Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Kikiletoway    05/04/2023    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Entrare nel ristorante di Lady Stoneheart è come entrare dritti dritti in un documentario sul chi è chi ad Approdo del Re. Il ramo Targaryen dei ‘re della recitazione’ sta tenendo banco in un angolino: Daenerys e i suoi fratelli, Rhaegar e Viserys, insieme alle loro svariate dolci metà del momento.
 
Nell’angolino opposto c’è l’ex ‘Re dei Film’, Robert Baratheon e con lui sua moglie, Lyanna, insieme a loro figlio, Jon. Brienne alza mentalmente un sopracciglio, però, quando nota il modo in cui Lyanna e Rhaegar si lanciano degli sguardi furtivi quando credono che nessuno stia guardando.
 
Ad un terzo tavolo ci sono Olenna Tyrell, suo figlio e tutti i suoi nipoti, mentre i Manderly del Nord—dei produttori e registi molto potenti conosciuti per il loro estro melodrammatico, per le loro trame labirintiche e per le loro tematiche oscure—sono al tavolo a fianco di quello dei Tyrell.
 
Nell’angolo più distante dalla porta d’ingresso, ma con ancora una buona visuale su di essa, c’è Beric Dondarrion con intorno a sé diversi uomini dall’aspetto serio. Il più serio di tutti è seduto alla destra di Beric, e Brienne lo riconosce come Edric Dayne. Edric rivolge loro una fredda occhiata di valutazione, prima di liquidarli distogliendo lo sguardo.
 
Ci sono diversi altri tavoli, pieni di altre celebrità di fama mondiale, sia di teatro che del grande schermo, e lì, nel posto d’onore al centro del ristorante, con un’ottima visuale di tutti gli altri tavoli, c’è Petyr Baelish, proprietario del PB Channel e il più conosciuto dispensatore di pornografia a Westeros, e accanto a lui c’è sua moglie, Catelyn, meglio conosciuta come Lady Stoneheart e proprietaria di questo ristorante.
 
“Cazzo,” Jaime dice attraverso un sorriso smagliante e a denti stretti, mentre vengono accompagnati al loro tavolo, “Ho sperato che lei non ci fosse. Potrei aver bisogno di un assaggiatore stasera.”
 
Brienne si acciglia. “Perché?”
 
“Catelyn Baelish mi odia.”
 
“Non ti odiano tutti?”
 
Il sorriso di Jaime è sottile, mentre le regge la sedia per farla accomodare.  Gli occhi di Jaime brillano con una qualche emozione che Brienne non riesce a decifrare, mentre anche lui prende posto di fronte a lei.
 
“No,” lui replica mentre accetta il menu fornito in modo discreto, “tutti gli altri sono infastiditi da me, ma quella donna mi odia per davvero.”
 
Brienne aspetta prima che la bella cameriera finisca di spiegare loro quali sono le specialità della serata, e che dopo prenda le ordinazioni per i loro drink per poi scivolare via con grazia, prima di chiedere, “Perché?”
 
Jaime le spara un cipiglio perplesso, per poi inarcare un sopracciglio quando riconosce l’onesta confusione sul viso di Brienne.
 
“Hai vissuto fuori dal mondo per tutta la tua vita, non è così?” lui commenta.
 
Lei arrossisce, ma dopo alza gli occhi al cielo. “Dimmelo e basta.”
 
Jaime apre la bocca per poi appoggiarsi all’indietro quando la cameriera torna con le loro bevande, prima di scivolare via di nuovo in modo discreto.
 
Lui si appoggia coi gomiti sul tavolo, intrecciando le mani di fronte a sé. “Hai almeno sentito parlare di Lysa Tully?”
 
“Ovviamente,” Brienne sbotta. Lysa Tully era stata la rockstar femminile più famosa durante il primo anno di college di Brienne. Lysa era stata giovane, bella, estremamente talentuosa e tragicamente piena di difetti. Era esplosa nel panorama musicale col suo album di debutto sovversivo e ribelle dal titolo Famiglia, Dovere, Onore, che era stata la colonna sonora di ogni giovane ragazza che stesse cercando di trovare il proprio percorso di vita, pur lottando contro famiglia e pressioni della società.
 
Jaime annuisce. “Allora saprai che è la sorella minore della proprietaria di questo posto, Catelyn Tully Baelish, anche conosciuta come la famosa rockstar, Lady Stoneheart.”
 
Brienne annuisce con uno scatto secco della testa, mentre tamburella sul menu con un dito.
 
Jaime continua, “Bene. Allora probabilmente saprai anche che Lysa ed io avevamo avuto una storiella molto breve. Davvero molto breve.”
 
Brienne aggrotta la fronte. Ai tempi non aveva prestato attenzione ai pettegolezzi sulle celebrità, proprio come non lo fa tuttora. Non le è mai importato della vita privata delle celebrità di cui apprezza il lavoro; lei vuole soltanto godersi il loro lavoro. In realtà, meno sa, e più lei riesce ad apprezzare l’arte che creano.
 
Jaime inarca un sopracciglio e scuote la testa. “Questa città ti mangerà viva,” lui aggiunge.
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Quindi, qual è la storia?”
 
Jaime sospira, apparendo improvvisamente triste. “Lysa aveva un talento eccezionale—quasi accecante—ma mi aveva detto di sentirsi soffocare dall’ombra della sua sorella maggiore, che aveva già sfondato un paio di anni prima. E Lysa era...fragile. Quando l’avevo incontrata, lei era all’apice del successo, ma era anche una tossicodipendente ormai fuori controllo. Avevamo avuto una storiella e—per la cronaca—la sua fine era stata decisa da entrambi...se davvero si può definire fine visto che, in primo luogo, a malapena si può dire che stavamo insieme. Onestamente, era stata tipo un’avventura di una notte prolungata per due settimane. Ad ogni modo, malgrado quello che le riviste avevano affermato, non ho causato io i ricoveri di Lysa Tully in riabilitazione, o il suo successivo crollo psicologico. Ma non potrai mai convincere la sua cara sorella di quello.”
 
Brienne si acciglia. “Quindi, in pratica, Catelyn Baelish pensa che tu abbia fatto impazzire sua sorella?”
 
Jaime si ferma, riflettendo, per poi scrollare le spalle e rispondere, “Sì.”
 
Brienne lancia un’occhiata alla bellissima donna dai capelli ramati seduta al tavolo centrale. Lady Stoneheart li sta guardando con degli occhi blu gelidi e pieni d’odio.
 
“Bè,” Brienne borbotta, “Lysa Tully è stata internata a Nido dell'Aquila per gli ultimi dieci anni. Non ha mostrato segni di miglioramento?”
 
Jaime scrolla un’altra volta le spalle. “Non ne ho idea,” lui risponde. “Te l’ho detto: la scappatella era stata breve—era durata al massimo un paio di settimane. Non è come se ci piacessimo più di tanto. Ci eravamo divertiti e poi eravamo andati ognuno per la sua strada. Credo che lei iniziò il suo primo periodo in riabilitazione un mese o due dopo, il che è il motivo per cui iniziarono a girare quelle voci. Io ero nel mezzo del mio tour ‘Jaime Lannister vi manda i suoi saluti’ quando lei aveva toccato il fondo.”
 
Brienne aggrotta la fronte, le tornano in mente dei vaghi ricordi di pettegolezzi sulle celebrità. “Ho sentito che avevi indirizzato molte di quelle canzoni a Lysa Tully,” lei dice lentamente. “Ricordo che dei miei amici parlarono di come le canzoni di quell’album avessero aiutato a mandare Lysa Tully fuori di testa.”
 
Jaime sospira. “Non sono sicuro di dove sia partito quel pettegolezzo, ma di certo non è vero. L’intero album è davvero pieno di rabbia, mirato a mio padre e all’industria discografica, visto che entrambe quelle cose sanno come fregare grandiosamente le persone. Inoltre, era stato tutto scritto e registrato almeno sei mesi prima che io addirittura conoscessi Lysa. E poi non è il tipo di album che indirizzerei verso una persona fragile quanto lo era Lysa a quel tempo.” Le rivolge un sorriso sottile. “Sono un coglione. Non sono uno stronzo.”
 
“Ma hai appena detto che avevi indirizzato molte di quelle canzoni a tuo padre.”
 
La risatina di Jaime è freddamente priva d’umorismo mentre prende in mano il suo vino. “Posso chiamare mio padre molte cose—e credimi, l’ho fatto!—ma non l’ho mai considerato ‘fragile’, nemmeno una volta.”
 
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Jaime potrà anche essere nient’altro se non una rock star edonistica ed egocentrica, ma ciò non vuol dire che lui sia un completo idiota.
 
Nel momento stesso in cui aveva visto Beric Dondarrion nel ristorante, aveva capito il bersaglio del caso misterioso di Brienne. Mentre la serata prosegue, lui le racconta altro riguardo i propri trascorsi con Lady Stoneheart e suo marito, Petyr Baelish—il bastardo che fece la sua fortuna rubando il video del cazzo nudo di Jaime—il tutto mentre Jaime mantiene un sorriso affascinante sulle sue labbra, con la rabbia che gli scintilla negli occhi.
 
Quando la porterà a casa, lui riflette, le dirà senza mezzi termini cosa pensa del fatto che si sia lasciata trascinare in qualcosa che abbia a che fare con la Fratellanza senza Vessilli. La Mafia è pericolosa, e qualsiasi cosa lei stia combinando deve finire prima che qualcuno se ne accorga.
 
Jaime si sporge sul tavolo dopo che la cameriera serve i loro antipasti.
 
“Va bene,” lui mormora, rivolgendole il suo sorriso più affascinante, a beneficio dei loro osservatori, “dimmi che stai cercando di fare.”
 
Brienne sbatte i suoi grandi occhi bellissimi, e per un attimo lui viene distratto nel guardare un rossore insinuarsi sulle guance di lei.
 
“Non posso dirtelo,” lei borbotta.
 
“Bè, non riuscirai ad avvicinarti a quel tavolo nell’angolo da sola,” lui ribatte.
 
Il rossore di Brienne si fa più scuro e, anche se lui non lo credeva possibile, gli occhi di lei sono ancora più belli quando brillano di rabbia. “E tu credi di poterci riuscire?”
 
“Sta’ a guardare,” lui replica con un ghigno, facendole un occhiolino mentre alza il suo bicchiere di vino.
 
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È piuttosto probabile che Brienne gli abbia finalmente detto quale sia il suo incarico solo per impedirgli di farsi una passeggiatina proprio verso il tavolo in questione, mandando tutto all’aria. Lei gli spiega il suo obiettivo—piazzare un dispositivo d’intercettazione da qualche parte sul solito tavolo di Beric Dondarrion—e Jaime è impressionato dal modo in cui Brienne si assicura che nessuno nel ristorante possa vedere bene la sua bocca mentre lei gli parla. Lui dubita che qualcuno sappia leggere il labiale così bene, o che qualcuno stia davvero prestando loro così tanta attenzione, ma comunque. È una precauzione che prova che Brienne pensa in anticipo, allo scopo di identificare i potenziali rischi, per poi agire al fine di mitigarli.
 
Jaime vorrebbe proprio avere quella stessa inclinazione. Gli avrebbe salvato molto imbarazzo nel corso degli anni...per non parlare di tutti i suoi soldi.
 
Per un attimo, il ricordo di Taena lo taglia in profondità, e sente la mancanza di lei e della vita che credeva avessero insieme con ogni fibra del suo essere.
 
Si guarda intorno nel ristorante fino a quando il suo sguardo non si scontra, nuovamente, con quello freddo e arrabbiato di Lady Stoneheart. Lui incontra quell’occhiataccia in modo fermo, per poi inarcare un sopracciglio, alzando il suo bicchiere di vino in segno di saluto, venendo ripagato dalle labbra di Catelyn che si piegano in un sogghigno mentre lei fa tornare la propria attenzione di nuovo a suo marito.
 
Jaime guarda un’altra volta Brienne e sospira.
 
“Se ti scoprono, ti uccideranno,” lui afferma.
 
“Non mi farò scoprire,” lei replica.
 
Lui scuote la testa. “Ti farò arrivare a quel tavolo,” lui dice. “Il resto spetta a te.”
 
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Stanno aspettando il dessert quando Jaime decide che è arrivato il momento. Beric e i suoi uomini sono già ai loro caffè post-cena, e Jaime si sporge verso Brienne dicendo, “Credo che ora sia un buon momento per iniziare a lavorarci la gente in sala. Hai quell’aggeggio nella tua borsa?”
 
Lei si acciglia, annuendo.
 
“Ti converrebbe andare in bagno a preparare quell’aggeggio.”
 
Brienne sbatte le palpebre, e lui si domanda come lei potrebbe mai riuscire ad ingannare degli uomini pericolosi come Beric e i suoi soldati con degli occhi così innocenti. E poi lei sbatte di nuovo le palpebre, e gli rivolge un sorriso imbarazzato dicendogli, “Torno subito.”
 
Lei si alza dalla sedia, dispiegando tutta la sua altezza, e Jaime ammira il modo in cui il sedere di Brienne ondeggia sotto quel vestito decisamente poco lusinghiero mentre lei si incammina verso il bagno, prima di spostare il proprio sguardo, incontrando lo sguardo incredulo di Edric Dayne. Sorride in modo ampio verso quell’uomo, che ha la grazia di apparire imbarazzato nell’essere stato beccato a fissare. Jaime afferra il proprio bicchiere di vino e si incammina a passo lento verso il tavolo dell’altro uomo.
 
“Jaime Lannister,” inizia, porgendo la mano ad Edric. “Scusa se interrompo la tua cena, ma...per caso sei un Dayne?”
 
Edric scambia uno sguardo perplesso con Beric, prima di allungare lentamente la mano per stringere quella di Jaime. “Edric Dayne,” lui si presenta.
 
“Il…figlio di Ser Arthur Dayne?”
 
Edric assottiglia lo sguardo. “Nipote. Conoscevi mio zio?”
 
Jaime ridacchia. “Ci siamo incrociati un paio di volte o due, sì,” lui risponde. Lancia un’occhiata da sopra la spalla, trovando Petyr Baelish e Lady Stoneheart che lo fissano con degli occhi taglienti e vigili. Li indica con la testa e dice, con la voce leggermente più alta così che le sue parole possano arrivare chiaramente a chiunque nel ristorante, “Ser Arthur mi aveva fatto una predica senza fine dopo che Petyr Baelish acquistò—illegalmente, vorrei aggiungere—quel famoso sex tape che ha usato per costruire la sua impresa pornografica.”
 
Petyr sorride lentamente. “Mi hai fatto guadagnare una fortuna,” lui replica, alzando il suo bicchiere come segno di saluto, mentre Lady Stoneheart si volta bruscamente, dando la schiena a Jaime.
 
Jaime alza il proprio bicchiere in segno di finto saluto, facendo poi tornare la sua attenzione ad Edric. “Dimmi, tuo zio era così moralista coi membri della sua famiglia o ero stato solo io il fortunato?”
 
Edric lo fissa, inespressivo.
 
Jaime fa una smorfia, dicendo, “Le mie parole ti hanno offeso? Mi dispiace. Era il tuo zio preferito? O forse eri il suo nipote preferito e quindi non ti aveva mai fatto una predica, neppure una volta.” Guarda prima Beric e poi di nuovo Edric. “Nonostante la compagnia di cui ti circondi.”
 
Beric e i suoi uomini si raddrizzano sulle loro sedie. “E quello che significa?” Edric ringhia.
 
“Oh, per favore,” Jaime dice, domandandosi quanto ci metterà Brienne a tornare dal bagno delle donne. “Te lo dico da uomo che proprio come voi non ha una reputazione molto stellare, so come ci si sente ad avere degli amici e dei parenti che seguono una strada diversa, ma che ci vogliono bene lo stesso. Ho ricevuto un bel po’ di prediche, ma solo due da parte di Ser Arthur.” Sorseggia il suo vino con un’aria pensierosa. “O erano tre? Ad ogni modo, le prime due erano decisamente le più memorabili!” Rivolge ad Edric e agli altri un affascinante sorriso autoironico, mentre vede Brienne tornare finalmente dal bagno delle donne. “Non intendevo mancare di rispetto alla memoria di tuo zio,” lui aggiunge. “Io e lui potremmo avere avuto i nostri scontri, ma era un brav’uomo. Vederti mi ha riportato in mente tanti ricordi...alcuni dei quali vorrei poter dimenticare!”
 
Guarda Brienne fermarsi accanto a lui con un sorriso, lanciando sguardi curiosi prima a lui, poi agli uomini al tavolo, per poi tornare a lui. Jaime le porge una mano e, dopo un momento d’esitazione e un sorriso timido, lei appoggia delicatamente la propria mano sulla sua. Lui riesce a sentire la piccola cimice d’ascolto che si pressa contro la sua mano, mentre si volta verso il tavolo.
 
“Questa è la mia amica, Brienne Tarth.” Fa tornare il suo sguardo su Brienne. “Stavo giusto chiedendo a questo gentiluomo se fosse imparentato con Ser Arthur Dayne.”
 
Brienne si acciglia. “Il vecchio comandante delle Cappe Dorate?” lei domanda.
 
“Sì,” Edric risponde. “E tu sei un’investigatrice privata.”
 
“Già,” lei replica. “Sono sorpresa che tu abbia sentito parlare di me.”
 
Beric ridacchia e parla per la prima volta. “Hai scagionato Il Jaime Lannister da un’accusa di omicidio. Chiunque ha sentito parlare di te. Forse ho bisogno di ingaggiarti per farti lavorare per me.” Lui si alza, porgendole la mano.
 
Brienne districa la propria mano da quella di Jaime, lasciandogli la piccola cimice attaccata al palmo della sua mano. Lei stringe la mano di Beric con tutta l’aria di timido piacere.
 
Il sorriso di Beric non cambia mentre mantiene la sua presa sulla mano di lei. “Per favore, unitevi a noi per un caffè post cena.”
 
“Oh, no,” lei replica, scuotendo la testa e arrossendo, anche se non prova a liberare la sua mano dalla stretta di Beric. “Non vogliamo disturbare!”
 
Il sorriso di Beric è accogliente, ma i suoi occhi sono guardinghi, e Jaime vede le dita dell’uomo stringersi di più intorno alla mano di Brienne.
 
“No, no,” Beric dice con voce melliflua, “abbiamo finito col nostro lavoro, e non capita tutti i giorni l’opportunità di parlare con il Jaime Lannister.” Sposta i suoi freddi occhi esaminatori su Jaime. “Non ti ho mai visto in questo ristorante prima d’ora.”
 
“Probabilmente perché non sono mai stato qui prima d’ora,” Jaime ribatte con un sorriso mentre lancia un’occhiata voluta alle mani ancora unite di Beric e Brienne. Il sorriso di Jaime è blando mentre guarda di nuovo Lady Stoneheart, prima di incontrare un’altra volta lo sguardo di Beric. “Sono sicuro che non devo spiegare il perché.”
 
“Eppure, eccoti qui,” Beric dice con finta dolcezza.
 
Jaime scrolla le spalle. “Se tu la smettessi di toccare la mia ragazza, potremmo sederci, e sarei più che felice di spiegare perché siamo qui,” replica, con una nota tagliente nella sua voce.
 
Il sorriso di Beric è derisorio quando finalmente lascia andare la mano di Brienne. “La tua ragazza?” lui chiede. “Davvero?”
 
Jaime sposta la sedia di Brienne per farla accomodare, per poi alzare la mano di lei fino alle proprie labbra. Posa un soffice bacio sulle nocche di lei, mentre fa tornare di nuovo la cimice nella mano di Brienne.
 
“Davvero,” lui risponde con tono fermo a Beric, e dopo prende in prestito una sedia da un tavolo vicino, piazzandola tra Brienne e Beric.
 
“Sai che Brienne è un’investigatrice privata, ma lo sai che è anche una fornitrice di catering?” lui continua mentre si siede. “Potrò essere di parte, ma penso che lei sia la migliore chef di Approdo del Re. Sfortunatamente, lei continua ad insistere che il miglior chef lavori qui, da Lady Stoneheart. Ho scommesso che si sbagliava, e che non avrei gradito il cibo di qui neanche lontanamente quanto gradisco il suo. Sfortunatamente, l’unico modo di dare un vincitore alla scommessa era di venire a mangiare qui per davvero.” Emette un sospiro sofferente. “A dire il vero, credo che lei volesse soltanto mangiare qualcosa che non ha cucinato da sola.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Oh, per favore,” lei borbotta.
 
Jaime si sporge più vicino a Beric con fare cospiratorio. “Lei mi ha corrotto. Con la mousse al cioccolato più peccaminosamente deliziosa che io abbia mai avuto il piacere di provare. E’ stato brillante però, davvero. Chi mai sospetterebbe che qualcuno potrebbe mai scommettere contro di sé solo per uscire un po' di casa?”
 
Brienne gli tocca la spalla, così lui le lancia un’occhiata da sopra la spalla.
 
“Bè, la mia mousse non reggerà il confronto con quella servita qui.” Lei guarda il loro tavolo da sopra la spalla, e Jaime vede la cameriera avvicinarsi coi loro dessert. Brienne si volta di nuovo verso questo tavolo. “Possiamo tornare al nostro tavolo oppure—”
 
“No, no,” Beric la interrompe all’istante, facendo segno alla cameriera di avvicinarsi. “Per favore, restate. Non ci dispiace che finiate la vostra cena insieme a noi.”
 
“Grazie,” Brienne replica con un sorriso, rilassandosi di nuovo sulla sua sedia.
 
Jaime inarca un sopracciglio verso di lei, Brienne gli rivolge un sorriso dolce e un cenno d’assenso col capo e, per un attimo, lui si dimentica che sono seduti con l’uomo più pericoloso di Westeros.
 
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Jaime si getta a faccia in giù sul divano del salotto, dicendo, “Non accettare mai più un caso come quello, Brienne! Hai una qualche idea di ciò che Beric Dondarrion e i suoi uomini ci avrebbero fatto se si fossero accorti di quello che stavamo facendo?”
 
“Bè, speriamo che non se ne siano accorti,” lei ribatte, sollevando il mento con fare spavaldo.
 
Lui si risiede, lanciandole un’occhiataccia. “Bè, speriamo anche che non trovino quella cimice per almeno qualche mese, così che non possano più avere un qualche chiaro sospetto su chi l’avesse piazzata.”
 
Lei si butta a sedere sul divano opposto, con le braccia incrociate contro il petto con aria di sfida, fissandolo male.
 
“Oh, non mettere il broncio,” lui ringhia.
 
Brienne boccheggia. “Io non metto il broncio!”
 
“Invece sì! Ad ogni modo, come mai hai accettato un incarico così folle?”
 
Brienne arrossisce. “Volevo semplicemente lavorare su un caso che avrebbe aiutato qualcuno che non fosse la solita gente ricca e famosa,” lei mormora.
 
Jaime sospira. “Non so come rispondere a quello,” lui borbotta, “se non per dire che non ti aiuterò mai più! Non mi importa quante mousse al cioccolato mi farai!”
 
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Due settimane dopo, Brienne entra nella sala di musica portando con se’ una fetta di cheesecake al cioccolato fondente.
 
A Jaime basta lanciarle un’occhiata per dire, “No. Assolutamente no.”
 
“Dai, Jaime,” lei ribatte, sventolandogli lentamente il piatto davanti. “Devo lavorare come sicurezza a una festa di Lady Tarly e ho bisogno di una copertura.”
 
“Bè, non sono esattamente uno dal basso profilo.”
 
“Esattamente ciò di cui ho bisogno.”
 
“Hai appena detto che hai bisogno di una copertura!”
 
“Non hai mai sentito parlare di qualcosa chiamato ‘sventola il cane’?”
 
“E’ un qualche codice segreto da investigatrice privata per il sesso perverso?”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “No! Si tratta di fare in modo che l’attenzione di tutti sia rivolta in un unico punto, mentre fai quello che hai bisogno di fare da qualche altra parte.”
 
“Bè, la loro attenzione sarà di certo rivolta a me. La famiglia Tarly è composta solamente da persone oltremodo rispettabili; non sono esattamente il loro solito invitato tipo!”
 
“Senti, voglio solo che tu e Nym ci andiate insieme, e mentre tutti gli occhi saranno puntati su di voi, farò la mia ricognizione.”
 
“Diamine, no!”
 
“Non vuoi farlo?”
 
“Non con Nymeria, questo è certo! Non ho bisogno di avere altri arresti per nudità pubblica sulla mia fedina penale!”
 
Brienne si ferma, sbattendo le palpebre. “E quanti ne hai?”
 
“Nessuno! E voglio che rimanga così!”
 
“Oh, andiamo!” Lei gli ondeggia in modo seducente la cheesecake al cioccolato davanti agli occhi.
 
“Hah! No. Non lo farò.”
 
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Jaime si chiede come faccia a finire in queste situazioni, mentre la polizia arriva ad arrestare i due ladri che lui e Brienne avevano trovato a tentare di scassinare la cassaforte di Lord Tarly.
 
“Ti avevo detto di no,” si lamenta con Brienne sulla strada verso casa. “Mi avevo ascoltato dirti di no. So che mi avevi sentito dirti di no. Come cazzo sono finito ad andarci con te?”
 
Brienne sbatte quegli ingenui occhi blu, rispondendo, “Magari sono soltanto molto convincente.”
 
“No—mi avevi promesso che mi avresti fatto altre due di quelle cheesecake al cioccolato peccaminosamente deliziose.”
 
“Quello è essere convincente, non è così?”
 
“Bè, questa è stata l’ultima volta, Gambe, lo giuro! Il mio cuore non può reggere altre merdate del genere.”
 
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Mentre Jaime rincorre Brienne, che sta rincorrendo un omuncolo filiforme che tiene stretta in mano la collana di diamanti di Lady Hornwood, Jaime si domanda quando ‘l’ultima volta’ arriverà mai davvero.
 
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“Almeno ti ha colpito in testa,” Brienne gli dice più o meno una settimana dopo, mentre lo aiuta a sedersi su una sedia in cucina. L’uomo sospettato di aver rubato un dipinto inestimabile dal Museo d’Arte di Westeros era stato estremamente difficile da sopraffare, e Jaime ancora non sa come quello stronzo gli sia giunto alle spalle.
 
Jaime rivolge uno sguardo interrogativo a Brienne, per poi fare una smorfia mentre lei gli appoggia un impacco di ghiaccio sul gonfio bernoccolo che ha dietro la testa.
 
“La tua testa è dura quanto le mura di un castello,” lei dice con fare premuroso, e dopo gli sorride.
 
Lui per metà ride e per metà grugnisce, stringendo i denti contro il dolore.
 
“Gambe,” lui ringhia, “sei solo fortunata che inizierò a girare il film tra un mese e non ora.”
 
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“Grazie agli dèi,” Jaime grugnisce a Tyrion. “I pagamenti dei diritti d’autore sono arrivati giusto in tempo. Inoltre le riprese del film inizieranno tra due settimane. Quello dovrebbe salvarmi.”
 
“Ancora non sai recitare.”
 
“Sì, ma almeno non verrò preso a pugni da dei criminali.”
 
“Basta che la smetti di farti male alla faccia,” Tyrion commenta con una scrollata di spalla annoiata. “Non vuoi dei danni permanenti che spezzino i cuori di tutti i tuoi fans urlanti.”
 
“Anch’io ti voglio bene, Tyrion,” Jaime ringhia, alzando gli occhi al cielo.
 
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Brienne osserva Jaime con del sospetto quando lui entra a passo lento nel salotto, seguito da una donna dai capelli rossi che si ferma vedendola, rivolgendole uno sguardo incredulo.
 
“Gambe,” Jaime dice vivacemente, “Mi piacerebbe farti conoscere Senelle. L’ho ingaggiata come tua stilista personale per un paio di giorni.”
 
Brienne è sorpresa dalla rabbia e dal senso d’offesa che impenna dentro di lei.
 
Che cosa?
 
Jaime alza una mano. “Prima che tu ti senta insultata, ascoltami per un secondo.”
 
Lei lo trafigge con lo sguardo, ma poi si ricorda che un paio di settimane prima gli stava pulendo dei tagli e dei lividi che lui aveva ricevuto solo perché aveva accettato di aiutarla in un caso. Brienne si placa, incrociando con forza le braccia sopra al petto.
 
“Sono arrivati i miei pagamenti per i diritti d’autore,” Jaime dice speditamente.
 
Brienne si acciglia. “E quello che c’entra con questa faccenda?”
 
“Significa che sono di nuovo pieno di soldi, e voglio ingaggiarti per far sì che tu ti concentra sul trovare l’assassino di Jazz Peckledon. E se nel farlo tu riuscissi a trovare anche Bronn, è ancora meglio.”
 
Il cipiglio di Brienne si fa solo più accentuato. “E Senelle?”
 
“I suoi servizi sono parte del mio pagamento per te.” Lui scuote la testa. “Seriamente, Gambe, se dovrai venire avvistata a queste feste di celebrità, mescolandoti in mezzo a dei potenziali clienti, hai bisogno di vestirti nel modo necessario, altrimenti finirai solo per continuare a venire messa alla gogna sui social media.”
 
“Non mi importa di quello che degli sconosciuti dicono di me su Internet,” lei sbuffa.
 
“Sfortunatamente, in questa sottocultura delle celebrità, a molti di loro importa. Inoltre, non potrai fare il tuo lavoro se non riuscirai ad amalgamarti.”
 
“Non me ne importa,” Brienne sbotta. “Non ho bisogno di una stilista personale, e non la userò.”
 
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Brienne se ne sta in piedi, rigida e a disagio, mentre Senelle la esamina attentamente.
 
“Jaime ha ragione,” Senelle alla fine sentenzia, “hai delle buone linee.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo.
 
“Fidati di me, Brienne,” Senelle dice con un sorriso, “Sono qui solamente per aiutarti. Ti organizzerò diversi outfit e ti insegnerò alcuni trucchi sul make-up che ti faranno apparire stupenda, indipendentemente da dove andrai o cosa farai.”
 
Brienne si limita solo a chiudere gli occhi e a grugnire.
 
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Una settimana più tardi, Brienne, Nan e Nymeria sono in piedi davanti alle scale dell’ingresso, guardando mentre la limousine, con Jaime nel sedile posteriore insieme al suo nuovo insegnante di recitazione, se ne va. Lui sta partendo per Roccia del Drago per iniziare a lavorare al film, e Brienne non riesce ad evitare di sentire una stretta al cuore, presa dalla solitudine e dalla nostalgia, quando la macchina svolta l’angolo e sparisce dalla sua visuale.
 
“Sarai troppo occupata per sentire la sua mancanza,” Nymeria dice speditamente.
 
“Non mi mancherebbe comunque,” Brienne ribatte, ma anche lei riesce a sentire la nota sconsolata nella sua voce.
 
Nan sbuffa col naso.
 
Brienne si volta, rivolgendo loro un sorriso determinato. “Lasciamo perdere Jaime. Abbiamo un omicidio da risolvere, quindi diamoci da fare.”
 
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Brienne sbatte le palpebre e si volta a guardare Jaime.
 
Jaime scuote la testa, per poi rivolgerle semplicemente un sogghigno, offrendole i popcorn.
 
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“Mi racconterai quello che il Jaime Megastar combinerà sul set del film?” Brienne chiede pigramente mentre scrive le sue annotazioni, aspettando che i generatori raggiungano di nuovo la massima potenza.
 
Jaime sghignazza. “Mi racconterai quello che combinerà la Brienne investigatrice privata?”
 
Lei gli rivolge un’occhiataccia sprezzante. “Assolutamente no! Forse avrà un’avventura amorosa con qualcuno.”
 
Jaime incarca un sopracciglio. “Davvero? È quello che lei sta pianificando?”
 
Brienne si sgonfia. “No. Ma potrebbe accadere!”
 
Il computer fa bip e Jaime sorride in modo ampio.
 
“Assolutamente,” lui replica facendo un cenno d’assenso col capo, e preme invio.
 
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- Piccolo avvisuccio: il prossimo capitolo è ENORME. Davvero. È lunghissimo. È uno dei capitoli più lunghi che io abbia mai dovuto tradurre (tipo una quarantina di pagine di Word), quindi potrei metterci un pochino di tempo in più a tradurlo. Ma ne varrà la pena…ve lo assicuro. Cercherò comunque di pubblicarlo il prima possibile.
 
 
 
 
 
 
- Volevo menzionarvi questo post che il buon GRRM pubblicò sul suo blog personale lo scorso luglio (uno dei tanti post per creare hype per HOTD), nel caso non l’aveste mai letto, perché è molto interessante. Ecco il post in questione:
https://georgerrmartin.com/notablog/2022/07/08/a-winter-garden/
 
E’ interessante perché oltre a ripetere cose di cui io stessa vi ho parlato in passato, lui parla in modo molto aperto, rispetto a prima, di GOT. E anzi dissa apertamente alcune delle scelte che D&D hanno fatto per GOT. Il nostro caro GRRM in questo post percula anche apertamente il modo in cui Euron era stato scritto nello show, dicendo a chiare lettere che quel tizio non c’entrava un tubo col SUO Euron.
Nel post parla del fatto che ci saranno enormi differenze nel suo finale. Che alcuni personaggi morti nella serie sopravviveranno nei libri, mentre altri che sono sopravvissuti alla serie moriranno invece nei libri. Che il fatto di avere nella trama personaggi come Victarion Greyjoy, Arianne Martell, Areo Hotah, Jon Connington, Aeron Damphair, Lady Stoneheart, ecc., renderà ovviamente molto diversa la storia dei libri da quella dello show, perché questi personaggi e il modo in cui si rapporteranno agli altri conosciuti nella serie, è destinato per forza di cose a creare sviluppi diversi.
 
E nel post (e anche in altri post successivi) ha menzionato che per alcuni personaggi lui non ha manco ancora pensato ad un finale, su altri personaggi ha cambiato idea nel corso del tempo riguardo il loro finale, e su altri ancora è invece riuscito a trovare un finale perfetto solo di recente.
 
Nel post ci dice anche questo, sintesi perfetta di quello che sta combinando:
 
“I have been at work in my winter garden.   Things are growing… and changing, as does happen with us gardeners.   Things twist, things change, new ideas come to me (thank you, muse), old ideas prove unworkable, I write, I rewrite, I restructure, I rip everything apart and rewrite again, I go through doors that lead nowhere, and doors that open on marvels.”
 
In un altro post aveva anche menzionato che ha ormai scritto il 75% di Winds, quindi avvalorando le parole di quel ragazzo, conoscente dei suoi editori, di cui vi parlai in passato.
 
Speriamo di poter leggere questo benedetto libro entro l’anno prossimo, dai!
 
 
 
   
 
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