui lavorava con il suo socio e migliore amico Natsu Dragneel di venticinque anni dai capelli di un insolito rosa e due occhi neri. Entrambi non erano solo conosciuti per la loro bellezza che faceva quasi cadere tutte le ragazze dell’intera città di Magnolia, ma anche per il loro comportamento da egoista e tirchi. In ogni caso, come ogni singola mattina, Laxus ammirava con divertimento la povertà che dilagava nella cittadina, perché secondo loro, nessuno sapeva risparmiare abbastanza per sopravvivere; era a pochi passi dalla sua adorabile banca, quando gli vennero incontro dei membri del concilio municipale del posto ed essendo anche loro benestanti al suo livello ed era curioso di sapere cosa volessero da lui, li lasciò prendere alcuni dei suoi minuti preziosi.
-Buongiorno signor Dreyar- lo salutarono con educazione
-Buongiorno a voi signori- indifferente, ma cordiale
-Siamo qui per chiederle una donazione-
-Una donazione?- Chiese perplesso
-Sì, per gli ospedali e l’aumento del personale in esse- con fare meticoloso uno dei due
-Mmm... mi dica mio caro consigliere i manicomi funzionano ancora?- Chiese il banchiere
-Certo-
-Funzionano ancora le prigioni?- Chiese ancora
-Certo, perché queste domande?-
-Divideteli in due parti ed inviateli là, non sprecherò denaro per delle sciocchezze del genere- per poi entrare al lavoro.
Nel momento in cui entrò, trovo subito il suo socio Dragneel nel suo ufficio che giocava con un taglia carte di cristallo, -Oh ben arrivato Laxus, sei in ritardo lo sai?-
-Tsk! Non mi fare la predica Natsu!-
-Guarda che il tempo è denaro- disse pacato il rosato
-In ogni modo cosa ci fai qui?-
-Intendi qui in generale o nel tuo ufficio?- Alzò un sopracciglio
-Nel mio ufficio- sedendosi sulla sua poltrona
-Leggi queste e poi firmale, mi servono per raccogliere i soldi-
-Altri?- Ghignò il biondo
-MUOVITI! Che il tempo è denaro- per poi uscire divertito.
Laxus ridacchiò, per loro quello scambio di battute era la prassi ed un modo quasi giocoso, conosceva molto bene Natsu e si poteva dire che la loro amicizia risalente fin dall’infanzia ed era stato proprio lui a consigliargli studiare ragioneria; dopo gli studi, grazie alle sue abilità di calcolo, il rosato ottenne subito un posto in quella stessa banca in cui lavorava. Leggendo tutti quei documenti, Laxus non poté notare che erano tutti così precisi che non ebbe molto da controllare e li firmò tutti quanti senza batter ciglio e poi raggiunse l’amico, decidendo che sarebbero andati entrambi a riscuotere quei pagamenti. Per il resto della mattinata, i due, andarono da cliente a cliente per avvisarli che se entro determinate scadenza non avessero pagato i loro debiti, tutti i loro avveri sarebbero catodi in mano alla banca stessa; rientrati in banca soddisfatti per il loro lavoro, trovarono una ragazza bionda che sostava davanti all’ufficio di Natsu, quest’ultima nel sentire le loro voci si girò e diede ai ragazzi la possibilità di vedere i suoi occhi castani. Il giovane Dragneel la riconobbe come Lucy Heartifilia, una loro cliente tramite il padre, alla sua vista il banchiere ghignò divertito, -Buon pomeriggio signorina Heartifilia, che cosa la porta qui?- Le chiese il ragazzo ironico
-Dragneel conosci questa ragazza?- Gli chiese il collega
-Sì, lei e suo padre sono nostri clienti... ci penso io qui, tu va pure se vuoi- guardando il collega
-Sicuro?- Guardando freddo e sospettoso la bionda
-Certo, tu continua pure le tue cose, massimo chiudo io qui- serio
-Ok, ma sta attento- andandosene.
Lucy guardo il socio del rosato prendere le sue cose per poi andarsene lasciandoli soli, dopo di che nello studio del rosato, una volta accomodatasi, Natsu la fissò con un sorriso presubilmente di cortesia, -Allora signorina come mai è venuta qui?- Cordiale
-Sono venuta qui per parlarvi del debito di mio padre- sussurrò la ragazza
-Me lo aspettavo- annuì, -Se non sbaglio scade al venticinque giusto?- Osservandola
-Esatto, sono qui per chiedervi una proroga di qualche giorno- sospirò
-Mi state chiedendo di aspettare, perché?- Appoggiando i gomiti sulla scrivania
-Mio padre in quest’ultimo periodo non ha potuto lavorare per una gravissima malattia al cuore- sussurrò dispiaciuta
-Sa che se accettassi tale cosa dovrei però aggiungere degli interessi?- Fissandola negli occhi
-Di... quanto?- Chiese preoccupata
-Uhm... dieci o venti percento- incrociò le braccia al petto
-Così tanto?-
-Le cose vano così signorina, sa... sono solo affari-
-COSA!? Pensa solo a questo?!- Scattò la ragazza.
A quello sfogo, Natsu ghignò divertito, amava stuzzicarla, lei era una alta un metro sessantacinque, aveva ventidue anni e possedeva una bellezza incredibile con quel dolce nasino all’insù e delle bellissima labbra che lo avevano spinto a sognarla di baciarla; era da quattro anni che la conosceva esattamente da quando lei si era trasferita a Magnolia per il lavoro del padre.
Flashback
Era stato un giorno d’estate ed era in banca da solo, visto che Laxus era dovuto assentarsi per un paio d’ore, per via della pausa pranzo, lui invece aveva deciso di finire un lavoro che aveva iniziato un’ora prima; fu lì che la sua segretaria aveva annunciato la loro visita sorprendendolo. A quell’epoca la giovane aveva solo diciotto anni, i capelli erano legati in una treccia dorata, stupenda ai suoi occhi; Jude Heartifilia era andato lì per aprire un conto corrente nella loro banca per il suo nuovo lavoro da imprenditore, che aveva deciso di iniziare in città. Nel parlare con l’uomo, Natsu aveva notato che la giovane giocava con un certo nervosismo un anello bello da fidanzamento e qualcosa in lui scattò, un sentimento che non conosceva e che non aveva mai provato.
Fine flashback
Natsu, l’osservava perso nei suoi ricordi, poi notò che sulla mano dove di norma doveva esserci l’anello di fidanzamento o per lo meno un anello di matrimoni, non c’era più nulla; la cosa gli fece alzare un sopracciglio confuso per poi corrugare la fronte come se stesse cercando di fare qualche strano ragionamento e ciò portò a far capire alla ragazza che lui non la stava più ascoltando. All’inizio rimase un po’ perplessa dalla cosa, finché non seguì il suo sguardo che finì proprio sulla mano che tempo addietro portava l’anello e la coprì, inutilmente con l’altra, -Perché diamine fissate la mia mano?- Irritata
-Mi stavo solo domandando una cosa- con calma
-Che cosa di grazia?- Sempre più irrequieta, mentre lui ghignò sempre più
-Nulla- sorrise mesto tornando alle sue carte
-Non mi prenda in giro signor Dragneel! Perché fissava intensamente la mia mano?- Irritata
-Se insiste, non ho potuto non notare che non portate più l’anello di fidanzamento che avevate sempre con voi- calmo, -Mi domandavo il motivo- scrollò le spalle
-Tsk! Non sono affari vostri!- Cercando di andarsene
-Siete state voi ad insistere nel chiedermi il motivo del mio sguardo, non era mia intenzione a ficcanasare il naso, visto che per me il tempo è solo denaro ed affari- sincero.
Lucy lo guardò con furia prima di andarsene, era arrabbiata certo, ma non riusciva a capire se era verso se stessa o verso il ragazzo davanti a se, era vero che c’era stato un momento che in sua presenza sfoggiava sempre l’anello di Loki; il suo ex pretendente aveva ritirato la proposta nel momento in cui la sua famiglia era in declino e questo la faceva incazzare. Il problema non era solo quello che aveva spinto il giovane a ritirare ciò, c’era di mezzo pure la gelosia verso quel banchiere di cui ogni tanto Lucy parlava anche se in modo irritato.
Dopo averla vista andarsene tra l’amareggiato e la rabbia, Natsu finì le ultime cose dopo di che chiuse molto bene la banca per poi tornare a casa. La sua dimora era la vecchia villa di famiglia del suo socio che condivideva per dividere le spese delle bollette; avevano anche assunto pochissimo personale anche se per il rosato era uno spreco di denaro, ma non ci poteva far nulla, per certe cose era stato costretto tirare fuori i soldi. Appena arrivato trovò quelle poche domestiche pulire e preparare la cena e Laxus si voltò a guardarlo, -Sei arrivato- lo richiamò Laxus
-Ma finiscila, sono in perfetto orario- commentò serio Natsu
-Cosa voleva quella ragazza?-
-Non si parla di lavoro a cena mio caro amico-
-Che fai? La mogliettina seria?- Lo prese in giro Laxus
-Hahaha bella questa!- Scoppiò a ridere Natsu
-Signori?- Entrò una domestica
-Uhm?- Chiesero in coro i due ragazzi
-Ci sarebbero dei ragazzi venuti per voi-
-Chi?- Chiese Natsu
-Buona sera fratellino- entrò un ragazzo moro
-Buona sera cugino- arrivò un ragazzo biondo e occhi azzurri
-Tsk! Che ci fate voi qui?- Chiese Laxus
-Volevamo invitarvi al pranzo di Natale nelle nostre case-
-Il Natale? È una perdita di tempo e di denaro- commentò asciutto Natsu
-Ma fratello! Mavis, mia moglie, ti vuole vedere-
-Tsk di a quella sognatrice che non verrò- tornando a mangiare indifferente
-E tu Laxus?- Chiese il giovane biondo
-Vale la stessa cosa per me Sting, a Natale NOI lavoreremo non perderemo tempo come voi!- Gelido
-Ok... noi abbiamo tentato- disse sconsolato il moro
-Su Zeref non te la prendere- commentò Sting seguendolo fuori.
Alla vigilia di Natale, nello studio di Natsu, vi era di nuovo Lucy che gli chiese un’altra volta un rinvio del debito soprattutto il giorno dopo che Natale, per tutta risposta ricevette che sì avrebbe avuto un rinvio ma avrebbe però aumento gli interessi; la giovane furiosa gli urlò che era un ragazzo senza cuore e lui la guardò e ascoltò estasiato nel vedere la pelle candida della fanciulla rossa di rabbia. Troppo estasiato il suo sguardo andò dritto anche sul suo petto e dopo di questo la giovane gli mollo uno schiaffo urlandogli che era un maniaco per poi correre fuori. Le sue urla avevano attirato l’attenzione di tutti e alcuni dipendenti si fecero vicino.
-Però! Quella tipa ha carattere- commentò divertito Laxus
-Oh lo so, in ogni modo... che avete da guardare?- Chiese freddo il rosato
-Ecco... signori... ci sarebbe una domanda che molti di noi volerebbero farvi-
-Chiedete- disse il biondo
-Domani... sarà Natale... volevamo chiedere una giornata di riposo-
-Una vacanza in poche parole- commentò Natsu
-Precisamente- commentò un po’ troppo speranzosa
-No, verrete qui puntuali, il tempo è denaro non voglio gente sfaticata- commentò freddo Natsu, -O vi dimezzeremmo il vostro stipendio- tornando in ufficio
-Sentito il mio socio? Tornate al lavoro- seguendolo poco dopo.
Dopo aver cenato Natsu e Laxus si chiusero in uno dei vecchi uffici della villa e ognuno era in tento a fare qualcosa: Laxus si stava rilassando leggendo un libro, mentre Natsu contava dei soldi nella cassaforte; al rintocco delle ventitre del grosso orologio a pendolo, un lugubre silenzio calò all’interno della stanza e le poche candele accese si spensero come se un folata d’aria fresca ci fosse passata vicino ed un rumore di catene vibrò nell’aria. I due giovani alzarono lo sguardo da ciò che facevano e si guardarono, -Ma che cavolo succede?- Chiese Natsu
-Non lo so Natsu, ma credo che sia uno scherzo di pessimo gusto di qualcuno- cerco di riaccendere le candele
-Forse hai ragione- per poi bloccarsi nel vedere che nessuna candela si riaccendeva
-Che hanno queste...- Laxus non concluse la frase che un rumore metallico tintinnante proveniente dalla libreria alle loro spalle li fece girare e davanti a loro vi trovarono un fantasma pieno di catene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ehi là! So che non è periodo natalizio ma non potevo certo aspettare, spero che vi piaccia ciao!
  
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