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Autore: londonlilyt    26/05/2005    3 recensioni
Kaori pensa di aver finalmente realizzato i suoi sogni, dopo una notte trascorsa tra le braccia dell'uomo che ama crede di non aver null'altro da desisedare. Ma i dubbi e le incertezze di Ryo sono sempre li' e ben presto i sensi di colpa si vanno sentire, lui sparisce e la povera Kaori si trova a dover rimettere insieme un cuore in frantumi. Decide allora di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti con l'aiuto di Sayuki e li' incontrera' un'altro. Le fara' forse dimenticare Ryo? E Ryo? Crede davvero di aver fatto la cosa giusta lasciandola?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Quando Kaori arrivò in albergo era fuori di se per il panico, Mick l’aveva di certo riconosciuta, come se l’avesse vista direttamente in faccia, sarebbe andato da Ryo e lui poi sarebbe venuto di certo a cercarla, se non altro per ordinarle di smettere di fare la ladra o di usare il suo nome per ottenere favori dalla piccola criminalità.

Pierre si lasciò cadere su una delle poltrone sghignazzando, era molto contento del risultato della serata, si erano appropriati di uno dei gioielli più preziosi al mondo, facendola nel sacco alle forze dell’ordine e agli amici “formidabili” di Kaori, la vita non poteva essere più dolce. Solo dopo parecchio si accorse che la sua socia stava passeggiando frenetica avanti e indietro davanti alla finestra.

-Che ti prende?- chiese perplesso.

-Che mi prende!?- non poteva essere cosi ottuso –mi prende che sono stata riconosciuta ecco cosa mi prende!-

-Mmmmm...pensi che la tua amica poliziotta ti denuncerà?-

-Saeko? Non credo, non dopo tutti i casi che l’ho aiutata a risolvere- non direttamente ma era sempre stata d’aiuto.

-E il tuo sweeper?- chiese ancora.

-Mick? Si taglierebbe una mano prima di farmi del male!-

-E allora? Di che cosa ti preoccupi?-

-Di che cosa mi preoccupo!- gridò.

-Già di che cosa ti preoccupi?- rispose calmo.

-Mi preoccupo di...di...di....-

Già di cosa si preoccupava? Mick e Saeko non avrebbero aperto bocca, avrebbero cercato di risolvere la faccenda per vie traverse, ma avrebbero coinvolto Ryo ad ogni passo, se non adirittura scaricare l’intera faccenda su di lui, visto che tutti erano convinti che Kaori fosse una sua responsabilità.

Quello di cui era preoccupata, era il ritrovarsi faccia a faccia con Ryo, era come se questi due anni non fossero mai passati, il dolore era sempre quello, il fatto che provasse ancora dei sentimenti forti per lui complicava notevolmente le cose, ed ora era cosi presa dal panico che non riusciva a formulare nessuna strategia che la togliesse dai guai. Maledizione!

Lo squillo del telefono li fece trasalire entrambi, poteva essere solo una persona, e quello significava guai. Pierre decise di rispondere.

-Si-

Non disse niente altro, rimase ad ascoltare con attenzione quello che l’altra voce diceva, la luce cupa del suo sguardo non prometteva nulla di buono.

-Sei sicuro?-

Ancora un lungo silenzio da parte sua.

Mise giù la cornetta, e con un moto d’ira afferrò il telefono e lo scaventò dall’altra parte della stanza.

-Dannazione!- diende un calcio al tavolino dove era stato il telefono fino a due minuti prima facendolo volare –dannazione e maledizione!-

Era furibondo, Kaori non l’aveva mai visto così, quasi le faceva paura.

-Cosa è successo?- chiese quasi bisbigliando.

-É un falso!- gridò –uno stramaledetto falso!-

-Abbassa la voce. Stai parlando della collana?- non riusciva a capacitarsi, doveva esserci uno sbaglio.

-Si sto parlando della fottuttissima collana!- a quel punto iniziò con una tirata in francese che Kaori fù solo grata di non capire.

-Era Marco quello al telefono non è vero?-

-Era lui, mi ha detto che Jules sospettava che i diamanti non fossero veri, così ha fatto alcuni test con le sue attrezzature, ed è venuto fuori che il nostro tesoro è un falso di prima qualità!-

-Come é possibile? Tu stesso hai visto la collana al museo quando abbiamo fatto il sopralluogo, e se qualcuno può riconoscere un falso a prima vista sei tu, che cosa é successo?-

-Non ci resta che aspettare domattina e vedere cosa dicono i giornali- tirò un’altro calcio al tavolino già rovesciato per terra –non ci posso credere! Tutto quel lavoro per nulla!-

In silenzio si prepararono per andare a letto, non gli restava altro da fare che aspettare il mattino sucessivo e di aver parlato con Jules e Marco, non c’era nulla che potessero fare ora.

Il mattino dopo ebbero la loro risposta.

La notizia del furto ben riuscito era su tutti i telegiornali, così come quella della brillante strategia adottata dalla polizia per proteggere la collana. Ogni sera dopo la chiusura i curatori, all’insaputa di tutti tranne che di pochi eletti, sostituivano il gioiello con un falso preparato ad arte prima dell’arrivo in Giappone. E felici di essere riusciti a mettere nel sacco dei ladri così astuti, le forze dell’ordine avevao incitato il museo ad anticipare la partenza della collana e di farla tornare immediatamente nel suo paese di origine.

Pierre e Kaori erano senza parole, nel trambusto non si erano accorti che alla fine si erano messi in tasca un falso, e tutti li avevano insieguiti con tanta passione che non avevano avuto il minimo sospetto, ed ora si ritrovavano a mani vuote.

-Che cosa facciamo ora?- volle sapere Kaori.

-Non lo so. Quando nell’ambiente si verrà a sapere di questo fiasco ci rideranno tutti dietro e passerà un bel pò di tempo prima che qualcuno ci commissioni anche solo il furto di caramelle!-

-Vado a fare le valigie!- decisa andò in camera da letto.

-Che cosa?- lui l'aveva seguita –starai scherzando mi auguro?-

 -Neanche un pò!- tirò fuori la valigia da dentro il guardaroba e iniziò a riempirla a casaccio.

-Kaori fermati...- ma lei continuava imperterrita –Kaori basta!-

Visto che non lo ascoltava, la afferrò per i polsi e la costrinse a guardarlo.

-Non stiamo andando da nessuna parte, non per il momento almeno-

-Come?- esclamò –ma sei impazzito! Ci piomberanno addosso come avvoltoi, ci chiuderanno in galera e butteranno via la chiave! Come fai non essere preoccupato?-

-Con quali prove? Hanno riconosciuto solo te e mi hai già confermato che i tuoi amici non apriranno bocca, non hanno prove contro di me e non sanno neanche dell’esistenza di Jules e Marco-

-Ma...- ma non la lasciò finire.

-E poi non avevi delle amiche da salutare e conti da saldare?-

-Non mettermi in mezzo non e per me che vuoi rimanere a Tokyo!- con uno strattone si liberò le mani e si allontanò da lui di qualche passo –e il tuo orgoglio ferito che vuole rimanere qui-

-Forse, ma ciò non toglie che e la tua vigliaccheria che ti sta facendo scappare da qui a gambe levate-

-Non è vero!- lui le rivolse il suo peggior sguardo di biasimo, funzionava sempre.

-Ti detesto!- gli volto le spalle e si chiuse in bagno, solo per sentirlo ridere dall’altro lato della porta.

-Perché invece non ti vesti, vai di sotto al salone di ballezza che mi sembra di aver intravisto dall’ingresso, ti fai fare la manicure e un taglio di capelli; poi prendi la limousine e fai una apparizzione drammatica al caffè della tua amica, dimostrando a tutti che sei ancora tutta d’un pezzo anche se non è vero. Mentre io nel frattempo vado a parlare con Jules e Marco-

-Vai a farti BIIIIIIIIP!-

Lui semplicemente rise e lasciò la suit.

  
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