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Autore: Ale711224    07/04/2023    2 recensioni
Questa storia inizierà con due coppie e finirà con altre due coppie, ma saranno le stesse? O cambieranno? Parla dell'amore iniziale tra Trent e Courtney e Duncan e Gwen, anche se piano piano, le cose inizieranno ad andare leggermente in maniera diversa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Shawn, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: A tutto reality - Azione!
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Ciao! 

Come state? Spero tutti bene! 

Mi scuso se non sono usciti capitoli in questo periodo ma tra sessione e cose varie questa storia sta andando nel dimenticatoio! 

  

Ora finalmente gli esami sono finiti e posso tornare a postare! 

A proposito! Siete pronti per l’inizio della nuova stagione? Io non vedo l’ora! 

Sono riuscito per miracolo a non spoilerarmi nulla! E spero sarà così fino al suo inizio! 

Volevo dirvi che i prossimi capitoli saranno incentrati sulle nostre belle coppie, uno a testa fino alla fine, e li ci sarà un’altra piccola sorpresina ma non vi dico nulla! 

Un’ultima cosa, sto modificando un po' i capitoli precedenti per renderli più scorrevoli, mi mancava tornare a scrivere si vede! 

 

Spero che la storia vi stia continuando a piacere e mi scuso ancora, ciao ciao e buona lettura! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ma insomma, vuoi fermarti un secondo? MI sembri drogato! 

 

 

-Leshawna stava per dare di matto vedendo Harold che camminava avanti e indietro davanti al cancello della scuola. 

 

Stavano per uscire i risultati dei test di medicina e lui era più euforico che mai. 

Aveva studiato tanto per riuscire a passare quel test, ed ora l’ansia lo stava distruggendo. 

 

La sua ragazza era li annoiata che lo guardava impazzire, mentre rileggeva il messaggio che Trent gli aveva inviato 5 minuti prima dicendogli di aspettarlo li. 

 

Lo videro da lontano correre verso di loro con un mucchio di fogli in mano. 

Dall’espressione era abbastanza felice e appena arrivò abbracciò Leshawna, che senza capire nulla ricambiò. 

Si staccarono e la ragazza era curiosa di sapere cosa gli fosse successo. 

 

 

“Ehi dolcezza, come mai così felice stamattina?  

Non dirmi che ti sei dimenticato del compito di italiano! 

 

“No no non me ne sono dimenticato, guarda! 

 

-Gli porse i fogli che aveva in mano, Harold li guardò con molta attenzione per poi guardare la sua ragazza. 

 

“Che bello zuccherino! Ti hanno preso all’accademia di musica! 

Sono proprio felice per te! Te lo meriti tutto! 

 

-Venne abbracciato di nuovo da Leshawna, mentre Harold gli batté il cinque. 

 

A congratularsi con il ragazzo, ci fu anche la sorella di Harold, arrivata non appena aveva visto il ragazzo correre verso di loro. 

Lo stava seguendo, così come un po' tutte le mattine, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine. 

 

La ragazza gli saltò in braccio, provocando in lui un certo imbarazzo e le urla di Harold. 

 

 

“Trent congratulazioni! Te lo sei proprio meritato! 

 

“Stacy datti un contegno adesso, non credo che Trent abbia bisogno di una ragazzina che lancia le sue gride proprio vicino alle sue orecchie! 

 

“Ti ringrazio tanto fratello rompiscatole, stavo soltanto esprimendo il mio affetto per Trent. Non posso? 

 

“Sarebbe gradito se ti comportassi civilmente, come il sottoscritto! 

 

-Detto questo si staccò, continuando a fissarlo con occhi sognanti. 

 

“Tranquillo Harold non è successo nulla, grazie a tutti per i complimenti, ora dai andiamo, abbiamo il compito alla prima ora. 

Buona giornata Stacy! 

 

-Leshawna, Harold e Trent salutarono la ragazza per poi dirigersi verso la propria aula, mentre lei aspettava le sue amiche davanti al cancello. 

 

Sbuffò, fissando il ragazzo che entrava nell’edificio insieme ai suoi amici. 

Sognava ad occhi aperti una ipotetica relazione con il chitarrista, per poi tornare quasi subito nel mondo reale, calciando un sassolino. 

 

 

“Uff, eppure ci deve essere un modo per far innamorare Trent di me, non so cosa potrei fare perché ciò accada. 

 

-Pensava tra sé e sé. 

Anche se Trent non l’aveva mai vista come una possibile fidanzata, ora che tra lui e Courtney era finita, poteva fare del suo meglio per provare a conquistarlo. 

 

In classe, nel frattempo, stavano tutti mostrando i propri risultati per varie accademie e università. 

Era quello il periodo delle classi quinte, quando tutti concretizzavano quello che poi avrebbero voluto fare da grandi. 

 

Gwen era stata accettata all’accademia delle belle arti, mentre Courtney era stata ammessa alla facoltà di giurisprudenza con ottimi risultati. 

 

Leshawna e Lindsay avevano deciso di andare insieme all’accademia della moda, ma solo la prima era stata accettata, e la bionda dovrà riprovare tra qualche mese. 

 

Tyler, mentre consolava la sua ragazza, controllava i risultati delle competizioni sportive a cui aveva partecipato, non ottenendo i risultati sperati. 

 

Tutti in classe si scambiavano opinioni e pensieri vari su questo. 

L’unico che sembrava volerne rimanere fuori era Duncan, per niente interessato all’argomento. 

 

Lui aveva deciso di non andare all’università, ne di studiare altre cose varie. 

Aveva chiesto a Scott se potesse lavorare nella sua fattoria per i primi tempi, fino a quando non avrebbe trovato un altro lavoro, e lui un po' titubante, gli aveva detto di si. 

 

Era concentrato su un’altra cosa in quel momento, pensare a quale tortura poter sottoporre Courtney ed il suo ormai dimenticato chitarrista, anche se quello era compito di Gwen. 

 

Aveva parlato con lei quella mattina al telefono, dicendole quello su cui lui e la gotica si erano accordati un paio di sere prima. 

 

La ragazza anche se non lo dava a vedere, era molto in ansia per quello che sarebbe passato per la mente a Duncan. 

 

Nel frattempo, la gotica stessa era impegnata a guardare in cagnesco il chitarrista, che si sentì a disagio non capendo del perché di quel gesto. 

 

Lui e Gwen non si erano quasi mai parlati, e ora di punto in bianco lei lo guardava male, senza ragione. 

 

Cercò di non darci tanto peso e si sedette al suo posto. 

 

Una volta terminato il compito, tutti quanti si alzarono in piedi per tornare a conversare, aspettando il prof dell’ora successiva. 

 

A quel punto la dark, ne approfittò per avvicinarsi a Trent, appoggiandosi al suo banco. 

Lo fissò per qualche secondo per poi aprire bocca. 

 

 

“Alzati e vieni fuori un attimo” -Gli disse mentre si apprestava ad uscire. 

 

Lui non riusciva veramente a capire il suo comportamento, si limitò solo ad alzarsi e a seguirla. 

 

Courtney, vedendoli uscire, non ebbe proprio una bella sensazione. 

Si stava alzando per andargli dietro, ma un braccio la afferrò e la mise di nuovo seduta. 

Anche senza voltarsi aveva capito di chi si trattasse. 

 

“Principessa, lascia stare, ricordi quello che ti ho detto questa mattina? Dovrai portare molta pazienza se non vuoi finire nei guai. 

 

 

-La perfettina non poté fare altro che starsene seduta e aspettare, per niente tranquilla. 

 

Una volta fuori, Gwen si mise appoggiata allo stipite della porta, con il moro davanti a lei che la fissava. 

Iniziò a parlare, spinto dal silenzio imbarazzante. 

 

“Hai bisogno di qualcosa per caso? Ti serve aiuto per i compiti? 

 

-Lei da un lato, era disgustata da tutta quella gentilezza infondata. 

Dopo averle parlato male alle spalle ora aveva anche il coraggio di essere dolce con lei? No signore. 

 

Gli puntò un dito contro, attenta a non farsi vedere. 

 

 

“Ascoltami bene, ho sempre pensato che fossi un tipo tranquillo e innocuo, ma a quanto pare mi sono sempre sbagliata. 

Non serve che fai il lecchino con me visto che ho capito bene che hai una doppia faccia! 

Adesso ti insegnerò io le buone maniere, farai tutto quello che ti ordino fino a quando ne avrò voglia, è chiaro? 

Se non mi darai retta, renderò la tua vita impossibile, io non perdono chi scherza con il fuoco, ricordatelo Trenton. 

 

-Detto questo, la ragazza dalle ciocche blu tornò in classe, lasciando un Trent decisamente confuso e perplesso. 

 

Cosa mai poteva averle fatto di così grave per comportarsi in questo modo, visto che nemmeno si parlavano? Perché improvvisamente ce l’aveva con lui? 

Decise inizialmente di non darci troppo peso e rientrò in classe, risedendosi al suo posto. 

 

Una volta terminate tutte le lezioni, Trent prese le sue cose e senza salutare nessuno, uscì in fretta dall’edificio. 

Non voleva incrociare lo sguardo di Gwen, o peggio ancora quello di Duncan, quei due erano parecchio strani in quei giorni e di certo non voleva diventare la loro esca. 

 

All’uscita, poco prima di varcare il cancello, venne fermato da Scott, la cui ferita all’occhio era quasi del tutto passata. 

 

“Ehi, ciao. 

Dove vai così di fretta? Scappi da qualcuno? 

Senti posso parlarti un attimo? Se vuoi naturalmente. 

 

-” Ci mancava solo lui adesso” -Pensò. 

 

 

“Scusami, ho molta fretta, è una cosa urgente? 

 

“Abbastanza. 

Ti ho visto stamattina, so che stai cercando di evitare Gwen e Duncan, e volevo darti un paio di consigli su questa cosa. 

 

-Scott non sapeva ancora nulla del fatto che Duncan e Gwen avevano fatto quell’accordo, e soprattutto che in mezzo ci fosse anche Courtney, ma aveva visto la ragazza parecchio nervosa in questi giorni. 

Con Duncan parlare era diventato quasi impossibile, sia perché le uniche volte che lo vedeva era a lezione e non poteva parlargli, oppure perché “troppo impegnato” con le sue cose. 

Così come ultima spiaggia, aveva pensato di chiedere a lui. 

 

“Ascoltami, io e te non ci siamo quasi mai parlati in questi anni, ma devi sapere che io tengo molto alla salute di Gwen, e so che Duncan le sta facendo qualcosa che non mi piace. 

 

“Scusami, non voglio interromperti, ma posso sapere del perché ne parli con me? 

Non hai appena detto che ci siamo parlati pochissime volte? 

Non capisco perché ora tu voglia raccontarmi queste cose, io voglio stare il più lontano possibile dai guai... 

 

“Si lo so, ed hai perfettamente ragione a pensarla così. 

Ma ascolta, come ti ripeto stai parlando con una persona che ha molto a cuore la salute di Gwen, e ti ho visto mentre parlavi con lei in corridoio oggi, ho sentito quello che ti ha detto. 

L’unica cosa che voglio dirti è che ho paura che Duncan abbia in mente qualcosa per farla soffrire, e questo non glielo posso perdonare. 

Se lui le facesse del male io... 

 

“Ti capisco, ma ora ascoltami tu per favore... 

Non so bene cosa stia passando per la testa a tutti quanti, ma io vorrei solo essere lasciato in pace senza rischiare di finire in mezzo a liti o discussioni personali, non mi sembra così difficile da capire... 

Non so cosa passi per la testa a Gwen per avermi parlato così, ma ti posso giurare che io non le ho fatto proprio nulla... 

 

“Io ti credo, so che non le hai fatto niente; infatti, non ti chiederò di parlare con Duncan o cose simili, voglio solo che mi riferisci tutto quello che Gwen ti dice. 

Ti ripeto, per me sei come un estraneo, ma ciò che mi importa di più è la salute di quella ragazza, altrimenti non sarei di certo qui a parlare con te. 

 

“Ancora non riesco a capire cosa centro io con tutto questo... 

 

“Come ti posso spiegare... 

Vedi il fatto è che... 

 

-La loro conversazione venne interrotta da una mano che si appoggia sulla spalla di Scott, facendolo sobbalzare. 

Il ragazzo pensando fosse Duncan, era già pronto a ricevere un bel pugno, ma fortunatamente si era sbagliato... 

 

 

“Scusami Scott, non voglio interrompere i vostri dialoghi tra uomini, ma mi lasceresti parlare un secondo da sola con lui, per favore? 

 

-Il rosso non poteva fare a meno che ubbidire, lasciando soli la gotica e il chitarrista. 

Una volta assicurata che Scott fosse lontano, iniziò a parlare. 

 

 

“Bene, ora che siamo soli, devo dirti altre due cosette riguardo a prima. 

 

“Scusami Gwen, ma sono parecchio stanco, ti dispiace se me ne parli domani? 

 

-A questa risposta, la gotica si avvicinò lentamente al suo viso, facendolo indietreggiare di qualche centimetro. 

Erano a pochi centimetri di distanza, e ciò provocò in Trent una strana sensazione. 

 

 

“Forse non hai ancora capito, qui adesso chi decide cosa fai sono io, e se dico che ti devo parlare tu stai fermo qui e mi ascolti, chiaro? 

 

-Scott senza farsi notare, si era avvicinato di nascosto, e stava origliando tutta la loro conversazione. 

Non aveva mai visto Gwen così, pensava sicuramente ci fosse lo zampino di Duncan. 

 

Si sporse un altro po', per sentirli meglio. 

 

 

“Domani mattina verrai a prendermi a casa alle sette in punto, non un minuto di meno. 

Se non farai quello che ti dico, ne pagherai gravi conseguenze. 

Non costringermi ad usare le maniere forti, non voglio diventare cattiva. 

 

Ora ti saluto, parlare con te mi ha già stufato, ricordati domani alle sette. 

 

-Si girò su se stessa e se ne andò, lasciando di nuovo il ragazzo con la bocca aperta e parecchio perplesso. 

 

Gli riusciva veramente difficile capire cosa le avesse fatto per farsi trattare in questo modo, eppure come si ripeteva, non si erano mai parlati più di tanto in quegli anni di superiori. 

  

Ci mancava solo questa, la bella mattinata era stata rovinata da minacce che secondo lui erano infondate, visto che non aveva fatto nulla. 

Stava per andarsene, ma si ricordò che non era ancora solo. 

 

Scott raggiunse di nuovo il moro, continuando a fissare Gwen che andava via. 

In lui vedeva un’espressione abbattuta, come se gli avessero tirato un pugno dritto nello stomaco. 

 

“Ora capisci a cosa mi riferisco? Dobbiamo capire se c’è Duncan dietro a tutto questo... 

Mi devi aiutare Trenton, non so davvero a chi altro chiedere.... 

 

“Scusami Scott, ma non penso di avere le forze per mettermi a fare l’investigatore.... 

Perché non chiedi ai tuoi amici?... 

 

“Come scusa? Ma hai sentito come ti ha trattato? Intendi stare qui a prenderti degli insulti gratuiti mentre a lei raccontano le peggio cose su di te? 

E poi a loro non è mai interessato nulla di Gwen, figurati se ora hanno voglia di sapere perché sta male... 

 

Sono stato amico di Duncan per anni, e sono sempre stato costretto ad assecondare il suo atteggiamento, perché lui era il migliore ed il più forte agli occhi degli altri; quindi, chi gli andava contro era visto come un pazzo che aveva semplicemente voglia di litigare. 

Dopo quello che ha fatto a Gwen, stavo pensando di non far più parte del suo gruppo, anche se comporterà seri danni per me. 

Tengo molto a lei, e vedere che sta così male per me è insopportabile... 

 

“Scusa, ma cos’è che Duncan avrebbe fatto di così grave a Gwen? 

So che si sono lasciati, ma da quel che ho capito sono rimasti amici. 

 

“Andiamo, ti racconto strada facendo, non voglio rimanere altro tempo qui. 

 

-Lungo il tragitto verso casa, Scotto raccontò a Trent tutto quello che Duncan aveva fatto a Gwen, del suo passato, e di come era stata sempre trattata in questi anni. 

Il chitarrista era a bocca aperta, non si aspettava affatto una cosa del genere. 

 

 

“Cavolo.. 

Non capisco come faccia Gwen a reggere una cosa del genere, non si è stancata dopo tutto questo tempo? 

 

“Vedi, quando una persona è realmente innamorata, difficilmente getta la spugna, e così Gwen con Duncan... 

 

“Mi stai dicendo che in 5 anni Gwen non si è mai lamentata del suo comportamento? Eppure, ha l’aria di essere una persona di carattere... 

 

“Non sempre le persone che abbiamo davanti sono le stesse che sono dentro.. 

Gwen ha affrontato molti dolori nella sua vita, non le bastava questa a complicargliela... 

Di primo impatto può sembrare una persona forte, ma è molto più sensibile di quel che dimostra... 

Te lo dice una persona che la conosce da anni e sa com’è fatta... 

 

“E perché non hai mai fatto nulla in questi anni?  

Cioè, se realmente tenevi a lei, perché hai aspettato tutto questo tempo? 

 

“Perché adesso ho capito di non poter più stare zitto, dopo che Duncan l’ha lasciata in quel modo, dopo che lei ha smosso mari e monti per stare con lui, dopo aver trovato davanti a se un cumulo di indifferenza, non permetterò che soffra ancora. 

 

-Al sentire quelle parole, Trent istintivamente strinse più forte il volante, stringendo i denti. 

 

 

“Senti io ti capisco, ma non vedo come posso aiutarti in tutto questo. 

Come ti ho già detto, vorrei cercare di starmene il più possibile fuori da queste situazioni, anche io ho i miei problemi... 

 

“Ci starai promesso, anzi ti aiuterò io in questo. 

Inizierò da domani mattina, ti va se ti accompagno a casa di Gwen? Ho sentito che ti ha chiesto di andarla a prendere.... 

 

“Non vorrei farlo, ma ho paura che lei e Duncan mi facciano qualche scherzetto di quelli pesanti, non posso rischiare... 

Quindi non posso fare altro se non accettare.... 

 

“Perfetto, ti passo a prendere domani alle sei e mezza, buona serata e grazie mille del passaggio. 

 

-Dopo che il rosso se ne andò, il moro lo guardò andare via e subito dopo tornò a casa. 

 

Per tutta la serata non aveva fatto altro che pensare alle parole di entrambi. 

Non si fidava, questo era palese, ma in quel momento non aveva scelta se non dare retta a Scott. 

 

Più volte Duncan e i suoi amici avevano forato le ruote sia della sua macchina che quella di suo padre. 

Spesso gli rubavano il pranzo e i compiti, come facevano i bambini dell’asilo. 

Con il tempo ci aveva fatto l’abitudine, pensando solo a quando sarebbe stato libero da tutto questo. 

 

 

Pensava anche a Gwen, e a cosa avesse subito stando con quel punk pieno di cattiveria e piercing. 

 

Non pensava minimamente cosa lo aspettasse, sperava solo che tutta questa storia si concludesse in fretta, e possibilmente senza nulla di rotto. 

 

La mattina successiva arrivò lentamente, visto che non aveva chiuso occhio. 

Alle sei e quarantacinque del mattino si erano presentati davanti alla porta di casa di Gwen, dopo che Scott era passato a prenderlo a casa sua. 

 

Trent iniziò presto a sentire la mancanza di sonno, e in quel momento faticava a tenere gli occhi aperti. 

 

Aveva detto ad Harold e Leshawna di non aspettarlo all’entrata ma direttamente in classe, avevano visualizzato ma non ancora risposto. 

 

Scott se ne era accorto subito che il ragazzo accanto a lui non era in ottima forma, e gli tirò più volte delle grosse pacche sulle spalle. 

 

“Ehi amico, sei sicuro si stare bene? Non hai proprio una bella cera. 

 

“Scusami, non vorrei sembrarti scortese, ma fino a prova contraria non siamo amici, e poi no, non sto molto bene, stanotte non ho dormito... 

 

“Capisco, va bene dai, appena arriviamo ti offro un bel caffè! 

 

“Non ne bevo, grazie lo stesso.... 

 

-In quel momento la porta di casa si aprì, rivelando una signora sulla cinquantina sorridente che li fissava. 

Scott salutò in maniera disinvolta la signora, che lo ricambiò. 

 

“Ciao Teresa buon giorno! 

 

“Oh ciao Scott che piacere, se cerchi Gwen si sta preparando, vedo che hai portato un amico! 

 

“Già, lui è Trent, un nostro compagno di classe, non se lo ricorda? 

 

“Aspetta, tu sei il figlio di Valter?  

Sei Trenton?  

 

-Subito dopo il moro allungò la mano per presentarsi. 

Anche se suo padre la conosceva, aveva visto la mamma di Gwen solo una volta in questi cinque anni, non ricordava affatto il suo volto. 

 

“Salve signora, si sono io, non so se si ricorda bene di me... 

 

“O mio dio ma certo che mi ricordo! Non sono passati tanti anni ma se cambiato un sacco! 

Non restate sulla porta, entrate forza che parliamo uh po! 

 

 

-Entrarono in casa e si sedettero sul divano, mentre la mamma di Gwen andò in camera sua a chiamarla. 

 

 

“Gwen muoviti! Ci sono i tuoi amici che ti stanno aspettando! 

 

-Una volta chiamata, Teresa si sedette su una delle sedie del tavolo e fissava in maniera curiosa Trent, come se lo volesse studiare per bene. 

 

“Mamma mia! Sei cresciuto veramente un sacco ragazzo! Sei diventato molto più alto e molto più bello! 

Con quegli splendidi occhi chissà quante ragazze avrai appresso! 

 

-Lui sorrise imbarazzato, ricevendo una pacca sulla spalla da Scott. 

 

“La ringrazio molto signora... 

 

“Dammi tranquillamente del tu, non preoccuparti! 

Cielo come passano gli anni! 

Non fai in tempo a fare un figlio che subito te lo ritrovi pronto per andare via di casa! 

 

Ora scusatemi ragazzi ma devo andare al lavoro, buona scuola e comportatevi bene! 

 

-Scott si alzò per salutarla mentre usciva. 

 

“Su Teresa non siamo più dei bambini, sappiamo benissimo come dobbiamo comportarci, giusto amico? 

 

-Trent spostò leggermente il braccio che Scott gli aveva messo sulla spalla, facendolo sospirare. 

 

Una volta che la mamma di Gwen uscì, loro due rimasero ad aspettare la gotica in soggiorno. 

L’atmosfera si era fatta improvvisamente pesante in quel momento. 

 

 

“Allora? Hai studiato per il compito di oggi? -Domandò il rosso cercando di fare conversazione. 

 

“Oggi non c’è nessun compito, è stato spostato alla settimana prossima. 

 

“Cosa? E io che mi ero anche preparato.... 

Perché non mi hanno avvisato... 

 

“Scusami, vorrei evitare di essere petulante, ma se invece di stare al telefono ascoltassi, forse sarebbe meglio... 

 

“Non hai tutti i torti.... 

 

 

 

-Dopo 10 minuti, Gwen si presentò in soggiorno, meravigliandosi della presenza di Scott. 

Il rosso le sorrise, ma il moro aveva lo sguardo basso, evitando il suo contatto visivo. 

 

 

“Scusa, sbaglio o avevo detto solo a te di venire? - Rivolgendosi a Trent  

 

“Tranquilla Gwen, è che Trent non sapeva dove abitavi così mi ha chiesto se potessi accompagnarlo. 

 

“E da quando voi due siete così attaccati? Non vi ho mai visto nemmeno parlare. 

 

-Scott stava per rispondere, ma il moro si mise in mezzo. 

 

“Lasciamo perdere dai, altrimenti facciamo tardi... 

 

-La gotica sbuffò sonoramente, prendendo dal frigo un sacchetto di carta per poi porgerlo a Trent. 

 

“Impara a stare zitto, non stavo parlando con te. 

Questo è il tuo pranzo, ho detto a mia madre che sarebbe venuto qualcuno stamattina così lo ha preparato lei. 

 

-Entrambi i ragazzi si sorpresero, visto come Gwen lo aveva trattato il giorno prima. 

 

“Ah e sia chiaro, non farti strane idee, per me non vali nulla, quindi, ringrazia solo mia madre. 

Ora andiamo, non voglio fare tardi. 

 

 

-Gwen uscì di casa, e dopo quelle parole, Trent sbuffò. 

Perché doveva essere trattato così, cosa aveva fatto? 

 

Smise di pensarci e insieme ai due, si incamminò verso la scuola. 

 

 

Per tutto il tragitto, nessuno dei tre aveva fiatato, se non Scott che continuava a fischiettare. 

La gotica si girò leggermente in direzione del moro, facendolo fermare. 

 

“Domani voglio vedere solo te hai capito? Sei grande e grosso, non credo ti serva compagnia! 

Cerca di impararla in fretta la strada! 

 

 

-D’altro canto, Trent, non voleva affatto che quella scena si ripetesse tutti i giorni; quindi, sperava che Gwen cambiasse presto idea. 

 

Lui lo stava facendo solo per non mettersi nei guai, anche se non aveva fatto nulla, ma ormai ci era abituato. 

Pensava che presto la gotica si sarebbe stufata di lui e l’avrebbe lasciato in pace. 

 

Aveva persino pensato di diventare fastidioso per farsi lasciare in pace, ma poteva essere controproducente sia per lui che per Scott. 

 

Non poteva fare altro che fare quello che gli era stato detto e sperare che sarebbe finita in fretta. 

 

Arrivato a scuola, Gwen si separò dai due raggiungendo delle sue amiche, ma non prima di aver fatto al moro un’ultima raccomandazione. 

 

“All’uscita voglio vederti qui, e non provare ad andartene capito? 

Sennò sai quello che ti succede... 

 

-Detto questo, si allontanò lasciandoli definitivamente soli. 

Ormai, ogni parola di Gwen suonava come una pugnalata, ma doveva farci presto l’avitudine.... 

 

“Beh amico, sembra che domani ti toccherà rimanere da solo con lei... 

 

“Ho passato di peggio Scott, vorrei solo che questa situazione del cavolo finisca al più presto.... 

 

“Stai tranquillo, tutto quello che devi fare è avvicinarti a lei in modo che si confidi con te, così possiamo scoprire cosa nasconde! 

 

“Ma dico l’hai vista come mi tratta? Penso che se mi fossi steso per terra davanti a lei mi avrebbe camminato sopra! E tu pretendi che mi racconti le sue cose personali? 

 

 

 

 

 

“Tranquillo ti ho detto, Gwen è una ragazza testarda e quando ci si mette anche molto stronza, ma fidati, non è capace di andare troppo oltre come Duncan, almeno spero... 

 

   
 
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