Ciao
a tutti, cari lettori!
Mentre
pensavo a come concludere “Konoha Sottosopra”, mi sono ricordato di questa fic
ancora del tutto inedita! L’avevo scritta, come avete letto nell’introduzione,
per un contest di EFP intitolato “Il primo appuntamento”; so che sembrerà
incredibile a qualcuno di voi, ma non ho scelto il pairing NaruHina, non che
abbia scartato a priori l’opportunità! XD
La
mia scelta è ricaduta su un pairing, credo, abbastanza sconosciuto, visto che
include un personaggio apparso da poco ed anche secondario, ma lo sapete che io
sono un tipo originale! Perciò, ecco a voi la simpatica decodificatrice Shiho
in una fic dedicata a lei e all’unico ragazzo su cui i suoi occhiali vanno a
puntarsi! Se non la conoscete ancora, date un’occhiata al volume del manga
numero 44 o al capitolo 406 ^^
Buona
lettura, spero vi piaccia!
Nota:
Il titolo in inglese vuol dire letteralmente “Shiho la spezza-codici in: Codice
Appuntamento!”
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
Il mio nome è Shiho Utamayu.
Ho quindici anni, e faccio parte della Squadra di Crittografia del Villaggio
della Foglia, di cui sono l’elemento più giovane. Quando qualcuno sente che
alla mia età faccio parte del gruppo decodificatori non riesce a fare a meno di
sbalordire; quando poi accettano per vera la cosa non si trattengono dal
complimentarsi, perché intuiscono di avere di fronte una ragazza alquanto
intelligente. Effettivamente io stessa mi reputo tale, non che sia una a cui
piace vantarsi delle proprie doti.
Anche se da piccola ho
imparato relativamente presto i basilari, leggere, scrivere, contare, parlare e
quant’altro, anche se subito dopo ho iniziato ad appassionarmi ai rompicapo,
anche se all’età di otto anni risolvevo già i sudoku e i kakuro livello
difficile, non ho la presunzione di ritenermi chissà chi.
Ognuno ha delle
predisposizioni naturali per certe cose, all’infuori delle quali, per quanto in
esse si sia straordinari, si è persone comunissime, e me ne rendo conto.
Certe volte, infatti, mi
viene da pensare che risolvere o inventare codici, e lavorare tutto il giorno
su scartoffie e calcoli di statistica e probabilità, sia l’unica cosa che io
riesca a fare.
Forse perché da un po’ di
tempo mi sono resa conto che non faccio altro…
Posso essere una testa d’uovo
quanto voglio, ma ci sono ancora tanti codici, ben più importanti nella vita,
davanti ai quali mi ritrovo del tutto spiazzata e incapace di risolverli.
Ultimamente, quello che più
mi preme svelare, è il crittogramma dell’innamoramento.
Non mi stupisco sia una sfida
difficile anche per un’”esperta” del mio calibro: il suo linguaggio è veramente
bizzarro e apparentemente senza senso.
Ho preso una cotta per un ragazzo che non avevo mai visto prima dopo averci
parlato si e no un paio di minuti; quando si dice “a prima vista”.
È venuto l’altro ieri con del
lavoro per noi della sezione per conto dell’Hokage in persona: tradurre il
messaggio lasciato su di un rospo dal sommo Jiraya prima della sua dipartita.
Qualcosa di veramente molto, molto importante!
Si chiama Shikamaru Nara, ed
è una testa d’uovo ancora più di me!
Un po’ ho avuto modo di
capirlo da me lavorando insieme, poi me l’ha confermato anche il suo amico
Uzumaki.
Con il suo aiuto siamo
riusciti a risolvere parte dell’enigma! E dopo mi ha persino portata con sé a
riferire all’Hokage quello che avevamo scoperto! Per la verità sono stata io a
chiederglielo, ma lui ha detto subito di sì: disse che era giusto perché avevo
contribuito molto anch’io.
Che bella sensazione sentire
di aver fatto bella figura con il ragazzo che ti piace (tra l’altro non ero mai
stata nell’ufficio dell’Hokage, con dentro lei in persona poi!)!
Perché mi piace? E chi lo sa,
come ho detto per me queste cose sono un incognita… fatto sta che quando ci
siamo visti la prima volta, dopo che se ne era andato via con l’intenzione di
chiedere in giro riguardo il messaggio sono rimasta lì ad attendere febbricitante
il suo ritorno mentre il mio superiore e tutti gli altri erano già tornati a
casa!
Sto ancora cercando di
decifrare i caratteri di questa mia attrazione verso di lui. Forse è per via
del suo intelletto da dieci e lode, o forse perché nonostante sia intelligente
è anche alquanto belloccio, almeno per me! E poi è un ninja, un uomo d’azione,
non un topino di biblioteca come la sottoscritta; vista la sua diligenza è
certamente un tipo attivo, uno che si tiene in forma!
Qualunque cosa sia,
Shikamaru, tu hai la password per il mio cuore e nemmeno lo sai!
Se soltanto riuscissi anch’io
a scoprire la…
“Shiho?”
Con
un urlo acuto, la ragazza annunciò il suo brusco ritorno alla realtà.
Seduto
sulla sedia a capo del tavolo dove si erano piazzati già da più di un’ora,
Shikamaru si ritrasse leggermente, intimorito da quell’improvviso scoppio
acustico dell’occhialuta crittografa.
Questa
intanto trovò le risposte che cercava sul foglio dinanzi a sé.
<< Che diamine!?!?! Ho
scritto tutto mentre ero sovrappensiero! Un intero foglio! >> pensò lei guardando fissa quelle parole
scritte guardando più spesso fuori dalla finestra che la carta.
Doveva
essersi sottratta al mondo per parecchio tempo! E dire che erano lì, nel
silenzio di quella sala piena di ampi scaffali a mò di biblioteca proprio per
riflettere con tranquillità sull’enigma di Jiraya! La sua concentrazione però
si era indirizzata su ben altro e nella mano destra ancora stringeva la penna,
strumento del suo misfatto.
La
ripose e sbuffò: << Accidenti, mi
sto proprio allontanando dalla retta via: non mi ero mai distratta prima d’ora
sul lavoro. >>
Il
Nara, che in tutto questo l’aveva guardata senza capirci molto, riaprì allora bocca,
focalizzando nuovamente l’attenzione di lei, di nuovo fuori dalla sua testa:
“Vedo
che hai scritto parecchio: ti è venuto in mente qualcosa?”
Per
tutta risposta al suo speranzoso sorriso, Shiho accartocciò con foga il foglio:
“Oh, no, no, no… Non mi è venuto niente. Cioè, qualcosa mi è venuto, ma mi sono
sbagliata! Ah ah ah!”
E
continuando a ridere fuggì verso il cestino dei rifiuti più vicino.
<< Che figura! Sarebbe
stato peggio se avesse letto però! >>
Tornò
al tavolo, scusandosi con Shikamaru per averlo disturbato.
“Non
fa nulla.” la rassicurò, tornando poi sul suo foglio, dove era segnata la frase
che avevano estrapolato da “Le Tattiche della Pomiciata” seguendo le
indicazioni del messaggio.
“
<< Hon mono ha i nai >>…– lesse - << Quello vero non è qui
>>…”
Mugolando,
tornò a riflettere sulla frase e a verificare sui capoversi del libro
trascritti se non avessero commesso errori.
Come
venne meno il suo controllo, estraniatosi nuovamente da tutto il resto, Shiho
poté permettersi fare lo stesso, di nuovo.
<< Wow… >> esclamò, tornando a parlare esclusivamente
con sé stessa.
Osservava
assorta il quadretto davanti le sue miopi e rapite pupille: luce ed aria
passavano attraverso la finestra alle sue spalle, sicché di tanto in tanto i
capelli del codino fluttuavano impercettibilmente; quegli sporadici spifferi e
i bagliori del mattino non riuscivano però a turbarlo, la sua testa restava
china e meditabonda sul tavolo. Al massimo si muoveva per coprirsi il mento con
la mano, gesto abituale di quando si pensa.
<< Com’è assorto! Che
espressione seria e imperturbabile! Sprizza acume da tutti i pori! Non riesco
proprio a non osservarlo, anche se vuol dire dimenticarsi completamente del
dovere e lasciarlo tutto a lui. Spero mi perdonerai… Ma dopotutto uno come te
di certo non ha bisogno di molto aiuto: sono pronta a scommettere che tra un
paio di minuti esulterai perché avrai trovato la soluzione! Si, e lo farai
senza scomporti tanto, alzando gli occhi e il collo con un bel sorriso
sbarazzino dipinto sul volto, è sicuro! >>
Prima
ancora che finisse di formulare completamente quel pensiero, il collo di
Shikamaru anziché alzarsi precipitò letteralmente in avanti, provocando un
sonoro
<<
STOMP! >> da faccia spiaccicata contro un duro legno di pregiata qualità!
“……”
“Uff!”
“Ehm…
Shikamaru? Và tutto bene?”
“Si…”
rispose massaggiandosi il naso e la faccia.
Le
sue previsioni si erano rivelate del tutto inesatte!
“Scusa
la scena pietosa, ma veramente non ce la faccio più.”
Si
grattò un po’ la testa, liberandosi in una fievole risata: “Sai, un tempo a
questo punto sarei stato già in pausa da un pezzo. Anzi, chissà quante pause
avrei già preso da quando ci siamo seduti!”
“Ah,
si?” fece lei, un po’ sorpresa.
“Già…
Il fatto che abbia resistito fin qui senza rinunciare o farmi venire un colpo
di sonno è una novità per me.”
Glielo
dicevano in tanti ultimamente che era cambiato parecchio: Ino, Choji, i suoi
genitori… Peccato che tale rivoluzione in lui (tra l’altro neanche troppo
radicale e totale, come si era appena visto) per avvenire aveva avuto come
prezzo la perdita del suo maestro…
Accortosi
che rischiava di assopirsi nei suoi sogni ad occhi aperti come aveva fatto
prima lei, si diede una leggera scrollata.
“Posso
comprendere che tu sia stanco, siamo qui da un bel po’.”
“Più
che altro sono seccato: la frase giusta sembra essere proprio quella, ma è
troppo poco e non c’è altro e stiamo qui a perdere tempo sulle stesse parole
inutilmente.”
“Hai
ragione.” annuì l’altra a bassa voce.
Shikamaru
si massaggiò gli occhi: “Così non và.”
“Allora
prendiamoci una pausa.” propose Shiho in tono volutamente energico per provare
a tirarlo su di morale. Tentativo a cui corrispose uno spaparanzarsi del
ragazzo in avanti sul tavolo…
“Si,
è meglio: se ricomincio ora non passeranno pochi minuti che sbatto di nuovo la
testa sul tavolo.”
Anche
lui, dunque, non digeriva di fallire anche utilizzando la sua arma migliore, il
cervello. Come lo capiva, una volta, per via di un errore di stampa su un
sudoku (un 2 al posto di un 5) era arrivata a un passo dalla crisi di nervi;
abituata a molto peggio non riusciva a capacitarsi dello scivolone!
<< E in tutto questo,
>> –pensava
Shikamaru- << Naruto, mollato a noi
il lavoro più noioso, se ne và ad allenarsi a Myoboku; conoscendolo si starà
divertendo un mondo laggiù a “Rospolandia”… Chissà che razza di posto è?
>>
Shiho
lo guardò piena di dispiacere. Quella pausa sembrava non avere alcun effetto su
di lui: più che dargli la possibilità di rilassarsi gli consentiva di
soffermarsi sul suo tedio e sulla sua ormai scemata voglia di cimentarsi e
risolvere l’indizio.
<< Sigh… Come darti
torto Shikamaru? Pausa o non pausa siamo sempre chiusi qui dentro col silenzio
intorno, ciascuno continua a pensare per sé, nessuno che parla… Come pausa non
è il massimo. >>
Inoltre
si vedeva che la presa di quel lavoro sul suo pensiero non si era allentata più
di tanto: probabilmente stava continuando a pensarci anche adesso.
A
lui, come anche a lei, serviva altro, rompere completamente quella monotonia.
Serviva staccare completamente la presa per un po’; tanto, per come si stavano
mettendo le cose, avrebbero avuto parecchio altro tempo da passare su
quell’indovinello (cosa che per Shiho aveva ugualmente lati positivi…).
<<
!!! >>
Fu
allora che nella sua testa si accese un’idea. Un’idea istintiva, come quella
che già quella volta le aveva fatto decidere di aspettare anziché tornare a
casa. Un’ispirazione che improvvisa appare da chissà dove, spazza via tutto il
resto, e prima che ce ne accorgiamo la stiamo già mettendo in atto!
“Ehm…
Shikamaru… Ho appena pensato che… che…”
“Va
bene che qui c’è gente che lavora però davvero non ho sentito che hai detto. Puoi
parlare un po’ più forte?”
“CERTO!”
urlò allora d’imbarazzo Shiho, modulando però di lì in poi il tono su livelli
accettabili!
“Dicevo,
ho appena pensato… cioè, un’idea, che vorrei proporre a te… Beh, non è che ci
ho pensato molto, è stata come un lampo… Ehm…”
Si
riaggiustò con un movimento incerto gli occhiali rotondi sugli occhi, che
immancabilmente provvidero a scivolarle nuovamente sul naso.
“Ora
te la dico così puoi… dire che ne pensi, di si, di no…”
Quando
parlava Shiho lo faceva in un modo sciolto, svelto e quasi automatico, come
fosse un’alunna sempre preparata sugli argomenti dell’interrogazione: una
parlata da sapientona, unita ad una voce alta ma un po’ nasale, che la
connotava benissimo come la ragazza brillante che era. Solo che quella volta si
interrompeva continuamente dando al ragazzo l’impressione di un nastro messo ad
alta velocità e che si inceppava in continuazione!
“Dunque,
visto che sei stressato… certo, lo sono anche io, però… Visto che sei… siamo
così, ci servirebbe un po’… uscire! Quindi che ne dici… sempre che vada bene
per te, magari vuoi stare qui a… continuare a << combattere >>, eh
eh eh eh! Però se ti sforzi troppo… cioè, io credo che se facessimo altro poi
potremmo tornare qui e fare ancora meglio…
Quindi noi potremmo, quando vuoi… se tu vuoi, non so se… Beh, questo è…
è più o meno quello che…”
Shikamaru,
immobile e d’espressione seraficamente incerta, batté due volte le palpebre.
“Vuoi
un appuntamento?” tagliò corto, e lì gli occhiali di lei rischiarono di volar
via dalla finestra!
“A-a-a-ap-ap-appu-appu…
appu… appun…”
“
<< Appunto >>?” provò a suggerire.
Seguì
di scatto da parte sua un forte “NO!” che quasi lo fece cadere dalla sedia.
<< Di questo passo passerò
per pazza! Sigh! Basta nervosismo, parla chiaro e senza interromperti! >>
“Voglio
dire…” iniziò, provvedendo a spiegarsi meglio “Non chiamiamolo esattamente così…
<< Appuntamento >> è più per due che… Ehm, chiamiamolo <<
uscita fuori tra colleghi >>!”
Shikamaru
abbozzò un sorriso che la rincuorò.
“O
tra compagni… o amici… o come preferisci, dipende da te, se vuoi la chiamiamo
<< uscita per fare un po’ di moto e prendere un po’ d’aria >>…
Credo che sia nel nostro bene dopotutto, no? Che… Che ne pensi? Ti andrebbe?”
“Umpf!
Non mi stupisce che tu lo chieda.”
Shiho
avvampò! Cosa voleva dire con quelle parole e quel risolino?
“Pe…
perché?”
“Perché
siamo entrambi troppo fusi per andare avanti così: a me crolla la testa sul
tavolo e tu sei così nervosa che parli criptato.”
SDONG!
“Criptato…”
ripeté a fior di labbra, la stessa parola che le rimbombava in quel momento
nella testa!
“Era
una battuta.” -scrollò le spalle- “Si è capita?” domandò a Shiho, che per il
colpo dondolava e pericolava, minacciando di piombare giù dalla sedia in
qualsiasi momento.
<< Mi avevano già detto
che a volte quando parlo troppo veloce sembro un po’ “nervosa”, ma che “parlo
criptato”… Sigh! È questo che pensa, ed anche che io sia “fusa”… Bel modo di coprirsi di ridicolo! >>
Shikamaru
si sgranchì sulla sedia, mugolando rumorosamente e goduriosamente: “Si, è
un’ottima idea.”
Già
al “si”, Shiho era scattata come una molla sull’attenti, da flaccida come un
budino a più ritta di un’antenna! Si risvegliò e girò a piccoli scatti il collo
verso la sua destra.
“Con
tutto l’impegno che ci stiamo mettendo ce lo meritiamo proprio un po’ di tempo
libero.”
“Giusto!”
In
quel momento Shiho tornò ad udire il richiamo degli uccelli fuori della finestra.
“Allora
quando?”
“Quando?
Beh… Oggi? Nel senso, più tardi?”
“Perché
no?”
La
biondina si alzò dalla sedia e batté piano le mani: “Bene, allora oggi! Prima
andiamo a mangiare… cioè, tu da te ed io da me, eh eh! O dove vogliamo… E poi…
poi ci incontriamo qui fuori, ma anziché lavorare ci prendiamo il pomeriggio
libero, e un bel po’ di relax!”
Shikamaru
assaporò per bene le parole “pomeriggio libero” e “relax”: quanto gli suonavano
belle!
“Che
c’è? Ho parlato di nuovo “criptato”?” chiese lei tutta preoccupata, mal
interpretando la sua pacata ilarità.
“Solo
un po’ stavolta.”
All’inizio
ci restò nuovamente male, poi rialzò il capo: “Per fortuna che c’è oggi
pomeriggio, così magari riesco a sbloccarmi!”
Concordato un orario, non si trattennero lì
ancora a lungo. Shiho, che quel giorno era di turno fisso alla sezione
accompagnò ugualmente Shikamaru all’uscita, dove i due si aggiornarono a
qualche ora dopo in quello stesso posto.
La giornata era bella, e Shiho, dopo averlo
osservato per un po’ andar via con le mani in tasca, tornò dentro coi pugni
chiusi ed alzati di esultanza!
“Ho un appuntamento! Ho un appuntamento con
Shikamaru Nara! Shiho, congratulazioni!”
La nostra eroina ha dunque fatto centro,
almeno così sembra… Se questo primo capitolo vi ha incuriosito correte a
leggere il secondo, e magari valutate l’opzione di una nuova coppia con il
fighissimo cervellone della Foglia! XD
Commentate!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!